Le tensioni in Medio Oriente tornano a salire vertiginosamente: secondo quanto riportato da NBC News e CBS News, Israele starebbe valutando la possibilità di un attacco militare contro l’Iran nei prossimi giorni, in un’azione potenzialmente unilaterale e priva del sostegno diretto degli Stati Uniti.
Cinque fonti informate sulla questione avrebbero confermato all’emittente americana NBC che il governo israeliano appare sempre più determinato a colpire Teheran, mentre proseguono con difficoltà i negoziati tra Stati Uniti e Iran per un nuovo accordo sul programma nucleare iraniano. Il punto di attrito sarebbe proprio l’arricchimento dell’uranio, che Israele considera una linea rossa invalicabile.
Secondo CBS, Israele sarebbe “pronto a lanciare” un’operazione militare, mentre i funzionari americani – consapevoli delle ripercussioni regionali – restano in massima allerta. Le autorità statunitensi temono infatti che una risposta iraniana possa includere attacchi contro postazioni americane in Iraq e nei Paesi vicini. A tal proposito, il Dipartimento di Stato ha già ordinato l’evacuazione del personale non essenziale e dei familiari dalle ambasciate USA a Baghdad, in Bahrain e in Kuwait.
La possibilità di un’azione militare israeliana contro Teheran rappresenterebbe una frattura significativa con l’attuale approccio dell’amministrazione Trump, che nonostante la sua linea dura verso l’Iran, si è finora opposta a operazioni unilaterali nella regione. “L’Iran non può avere un’arma nucleare,” ha dichiarato il presidente Trump parlando nelle scorse ore al Kennedy Center, giustificando il ritiro del personale diplomatico con il rischio che “la regione potrebbe diventare un luogo pericoloso.”
Sul fronte iraniano, la risposta non si è fatta attendere. Il ministro della Difesa Aziz Nasirzadeh ha dichiarato che, nel caso in cui i colloqui dovessero fallire e “ci venga imposto un conflitto”, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche sarebbe pronto a colpire tutte le basi statunitensi nei Paesi che le ospitano.
Il quadro diplomatico si fa dunque sempre più instabile, in un momento in cui i tentativi di raggiungere un nuovo accordo sul nucleare sembravano avvicinarsi a una fase decisiva. Tuttavia, il crescente clima di tensione e l’eventualità di un intervento militare israeliano rischiano di compromettere ogni prospettiva di intesa pacifica.
La comunità internazionale osserva con apprensione l’evolversi degli eventi, consapevole che un’escalation tra Israele e Iran avrebbe effetti destabilizzanti ben oltre i confini regionali. Le prossime ore potrebbero rivelarsi cruciali per capire se la diplomazia riuscirà a prevalere o se il Medio Oriente si troverà nuovamente sull’orlo di un nuovo conflitto.