GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Alessandro Conte - page 31

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Italia: emergenza migranti

BreakingNews di

Sono giunti a mezzanotte nel porto di Corigliano Calabro a bordo della CP 920 nave Gregoretti della Guardia Costiera, i 476 migranti, tra cui 43 donne e 15 minori, tratti in salvo dopo una serie di operazioni di soccorso al largo delle coste libiche. I migranti, di sedicente nazionalità siriana, senegalese, somala e ghanese, navigavano a bordo di 5 gommoni e 1 barcone.

Le richieste di aiuto sono giunte nella giornata di giovedì alla Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera a Roma, che ha coordinato i soccorsi. Dopo aver localizzato le chiamate dei migranti, sono stati dirottati 4 rimorchiatori e 1 mercantile che hanno prestato una prima assistenza alle persone in difficoltà, procedendo al loro trasbordo. Successivamente è stato disposto l’invio di nave Gregoretti che, una volta raggiunte le acque Sar libiche, ha trasbordato tutti i migranti dalle unità navali dirottate.

Nel pomeriggio di venerdì, durante la navigazione verso le coste siciliane, al largo dell’isola di Lampedusa si è resa necessaria l’immediata evacuazione medica a favore di una donna in avanzato stato di gravidanza che si trovava a bordo di nave Gregoretti. Sul punto è stato disposto l’invio della CP319 della Guardia Costiera con personale medico Cisom a bordo, per effettuare il trasbordo della donna, insieme al marito alla figlia di 1 anno, e trasferirli velocemente a Lampedusa.

 

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Kobane, il centro della guerra all’ISIS

Varie di

La piccola cittadina di Kobane doveva diventare l’esempio della guerra lampo di Abubakar Al Bagdadi, inferiori di numero gli irriducibili curdi sarebbero dovuti cadere dopo poche ore.

All’inizio dell’attacco dei terroristi dell’ISIS la resistenza di Kobane ha dovuto arretrare fino al confine con la Turchia dove sotto gli occhi di immobili carristi turchi cedevano posizioni senza rifornimenti e senza appoggi.

MAPPA KOBANE

Quella che sembrava una vittoria facile si è invece infranta contro una resistenza oltre ogni aspettativa dei curdi e su una copertura mediatica internazionale inattesa.

Le telecamere e la folla di reporter in campo per assistere a quella che sarebbe stata la più sanguinosa battaglia dell’anno hanno cambiato le sorti della guerra.

Utilizzando il clamore mediatico Obama è riuscito evidentemente a sconfiggere le resistenze interne al suo governo e cambiare la rotta della politica estera nel quadrante coinvolgendo la coalizione internazionale a supporto dei combattenti curdi.

Da quel momento grazie ai  bombardamenti aerei e all’aiuto dei peshmerga provenienti dal Kurdistan Iracheno l’avanzata su Kobane è stata fermata.

Questo stop dato all’ISIS è stato fondamentale, Kobane non poteva cadere, avrebbe provocato un effetto domino in tutta la regione sia in termini di territorio occupato sia in termini di alleanze e supporto di altre nazioni.

Anche se in Irak i terroristi hanno avuto qualche successo in questo punto, alle porte d’Europa no, un segnale al Califfato e un punto a favore della resistenza curda.

Le frontiere meridionali d’Europa assaltate da cargo fantasma.

EUROPA/Video di

Due casi in pochi giorni potrebbero anticipare una nuova strategia dei mercanti di uomini. Abbandonati i gommoni della morte e i pescherecci libici  ormai distrutti o affondati nei porti ormai in balia delle bande rivoluzionarie.

Il primo della serie, il cargo Blue Sky, si è avvicinato alle coste europee con una rotta ben identificata in direzione di Rijeka sulla costa Croata, solo in prossimità delle coste italiane la richiesta di soccorso denunciando un dirottamento con uomini armati a bordo.

Immediato l’intervento delle Forze Armate che hanno fatto levare in volo gli elicotteri del 15° Stormo che hanno depositato sulla nave un team di militari della guardia costiera, a bordo niente armi ne equipaggio ma 780 immigrati la maggior parte di origine siriana.

La nave viene pilotata verso il porto di Gallipoli dove approda senza problemi, il controllo finale conta 768 migranti tra cui una quarantina di bambini e una ventina di donne incinta. Nessun ferito a bordo.

Il secondo intervento nella notte tra il primo e il due di gennaio 2015 viene fatto sulla nave cargo Ezedeen battente bandiera della Sierra Leone.

Una nave di grossa stazza si avvicina a Punta Capo Leuca e lancia una richiesta di soccorso, il motore non funziona a causa di un Black out.

L’elicottero dell’aeronautica Militare entra in azione coordinata con le forze europee della missione frontex e porta sul cargo tre medici  della nave TYR della guardia costiera Finalandese..

Anche in questo caso l’equipaggio ha abbandonato la nave lasciandola alla deriva poche miglia più avanti contando su un pronto intervento delle forze armate italiane.

Questi due casi sembrano un prologo di un flusso migratorio più intenso e strutturato con volumi per singolo viaggio molto più importanti di quanto finora constatato.

E’ evidente che i trafficanti di uomini hanno pensato di rivedere la loro strategia mettendo sul piatto della bilancia più vite in pericolo e il danno del disastro  ambientale in caso di naufragio sulle coste.

Chi guadagna sul traffico di immigrati  conta su questi possibili rischi per un intervento di salvataggio dei loro “clienti” che in caso positivo saranno accolti come rifugiati politici.

Cosa succederebbe se il flusso di queste navi diventasse più intenso? Quanti migranti approderebbero sul confine meridionale europeo? Probabilmente  più di 20.000 unità mese nel  periodo  invernale, un flusso ingestibile dal punto di vista dell’accoglienza e della sicurezza.

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Norman Atlantic in fiamme, passeggeri in salvo con gli elicotteri dell’Aeronautica Militare italiana

Video di

Agganciato il traghetto in fiamme. C’è un morto, salvi 165 dei 478 a bordo, in atto le operazioni di recupero dell’Aeronautica Militare

Grecia, traghetto per Italia in fiamme: Sono al momento tre gli elicotteri dell’Aeronautica Militare impegnatinelle delicate fasi di soccorso ai passeggeri e all’equipaggio del traghettoitaliano Norman Atlantic, che ha dichiarato emergenza all’alba a causa di un incendio divampato a bordo mentre era in navigazione sulla rotta che da Patrasso lo avrebbe condotto ad Ancona.
Le operazioni di soccorso, coordinate dalle autorità grece e italiane
(Maritime Rescue Sub Center di Bari), sono rese particolarmente complesse dalle condizioni meteorologiche: al momento si rilevano oltre 50 nodi di vento e mare forza 7-8.

L’Aeronautica Militare assicura 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, il
servizio di ricerca e soccorso a livello nazionale, a favore di propri
equipaggi e come in questo caso a supporto di operazioni di soccorso afavore della collettività.

[youtube]http://youtu.be/sFuXFHJVmMM[/youtube]

Centrafrica: I genieri alpini in missione con l’Unione Europea

Video di

Si è completato oggi lo schieramento dei genieri alpini del 2° reggimento della brigata ‘Julia’, che hanno avvicendato i colleghi dell’8° della ‘Folgore’ in seno alla missione militare dell’Unione Europea nella Repubblica Centrafricana (EUFOR RCA), di stanza nella capitale Bangui. Per gli alpini si tratta del ritorno dopo vent’anni nel continente africano dopo la missione di pace in Mozambico, sotto l’egida delle Nazioni Unite.

La missione EUFOR RCA dispone di circa 700 militari di tredici nazioni, i quali operano per ristabilire la pace e la sicurezza nella capitale di un Paese che nel 2013 è stato sconvolto da una crisi politica sfociata in una guerra civile che ha provocato complessivamente migliaia di vittime e un milione di sfollati, pari a un quarto della popolazione. Attualmente le forze europee sono impegnate a facilitare lo schieramento dei Caschi Blu delle Nazioni Unite, destinato a concludersi a marzo del prossimo anno.

“Il bilancio delle attività dei genieri paracadutisti è assolutamente positivo”, ha sottolineato il Comandante della missione UE, generale Thierry Lion, nel suo discorso di ringraziamento ai militari dell’8° rientrati ieri a Verona. “In tre mesi il contingente italiano ha portato a termine con successo un numero notevole di progetti, spaziando dalla fortificazione della base di EUFOR alla bonifica di canali d’acqua, passando per la realizzazione di infrastrutture di base”, ha aggiunto l’alto ufficiale francese prima del passaggio di consegne.

Il 2° genio di Trento, subito impegnato nella riparazione di una strada nel centro di Bangui, avrà un ruolo fondamentale nella realizzazione di un importante progetto europeo: la costruzione di un ponte destinato a riunire due quartieri della città che furono teatro di violenti scontri interconfessionali.

Il contingente italiano continuerà a disporre di un importante parco macchine operatrici e di un congruo numero di veicoli blindati ‘Lince’ dotati di torretta remotizzata ‘Hitrole’, il sistema d’arma italiano ad elevata tecnologia sviluppato per la protezione degli equipaggi.

La missione EUFOR RCA – che si concluderà a marzo del 2015 con il passaggio di responsabilità ai Caschi Blu dell’ONU – si caratterizza per l’approccio multidimensionale che prevede interventi paralleli nel campo della sicurezza e a sostegno dello sviluppo, in sinergia con le Organizzazioni Internazionali e la Delegazione dell’Unione Europea, che è il primo donatore di aiuti per la Repubblica Centrafricana.”

[youtube]http://youtu.be/OjpjYzJJXqQ[/youtube]

L’Europa schierata a Bangui

Difesa di

La Repubblica Centrafricana  in passato colonia francese dal 1960 indipendente è stata governata per 30 anni da governi di forma paramilitare. Solo nel 1993 dopo libere elezioni si insediò un governo civile che è durato dieci anni fino al colpo di stato del Generale  François Bozizé.

Da quella data La Repubblica Centrafricana è stata teatro, di violenti scontri e diffuse violazioni dei diritti umani ad opera dei gruppi armati contrapposti  che hanno causato la dissoluzione dell’autorità statale e migliaia di vittime tra la popolazione civile, oltre all’esodo di un milione di persone.

Da febbraio 2014 l’Europa  istituisce una missione di peacekeeping sotto egida ONU adottando la risoluzione 2014/73, con cui veniva istituita la Missione multinazionale EUFOR RCA, che iniziava formalmente il 01 aprile 2014, avente per Area di Operazioni tre zone sensibili della capitale centrafricana Bangui: l’aeroporto internazionale di M’poko e i quartieri 3 e 5, in passato colpiti da violenti disordini tra milizie contrapposte e attualmente in via di stabilizzazione.

La missione EUFOR RCA comprende asset di 13 nazioni che operano con i propri contingenti coordinati das un comando opertaivo centrale in Grecia.

L’Italia ha schierato un distaccamento dell’8° reggimento Genio della Brigata paracadutisti Folgore che verrà avicendato dagli alpini della Julia in questi gioerni.

Tra i compiti dell’assetto genio figurano il supporto e il mantenimento della mobilità delle forze EUFOR, la ricognizione e il mantenimento degli assi di comunicazione, il supporto alla forza in materia di residuati bellici, e il contributo al mantenimento e alla difesa passiva dei compound di EUFOR. A questi compiti si aggiunge la realizzazione di lavori infrastrutturali di base in favore della popolazione e del governo locale e il monitoraggio di un importante progetto di ricostruzione di un ponte, finanziato dall’UE e affidato a imprese locali.

La Francia ha assunto il comando della missione dell’Unione Europea con il Generale di Divisione Philippe Pontiès, quale Operational Commander presso l’EU OHQ di LARISSA e con il Generale di Brigata Thierry Lion, quale Force Commander a Bangui.  Il mandato di EUFOR-RCA è stato di recente esteso fino al 15 marzo 2015

Alessandro Conte

Disgelo Usa – Cuba, cade l’ultimo muro della guerra fredda

AMERICHE di

Un annuncio epocale che spezza decenni di embargo verso l’isola dei caraibi durato ancora dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda.

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Uno degli sviluppi attesi è l’incremento del flusso turistico dagli USA verso le coste cubane con un incremento deciso  dei volumi che fino ad oggi si sono attestati intorno ai due milioni di presenze all’anno.

L’annuncio di Barack Obama non prevede specificatamente la liberalizzazione dei viaggi turistici ma avendo citato tra i capitoli interessati le autorizzazioni per familiari, ricercatori, giornalisti, attori, progetti umanitari, sportivi ci si aspetta sicuramente un via libera anche per i vacanzieri.

Resta comunque difficile fare impresa a Cuba che soffre ancora di una lentezza burocratica importante e un pacchetto di regolamenti insidiosi che fanno desistere gli investitori stranieri.

Qualcosa comunque cambia e lo si può vedere dagli ultimi provvedimenti del governo cubano tra cui La Ley de inversion extranjera, che  offre benefici fiscali agli investitori esteri e riduce gli ostacoli all’importazione di macchinari per l’industria.

 

Alessandro Conte

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Fuoco contro giovani studenti, giornata di sangue in Pakistan

Asia di

I talebani del Tehrek- e- Taliban Pakistan TTP hanno attaccato una scuola gestita dall’esercito uccidendo più di 100 bambini

É durato nove ore l’attacco alla scuola pubblica, un commando di sette uomini armati pesantemente sono entrati nella scuola all’apertura e hanno cominciato ad uccidere chiunque incontrassero. Hanno fatto esplodere esplosivi con I quali hanno mietuto ancora vittime 145 civili di cui più di 100 bambini.

Il gesto è stato rivendicato dal TTP come vendetta nei confronti degli attacchi che l’esercito ha sferrato nei territori tribali per debellare il gruppo terroristico. Unanime la condanna dalla comunità internazionale.

 

Alessandro Conte

Rivoluzione DAO News, un nuovo modello di business per editori e autori digitali

INNOVAZIONE di

Cambiano i modelli di business nell’editoria contemporanea che si rivolge al web sempre più spesso.

Sono infatti moltissime le nuove testate giornalistiche, i blog e i magazine che si rivolgono ai nuovi media come canale di comunicazione. Blog, podcast web tv sono ormai una realtà affermata che permette a tanti autori di mettersi alla prova e a volte di raggiungere un successo inaspettato.

Spesso però manca una capacità di fare network tra i tanti autori e gli editori grandi o piccoli che siano ed è a questo problema che DAO News vuole dare una risposta.

“La nostra storia comincia quasi cinque anni fa – raccontano sul loro sito i ragazzi di DAO Square –  quando DaoNews prende forma da un’idea: riunire i professionisti dell’informazione online in un progetto comune, ben strutturato e che permettesse ai suoi protagonisti – giornalisti 2.0, blogger, copywriter – di guadagnare attraverso la propria vocazione per la scrittura, rendendo al contempo un servizio di qualità al pubblico del web. “

Questa piattaforma risponde alle esigenze degli editori di avere un serbatoio di notizia a cui attingere per il proprio lavoro ma ancora più importante di remunerare gli autori che si iscrivono per i pezzi che scrivono sulla base della qualità del loro lavoro.

Allora DaoNews era un network di blog tematici che si affacciava sul web con un’ambizione importante: consolidarsi, crescere e diventare un punto di riferimento per l’informazione di qualità.

Non solo, la piattaforma mette a disposizione una area di community dove si realizza una vera e propria piazza dedicata agli operatori della comunicazione dove si incontrano professionisti e aspiranti del settore

Agli editori e ai brand, le aziende che usano contenuti per i propri siti, DAO propone anche una piattaforma editoriale ottimizzata per le azioni di web & social marketing fondamentali per la promozione del proprio sito.

“Con la nostra piattaforma è possibile creare in poche mosse un magazine online e mobile, un blog e perfino un social network dedicato, e popolare questi canali con articoli e contenuti multitematici, originali e di qualità, studiati e scritti “su misura” da blogger, giornalisti e copywriter”

Una rivoluzione del settore giornalistico e dei nuovi modelli di marketing on line che riserva ancora molte sorprese.

 

Alessandro Conte

 

EA Report – Il rischio ISIS

POLITICA/Report/Video di

European Affairs intervista Gianluca Ansalone sui possibili rischi di espansione del conflitto in atto in medio oriente, le fonti di finanziamento del califfato e il coinvolgimento dell’Iran nella crisi.

La Siria è il terreno dove si giocano le carte di questo nuovo terrorismo, evoluto, strutturato e territorializzato che sembra essere anche in conflitto con le altre organizzazioni terroristiche come Al Qaeda e Boko Haram che proprio in questi giorni hanno intensificato i loro attacchi quasi cercando di rivendicare uno share mediatico ormai in calo.

Lo stesso modello di reclutamento è cambiato passando dalle Madras alla rete con l’obiettivo di raggiungere combattendo sempre più giovani.

 

Alessandro Conte

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=q6qNb2fXT-U[/youtube]

Alessandro Conte
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