In un passo significativo verso la normalizzazione della sicurezza nella capitale libica, le autorità militari e di sicurezza del paese hanno incaricato ufficialmente la Direzione per la Sicurezza di Tripoli di elaborare un piano dettagliato per la gestione della sicurezza urbana, in vista del ritiro completo delle forze armate dalla città.
L’annuncio arriva a seguito di una riunione allargata tenutasi ieri sera presso la sede della Direzione, guidata dal Maggiore Generale Khalil Wahba. Alla riunione hanno partecipato i membri del Comitato ad interim per la Sicurezza e gli Accordi Militari, istituito recentemente con la Risoluzione n. 34 del 2025 emanata dal Consiglio Presidenziale.
La riunione rappresenta un tassello importante all’interno di una più ampia strategia volta a rafforzare la stabilità nella capitale, spesso teatro di tensioni e scontri tra fazioni armate rivali. Secondo quanto riportato dalla Direzione sulla propria pagina ufficiale, l’incontro si è concentrato sull’analisi dei meccanismi operativi necessari all’attuazione del piano, già delineato in termini generali dal Primo Ministro del Governo ad interim di unità nazionale, Abdul Hamid Dabaiba, durante la riunione di gabinetto della scorsa settimana.
Al termine dell’incontro, i rappresentanti delle agenzie di sicurezza hanno concordato che sarà proprio la Direzione per la Sicurezza di Tripoli a sviluppare un piano di sicurezza congiunto e completo. Questo intervento sarà messo in atto una volta conclusa la prima fase del processo, ovvero la supervisione del ritiro di tutte le forze armate dalla capitale e il ritorno dei veicoli militari presso le rispettive basi.
“Grazie a questo piano, la capitale sarà sicura, consolidando la sicurezza e rafforzando l’autorità dello Stato”, ha dichiarato un portavoce della Direzione, sottolineando la portata del progetto in termini di ricostruzione istituzionale e civile.
Il piano rientra in una cornice più ampia definita nel corso della prima riunione del Comitato ad interim, svoltasi ieri mattina sotto la presidenza del Capo del Consiglio Presidenziale, Mohamed Menfi. Durante l’incontro, Menfi ha ribadito l’urgenza di liberare Tripoli da ogni presenza armata, restituendo così piena operatività alle forze di polizia regolari e alle istituzioni statali. L’obiettivo, ha affermato, è “creare un ambiente sicuro e disciplinato”, in cui rafforzare lo stato di diritto e porre le basi per una stabilità duratura.
I membri del comitato hanno garantito che i lavori proseguiranno a ritmo serrato, in sessione continua, fino alla completa attuazione del piano e al raggiungimento di un consenso condiviso tra le parti coinvolte.
La Libia, ancora oggi profondamente segnata dalle conseguenze del conflitto interno e dalla frammentazione del potere, guarda a questo processo come a una possibile svolta. Il successo del piano di sicurezza per Tripoli potrebbe rappresentare non solo un modello per altre aree del paese, ma anche un segnale concreto di ritorno alla normalità per una capitale da troppo tempo ostaggio dell’instabilità.