Sud, il capitale che serve: presentato alla SVIMEZ il nuovo libro di Carlo Borgomeo

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E’ stato presentato presso la l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno (SVIMEZ) l’ultimo libro Carlo Borgomeo “Sud, il Capitale che serve”, per le edizioni Vita e Pensiero. All’incontro sono intervenuti, insieme all’autore, Gian Paolo Manzella (vice presidente della Svimez), Marco Sarracino (segretario metropolitano del Partito Democratico di Napoli), Luca Bianchi (direttore della SVIMEZ), Gaetano Quagliariello (presidente della Fondazione “Magna Carta”), Carlo Borgomeo (presidente della Fondazione Con il Sud), Adriano Giannola (presidente della SVIMEZ).

Il divario tra Nord e Sud del paese è una questione complessa che affonda le proprie radici nella storia d’Italia. Benché negli ultimi decenni si siano fatti passi avanti, permangono differenze sostanziali in termini economici e sociali che frenano la crescita del Meridione e dell’intera nazione. É urgente un cambio di paradigma che guardi oltre il mero assistenzialismo e scommetta sulle potenzialità ancora inespresse del Sud, coinvolgendo istituzioni, imprese e società civile.

In tal senso, sottolinea Carlo Borgomeo nel suo volume “Sud, il Capitale che serve”, è necessario investire sul capitale sociale, inteso come insieme di relazioni, reti e fenomeni di partecipazione attiva che rafforzano il senso di comunità. Si tratta di valorizzare il terzo settore, il welfare di prossimità, la collaborazione pubblico-privato: asset strategici per modernizzare e rendere più competitivo il Meridione. Le esperienze virtuose esistono e stanno crescendo, ma vanno rese sistemiche all’interno di un disegno organico di rilancio. Questa prospettiva può integrarsi efficacemente con l’attuazione del PNRR e con il dibattito sull’autonomia differenziata. Per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è essenziale riuscire a investire le ingenti risorse previste puntando anche su progetti dal forte impatto sociale, radicati nei bisogni specifici dei territori. Le amministrazioni locali, specie nel Mezzogiorno, vanno sostenute per recuperare gap amministrativi e competenze tecniche necessarie a non perdere l’occasione storica del PNRR.

Al contempo, la questione dell’autonomia differenziata va affrontata nel rispetto del principio costituzionale di solidarietà: esaltare le peculiarità dei territori non deve tradursi in una deriva centrifuga che acuisca le divisioni. La sfida è declinare diversità e sussidiarietà in una visione inclusiva, senza penalizzare le aree più fragili del Paese come il Sud. Le opportunità offerte dal PNRR e dalla nuova centralità del Mediterraneo possono essere la leva per un rilancio del Mezzogiorno, a patto di superare pigrizie e immobilismi e di scommettere su innovazione, competenze e creatività. In tale prospettiva, un ruolo cruciale spetta alle nuove generazioni, che sono la linfa del cambiamento: investire su istruzione, cultura, ricerca, creazione d’impresa giovanile nel Meridione significa costruire il futuro. Naturalmente, presupposto imprescindibile è un impegno lungimirante della politica, che abbandoni logiche clientelari e di breve respiro per elaborare una visione strategica di crescita del Sud e dell’Italia intera. Solo unendo idealità e concretezza, spirito critico e capacità progettuale, cura del sociale e rilancio economico, si potrà vincere la sfida dello sviluppo equo e sostenibile.

Il Mezzogiorno ha pagato a caro prezzo errori storici e la marginalità geopolitica durante la guerra fredda, ma possiede energie umane, culturali e imprenditoriali preziose. La vera ricchezza sta nella sua società, nei giovani, nel dinamismo delle realtà sociali e produttive. È da qui che bisogna partire per un nuovo Meridione che sia volano di progresso per l’Italia intera. Con pragmatismo e spirito di concordia, è possibile ridurre il divario secolare tra le due anime del Paese. La sfida è epocale, ma per vincerla occorre guardare al futuro senza nostalgie né rassegnazione. Il Sud può farcela, se l’Italia saprà scommettere su se stessa.

Bookreporter Settembre

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