La scomparsa del Banco di Napoli: presentato il libro di Andrea Rey

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Nel Museo di Napoli si è tenuto un evento di presentazione del libro “La scomparsa del Banco di Napoli” di Andrea Rey. L’occasione ha consentito ai partecipanti di esplorare la storia e la controversa soppressione di una delle più antiche e prestigiose istituzioni finanziarie d’Italia.

Il Banco di Napoli, con oltre cinquecento anni di attività, ha rappresentato a lungo un pilastro dell’economia campana e nazionale. Il libro di Andrea Rey, attraverso una ricerca storica accurata, narra le tappe fondamentali della sua storia e mette in luce la sua scomparsa, definita dagli esperti come “cinica”.

All’evento, scaturito nelle intenzioni di Paolo Pantani, fautore di quest’incontro, anche come omaggio al Museo ed al suo artefice, hanno preso parte relatori illustri, tra cui Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), Fulvio Bonavitacola, Vice Presidente della Regione Campania, Pietro Spirito, docente presso l’Università Mercatorum, e Aldo Pace, primo Direttore Generale della Fondazione Banco di Napoli. La presenza di queste personalità ha arricchito il dibattito e ha permesso di analizzare l’impatto della scomparsa del Banco di Napoli da diverse prospettive.

Durante l’incontro, i relatori hanno ripercorso la lunga storia del Banco di Napoli, sottolineando il suo ruolo cruciale nell’economia e nella società della regione. Hanno evidenziato come l’istituzione abbia sostenuto lo sviluppo di progetti infrastrutturali, finanziato imprese e agevolato l’accesso al credito per le famiglie nel corso dei secoli.

Tuttavia, il libro di Rey rivela un capitolo oscuro della storia del Banco di Napoli: la sua soppressione avvenuta nel 2016. Questo evento ha suscitato grande indignazione nella popolazione campana in generale. La decisione di chiudere una banca storica, con le sue competenze e il suo patrimonio, è stata oggetto di ampie critiche.

I relatori, in sintonia con il messaggio del libro, hanno denunciato l’operazione come un atto “cinico” perpetrato a scapito della comunità. Hanno sottolineato l’importanza di preservare la memoria e la tradizione del Banco di Napoli, non solo per onorare il suo passato glorioso, ma anche per trarne insegnamenti preziosi per il futuro.

La scelta di tenere l’evento nel Museo di Napoli ha un significato simbolico importante. Il museo, nella sua funzione di custode della storia e della cultura della città, ha voluto rendere omaggio al Banco di Napoli, di cui è stato un sostenitore attivo nel corso degli anni. L’associazione tra il luogo dell’evento e il tema trattato ha creato un’atmosfera di profondo rispetto e consapevolezza dell’eredità storica lasciata dal Banco di Napoli alla comunità.

Bookreporter Settembre

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