Selmi: ritrovarci nell’attimo

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Roma, Alcazar 7 aprile 2024

Selmi canta con una voce nuda, senza artefatti, roca, strillata, spezzata qua e là, che riesce a esprimere rabbia, disperazione, tristezza, sempre restando calma. Un apparente paradosso che invece è al contempo naif e pieno di saggezza e ha come effetto collaterale di commuovere immediatamente. Di rovesciarti addosso note e parole che diventano dense e ti trasportano altrove.

Giovanissimo, ha presentato ieri all’Alcazar, con un breve set composto da nove brani, il nuovo EP “PERDERCI NELL’ATTIMO” (Asian Fake /ADA Music Italy), uscito il 15 marzo.

Alto e pallido, sale sul palco come se fosse in salotto davanti agli amici, il sound è quello di un cantautorato essenziale, crudo, con venature rock, pop, punk, in cui si sente anche una minima influenza rap e urban. Uno stile elegante e che va dritto al segno.

Si colgono la gioventù e l’ingenuità dell’artista che ha comunque un mood che richiama il passato e lascia intravedere una maturità artistica che promette un’evoluzione interessante.

Ha qualcosa di molto personale e un’identità sottile, quasi trasparente ma molto forte e presente che si manifesta in ognuno degli umori e dei sentimenti proposti nei brani.

Canzoni che fanno da diario e descrivono situazioni vissute, a volte uno sfogo liberatorio, altre una riflessione, ma tutte intrise da una venatura malinconica che fa da filo conduttore all’intero concerto.

Selmi ha un modo di buttare in faccia la verità dei suoi sentimenti senza filtri ma con grande eleganza e sensibilità, arrivando a toccare note che risuonano nella profondità di chi lo ascolta.

Apre il live con Di noi, singolo dagli echi new soul uscito nel 2023, un brano cantato dolcemente, come un passo lieve che non fa rumore ma ti porta dritto alla meta. Centra già il bersaglio del cuore del pubblico con queste prime note e lo conquista definitivamente con la successiva Sparami. Niccolò Selmi ci abitua subito così a queste variazioni di umore, parole lanciate con forza sopra i riff di chitarra dalle tinte rock. Testi che evitano strade tortuose e complicate, una sincerità che non è però semplice ma ricca di riflessione, velatamente ermetica e pura.

Arriva poi il brano che gli ha regalato quella base di notorietà che ha segnato l’inizio di una carriera musicale ancora in fase di sviluppo ma che è al momento una delle migliori promesse del nuovo cantautorato pop: Doccia ghiaccia. Un quadro poetico totalmente velato di malinconia, in cui le lacrime vengono a portare ristoro. Una voce che a tratti si fa così sottile e impalpabile da soffiare le parole risvegliando la fiammella di emozioni nascoste tra ricordi.

Non mancano anche i momenti più divertenti ed energici, gli scambi col pubblico, di cui una parte di fedelissimi arrivati dalla Toscana. Indossiamo tutti gli occhiali colorati che ci hanno dato all’ingresso, ed è subito Festa.

Intona poi Come bambini, uno dei brani più belli di Niccolò, seguita da un inedito e dalla title track Perderci nell’attimo.

Per il bis ripropone Festa e una versione acustica di Doccia ghiaccia, che non ci stancheremmo mai di ascoltare. Solo, con la sua chitarra in spalla, scende così tra il pubblico per chiudere una magnifica, intima, serata di musica.

Etereo, come la voce dolce e ruvida, che viaggia tra colori caldi e freddi in un kaleidoscopio di emozioni. Una voce che ti entra dritta nell’anima ed è fatta per restarci. Ci aspettiamo di rivedere Selmi in un futuro indefinibile, con un set completo, una discografia più ricca, e più esperienza di palco, ma in cui non venga mai a mancare quel suo essere così nudo e sincero, quella tangibile fragilità che è il suo punto di forza.

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