Un viaggio nel Barocco catanese con Antonio Grasso

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Un viaggio nel barocco etneo in compagnia dell’autore, è quello proposto da Antonio Grasso nella sua ultima opera, per Algra Editore, “Catania, un viaggio nel barocco”.

Nel suo libro, Grasso ci parla delle eccellenze architettoniche, artistiche e culturali della Catania barocca e delle trasformazioni intervenute sino ai nostri giorni. Un viaggio che da piazza Duomo si dipana lungo via Vittorio Emanuele II e via Garibaldi e che considera i più ampi contesti insediativi posti a contorno dove pure si addensano notevoli edifici e monumenti. 

La Catania del Settecento attrae sempre più popolazione e diventa centro propulsore di un’area sempre più vasta, che accresce e muta nel tempo la sua economia, basti pensare alla trasformazione da centro produttivo della seta nel Seicento a base logistica dello zolfo e poi sempre più dell’agrumicultura a fine Ottocento e Novecento. 

La dimensione culturale viene identificata delineando la Catania barocca quale luogo vissuto dai tanti personaggi che nella comunità locale hanno segnato una traccia tangibile del loro operato. Alla chiave di lettura architettonica, infatti, se ne sovrappone un’altra, volta ad indagare sui contesti quali luoghi vissuti, con il clero, i nobili, i poeti e letterati, il popolo dei quartieri, come nella “Civita”, cuore pulsante della città, che animavano ed animano Catania dando vita alle espressioni più vere della “catanesità”.

In questo quadro un ruolo fondamentale viene svolto dal concentrarsi della disponibilità di rendite a favore del clero locale, che investe in prestigiosi edifici religiosi del ceto nobiliare, spesso non di origini cittadine, che investe in imponenti edifici di rappresentanza, anche da qui un effetto moltiplicatore di ritorno sul tessuto economico cittadino. 

Un testo lungimirante quindi, quello di Grasso, che ha per tema la tutela del patrimonio culturale e la partecipazione delle comunità locali alla sua valorizzazione. Il patrimonio culturale è il patrimonio tangibile e intangibile, nel nostro caso di una città, che è stato lasciato in eredità per essere conservato e trasmesso alle generazioni successive. Comprende fattori tangibili, conoscenze, espressioni artistiche ed architettoniche (edifici e monumenti, siti archeologici, oggetti e opere d’arte, archivi e biblioteche) e intangibili (pratiche sociali, tradizione e costumi). La nascita della nuova città, con le sue trasformazioni, è stata possibile grazie alla crescente disponibilità di capitali che ha caratterizzato la base economica cittadina. 

Imponente l’iconografia a corredo del testo. un catalogo di 473 immagini, che dialogano con il testo, aggiungono alla pagina scritta ritratti esplicativi di come erano e di come sono oggi i luoghi descritti, con i loro artefici e protagonisti.  Il lettore troverà inoltre dodici tavole, nelle quali sono indicate le coordinate topografiche, che consentono, mediante apposita numerazione progressiva, l’immediata individuazione dei siti esaminati, pari a ben 163. Chiude il volume, ad impreziosirlo, una bibliografia di ampio respiro. 

Bookreporter Settembre

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