GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

Monthly archive

Settembre 2015 - page 5

MIBIL, Italian soldiers began the second training for Lebanese Armed Forces

Italian soldiers have just started in southern Lebanon the new phase of training and consultancy for the local Armed Forces, who need support to face the safety and security emergency triggered by Syrian conflict. Based on the excellent results obtained by the National Training Center since March 2015, starts now the second round of training in techniques of crowd management and riot control organized by the Italian Police Training Centre of the 2nd Mobile Brigade and by the 7th Trentino Alto Adige Regiment. This course is included in the activities of the Bilateral Mission in Lebanon (MIBIL), launched on 28 January as part of the International “Support Group for Lebanon”, created to attract the international community’s commitment in the stability of the country, threatened by serious social and economic problems. During four weeks italian instructors will coach the staff of local militias who have already attended the first course of civil and military cooperation, chemical and bacteriological detecting, radiological and nuclear detecting, counter-sniper tactics, Force Protection (how to protect a military base, operational functions planning, interventions and risk assessment), operational communication, consolidation of facilities and medical first aid on the battlefield. New lessons’ focus concerns the fundamental principles of humanitarian law and crowd psychology theory, and also the use of the military equipment provided by the Italian Police General Command (shields, personal protection, tonfa, gas masks). A final test will determine whether or not Lebanese soldiers are able to transfer to other military the necessary know-how to manage public disorder, and to teach rules for organized and coordinated team working. In coming months the training cycle will be enriched by new courses, expressly requested by the Lebanese Military Authority, including fighting in the mountain environment, demolition of explosive, surveillance of the battlefield and targets acquisition, as well as specific analyzes of subject matters covered during the first part of the year.

Viviana Passalacqua

MIBIL, al via il secondo corso di formazione della Forze di Sicurezza Libanesi

BreakingNews/Difesa di

Prosegue nel sud del Libano l’attività addestrativa e di consulenza svolta dai militari italiani in favore delle Forze Armate locali, bisognose di supporto per fronteggiare l’emergenza sicurezza scaturita dal conflitto siriano. Sulla scia degli ottimi risultati ottenuti dal Training Center nazionale a partire dal marzo 2015, prende il via il secondo ciclo di formazione per le tecniche di gestione della folla e antisommossa tenuto dai Carabinieri del Centro di Addestramento della 2° Brigata Mobile e dal 7° Reggimento Trentino Alto Adige. Il corso è ricompreso fra gli obiettivi della Missione Bilaterale in Libano (MIBIL), avviata il 28 gennaio nell’ambito delle iniziative dell’International “Support Group for Lebanon”, volte a catalizzare l’impegno della Comunità Internazionale per la stabilità del Libano, minata da gravi problemi sociali ed economici. Per quattro settimane gli istruttori dell’Arma formeranno il personale delle milizie locali che ha già frequentato il primo corso di Cooperazione civile e militare, rilevamento chimico-batteriologico, radiologico e nucleare, contro cecchinaggio, Force Protection (protezione di una base e organizzazione delle funzioni operative, pianificazione interventi e valutazione del rischio), comunicazione operativa, consolidamento di strutture e primo soccorso medico sul campo di battaglia. Il focus delle nuove lezioni riguarda invece i principi fondamentali di diritto umanitario e psicologia della folla, l’utilizzo degli equipaggiamenti forniti dal Comando Generale dei Carabinieri (scudi, protezioni personali, tonfa, maschere anti-gas). Un test finale stabilirà la capacità dei corsisti di trasferire ad altri militari il know how necessario a gestire disordini pubblici e ad operare in team organizzati e coordinati. Nei prossimi mesi il pacchetto formativo si arricchirà di nuovi corsi, espressamente richiesti dalle Autorità Militari Libanesi, tra cui combattimento in ambiente montano, demolizione di esplosivi, sorveglianza del campo di battaglia ed acquisizione obiettivi, oltre a specifici approfondimenti delle materie trattate durante la prima parte dell’anno.

Viviana Passalacqua

Ucraina, Kiev: almeno un morto e 90 feriti

BreakingNews/EUROPA di

Almeno un morto e circa 90 feriti, soprattutto poliziotti e volontari della Guardia Nazionale Ucraina, dopo una serie di ordigni fatti esplodere nella piazza antistante al Parlamento di Kiev da parte di manifestanti della destra nazionalista, in particolare riconducibili al partito Svoboda. La protesta è divampata a seguito dell’approvazione della prima bozza della riforma costituzionale sul decentramento istituzionale che, in linea con gli accordi di Minsk 2, prevede lo statuto speciale per le regioni di Donetsk e Lugansk.

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Un ritorno alle proteste di piazza nella capitale, dunque, ad un anno e mezzo dagli scontri di Maidan. Se gli accordi di Minsk 2 finora non erano stati rispettati per il susseguirsi degli scontri nel Donbass e il continuo rimbalzo di accuse tra Kiev e Mosca, adesso sono i gruppi nazisti a non volere cedere sul piano delle autonomie. La stessa parte politica che, negli ultimi mesi, ha visto arruolare il maggiore numero di volontari tra le brigate che combattono contro i separatisti filorussi.

Oltre alla questione dei jihadisti loro alleati in questa guerra civile, oltre alla crisi economica ucraina ormai endemica testimoniata da un debito pubblico fuori controllo, si pone il problema della collocazione nella società civile di alcuni soggetti politici sorti in difesa dei confini ucraini. La questione, infatti, non è più solo porre fine al conflitto interno al Paese e a quello internazionale che coinvolge Nato e Russia, ma il ritorno alla normalità di uno Stato che rischia di rimanere irrimediabilmente segnato al proprio interno: la destra nazista e miliziani islamisti potrebbero costituire un problema reale a due passi dall’Europa.
Giacomo Pratali

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Ukraine, Kiev, at least one dead and 90 injured

BreakingNews @en/Europe di

At least one dead and about 90 injured, mostly policemen and volunteers of the National Guard Ukraine, after a series of bombs exploded in Kiev, in front of Parliament, by nationalist militants, in particular due to Svoboda. Protests flared up following the approval of the first draft of the constitutional reform on institutional decentralization, in line with Minsk 2, which provides special status for Donetsk and Lugansk.

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Therefore, a return to protests in Kiev clashes of Maidan one year and half ago. If Minsk 2 so far had not been observed yet in Donbass, now Nazis groups do not want to give autonomy to Eastern Ukraine. The same political party that, in recent months, has enlist the highest numbers of volunteers against pro-Russian separatists.

Beyond jihadists’ question, in addition to Ukrainian economic crisis and to a public debt out of control, there is the problem of cohabitation in Ukraine. The question is not only the end of conflict within the country and, at international level, involving NATO and Russia, but the return to normality: far-right and Islamist militants may constitute a real problem near Europe.
Giacomo Pratali

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“Military training” in Kurdistan contro l’Isil

Si è conclusa a fine agosto la prima fase del sesto ciclo di addestramento di un battaglione peshmerga, ad opera del Comando multinazionale Kurdish Training Coordination Center (KTCC), attualmente guidata dall’Italia, che coordina gli istruttori militari italiani, inglesi, tedeschi, olandesi, norvegesi, finlandesi e ungheresi.

Le attività si sono svolte nell’ambito dell’operazione “Prima Parthica”, nata a seguito della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza. Scopo della missione, contrastare la minaccia dell’Islamic State of Iraq and the Levant sostenendo le forze di sicurezza dei partner regionali. I compiti del contingente italiano in loco riguardano, in prima battuta, il training delle Forze di Sicurezza curde e irachene, oltre ad attività di ricognizione e sorveglianza del territorio e sinergie con gli staff dei Comandi della Coalizione. Durante il ciclo addestrativo, i militari italiani hanno trasferito alle 300 unità del battaglione curdo le competenze necessarie a condurre attività tattiche in diversi ambienti operativi, ad attuare strategie d’attacco e difesa e a combattere in contesti particolari come i centri abitati.

Ma non solo. Il know how trasferito alle milizie locali comprende istruzioni individuali per il combattimento, la ricerca e la bonifica di IED (ordigni esplosivi improvvisati) e la costituzione di una task force che sappia di volta in volta gestire gli interventi d’emergenza. I curdi hanno imparato e perfezionato le tecniche dello spostamento in maniera completamente autonoma e dell’installazione di strutture adeguate per le telecomunicazioni a garanzia dei contatti istantanei nei luoghi più disparati. Particolare attenzione, infine, alla pianificazione delle operazioni di combattimento efficaci in tempi brevi e all’utilizzo di strumenti di precisione.

Quella di Erbil è una missione delicata, che l’Italia svolge in sinergia con gli altri Paesi della Coalizione per rinsaldare i rapporti di collaborazione con il Kurdistan, che in questo momento si batte per la difesa dei propri confini contro gli attacchi jihadisti. A partire dal gennaio scorso, sono circa 1500 i soldati delle forze di sicurezza locali che hanno beneficiato del supporto dei militari italiani. La fase di apprendimento si è conclusa con la verifica delle capacità operative tramite esercitazioni militari e con la cerimonia di consegna dei diplomi da parte delle autorità curde, che si sono espresse favorevolmente sulla formazione dei Peshmerga.

Viviana Passalacqua

“Military training” in Kurdistan against Isil

In late August ended the first phase of the sixth round training for a Peshmerga battalion, organized by the multinational Command Kurdish Training Coordination Center (KTCC) – composed of Italian, English, German, Dutch , Norwegian, Finnish and Hungarian military instructors – which is currently commanded by Italy. Those training activities are included in the “Prima Parthica” military operation, a response to the request for help presented by the Iraqi Permanent ONU Representative to the President of the Security Council.

The mission is intended to obstruct the Islamic State of Iraq and the Levant’s threat, by supporting the security forces of regional partners. The tasks of Italian contingent concern, first of all, the training of Iraqui and Kurdish security forces, as well as the territory reconnaissance and surveillance, but also synergies with the Chief of the Coalition staff. During the training cycle, Italian soldiers handend down to 300 servicepersons of Kurdish unit the necessary skills to conduct tactical activities in different environments, to implement strategies of attack and defense in particular contexts, such as towns. But not only.

The know-how transferred to the local militia includes individual instruction for combat, research and clearance of IED (improvised explosive devices) and the establishment of a task force able to supervise emergency situations. Kurdish have learned and perfected the moving techniques in a variety of locations, and how to install of adequate facilities for telecommunications to guarantee instantaneous contacts. Finally, special attention to the planning of efficient combat operations as soon as possible and to the use of precision instruments.

This mission in Erbil is very important. Italy plays in the synergy with other countries of the Coalition to strengthen cooperation relations with Kurdistan, which is now fighting to defend its borders against jihadists attacks. Starting from last January, about 1.500 soldiers of local security forces have taken advantage of Italian support. The training phase ended with the verification of the operational capabilities through military exercises, and with the diplomas delivery ceremony. Kurdish authorities were satisfied with the training of the Peshmerga unit.

Viviana Passalacqua

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Viviana Passalacqua
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