Durante il vertice NATO tenutosi all’Aia, i leader dei 32 Paesi membri hanno raggiunto un accordo per aumentare in modo significativo la spesa militare dell’Alleanza, con un investimento complessivo previsto di oltre 300 miliardi di dollari entro il 2035. La decisione, fortemente sollecitata dal presidente statunitense Donald Trump, riafferma il principio cardine dell’articolo 5 del Trattato Atlantico: la difesa collettiva in caso di attacco contro uno dei membri.
Attualmente, la NATO spende circa 1.434 miliardi di dollari all’anno per la difesa, con gli Stati Uniti che coprono da soli quasi due terzi del totale, superando il 3,5% del proprio PIL. Il nuovo obiettivo condiviso spingerà tutti i membri a incrementare progressivamente i propri investimenti, fino a raggiungere soglie di spesa superiori al 3% del PIL. Per Paesi come l’Italia, che oggi destina l’1,3% del PIL alla difesa, si tratterà di aumentare gli stanziamenti di circa 30 miliardi di euro nel prossimo decennio. Più cauto l’atteggiamento della Spagna, che ha definito “sufficiente e realistica” una soglia del 2,1%, almeno fino alla revisione strategica prevista per il 2029.
L’accordo non riguarda soltanto le spese militari dirette. I membri dell’Alleanza si sono impegnati anche a destinare un ulteriore 1,5% del PIL a investimenti civili con rilevanza strategica per la sicurezza: cybersicurezza, infrastrutture digitali, telecomunicazioni, intelligenza artificiale e tecnologie satellitari. L’obiettivo complessivo è quello di incrementare del 30% le capacità operative e deterrenti della NATO, rafforzando difesa aerea, sicurezza informatica e prontezza militare, anche attraverso un aumento effettivo del numero di soldati europei e canadesi impiegati nella difesa comune.
Il presidente Trump, che ha lasciato il vertice definendo l’accordo una “grande vittoria per la civiltà occidentale”, ha ribadito il ruolo guida degli Stati Uniti all’interno della NATO, pur non risparmiando critiche ad alcuni alleati considerati riluttanti ad aumentare la propria quota di spesa. In particolare, ha minacciato dazi più alti alla Spagna in risposta alla sua posizione ritenuta poco collaborativa.
Tra i bilaterali più rilevanti, l’incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha rilanciato l’ipotesi di una coproduzione di droni tra Stati Uniti e Ucraina e discusso nuove forniture di sistemi missilistici Patriot. Sul fronte mediorientale, Trump ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a riprendere i colloqui con l’Iran, ma ha anche difeso gli attacchi aerei recenti e il ruolo della base USA in Qatar durante l’escalation con Teheran.
Il Segretario generale della NATO ha salutato il vertice come “la nascita di una nuova NATO”, più coesa, tecnologicamente avanzata e pronta a rispondere con fermezza alle sfide globali. Con questo storico accordo, l’Alleanza Atlantica si prepara ad affrontare un futuro sempre più complesso, in cui sicurezza, deterrenza e innovazione saranno le chiavi per mantenere la stabilità internazionale.