GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Alessandro Conte - page 29

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Web marketing, success stories on the net

Innovation di

Berto salotti by Meda in New York

Meda is a small town in the Brianza’s area in Italy, famous for its handmade furniture and designer.

Berto Salotti is one of these handicraft industries established in 1972 thanks to the will and passion of the brothers Carlo and Fioravante Berto who for decades have produced and sold their best production in the store of their factory lounges.

Today the company is led by Filippo Berto, young and capable entrepreneur who has helped to enhance the company bringing it on the international market thanks to intuition, the use of the web for the internationalization of  his company.

filippo-berto-“The first budget of our line  promotion amounted to just a few hundred euro” confesses Filippo Berto during our interview via Skype.

“We started as subcontractors in the midst of an economic boom to create our own line then that is sold directly to shops and private individuals” tells Berto, a long path that crosses years at different times of the economy of the country and a market that imposes rhythms increasingly challenging but above all that is becoming global.

The changing market and the need to reach an increasing number of customers has prompted the company to evaluate new business models and new communication channels including the internet.

 

“We wondered how to keep the wealth of experience and expertise accumulated over time and especially how not to miss a story that definitely could have the dignity of being exported all over the world. Internet at this point has become a bridge that allowed us to connect all this with the rest of the world ”

In 2000 the first version of the company website with what was the first real investment “the first marketing tool was analytical and gave us the ability to understand what was happening in the site – says Berto – and that many people there were finding through keyword and it was easy to see that we had to use the pay per click advertising platforms to make advertising to target ”

But what were the results? “Our goal was to turn our contacts in visitors in our showroom. This became true and the contacts were so many that we have started a process of organizational restructuring of the company that still has not ended”

Internet is not just a new marketing channel, but a model which in this case has produced a veritable revolution “in our case the change was radical, we had a small showroom next to the production but the increasing number of visits prompted us to make investments, to broaden the exposure and to open the first flagship store “tells Filippo Berto during our interview,” we have increased staff in the production, administration, sales and structuring a marketing function. ”

The firm underwent a constant change thanks to the numerous requests coming from the web. In fact, about 80% of customers today come from the network and have pushed the company to distribute its products in the US and Russia.

“All thanks to our site in six languages, and the ability of our customer care that is able to convey to our customers Berto’s professionalism and quality of production”.

The model followed by Berto Salotti was not easy, but it has been pursued consistently over time. The first positive results came from experiments that have not always been positive. But even  thanks to the errors, they have managed to develop a successful new model in a channel marketing, that is still evolving and still does not have a solid foundation of experience to exploit for their own success.

You need to make a very important effort of analysis, planning and study of the medium in order to get results. Sometimes it is difficult to  assess what type of commitment  you need. Initially the economic commitment  can even be lower.

“We started with a budget of a few hundred Euros with Google Adwords, that commitment in time and thanks to the results changed dramatically” confides Filippo Berto “creating a blog is not expensive, but keeping it updated and developing relationships in the network of a certain quality, trying to build value through a daily update is not easy. ”

The site of Berto Salotti factory is constantly updated and pages on social media offer an overview of the products and the people who work for the company that attract attention from around the world.  Some of the videos on Youtube have also collected 600,000 views that for a product of this type are definitely a success.

Google in 2014, together with the Ministry of Agriculture and Forestry has created  goole.it/madeinitaly as part of the Made in Italy excellence in digital platform. This has been created by Google Cultural Institute and among Italian companies selected there is Also Berto Salotti, an award based on product quality and the ability to use new technologies for the development of their company.

“We use the Google platform since 2002 and we are perhaps among the top advertisers in Italy in the furniture industry by giving us an advantage that I define evolutionary species” that has generated a competitive advantage in the market and that has allowed Google to know in depth since the beginning. “An important recognition for a company that today has grown by focusing on the global market  by successfully using the web as a marketing tool for growth and communication.

Alessandro Conte

Web marketing: storie di successo in rete, Berto Salotti

INNOVAZIONE di

Berto Salotti, da Meda a New York

Meda è un piccolo comune della Brianza in Italia, famoso per la produzione artigianale di mobili e per il design d’arredo.

Berto salotti è una di queste industrie artigianali nata nel 1972 dalla volontà e la passione dei fratelli Fioravante e Carlo Berto che per decenni hanno prodotto e venduto la loro migliore produzione nel punto vendita della loro fabbrica salotti, oggi si propone al mercato globale grazie al Web marketing.

Oggi l’azienda è guidata da Filippo Berto, giovane e capace imprenditore che ha saputo valorizzare l’azienda portandola sul mercato internazionale grazie ad una intuizione, l’uso del web per l’internazionalizzazione della propria azienda.

filippo-berto-“Il primo budget per la promozione on line è stato di poche centinaia di euro” ci confessa Filippo Berto durante la nostra intervista via Skype.

“Abbiamo iniziato come terzisti nel pieno del boom economico per realizzare poi una propria linea che viene venduta direttamente ai negozi e ai privati” ci racconta Berto, un percorso lungo anni che attraversa momenti diversi dell’economia del paese e di un mercato che impone ritmi sempre più impegnativi ma soprattutto che stà diventando globale.

Il mercato che cambia e la necessità di raggiungere un numero sempre maggiore di clienti ha spinto l’azienda a valutare nuovi modelli di comunicazione e nuovi canali tra cui internet

“Ci siamo chiesti come fare a mantenere il patrimonio di esperienza e professionalità accumulato nel tempo e soprattutto come fare a non perdere una storia che sicuramente poteva avere dignità di essere esportata in tutto il mondo. Internet a questo punto è diventato un ponte che ci ha permesso di collegare tutto questo con il resto del mondo”

Nel 2000 la prima versione del sito internet aziendale con quello che è stato il primo vero investimento “ il primo strumento di marketing è stato di analisi e ci ha dato la capacità di capire cosa stava succedendo nel sito – racconta Berto – e che molte persone ci stavano trovando grazie a delle parole chiave ed è stato facile capire che dovevamo utilizzare le piattaforme di advertising pay per click per fare della pubblicità a target”

Ma quali sono stati i risultati? “ il nostro obiettivo era di trasformare i contatti in visite nello showroom, cosa che si è avverata, i contatti sono stati cosi tanti che abbiamo avviato un processo di ristrutturazione organizzativa dell’azienda che ancora non è terminata”

Internet non è solo un nuovo canale di marketing ma un modello che in questo caso ha prodotto una vera e propria rivoluzione “ nel nostro caso il cambiamento è stato radicale, avevamo un piccolo showroom accanto alla produzione e il numero crescente di visite ci hanno spinto a fare degli investimenti, ad allargare l’esposizione e ad aprire il primo punto vendita monomarca” ci racconta Filippo Berto durante la nostra intervista “ abbiamo incrementato il personale nella produzione, nell’amministrazione, nelle vendite e strutturare una funzione di marketing”.

Un cambiamento continuo spinto dalle numerose richieste che provengono dal web, circa l’80% dei clienti oggi provengono dalla rete e hanno spinto l’azienda a distribuire il proprio prodotto negli USA e in Russia.

“Tutto questo grazie al nostro sito in sei lingue e alla capacità del nostro customer care che riesce a trasmettere ai nostri clienti la professionalità e la qualità della produzione Berto”.

Il modello seguito da Berto Salotti non è stato facile, ma è stato perseguito nel tempo con costanza, ai primi risultati positivi sono seguiti poi sperimentazioni che non sempre sono state positive e grazie anche agli errori che sono riusciti a sviluppare un modello vincente in un canale di marketing nuovo, in continua evoluzione che ancora non ha solide basi di esperienza da sfruttare per il proprio successo.

Molto importante lo sforzo di analisi, di pianificazione e studio del mezzo che si deve fare per ottenere risultati, un impegno a volte difficilmente valutabile, al contrario l’impegno economico inizialmente può essere anche basso.

“Abbiamo iniziato con un budget di poche centinaia di euro con Google Adwords, impegno che nel tempo e grazie ai risultati è cambiato notevolmente” ci confida Filippo Berto “ realizzare un blog non è costoso, ma tenerlo aggiornato e sviluppare relazioni in rete di una certa qualità, cercando di costruire valore attraverso un aggiornamento quotidiano non è facile” .

Il sito di Berto Salotti infatti è sempre costantemente aggiornato e le pagine sui social media offrono una visione dei prodotti e delle persone che lavorano in azienda che attrae attenzione da tutto il mondo, alcuni dei video su Youtube hanno raccolto anche 600.000 visualizzazioni che per un prodotto di questo tipo sono sicuramente un successo.

Nel 2014 Google, insieme al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha creato nell’ambito dell’iniziativa Made in Italy: eccellenze in digitale la piattaforma google.it/madeinitaly, realizzata dal Google Cultural Insitute e tra le aziende italiane selezionate vi si trova anche Berto Salotti, un riconoscimento basato sulla qualità del prodotto e sulla capacità di utilizzo delle nuove tecnologie per lo sviluppo della propria azienda.

“ Utilizziamo la piattaforma Google dal 2002 – continua Filippo Berto – e siamo forse tra i primissimi inserzionisti in Italia nel settore dell’arredamento dandoci un vantaggio che definisco evolutivo di specie” che ha generato un vantaggio competitivo nel mercato e che ha permesso a Google di conoscerci a fondo fin dagli inizi.” Un riconoscimento importante per una azienda che oggi è cresciuta puntando sul mercato globale utilizzando il web marketing come strumento di crescita e di comunicazione con successo.

 

Operazione Mare aperto

Difesa di

Sono partite da tutti I porti d’Europa per l’esercitazione Nato “Brilliant Mariner-Mare Aperto 2013”, attività addestrativa finalizzata a raggiungere “un elevato livello di addestramento e integrazione di parte delle forze che, dal primo gennaio 2014, faranno parte della componente marittima della Nato Response Force (Nrf), sotto guida italiana.

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Il capo di Stato Maggiore della Difesa italiano Generale Claudio Graziano ha dichiarato durante il suo discorso di insediamento che l’operazione rientra nel quadro addestrativo interforze internazionale e che nonostante sia stata pianificata da tempo resta comunque un valido strumento di dissuasione.

La Nato Response Force, cioè la Forza di Reazione Rapida della Nato, è un dispositivo militare “ad alta prontezza operativa”, formato da un’elite delle componenti terrestri, marittime, aeree e speciali provenienti dalle Forze armate dell’Alleanza atlantica. L’Italia parteciperà con 3.150 uomini e donne, la portaerei Cavour, i cacciatorpedinieri Duilio e Mimbelli, l’unità anfibia San Marco, le fregate Aliseo, Espero e Grecale, la rifornitrice Stromboli, la corvetta Fenice, i pattugliatori Foscari e Cigala Fulgosi, i cacciamine Crotone e Milazzo ed il sommergibile Pelosi, oltre ad 8 elicotteri e aerei Harrier AV8B.

forza da sbarcoProprio la partenza della nave San Giorgio dal porto di La Spezia ha comunque destato qualche curiosità visto l’arrivo dei fanti di marina arrivati all’arsenale nella notte del 27 febbraio e ripartiti evidentemente sulla nave anfibia la mattina del 28 febbraio con destinazione acque in ternazionali del sud mediterraneo.

Alcune indiscrezioni raccolte indicano come possibile il dispiegamento dei fanti di marina a protezione del Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda tra Gela in Sicilia e la stazione di compressione di Mellitah, una struttura lunga 520 km, molti dei quali percorsi sotto il Mediterraneo.

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Italia, il Generale Graziano nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa

Difesa di

Roma 28 febbraio 2015, Il Comando in Capo della Squadra Navale ha ospitato la cerimonia del cambio di Capo di Stato maggiore della Difesa alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e del Presidente del Senato Pietro Grasso.

L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli lascia il suo incarico al termine dei consueti due anni durante i quali gli scenari che hanno visto impegnate le nostre forze armate sono stati molteplici e mutevoli. Assume il comando delle Forze Armate il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, già Capo di Stato maggiore dell’Esercito.

cambio smd 3Nel suo discorso di commiato l’Ammiraglio Binelli Mantelli ha voluto ringraziare tutte le componenti delle forze armate per il loro impegno nei trascorsi due anni e in modo particolare ha ricordato, commosso, i due fanti di marina, “ grazie a Massimiliano la Torre e Salvatore Girone, per la grande dignità e senso di responsabilità con cui continuano a vivere da marinai e soldati quali sono l’assurda odissea che ha segnato il loro servizio negli ultimi tre anni, sarò sempre al loro fianco”

Il Generale Claudio Graziano assume la più alta carica delle Forze Armate in un momento particolarmente complesso in cui gli scenari di crisi si avvicinano sempre più ai confini nazionali italiani ed europei.

“Un incarico che affronterò sapendo di poter fare affidamento sul sostegno di tutto il personale militare e civile che con passione e dedizione operano per le forze armate”, ha dichiarato nel suo discorso il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa e indicando la necessità di ”Incrementare la collaborazione internazionale in tema di difesa importantissime per l’integrazione dei sistemi di difesa comune in particolare quella Europea per affrontare le crescenti delicate sfide che si delineano all’orizzonte.”

Le minacce che l’Italia e più in generale l’Europa e il mondo occidentale si trova ad affrontare in questo momento assumono caratteristiche di estrema flessibilità, indiscriminata violenza e rapidità di espansione, portando integralismi e terrorismo anche nei confini nazionali.

cambio smd 2“Si tratta di sfide complesse – ha continuato nel suo discorso il Generale Graziano – che richiedono una risposta globale nel cui ambito le nostre forze armate sono sicuramente pronte a fronteggiare con efficace in aderenza alle misure politiche che saranno assunte”

La situazione internazionale si è molto deteriorata nell’ultimo anno, l’arco della crisi tocca i confini meridionali dell’Europa e del nostro paese – ha sottolineato il Ministro della Difesa Roberta Pinotti nel suo discorso – soprattutto l’imprevedibilità dei rischi e delle minacce che ci deve preoccupare, imprevedibilità che riguarda sia la localizzazione geografica, la provenienza sia la forma e gli obiettivi che si possono concretizzare.”

Un biennio complesso quello che dovrà affrontare il nuovo Capo dello Stato Maggiore della difesa con sfide su teatri operativi che si avvicinano pericolosamente ai confini nazionali.

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Central Africa Republic : At Bangui the Italian Alpini help the city to start again

Middle East - Africa di

Sappers Alpini EUFOR RCA continue their work supporting completing two major infrastructure projects essential to the restoration of normalcy in the city.

In a week the Italian operators have restored the road surface of the road leading to the bridge of the Unit, the structure built by the Italian military in collaboration with other European nations opened a month ago – thus completing the project, which has met three quarters divided by the conflict .

The second project carried out by the engineers was the restructuring of the 5th district of Bangui, placing the access routes, the roof and the fence of the health care facility that serves one of the most populous city. The project was conducted in collaboration with the quotas of France and Finland of the European mission in Central Africa.

These activities are carried out with the aim to restore normality and legality in increasingly large areas of the capital, returning citizens streets and neighborhoods that the conflict between the Christian militias extraction and those filoislamiche had stolen them.

In the Central African Republic the conflict in 2013 resulting from a severe political crisis that led to the civil war has caused thousands of deaths and a total of one million displaced people, a quarter of the population.

In this context the mission EURFOR to French command is attempting to maintain peace between the parties to a political solution to the crisis.

Centrafrica: A Bangui gli Alpini italiani aiutano la città a ripartire

Medio oriente – Africa di

I genieri Alpini della missione EUFOR RCA continuano la loro opera di supporto completando due importanti progetti infrastrutturali fondamentali per il ripristino della normalità nella città.

In una settimana gli operatori italiani hanno ripristinato il fondo stradale della strada che conduce al ponte dell’Unità, la struttura realizzata dai militari italiani in collaborazione con altre nazioni europee inaugurata un mese fa – completando così il progetto che ha riunito tre quartieri divisi dal conflitto.

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20150224 riparazione strada 2Il secondo progetto realizzato dai genieri è stata la ristrutturazione del 5° distretto di Bangui, sistemando le vie d’accesso, il tetto e la recinzione della struttura sanitaria che serve uno dei quartieri più popolosi della città. Il progetto è stato condotto in collaborazione con i contingenti di Francia e Finlandia della missione europea in Centrafrica.

Queste attività vengono realizzate con l’obiettivo di riportare alla normalità e nella legalità sempre più ampie zone della capitale, restituendo ai cittadini strade e quartieri che il conflitto tra le milizie di estrazione cristiana e quelle filoislamiche aveva sottratto loro.

Nella repubblica Centrafricana il conflitto nel 2013 provocato da una grave crisi politica che sfociata in guerra civile ha provocato complessivamente migliaia di vittime e un milione di sfollati, pari a un quarto della popolazione.

In questo contesto la missione EURFOR a comando francese stà tentando di mantenere una pace tra le parti fino ad una soluzione politica della crisi.

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Ukraine, Msf report: it’s a humanitarian emergency

Europe/Miscellaneous di

Ukraine is one of the topics on the international board. Over 15000 injured patients, 1600 pregnant women followed by hospitals, about 4000 people with chronic diseases. These numbers are reported by Gabriele Eminente, Msf Italy Director-General, in our interview.

 Where does Msf work in Ukraine? Which are its activities?

Msf planned its humanitarian intervention in a different way because of the kind of conflict which developed in Ukraine in the last year. We usually work with our facilities and fields after an emergency. However, we chose an operational strategy base on five teams which could move with greater perception and portability on territory. The area that i mean is the front line and the band immediately behind. Some groups are located in Donetsk and Lugansk, but we have mobile units for two reasons. The first one, watching Kramatorsk bombing, it’s because we are supporting local hospital and health care facilities: unfortunately, civilian targets have not enough protected. The second one concerns the lack of water, food, power and above all drugs in Donbass region, which we are equipping where they’re missing.

Then we give a psychological assistance to an exhausted population. We’ve already started a hundred talks with individuals and about two thousand with group of people.

But Msf was already in Ukraine before the civil war because there is a high percentage of people affected with Hiv and multidrug-resistant tubercolosis.

 

Hospitals and health centers are constantly under attack from the beginning of the year: after the second Minsk agreement, does the humanitarian corridor eventuality exist?

First of all I want to note the two requests from Msf to Ukrainians and separatists: the instant cease fire; population’s releasing from bombed areas. About the humanitarian corridor, Debaltseve context is one of the most critical as it’s halfway between Donetsk and Lugansk and it’s an important road and railway intersection: so, it’s an essential military target for the warring parties. At the beginning of February, it’s announced the opening of a corridor to exit remaining civilians, but it’s been very difficult to enforce it. It’ll be crucial to verify how the troops will transpose institutional directives.

 

How did war progress in the last year?

This crisis have lived many steps. Last summer was particularly bloody, as Malaysian shot down. The cease fire on September 2014 was a breakdown. And it started a new violent spell between 2014 and 2015. There’s two changes from last year to now. First one we are in the middle of winter. Second one this permanently war has been increasing other effects: Kiev has stopped payment of salaries and financial flows to public servants who live in the eastern regions. This has played up lack of cash, food, and drugs. Msf has collected testimonies from civilians, particularly women and children, who has been forced to refuge in a homeless half-finished center.

 

How are Ukrainian and Pro-Russian populations, especially children, wounded after so many wartime trauma? How will this factor influence peace process?

 As in other similar contexts, there are deep psychological wounds to heal. Our current work is explicitly focusing on the immediate mental assistance. Citizens have shared in two different languages and cultures parts. But now we need end war and save them.

 

The Un have reported more than 5000 victims since Ukrainian crisis.

 I think we have gone over. Ourselves we are observing in Ukraine. Msf’s intervention in Donetsk and Lugansk regions clearly speaks: over 15000 injured patients, 1600 pregnant women followed by our hospitals, about 4000 people with chronic diseases. These alarming informations are showing us a real war near our countries. Perhaps Europe and Italy have not exact feeling about Ukrainian situation yet.

 

Is Ukrainian war underestimated by Western and European countries?

This crisis has not interested the opinion like other conflicts yet. The media have showed the search for a diplomatic solution in recent days. But this event could due to an high and low evolution of Ukrainian war. However, we are speaking about an European fight: it’s hard to understand why there’s not a steady attention about it.

Nigeria, si allontanano le elezioni

Medio oriente – Africa di

La pressione dei terroristi di Boko Haram nel nord est del paese non permettono lo svolgimento delle elezioni presidenziali previste inizialmente per lo scorso 14 febbraio.

Gli analisti internazionali non si aspettano però che il governo nigeriano riesca a rispettare anche questa data vista la difficile situazione del paese e le basse aspettative sulla riuscita di azioni military a contrasto delle milizie fondamentaliste.

Le violenze perpetrate nel Nord Est da Boko Haram si sommano alle tensioni che caratterizzano le tornate elettorali della Nigeria rendendo di fatto impossibile garantirne lo svolgimento.

Le elezioni metteranno a confronto il Presidente uscente, il cristiano Goodluck Jonathan, del Partito Democratico Popolare (PDP) e l’ex Generale musulmano Muhammadu Buhari, leader del Congresso dei Progressisti (CP), che era stato sconfitto nelle precedenti elezioni presidenziali del 2011 proprio da Jonathan.

Proprio la ricandidatura dell’attuale president Jonathan ha aperto una stagione di tensioni e violenze tra le fazioni che si dicono di religion Cristiana e quelle di origine musulmana guidata dal leader Muhammadu Buhari. Il rinvio delle elezioni potrebbe esacerbare le tensioni tra i due gruppi.

In questo contesto continuare a ritardare l’appuntamento elettorale acuirebbe le tensioni tra I due gruppi in lotta per il potere.

A contrasto dell’attività di Boko Haram il governo Nigeriano ha schierato migliaia di uomini alla frontier con il CIAD dove risiedono le basi dei miliziani mettendo in crisi la loro tattica di penetrazione nel paese per rapidi colpi di mano.

Grazie anche alla decisione dell’Unione Africana che a support delle attività antiterrorism ha autorizzato il dispiegamento di una forza regionale composta da 7500 soldati con l’obiettivo prioritario di bloccare il sistema logistico di Boko Haram.

In questi giorni l’offensiva più significativa ha preso di mira Gombe, capitale dello Stato omonimo. I miliziani fondamentalisti  sono stati respinti  ma il pericolo di perdere di nuovo il controllo della città è molto alto.

 

 

ISIS verso Sirte, la Libia paese a rischio

Varie di

Avanzano le milizie di fondamentalisti legate ai terroristi dopo il misero fallimento dei colloqui di pace di Ginevra ai quali il parlamento parallelo di Tripoli non ha voluto partecipare.

Le  milizie filo-islamiche di Fajr Libya hanno preso il sopravvento, le bandiere nere si vedono sempre più frequenti, mentre le milizie che non si alleano al Daesh si preparano a difendere le proprie città.

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A rischio anche l’arsenale dell’esercito di Gheddafi che fino ad oggi è stato parcellizzato tra le varie fazioni in lotta tra loro ma la probabilità che i rinforzi dell’ISIS che stanno affluendo nel paese possano portare anche tecnici in grado di utilizzare armi strategiche a medio raggio già in possesso di Gheddafi.

Intanto vengono fatti evacuare gli italiani presenti nel paese compresi gli addetti dell’Ambasciata che per il momento resta chiusa per l’aggravarsi delle condizioni di sicurezza

«Qualsiasi decisione sulla delicatissima situazione in Libia deve necessariamente essere presa coinvolgendo il Parlamento. Non andranno però escluse tutte le azioni diplomatiche e politiche per scongiurare un intervento militare che, a causa della complessa situazione presente in Libia, potrebbe portare a tragiche conseguenze come già accaduto in Somalia, ma stavolta a pochi chilometri dall’Italia». Lo ha dichiarato il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, senatore di Area Popolare (Ncd-Udc).

«Ogni iniziativa dovrà essere portata avanti – ha aggiunto Esposito – coinvolgendo l’Onu e la comunità internazionale, senza intraprendere soluzioni avventate che potrebbero causare danni maggiori al nostro Paese. Le minacce dell’Isis non possono essere sottovalutate e la sicurezza del nostro Paese deve essere garantita – ha concluso – con determinazione e trasparenza».

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Gli italiani evacuati con una nave affittata dal governo italiano a Malta sono scortati da una nave della Marina Militare e da un predator dell’Aeronautica Militare verso il  porto de la Valletta a Malta per poi proseguire verso la Sicilia.

Negoziare per salvare la vita umana

Varie di

Uffici e supermercati assaltati, sparatorie nelle vie delle capitali europee con armi da guerra, ostaggi e rapimenti questa la tattica di guerra del fondamentalismo islamico. La lotta si sposta dai deserti sabbiosi della Siria e dell’Iraq per arrivare tra le vie di Parigi, Copenaghen, Londra con azioni sempre più efferate e imprevedibili.

In questo quadro di massima allerta emerge la necessità di porre in campo personale sempre più specializzato che sappia affrontare situazioni sempre più difficili come la negoziazione di ostaggi.

Questo tema è stato sviluppato soprattutto negli stati uniti e sempre più in tutte le forze di polizia che nel tempo hanno dovuto affrontare crisi di questo tipo, in passato principalmente in casi di delinquenza ordinaria ma negli ultimi decenni sempre più spesso nel contesto di contrasto al terrorismo.

Proprio in Italia è stato recentemente fondato un polo di formazione specifico di carattere internazionale, l’École Universitaire Internationale  diretta dalla dottoressa Sabrina Magris che abbiamo incontrato e intervistato a Roma durante uno dei seminari dedicati alla formazione degli operatori specializzati

Dottoressa Magris, di cosa si occupa la EUI?

École Universitaire Internationale è Istituto di Alta Specializzazione sui temi di pace e sicurezza. È un istituto di ricerca ed è tra i 52 Istituti al mondo ai quali il Peace Operations Training Institute, che ha mandato per il percorso di formazione UN-COTIPSO, ha affidato la formazione frontale. In particolare è punto di riferimento mondiale nei temi della negoziazione degli ostaggi, dell’antiterrorismo e psyops, e per le metodologie non convenzionali legate alla negoziazione di ostaggi.

Negoziazione ostaggi, qual’e lo stato dell’arte in Italia ?

Non esiste in questo momento in Italia un team specifico di negoziazione ostaggi così prettamente strutturato come all’estero. Vi sono all’interno delle Forze Armate dei gruppi tattici che si occupano anche di negoziazione, ma non nel modo in cui Nazioni Unite e NATO intendono la negoziazione degli ostaggi nelle recenti direttive.

Quanto è importante la formazione in questo contesto?

La formazione è basilare perché le innovazioni sono costanti e bisogna essere almeno uno o due passi avanti a chi compie questo tipo di atti, per gestirli e anche per riuscire a prevenirlo soprattutto in ambito terroristico. Ecco perché all’interno di École Universitaire Internationale vi proprio un centro di ricerca di analisi biologico-comportamentale C.R.A.Bi.C.. Oltre che in fase di attivazione, una ricerca in ambito dei metodi non convenzionali applicati alla negoziazione degli ostaggi.

A chi sono indirizzati i corsi?

Le attività di École Universitaire Internationale sono indirizzate a forze dell’Ordine e Forze Armate, a personale operativo, a personale di ONG e Organismi internazionali, personale medico che si trova ad operare in zone di conflitto, studenti universitari e futuri professionisti.

I recenti eventi evidenziano l necessita di impiegare personale specializzato cosa ne pensa?

I recenti eventi evidenziano la necessità di personale addestrato non solo dal punto di vista tattico ma anche preparato nella gestione di scenari in continua evoluzione e non già pre-classificati. La sfida sta nella rapidità di decisione e azione, poiché il terrorismo attuale è lì che si insinua.

Nei rapimenti in zone di guerra pagare e l’unica soluzione? Perché si decide di pagare ?

Di base un cittadino del proprio Stato dovrebbe essere sempre portato a casa, questo è un principio fondamentale. Poi bisogna sottolineare che il riscatto, che è una prassi usata in tutto il mondo e recentemente anche da Obama, può far parte di una strategia e può servire per una mappatura dei terroristi e del flusso di denaro. Il riscatto può dunque essere uno strumento per catturare i terroristi e recuperare anche il denaro ma questo avviene in un secondo momento e dunque se ne parla meno.

Una sala piena quella del seminario in corso a Roma mentre parliamo con la direttrice, uomini e donne in pari misura, giovani operatori ma anche personale con più esperienza in aula acquisisce nozioni e informazioni per imparare a negoziare, settore che evolve e coinvolge drammaticamente il vissuto quotidiano di milioni di persone.

 

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Alessandro Conte
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