GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Novembre 2017 - page 2

Radko Mladic ex generale bosniaco condannato all’ergastolo:l’Italia appoggia la decisione del tribunale.

BreakingNews/Europe/STORIA di

E’ stato condannato il 22 Novembre, dal tribunale penale internazionale dell’ Aja, Radko Mladic, ex generale ed ex Comandante dell’esercito serbo bosniaco durante la guerra in Bosnia tra il 1992/1995. Accusato proprio durante questo suo periodo di comando d’aver provocato un vero e proprio genocidio, è stato condannato in primo appello a dover scontare la massima pena prevista dal Paese: l’ ergastolo.

Una vittoria, dunque per le famiglie delle vittime della guerra, che hanno subito sin troppe violenze da un conflitto, probabilmente, ai loro occhi non del tutto comprensibile.

Anche la rappresentanza politica Italiana all’estero, ha tenuto ad essere presente ed esprimere la propria solidarietà nei confronti delle vittime; sostenendo l’attività del tribunale bosniaco, con la speranza che una tale sentenza possa dare sollievo alla popolazione oltre che speranza per un futuro migliore. L’Italia, anche a sostegno di questa speranza, si fa promotrice nell’annessione dei Balcani all’ U.E. : annessione significativa e solidale che potrebbe valere come nuova possibilità di scambio culturale/ sociale anche per la nostra Nazione.

Kosovo; Il contingente Italiano del MNBG-W, prosegue nelle operazioni di supporto alle fasce deboli della popolazione

Difesa di

Il 22 novembre scorso, i militari appartenenti al contingente italiano del Multinational Battle Group West(MNBG-W), hanno effettuato una consegna di materiale sanitario all’ambulatorio di Decane e una fornitura composta da 45 bastoni e 12 mascherine all’associazione non vedenti di Istok. Le mascherine serviranno per coprire gli occhi durante la pratica di attività sportive.

In particolare, presso l’ambulatorio è stato consegnato un defibrillatore, acquistato con i fondi della Difesa Italiana. Sarà utile al centro di primo soccorso per fornire un servizio di salvataggio tempestivo a favore della popolazione di Decane nei casi di imminente pericolo di vita.

Il direttore dell’ambulatorio, Dr Selman Berisha, ha ringraziato l’Italia, come si legge nel comunicato stampa del contingente italiano in Kosovo, per il suo impegno, che da oltre 18 anni, garantisce lo sviluppo e il miglioramento della capacità di intervento in un settore delicato come quello sanitario.

Il supporto alla popolazione,  realizzato grazie ai fondi della Difesa assegnati ai progetti della Cooperazione Civile e Militare (CIMIC), è una delle attività che si affianca a quella di monitoraggio della libertà di movimento e della vigilanza del Monastero di Decane, in prossimità della linea di  confine tra Kosovo e Serbia.

CIMIC è l’acronimo che indica la Civil Military Cooperation, una funzione operativa che presiede all’interazione tra le forze militari e le componenti civili presenti nelle aree di crisi, con attività di supporto alle fasce deboli delle popolazioni.  Il contingente italiano del MNBG-W, in questo paese, opera nell’ambito delle missioni KFOR a guida NATO. Le Kosovo Force (KFOR) hanno l’obiettivo di ristabilire l’ordine e la pace in Kosovo, paese che si è autoproclamato indipendente dalla Serbia nel 2008.

Il vice presidente yemenita mette in guardia sui “traditori” Houti

MEDIO ORIENTE di

Il vice presidente dello Yemen, Ali Mohsen al-Ahmar, in visita nella città di Ma’rib con la coalizione arabo-saudita si è pronunciato su diversi aspetti rilevanti del conflitto yemenita.

Il vice presidente Ahman ha subito preso le distanze dai ribelli Houti ribadendo che il loro partito “rappresenta i clan Iraniani in Yemen, nella penisola arabica e nella regione” e che questi non possono colpire città come Riyadh e La Mecca in quanto sono “la culla della nazione”
Nella sua dichiarazione i ribelli Houti sono stati definiti come “traditori” e Ahmar ha espresso severe parole nei loro confronti, invitando gli ascoltatori a stare in guardia nei confronti di questi in quanto “non escludono nessuno e mirano a case, campi, scuole e luoghi di culto”.

Durante la visita il Vice Presidente ha avuto modo di congratularsi con l’esercito yemenita per le vittorie portate a termine assieme con il sostegno della coalizione.  Secondo Ahmar i risultati ottenuti sono “al fine di completare la liberazione e rinstaurare la capitale Sanaa, e di salvarla dalla corruzione degli Houti”. Il vice presidente ha anche fatto notare come tutte le aree confinanti con la capitale Saana non sono mai state e mai saranno una piattaforma per i ribelli e ha lanciato un appello a tutte i membri delle tribù di queste aree affinché partecipassero attivamente alla “battaglia di liberazione”.

Infine ha rivolto un messaggio ai bambini di Saana, i membri volontari delle forze armate, il Congresso Generale del Popolo, guidato dal Presidente deposto dello Yemen Ali Abdullah Saleh, e a tutti gli elementi politici e sociali.

 

 

 

Croce Rossa: A Napoli la tre giorni indetta dagli Stati Generali della Salute

SICUREZZA di

Dal 24 al 26 novembre, il centro congressi stazione marittima di Napoli sarà teatro della “tre giorni” indetta dagli stati Generali dell’area salute della Croce Rossa Italiana. L’evento ha al centro dei suoi obbiettivi “la formazione del futuro” nel settore sanitario.

Qui, un nutrito gruppo di esperti, del settore della sanità, si confronterà con più di 1000 volontari, i temi trattati spazieranno dagli interventi di primo soccorso alla prevenzione di specifiche patologie e dipendenze arrivando all’analisi dei corretti stili di vita. Ci sarà spazio anche per un confronto sul ruolo dei comunicatori nel settore.

L’interesse sociale nei temi trattati giocherà un ruolo da protagonista, si approfondiranno infatti tematiche come quelle della donazione di sangue, organi e tessuti passando per analizzare le infezioni sessualmente trasmesse. Per quanto riguarda la donazione del sangue, in Italia, attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, si è arrivati ad una situazione stabile con la donazione che avviene in modo anonimo, non remunerato, in maniera responsabile, ma soprattutto con cadenza periodica.

Più complicato il discorso, purtroppo, per quanto riguarda la donazione di organi e tessuti. In questo caso regnano ancora paura e confusione, dettati da poca informazione a riguardo. Nel nostro paese ogni anno sono circa 8800 le persone che attendono un trapianto, meno della metà, circa 3500 riescono a beneficiarne. Un numero ,dunque, ancora sensibilmente elevato quello dei pazienti che aspettano, e che non riescono a farcela.

L’assistenza ai senza dimora troverà senza dubbio uno spazio importante all’interno della discussione, vista anche la stagione fredda a cui si va incontro. La situazione per gli assistiti che vivono per strada, come facilmente intuibile, è critica. Queste persone rischiano ogni giorno un’enorme serie di malattie, spesso correlate con malnutrizione, alcolismo, assunzione di sostanze illecite e scarsa igiene. In questo contesto, l’assistenza sanitaria, unita al supporto sociale offerto dalle Unità di Strada della Croce Rossa Italiana, può  ridurre il numero di ospedalizzazioni non necessarie oltre che offrire un supporto alla sanità pubblica, diminuendo il numero di malattie contagiose.

Infine verrà trattato un tema particolarmente educativo. In seguito alla legge recentemente approvata dal Parlamento, si discuterà dell’insegnamento del primo soccorso nelle scuole. Un provvedimento che, come si legge nel comunicato stampa della Croce Rossa italiana, oltre a riconoscere a livello normativo ciò che la CRI fa da anni, contribuirà al salvataggio di numerose vite. Particolarmente innovativo l’insegnamento della rianimazione cardio-polmonare attraverso Videogames e App.

 

Referendum Kurdistan: La corte suprema di Baghdad lo dichiara incostituzionale

MEDIO ORIENTE di

Il Kurdistan non otterrà l’indipendenza dall’Iraq. Da Baghdad arriva infatti la conferma delle impressioni che aleggiavano intorno al referendum curdo del 25 settembre scorso. La corte suprema lo dichiara incostituzionale. Verranno dunque cancellati i risultati della votazione, che avevano sicuramente fornito un verdetto chiarissimo. Il 93% della popolazione curda aveva votato per l’indipendenza da Baghdad.

Il nodo per cui si è arrivati alla bocciatura, da parte del governo centrale,  ruota intorno all’ articolo 1 della Costituzione irachena, la quale sancisce che “lo Stato federale è pienamente sovrano, la cui forma di governo garantisce l’unità dell’Iraq”. La Corte suprema ha poi sottolineato che oltre l’articolo 1 vi è il 109 ad essere contraddetto, dal momento che “impone il mantenimento dell’unità nazionale da parte di tutte le autorità federali”. L’ alto tribunale ha dunque sancito che la carta costituzionale non consente nessuna separazione.

Il 6 novembre scorso la corte aveva già emesso una sentenza su richiesta del governo centrale di Baghdad secondo cui nessuna provincia o regione irachena avrebbe potuto rendersi indipendente. Il 14 novembre era arrivata da Erbil la notizia per cui il governo curdo avrebbe accettato la decisione della corte.

La sentenza era arrivata in seguito al rifiuto, da parte del presidente iracheno Haider Al Abadi, di congelare l’esito del referendum. L’unica condizione sufficiente per riaprire i negoziati con Erbil era l’annullamento dei risultati

L’area geografica interessata è la regione che si trova a nord dell’Iraq, confina con Iran, Turchia e Siria. Il Kurdistan Iracheno fu istituito nel 1991 ma solo dal 2005 assume le attuali caratteristiche da regione autonoma, il suo capoluogo è Erbil.

Dalla data del referendum ad oggi, per il Kurdistan, che tenta di creare un proprio stato dipendente da sempre, le ripercussioni sono state molteplici. Tutti i paesi confinanti si sono opposti all’indipendenza. Turchia e Iran avevano minacciato di chiudere i loro confini e di cancellare gli accordi commerciali e sulla sicurezza con il governo di Erbil.

Il Parlamento di Bagdad aveva chiesto al suo Presidente di bloccare le frontiere tra l’Iraq e la Regione autonoma a partire dalle 6 del pomeriggio di venerdì 29 settembre. Via terra e via cielo. Passa poco più di un giorno e il sito ufficiale dell’aeroporto di Erbil comunica che; “La no flight zone durerà sino al prossimo 29 dicembre”.

Un altro motivo di discussione tra Baghdad ed Erbil è sicuramente la contesa, per via delle sue ampie riserve di petrolio, del territorio della provincia di Kirkurk. La sicurezza di questa zona è garantita  dai peshmerga curdi, ma è il governo di Baghdad che fa le leggi; il suo governatore è curdo, ma la maggior parte dei funzionari della provincia è araba.

 

Aste di schiavi in Libia; una questione di punti di vista?

AFRICA/REGIONI di

Venerdì scorso la Commissione Nazionale per i Diritti in Libia, si è detta irritata dalle accuse volte dalla CNN in un report pubblicato a inizio settimana. Il report denuncia il fatto che in Libia vengano fatte aste pubbliche di vendita di schiavi. Questo report nasce da un breve video filmato da un telefono e mandato alla CNN, che poi ha deciso di investigare in prima persona, registrando varie aste di esseri umani, avvenute in alcune città della Libia, tra cui alcuni sobborghi di Tripoli. Il materiale così acquisito è stato poi trasmesso alle autorità libiche che infatti risulta abbiano iniziato delle investigazioni su questo tipo di traffici umani.

Ma la NCHR (National Commission for Human Rights) ha parlato di dettagli esagerati e disinformazione della CNN, aggiungendo che se queste aste di esseri umani avvengono sul suolo libico, sono di certo svolte in segreto e in una situazione di clandestinità.

La NCHR ha poi espresso la più viva condanna per l’azione di bande criminali organizzate, facendo appello al Procuratore Generale affinché si investighi al riguardo. Ma la Commissione non ha mancato di collegare questi episodi ad una condanna delle politiche e delle dichiarazioni di alcuni paesi dell’UE, che, a detta dell’organizzazione, esagerano le condizioni dei migranti bloccati nei centri di detenzione in Libia. Infatti i governi e la stampa europee sfruttano, dal punto di vista dell’NCHR, la condizione disagiata dei migranti per forzare le autorità libiche ad incontrare gli interessi europei che vorrebbero fare della Libia una meta alternativa per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa.

Strategia dell’inganno, l’ultimo libro di Stefania Limiti

BOOKREPORTER di

Il 1992 in Italia si chiude con un tremendo attacco della mafia allo stato, con due attentati vengono uccisi i giudici Falcone e Borsellino che erano riusciti a mettere a segno colpi fatali a Cosa Nostra.

L’anno successivo la criminalità organizzata cerca di mettere lo stato sotto pressione con l’obiettivo di avviare una trattativa che permetta all’organizzazione di sopravvivere. Nello stesso anno però la prima Repubblica vacilla, la corruzione viene denunciata dal pool di mani pulite e la dirigenza politica del paese azzerata.

Le bombe, gli arresti, i tentativi di golpe e sullo sfondo la nascita della seconda Repubblica, un anno difficile per lo Stato ma non percepito tale dalla popolazione che forse ha ignorato totalmente il rischio corso. Strategia della Tensione o dell’inganno?

Un libro interessante, frutto di una lunga e minuziosa ricerca fatta dall’autrice con l’obiettivo di fare luce su uno dei periodo più bui del nostro paese nella storia recente. Da leggere tutto di un fiato e tenere a portata di mano. Ascoltiamo dalla voce dell’autrice che abbiamo intervistato.

PMI DAY: l’iniziativa che promuove le aziende ed il made in Italy

INNOVAZIONE di

L’iniziativa del PMI DAY giunge alla sua ottava edizione, sostenuta e affiancata da “Industriamoci”.

Il Progetto ha visto coinvolti quest’anno a Bergamo, più di 1000 aziende, 79 istituti ed una visita di circa 41000 tra adulti e ragazzi.

Si è rivelato ,sin dal 2010, uno dei più significativi eventi proposti dal Comitato Piccola Industria: il grande successo è dovuto all’idea di mettere in mostra le piccole e medie imprese, orgoglio del “made in Italy”, con lo scopo di dar voce a quest’ ultime per metter in gioco la loro passione e talento da trasmettere agli spettatori .

Il PMI DAY è divenuto in questi anni, grazie al suo successo, sinonimo di fermezza e capacità del “fare impresa”.

Sintomatico, di questo grande consenso è, senza dubbio, l’idea di voler trasmettere, da parte delle aziende coinvolte, l’amore per il proprio lavoro e di far toccare con mano concreta i macchinari, cuori pulsanti delle imprese, oltre che la relativa spiegazione di ogni singolo passaggio del processo produttivo. Insegnamento che va ben aldilà dell’astrazione dei libri e che si rivela utile per i ragazzi che un giorno vorranno intraprendere lo stesso cammino.

Successo che sta spingendo questa iniziativa anche all’estero: oltre ai Balcani, quest’anno si prevede la partecipazione del Belgio e degli Stati uniti, dove in quest’ultimo, si lavorerà in sinergia con: Miami Scientific Italian Community , ISSNAF (Italian Scientists and Scholars of North America Foundation), ODLI (Organization for the Development of Italian Studies), SVIEC ( Silicon Valley Italian Executive Council), il Consorzio “Orgoglio Brescia” e con l’ambasciata d’Italia a Washington ed il Consolato Generale d’Italia a Miami.

Il PMI DAY sta, dunque, riuscendo ad acquisire un ampio successo ed ascolto anche a livello globale. L’intento è sempre quello di mostrare e far risaltare le capacità imprenditoriali per la quale l’Italia ha sempre avuto e deve continuare ad avere un grande vanto.

Iraq: Liberata Rawa, è la fine del “Califfato”

MEDIO ORIENTE di

Venerdì 17 novembre 2017 è la data che segna la fine dello Stato Islamico in Iraq. Le forze armate irachene e le milizie filo-Iraniane alleate hanno annunciato la liberazione dell’ultimo bastione di Daesh nella provincia dell’Anbar, Rawa. Le operazioni per liberare Rawa e Qaim erano state annunciate dal governo a settembre e hanno prese piede alla fine di ottobre. Le due città sono state liberate nell’arco di 20 giorni, considerando che la presa di Qaim è arrivata il 3 novembre 2017. Nei giorni scorsi sono stati liberati 12 villaggi nella stessa provincia, a nord del fiume Eufrate.    “La liberazione di Rawa in poche ore mostra il potere e la capacità delle nostre forze armate, nonché il successo dei nostri piani nelle battaglie” queste le dichiarazioni del premier Abadi, riportate da “Iraqi News”.

Il Califfato sta per finire. In un tweet di Brett McGurk, inviato dagli stati Uniti per la Coalizione internazionale anti-Isis, si legge espressamente che; “Le forze irachene, con il sostegno della coalizione, annunciano la liberazione di Rawa, tra le ultime aree popolate in Iraq ancora nelle mani dei terroristi dell’Isis. I giorni del suo falso ‘Califfato’ stanno per finire”.

Contemporaneamente alla liberazione di Rawa, la vittoria sembra essere vicina anche dall’altro lato del confine. Secondo quanto riportato  dall’emittente televisiva locale al Mayadin, nella città di Abukamal, precedentemente liberata ma poi riconquistata, le forze filo-Iraniane stanno combattendo a fianco di quelle siriane per sconfiggere Daesh. Qui i miliziani iracheni filo-iraniani presenti ad Abukamal hanno assicurato che «la vittoria è vicina».

La sconfitta di Daesh nei territori tra Iraq e Siria è arrivata anche grazie ad una coalizione internazionale specifica, in cui si sono stati fondamentali gli interventi da parte di due super-potenze mondiali quali Stati Uniti e Russia. Si sta mettendo fine a quello che è stato probabilmente il terrorismo più efferato degli ultimi anni. L’Isis, in queste zone, dal 2014 ha annunciato un “califfato” che ha preso le sembianze di un vero e proprio stato, arrivando a controllare circa 7,5 milioni di persone in un area grande quasi quanto la Gran Bretagna, causando la morte di migliaia di civili.

Bookreporter in Medio Oriente con Alberto Negri, inviato del Sole 24 Ore

BOOKREPORTER di

Il nostro ospite di oggi è Alberto Negri, grande esperto di Medio Oriente, di cui ce ne parlerà nella puntata di oggi. Inoltre, discuteremo sulla crisi del Golfo e sul rapporto tra Arabia Saudita e Qatar.

Aurora ci ha parlato del GCC (Gulf Cooperation Council) Il Consiglio per la cooperazione nel Golfo è stato istituito nel maggio del 1981 dai paesi arabi facenti parte del Golfo Persico: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Oman, Qatar e Kuwait. Il GCC aveva come obiettivo implicito anche quello di costituire un contro-bilanciamento alla crescente influenza iraniana sul mondo arabo.

Con Laura Laportella parleremo del Docufilm “Caschi Bianchi” un prodotto targato Netflix, racconta quella che è la straziante situazione in Siria, continuamente sotto bombardamenti. In questo docu-film, i “Caschi Bianchi” seguono l’operato di tre soccorritori volontari ad Aleppo, città siriana fra le più devastate dalla guerra e dai bombardamenti.

Buon ascolto!!!

 

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