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La maestosa parata del 2 giugno: un’apoteosi di valori democratici e di orgoglio nazionale.

Anche quest’anno, nel 78° anniversario della Repubblica, nostante il tempo uggioso e la pioggia battente, il cielo mattutino della Città eterna si è tinto di tricolore e le vie dell’Urbe hanno risuonato al passo cadenzato di una parata militare di incomparabile e rara bellezza, simbolo supremo dell’unità nazionale, della fedeltà e della dedizione incrollabile delle Forze Armate alla Patria.
In presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Capo Supremo delle Forze Armate, il quale ha nobilitato con la sua augusta partecipazione l’importanza dell’evento, la parata ha assunto una dimensione ancor più solenne. Un evento di straordinaria rilevanza – impreziosito dalla presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro della Difesa Guido Crosetto e delle più alte cariche dello Stato – che rappresenta non solo una cerimonia militare, ma prima di tutto una solenne celebrazione dei valori democratici della nostra amata Italia.
La rivista, che annualmente si svolge ai Fori Imperiali, nel cuore pulsante della Capitale, si è affermata anche stavolta come un appuntamento imperdibile per i cittadini italiani e – almeno per la maggioranza di essi – come un momento di sana riflessione patriottica e di atteso orgoglio collettivo.
Quest’anno, come sempre – dopo il doveroso omaggio delle più alte cariche dello Stato al sacello del Milite Ignoto – la manifestazione, aperta da una rappresentanza dei sindaci d’Italia, ha visto sfilare i vari corpi delle Forze Armate, i reparti speciali e le unità storiche, i mezzi, gli aerei e i quadrupedi, in un susseguirsi di quadri marziali che hanno esaltato la disciplina, il coraggio e l’abnegazione di donne e uomini che quotidianamente si prodigano per la sicurezza e la salvaguardia della Nazione.
Nel rassicurante clangore delle lance e delle sciabole, in un colorato ma composto connubio di pennacchi piume, penne, mostrine, alamari, ghette e cordellini, accanto alle Forze Armate, accompagnate dalle note di bande e fanfare, anche le Forze di Polizia e le componenti del soccorso pubblico hanno reso omaggio alla Repubblica, esibendo la loro instancabile ed indispensabile opera di tutela della legalità e di pronto intervento in situazioni di emergenza.
In questa edizione hanno sfilato per la prima volta anche i rappresentanti dell‘Unità di Crisi della Farnesina e delle rappresentanze diplomatiche e consolari.
Non è una mera e vuota esaltazione di forza, bensì una celebrazione della democrazia, dell’amor di Patria, dello spirito di corpo e di appartenenza che caratterizzano le nostre Forze Armate.
Gli Italiani si stringono attorno alle loro Forze Armate. Le Forze Armate si stringono intorno agli Italiani. Così è stato oggi e così dovrebbe essere sempre.
Un evento che rispecchia l’essenza stessa dei valori costituzionali su cui si fonda la nostra veneranda Repubblica.
Oggi, qui, la forma si è fusa con la sostanza.
Tante facce pulite, che si intravedono anche dietro a qualche mephisto.
Un’aria da bravi ragazzi e brave ragazze, “acqua e sapone”, che cela però cuori impavidi, valori immutabili e professionalità di altissimo valore.
Dai cavalieri agli incursori, dai marinai ai piloti, dal Carabiniere di quartiere alle operazioni spaziali, le nostre Forze Armate sono il luogo dove albergano la fedeltà, la giustizia, la bellezza, l’onestà, l’onore, il sacrificio.
In un’epoca in cui le sfide globali sono sempre più intricate, gli uomini e le donne con le stellette si ergono come un baluardo di stabilità e sicurezza, impegnate sia sul fronte interno che nelle missioni per la pace e la cooperazione internazionali.
Le Forze Armate italiane non si limitano alla difesa del territorio nazionale; il loro impegno si estende anche al supporto delle popolazioni afflitte da calamità naturali, offrendo assistenza umanitaria e aiuto concreto nei momenti di maggior bisogno.
La partecipazione dell’Italia alle organizzazioni internazionali con vocazione securitaria come la NATO, l’ONU e altre importanti alleanze globali e regionali, testimonia il ruolo fondamentale del nostro Paese nella promozione della pace e della sicurezza mondiale.
Ma la parata di quest’anno può stimolare gli addetti ai lavori – e non solo – a pensare all’attuale apertura delle nostre Forze Armate verso nuove sfide, alcune delle quali sono già in corso.
L’integrazione delle associazioni professionali a carattere sindacale rappresenta un passo importante verso uno strumento militare più moderno e inclusivo, capace di rispondere alle esigenze e ai diritti dei suoi membri, nonostante la complessità di un quadro giuridico in via di rapida definizione.
Inoltre, la visione di un esercito europeo, sebbene ancora in fase embrionale, inizia a prendere lentamente forma, riflettendo il desiderio di una difesa comune più coesa e razionale all’interno dell’Unione europea, in termini sia economici e industriali che valoriali e politici.
La concreta solidarietà all’Ucraina, devastata da un conflitto che ha sconvolto la comunità internazionale, rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno italiano per la difesa della democrazia e della libertà oltre i confini nazionali.
Le Forze Armate italiane, con il loro contributo, ribadiscono il loro ruolo cruciale nella promozione della pace e della sicurezza globale.
L’Italia è da sempre impegnata affinché tutti gli attori internazionali rispettino il diritto internazionale umanitario, che mai può cedere il passo al pur sacrosanto diritto all’autodifesa. Questa ferma posizione, oggi più che mai, sottolinea l’importanza della giustizia e della legalità anche nei contesti più difficili, promuovendo un ordine internazionale basato sulla cooperazione e il rispetto reciproco.
I critici che vedono in questa parata un atto muscolare di militarismo fine a sé stesso, o – peggio – un pericoloso e vago atto di fanatismo per capitoli ormai risalenti della nostra storia, dimostrano di non cogliere la profondità e il significato dell’evento.
E, come scritto in passato su queste pagine virtuali: chi non gradisce le uniformi, chi le teme, chi addirittura le attacca ha la coscienza sporca o, quanto meno, non è in pace con sé stesso.
Al contrario, chi vi partecipa o vi assiste con occhi attenti può percepire l’autentico spirito di servizio e la dedizione che anima la compagine militare.
Un servizio che non conosce confini, ma che si estende ovunque vi sia bisogno di proteggere e promuovere i valori democratici e costituzionali.
Il rumore delle critiche, spesso superficiali e infondate, non deve infatti distogliere l’attenzione dal vero scopo della parata: esaltare e onorare coloro che, con sacrificio e abnegazione, operano quotidianamente per il bene della Nazione.
Coloro che mettono a repentaglio la propria vita, spesso in modo drastico e fatale, per garantire la sicurezza di tutti, meritano rispetto e riconoscenza.
Non basterebbero svariati volumi per descrivere gli innumerevoli esempi di eroismo compiuti dai nostri soldati in Patria e all’estero.
Ne sono un esempio le rappresentanze degli atleti paralimpici e dei mutilati e invalidi della Difesa che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’odierna celebrazione.
In maniera sicuramente elementare e tautologica, è noto come la nostra componente mililtare operi da sempre a favore dell’Italia e per l’Italia: possedere delle Forze Armate costituisce uno dei capisaldi di qualsiasi entità che voglia definirsi “statuale”, perché le Forze Armate rappresentano espressione della sovranità di qualunque Stato, che voglia definirsi tale e che abbia anche un territorio e un popolo.
Questo è pacifico.
Ma, al contrario e in maniera forse anche un po’ infantile, nel nostro caso specifico, occorrerebbe chiedersi se sia davvero possibile pensare all’Italia senza le sue Forze Armate.
La risposta è scontata, perché – che piaccia o no – la storia del nostro Paese è legata da sempre a doppio filo a quella delle sue Forze Armate e, proprio durante le vere difficoltà e le crisi profonde, gli Italiani hanno guardato non a caso alle Forze Armate per la propria salvezza e la propria sicurezza.
Che piaccia o no, le Forze Armate rappresentano la nostra identità. Fortunatamente. 
La parata militare che si svolge a Roma e le altre manifestazioni di analogo tenore che si tengono in altre città non sono soltanto un evento celebrativo, ma un importante simbolo di unità e di valori condivisi.
Grazie alla visione lungimirante dell’attuale leadership istituzionale, la celebrazione del 2 giugno si è confermata come un appuntamento fondamentale per la vita realmente democratica del nostro Paese.
Non è solo una festa della Difesa, ma una festa di tutti gli Italiani e come tale dovrebbe essere sentita e vissuta.
Un’occasione per tutti i cittadini per rinnovare l’impegno verso la Patria e per riscoprire il valore dell’appartenenza a una Nazione che, forte delle sue radici e dei suoi ideali, guarda con fiducia e speranza al futuro.
Avevamo scritto qui, su European Affairs Magazine, della necessità di ripensare e di esaltare lo strumento militare, specie dopo gli inenarrabili sacrifici profusi dai nostri soldati durante la pandemia.
Finalmente, sembra che quanto auspicato in termini di considerazione e tributo alle Forze Armate, quale simbolo di unità nazionale e punto di riferimento per tutti, si stia concretizzando.
Finalmente, perché non è stato sempre così.
Ancora una volta, grazie alle nostre Forze Armate… e viva l’Italia!

I service club siciliani crescono: consegnata a Palermo la Charter al Civitan Club Panormitan

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Il Civitan International, la prestigiosa organizzazione di service fondata in Alabama nel 1917 e presente in Italia dal 2012, ha fatto il suo ingresso a Palermo. Nella suggestiva cornice dell’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, sede della Fondazione Federico II, è stata consegnata la charter di fondazione al Civitan Club “Panormitan”. Il Club è nato grazie all’impegno della neo-presidente Antonella Lupo e di 15 soci fondatori (charter members) che hanno ottenuto la sponsorizzazione da parte del Civitan Club Roma, il “Mother Club” italiano del Civitan International, presieduto da Adele Mazzotta Lax.

“Un service club unico nel suo genere – afferma Antonella Lupo, neo presidente – indipendente e al servizio dei cittadini”. Lupo, laureata in Scienze della comunicazione e instancabile promotrice della cultura cittadina, tanto da essere stata insignita dal sindaco Leoluca Orlando della tessera del Mosaico Palermo.

“In via Lascaris, come Civitan, gestiamo un ambulatorio solidale per persone indigenti, diretto dal dottor Giovanni Imburgia: un punto di ascolto e di visite specialistiche gratuite una volta al mese”, prosegue Lupo.

Uno dei progetti di punta è l’ingresso nella rete di supporto per ragazze madri non abbienti, garantendo le spese per il primo anno del bambino. “Ma oltre all’ambulatorio, grazie al supporto di Vincenzo Sole, segretario e socio fondatore, ci occuperemo di turismo e promozione territoriale, coinvolgendo le giovani generazioni”.

Lupo respinge l’idea di leader solitario: “Troppo spesso il protagonismo impedisce di raggiungere gli obiettivi. La mia intenzione è fare squadra, con un obiettivo comune: favorire uno spirito civico verso la cittadinanza globale, creando reti consapevoli per affrontare le crisi internazionali”.

Durante il battesimo del nuovo club, sono stati nominati tre importanti soci onorari: l’ex presidente dell’ARS Guido Lo Porto, il presidente regionale Confcommercio Gianluca Manenti e il Sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta, insigniti dalla presidente nazionale Mazzotta Lax.

Lupo ha quindi orgogliosamente presentato i soci fondatori: Tommaso Romano, Elio Frati (tesoriere), Giuseppe Giaconia, Flaviana Prestana (vicepresidenti), Claudia Imburgia, Aurelio Imburgia, Rossella Bonomo, Elena Salerno, Federico Sparti, Nadia Lo Bosco, Giancarlo Manenti e Mariuccia Brandaleone.

Nasce Confassociazioni Sardegna, Galleri alla guida

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Cresce il radicamento nazionale di Confassociazioni con la nascita di Confassociazioni Sardegna. A capo della nuova divisione Giulio Galleri, come annunciato dal Presidente di Confassociazioni Angelo Deiana sul sito di Confassociazioni.

Galleri intende favorire nuove opportunità di business e investimento tra gli associati e le imprese sarde, puntando a creare collegamenti con scenari nazionali e internazionali. L’obiettivo principale è rivolgersi al business locale e alle eccellenze produttive della Sardegna, creando una piattaforma unificante attraverso la rete di imprese.

Insieme a Galleri, nel team di Confassociazioni Sardegna altri giovani professionisti e imprenditori sardi: Roberto Mulas come Segretario e Vice Presidente agli Affari Generali, Francesca Correddu Vice Presidente ai Rapporti con la Pubblica Amministrazione, Federico Pili Vice Presidente al Turismo e Artigianato, Marco Desogus Vice Presidente al Commercio e Industria, Salvatore Saiu Vice Presidente a Università, Ricerca e Innovazione, Adriana Pili Vice Presidente a Cultura e Pari Opportunità, Simona Muntoni Vice Presidente ad Ambiente e Territorio, Gianpaolo Vidili Vice Presidente alla Sanità.

Il Presidente Deiana augura buon lavoro alla nuova branch sarda, auspicando una forte collaborazione con le altre sedi di Confassociazioni in Italia e nel mondo. L’obiettivo comune è supportare le imprese e lo sviluppo economico dei territori. “La comprovata esperienza e competenza professionale del neo presidente della branch sarda – ha proseguito Deiana – unita alla sua reputazione di elevata qualità hanno spinto alla creazione della branch sarda scindendola da quella del Lazio, presieduta egregiamente da Franco Savastano. L’obiettivo manifestato da Galleri è favorire nuove opportunità di business e investimento tra gli associati e le imprese locali, nonché assicurare il massimo collegamento con scenari nazionali e internazionali tramite lo sviluppo di nuove partnership commerciali e imprenditoriali”.

Confassociazioni Professioni riconosciuta come forma aggregativa di Associazioni Professionali della L. 4/2013

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Confassociazioni Professioni, l’organizzazione che rappresenta un’ampia varietà di associazioni professionali in Italia, ha recentemente raggiunto un importante traguardo: l’iscrizione nell’elenco ministeriale delle forme aggregative delle associazioni professionali previsto dalla legge 4/2013. Questo riconoscimento ha suscitato grande soddisfazione nel presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, che ha sottolineato l’importanza di questa tappa significativa per l’organizzazione e per il sistema delle associazioni professionali nel loro insieme.

L’iscrizione di Confassociazioni nell’elenco ministeriale conferma la sua capacità di rappresentare il sistema delle associazioni professionali in Italia. Questo riconoscimento è il risultato di un impegno costante da parte di Confassociazioni nel promuovere e tutelare gli interessi delle diverse professioni rappresentate dalle associazioni che ne fanno parte. La varietà di associazioni professionali all’interno di Confassociazioni contribuisce a creare una rete dinamica di competenze e conoscenze che sono fondamentali per il miglioramento del sistema Paese.

Le associazioni professionali che fanno parte di Confassociazioni rappresentano una vasta gamma di settori e competenze, dalle professioni mediche e legali alle professioni tecniche e artistiche. Queste associazioni sono composte da professionisti altamente qualificati e impegnati nel loro campo, che portano avanti l’obiettivo comune di contribuire al progresso e allo sviluppo del sistema Paese. La collaborazione all’interno di Confassociazioni permette lo scambio di esperienze e il confronto tra le associazioni, promuovendo iniziative e progetti comuni che favoriscono lo sviluppo delle professioni e il benessere della società nel suo complesso.

L’iscrizione di Confassociazioni nell’elenco ministeriale delle forme aggregative delle associazioni professionali offre numerosi vantaggi all’organizzazione e alle associazioni che ne fanno parte. Innanzitutto, conferisce a Confassociazioni una maggiore rappresentatività e legittimità nel contesto istituzionale, consentendo di difendere in modo più efficace gli interessi delle associazioni professionali e dei loro membri. Inoltre, l’iscrizione facilita la partecipazione di Confassociazioni alle consultazioni e ai processi decisionali che riguardano le politiche e le normative relative alle professioni, consentendo di influenzare in modo più diretto lo sviluppo del settore.

Oltre a ciò, l’iscrizione nell’elenco ministeriale permette a Confassociazioni di meglio rappresentare le centinaia di associazioni professionali che fanno riferimento alla Legge 4/2013. Questo è un passo significativo verso una maggiore coesione e collaborazione tra le associazioni professionali, creando un fronte unito per affrontare le sfide comuni e promuovere l’eccellenza e l’etica professionale.

Confassociazioni Professioni e le associazioni professionali che ne fanno parte hanno dimostrato un impegno costante nel promuovere il valore e l’importanza delle professioni nel contesto sociale ed economico italiano. L’iscrizione nell’elenco ministeriale rappresenta un riconoscimento di tale impegno e una conferma della posizione di Confassociazioni come punto di riferimento per le associazioni professionali nel Paese. Con la sua nuova legittimità e rappresentatività, Confassociazioni è pronta a continuare a sostenere e valorizzare il ruolo delle professioni e a contribuire al progresso e allo sviluppo del sistema Paese.

Una nuova guerra in Medio Oriente?

 

Le modalità con le quali, nel settore della Striscia di Gaza, l’organizzazione di Hamas ha condotto l’attacco contro lo Stato di Israele hanno drammaticamente elevato il livello della tensione che contraddistingue l’area, accrescendo il pericolo che la situazione possa evolversi dando luogo a un vero e proprio conflitto.

Il successo che ha caratterizzato la fase iniziale delle operazioni di Hamas ha colto di sorpresa un’opinione pubblica generalmente poco attenta agli sviluppi della situazione mediorientale e geopoliticamente concentrata su se stessa, che si è meravigliata per l’assenza, apparente, di un qualsiasi segnale che potesse presagire una tale operazione.

Purtroppo, invece, questa ripresa violenta delle dinamiche che caratterizzano la regione era stata ipotizzata e considerata come un’eventualità possibile a breve termine.

Quello che può essere considerato come una sorpresa e che come tale ha colto parzialmente sbilanciato Israele è stato il settore in cui questo attacco si è sviluppato: la Striscia di Gaza.

Nei mesi passati lo sviluppo di una serie di eventi aveva concentrato l’attenzione degli analisti nei confronti del settore settentrionale di Israele dove le attività dell’organizzazione di Hezbollah lungo il confine con Libano avevano alzato il livello della tensione in maniera estremamente pericolosa provocando reazioni abbastanza dure da parte del Governo Israeliano.

Indubbiamente l’operazione lanciata da Hamas ha conseguito un iniziale successo sfruttando la sorpresa causata sia dalla portata delle operazioni sia delle modalità tattiche adottate per l’attacco, ma la controreazione israeliana è stata immediata.

Adesso, il vero elemento critico di questa crisi è rappresentato dal livello della risposta che Israele intenderà adottare, in quanto le conseguenze avranno effetti complessivi che condizioneranno pesantemente l’attuale quadrò geostrategico regionale.

La situazione di Israele in questo momento è particolarmente delicata sia sul piano interno sia su quello internazionale.

Infatti, all’interno le difficoltà incontrate dal Governo del premier Netanyahu nel portare avanti una serie di riforme politiche hanno acceso il dibattito politico creando una situazione di tensione nella società israeliana; mentre lo scenario estero è condizionato dal processo di normalizzazione dei rapporti con i vicini che passa obbligatoriamente per l’Arabia Saudita e dalla necessitò di contrastare l’influenza iraniana.

Per quanto attiene, invece, alle motivazioni che hanno indotto Hamas a scatenare il suo attacco queste possono essere identificate nei fattori che condizionano l’operato dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) anch’esse originate da criteri di politica interna e di politica estera.

In sintesi, l’ANP ha da tempo perso il controllo della Striscia di Gaza che è governata dall’organizzazione di Hamas e ultimamente ha visto il suo potere erodersi anche in Cisgiordania a favore di Hamas. L’attacco di questi giorni potrebbe essere il tentativo di Hamas di proporsi come il difensore del popolo palestinese e rivendicare il ruolo politico che adesso è della ANP.

La possibilità da parte di Israele di includere l’Arabia Saudita nel processo di normalizzazione viene considerata come una inaccettabile perdita di influenza della causa palestinese nel mondo arabo e come tale osteggiata. La possibilità di spingere Israele a scatenare una reazione particolarmente incisiva nei confronti di Gaza avrebbe l’effetto di congelare l’adesione del regno saudita ad un accordo per il riconoscimento di Israele.

Infine, non può essere trascurato l’interesse dell’Iran che, quale finanziatore e ispiratore dei movimenti islamici come Hamas, potrebbe aver sollecitato l’attacco per poter trarre elementi di valutazione riguardo alle reazioni israeliane nell’ottica del perseguimento dei suoi obiettivi di distruzione dello Stato di Israele.

Di conseguenza la risposta di Israele dovrà tenere conto di numerose variabili e di situazioni i cui pro e contro sono particolarmente significativi.

Un primo elemento, che sicuramente potrebbe condizionare le scelte successive, è rappresentato dalle dichiarazioni di supporto che sono venute dal contesto internazionale unitamente a quelle di condanna dell’azione di Hamas, che rappresentano un fattore particolarmente positivo per la loro prontezza (ha stupito l’immediata dichiarazione dell’Unione Europea per tramite della Presidente della Commissione) e che dimostrano una predisposizione favorevole in quanto affermano il diritto alla difesa da parte di Israele.

Un secondo fattore è rappresentato dalla necessità di calibrare una risposta che sia abbastanza decisa da eliminare o ridurre la minaccia di Hamas senza stimolare una reazione da parte di Hezbollah lungo il confine con il Libano o innescare una ennesima intifada nella Cisgiordania.

Infine, il particolare momento offre una possibilità a Netanyahu di ottenere un consenso politico interno che a seguito di una bilanciata soluzione di questa crisi, gli consentirebbe, probabilmente di ottenere il supporto di fazioni politiche più moderate che renderebbero meno significativa l’attività che la componente oltranzista del suo Governo sta cercando di imporre, riequilibrando, così la situazione di tensione sociale in atto nel Paese.

Se la situazione sul campo si sta evolvendo rapidamente a favore delle forze Armate di Israele (IDF) per ristabilire accettabili condizioni di sicurezza, le azioni che il Governo di Israele deciderà di adottare sono condizionate da una molteplicità di fattori che richiederanno soluzioni calibrate ed equilibrate, dove la volontà di adottare misure cinetiche definitive nei confronti di Hamas dovrà essere condizionata dalla necessità di conseguire una vittoria, soprattutto, politica e non solo militare.

E’, infine, opportuno sottolineare come la popolazione della Striscia di Gaza e quella israeliana adiacente siano le vere vittime di questa ennesima dimostrazione di come le organizzazioni terroristiche come Hamas, supportate e finanziate da Stati totalitari (Repubblica Islamica dell’Iran in primis) possano arrogarsi il diritto di essere riconosciuti come i rappresentanti di uno Stato o di una Nazione, quando invece le loro azioni sono dettate, esclusivamente, dal soddisfacimento di interessi di potere che nulla hanno a che fare con i diritti e la difesa della popolazione palestinese.

Intervista a Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED

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In questa intervista abbiamo il piacere di intervistare Paolo Pantani, Vicepresidente del Centro Studi Regione Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED, che ci parlerà della sua opinione sulle dichiarazioni di Elon Musk riguardo alla consapevolezza collettiva e alla governabilità dell’intelligenza artificiale. Pantani è un esperto di informatica e tecnologia, nonché un sostenitore del controllo pubblico degli algoritmi per garantire decisioni equilibrate e non discriminatorie. Inoltre, Pantani crede che la cultura mediterranea abbia avuto un ruolo significativo nella storia dell’informatica e auspica un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’umanità e non viceversa.

Qual è la sua opinione sulle dichiarazioni di Elon Musk riguardo alla consapevolezza collettiva e alla governabilità dell’intelligenza artificiale?
Sono rimasto colpito dalle sue dichiarazioni sulla consapevolezza collettiva come strumento per governare l’intelligenza artificiale. È una prospettiva interessante e innovativa che va al di là del tradizionale approccio individualista degli imprenditori.

Lei ha parlato di autoconsapevolezza come prima componente dell’intelligenza emotiva e di come sia importante nella governabilità dell’intelligenza artificiale. Potrebbe spiegare meglio questa connessione?
Senza intelligenza emotiva non ci sarebbe la intelligenza artificiale. Da informatico, so bene che tutto dipende dagli algoritmi che definiamo e costruiamo noi. Gli algoritmi sono scritti da persone e, di conseguenza, riflettono i loro pregiudizi e le loro convinzioni. È importante comprendere che la consapevolezza di sé e degli altri è fondamentale per scrivere algoritmi equilibrati e non discriminatori.

Lei ha parlato della culla delle civiltà e della figura di Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, il matematico persiano che definì il concetto di algoritmo. Qual è il ruolo della cultura mediterranea nella storia dell’informatica?
La cultura mediterranea ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’informatica. Il concetto di algoritmo, che è alla base della programmazione informatica, è stato definito da al-Khwārizmī, un matematico persiano che visse nell’VIII e IX secolo nel territorio dell’attuale Iran. Il suo nome ha dato la radice latina della parola “algoritmo”. Inoltre, molti altri matematici e filosofi della cultura mediterranea hanno contribuito allo sviluppo dell’informatica, come ad esempio il matematico greco Euclide e il filosofo italiano Giordano Bruno.

Lei ha parlato della “Public Choice Theory” e del controllo pubblico degli algoritmi. Qual è la sua opinione sulla proprietà intellettuale degli algoritmi e sulla possibilità di controllarli?
La proprietà intellettuale degli algoritmi è un tema controverso. Da una parte, è importante garantire la tutela del lavoro degli sviluppatori e degli investitori che hanno finanziato la ricerca e lo sviluppo degli algoritmi. Dall’altra parte, è importante garantire che gli algoritmi siano utilizzati in modo equilibrato e non discriminatorio per tutelare il bene comune. La mia opinione è che il controllo pubblico degli algoritmi sia fondamentale per garantire che le decisioni prese dalle macchine siano equilibrate e non discriminatorie. La “Public Choice Theory”, concettuata dagli studi di James Buchanan, premio Nobel per l’economia del 1986, sostiene che le decisioni pubbliche sono influenzate da interessi privati e che il potere politico è spesso utilizzato per favorire determinati gruppi a discapito degli altri. Nel contesto della intelligenza artificiale, il controllo pubblico degli algoritmi è fondamentale per garantire che le decisioni prese dalle macchine siano equilibrate e non discriminatorie.

Quali sono le sue prospettive per il futuro dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla società?
Da uomo mediterraneo e “calvinista”, auspico un futuro in cui il controllo degli algoritmi sia pubblico e democratico, e non limitato ai pochi “unti dal Signore”. È fondamentale che la tecnologia sia al servizio dell’umanità e non viceversa. La tecnologia può essere uno strumento per migliorare la qualità della vita delle persone, ma solo se utilizzata in modo equilibrato e responsabile. La mia speranza è che la consapevolezza collettiva diventi un elemento fondamentale nella governance dell’intelligenza artificiale, in modo da garantire che le decisioni prese dalle macchine sianoequilibrate e non discriminatorie e che siano al servizio del bene comune. Inoltre, è importante che la tecnologia non sostituisca completamente l’uomo, ma che sia al suo servizio, in modo da favorire la collaborazione tra uomo e macchina. Questo può essere possibile solo se ci saranno investimenti in formazione e sviluppo di competenze digitali per le persone, in modo da sfruttare appieno le potenzialità della tecnologia e renderla al servizio dell’umanità. Inoltre, è importante che ci sia una regolamentazione adeguata dell’uso dell’intelligenza artificiale, in modo da garantire la sicurezza e la protezione dei dati delle persone e prevenire eventuali abusi. In sintesi, il futuro dell’intelligenza artificiale deve essere un futuro equilibrato, responsabile e al servizio del bene comune.

A Ivan Zazzaroni il premio Confassociazioni Awards

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Confassociazioni, la Confederazione delle Associazioni Professionali, in occasione del decennale della fondazione, ha conferito i Confassociazioni Awards, una serie di premi dedicati a valorizzare le eccellenze professionali, imprenditoriali, scientifiche e artistiche italiane.

Tra i premiati, il giornalista sportivo e giudice della fortunata trasmissione televisiva “Ballando sotto le stelle” Ivan Zazzaroni che ha ricevuto dal Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli, il premio alla presenza del Presidente nazionale Angelo Deiana, del Direttore generale Adriana Apicella e del Presidente di Confassociazioni Tourism, food & hospitality Palmiro Noschese.

“Siamo estremamente felici e orgogliosi – ha dichiarato il Presidente di Confassociazioni USA, Carmelo Cutuli – che Ivan Zazzaroni, peraltro membro onorario dell’Order Sons and Daughters of Italy in America, sia stato premiato per il suo contributo nel campo dello sport. Lo sport è un collante universale che unisce i popoli e favorisce l’amicizia tra le nazioni. In particolare, i rapporti di amicizia con gli Stati Uniti si basano anche sulla passione e l’entusiasmo condivisi per lo sport. Ivan Zazzaroni ha dimostrato di essere un grande ambasciatore dello sport, e siamo felici di poterlo onorare oggi per il suo impegno e la sua dedizione. Confassociazioni USA si impegna a continuare a promuovere la cultura e lo sport come ponte tra i popoli, e a rafforzare sempre di più i legami di amicizia tra l’Italia e gli Stati Uniti.”

“Siamo lieti – ha dichiarato il Presidente di Confassociazioni Angelo Deiana – di consegnare ad Ivan Zazzaroni il nostro premio Confassociazioni Awards per la brillante carriera che lo ha visto impegnato in numerosi ruoli e contesti, dalla carta stampata al mondo radiofonico e televisivo, dove ha saputo distinguersi per la grande competenza, professionalità e passione, contribuendo a far crescere la cultura sportiva nel nostro Paese.”

“Nata il 2 luglio del 2013, – prosegue Deiana – con 42 associazioni professionali e circa 50mila iscritti, la nostra Confederazione rappresenta in questo momento 750 associazioni di professionisti, imprese e manager che riuniscono 1 milione e 260mila iscritti tra cui circa 213mila imprese e 5 branch internazionali (UK, Spagna, EAU, Canada, USA).”

Presentata a Palermo la nuova offerta formativa per le università digitali del gruppo Multiversity

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A Palermo, è stata presentata la nuova offerta formativa per l’anno accademico 2023/24 legata alla gestione dei nuovi atenei digitali dell’Università Telematica Pegaso, dell’Universitas Mercatorum e dell’Università Telematica San Raffaele. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Palermo e ha visto la partecipazione di diverse istituzioni, tra cui l’assessore alla cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella, e il Direttore Commerciale Sud di Multiversity, Gioachino Scrimali.

La proprietà del gruppo Multiversity ha acquistato le università digitali da Iervolino ed è stata affidata alla società controllata ARES University della famiglia Messana, che tramite i figli continua la crescita nel mercato della formazione digitale. La cerimonia si è tenuta nella nuova sede ufficiale e di esami che si trova nel Palazzo Monumentale Tempio Munito Fortezza Mistica, uno dei capolavori dell’architettura razionalista di Palermo, alle spalle del Teatro Massimo.

Roberto Messana, ex sostituto commissario di polizia penitenziaria e oggi poliedrico imprenditore palermitano, guida il gruppo nella Sicilia Occidentale. Durante la cerimonia, è stato presentato anche il nuovo saggio di Messana, dal titolo “La forza di andare oltre. Una Sicilia seconda a nessuno”. Il libro parla della diffidenza degli italiani nei confronti dell’e-learning all’inizio degli anni 2000 e di come questo paradigma si sia ribaltato.

Secondo Messana, così come per ARES University, la vera sfida per il rilancio economico dell’isola passa da una comprensione profonda delle opportunità che il digitale è in grado di dare, soprattutto nel caso dei servizi turistici, dato che proprio il turismo, anche connesso allo svolgimento di esami presenziali post-covid in sede, può essere un asset strategico per la regione e il suo capoluogo.

Il consorzio universitario Ares, fondato 15 anni fa, si è dedicato a diffondere la cultura dell’education online, offrendo assistenza a chi si iscrivesse alle telematiche, ed è diventato un’azienda palermitana leader nel settore, destinando risorse anche a progetti di responsabilità sociale d’impresa. La società ha riqualificato a proprie spese opere di grande pregio artistico come il Tempio Munito Fortezza Mistico, di proprietà dell’Associazione nazionale invalidi e mutilati di guerra, e ha ottenuto la stima e la fiducia di Multiversity, primo gruppo per capitalizzazione in Italia nel mondo dell’education online.

L’evento di presentazione della nuova offerta formativa rappresenta un’importante occasione per promuovere l’e-learning e per rilanciare il sistema universitario siciliano, aprendo nuove opportunità di formazione e di sviluppo per gli studenti del territorio e non solo. La presenza di istituzioni e di top manager dimostra l’importanza dell’evento e la volontà di investire nell’istruzione e nella formazione come fattori di sviluppo economico e sociale.

Nasce Pontesullostrettonews.it, al Senato la presentazione della testata giornalistica che

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Roma, 7 giugno – Si terrà oggi, mercoledì 7 giugno, alle ore 16.00 presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica la presentazione della testata giornalistica Pontesullostrettonews.it. Il giornale si propone di offrire un’informazione completa e oggettiva sulla realizzazione dell’opera, contrastando le fake news e il tifo di parte.

Pontesullostrettonews.it fornirà quotidianamente spazio al dibattito con interviste, opinioni, interventi di esperti e tecnici, informazioni di servizio, video e approfondimenti, con l’obiettivo di essere una “sentinella” sulla realizzazione dell’opera. Le notizie saranno supportate da un Comitato Tecnico Editoriale di altissimo livello e con funzioni di garanzia del lettore, presieduto dal professor Enzo Siviero e composto da docenti universitari, professionisti ed esperti di trasporti e infrastrutture. Il giornale non chiederà né riceverà finanziamenti pubblici o pubblicità istituzionali.

Alla presentazione interverranno il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, la senatrice Tilde Minasi (capogruppo Lega 8° Commissione Permanente), il professor Enzo Siviero (Rettore Università e-Campus), il giornalista e segretario generale della Figec Cisal Carlo Parisi, il direttore responsabile del pontesullostrettonews.it Davide Gambale e l’ingegner Peppe Palamara, direttore editoriale del giornale e coordinatore del CTE.

Pontesullostrettonews.it si impegna a fornire un’informazione completa e obiettiva sulla realizzazione dell’opera, contrastando le fake news e il tifo di parte. Il Comitato Tecnico Editoriale di garanzia, composto da esperti di alto livello, garantirà la qualità e l’oggettività dell’informazione fornita dal giornale.

La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta sui canali media del Senato della Repubblica.

Il siciliano Gaetano Papa è il nuovo Presidente di Shelterbox Italia

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Nel corso dell’ultima l’assemblea di ShelterBox Italia, è stato eletto il nuovo presidente della sezione italiana. Il siciliano Gaetano Papa ha assunto la carica di presidente, succedendo alla presidenza di Maria Cristina Motta.

ShelterBox è un’organizzazione internazionale che si occupa di fornire aiuti d’emergenza a coloro che hanno perso tutto a causa di disastri naturali o guerre. La missione dell’organizzazione è quella di fornire un aiuto immediato e concreto per soddisfare i bisogni primari delle persone colpite da una tragedia.
Gaetano Papa ha un curriculum rotaractiano/rotariano di quasi 40 anni di affiliazione. È un ex arbitro di calcio e un dirigente provinciale della FIGC-L-ND di Siracusa. Inoltre, è il Past President del Rotary Club Siracusa Monti Climiti.

Il neo-presidente ha dichiarato che ripartirà dalle fondamenta costruite dai suoi predecessori e che svilupperà una rete solidale in tutto il territorio nazionale attraverso iniziative locali da sfruttare per raccontare ShelterBox a chi non la conosce.
Papa ha affermato, inoltre, che ripartirà dalla vicinanza di tutte le organizzazioni Rotary che sono sempre state sensibili a tendere una mano nel momento del bisogno, sottolineando che si partirà proprio da questo entusiasmo solidale per raccontare ShelterBox Italia a tutti coloro che possono affiancare e supportare la causa.

In particolare saranno coinvolgte le aziende di ogni settore merceologico a cui si chiederà supporto in donazioni in cambio di azioni di co-marketing utili a dare grande visibilità all’operato di ShelterBox ma anche a garantire lustro al grande cuore di chi la supporterà.

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Redazione
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