Auditorium Parco della Musica – God’s Spell: Harlem Gospel Choir

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Auditorium Parco della Musica – God’s Spell : Harlem Gospel Choir

9 solisti strepitosi, un’unica voce per l’Alleluja e gli auguri natalizi

Roma 25 Dicembre 2023

Articolo e Foto di Grazia Menna

E tra i regali di Natale l’Auditorium Parco della Musica di Roma dona agli spettatori che, oggi 25 dicembre 2023, hanno riempito la Sala Sinopoli, il magnifico concerto degli Harlem Gospel Choir il più famoso e longevo coro gospel d’America.

Data 1986 quando il suo fondatore, purtroppo scomparso nel 2018, Allen Bailey crea il coro dopo aver assistito ad una celebrazione in onore di Dr. Martin Luther King Jr. ad Harlem; sceglie le più belle voci di Harlem e New York City, provenienti dalle numerose Black Church attive nella città.

Facendo un po’ di storia del Gospel, non possiamo dimenticare che questo genere musicale si lega alla storia della tratta degli schiavi afro-americani; parliamo del 1700 circa, quando gli schiavi africani portarono la loro unica eredità musicale africana in America e la combinarono con la loro nuova fede: il cristianesimo. Si indica questo prima forma musicale con il termine di Spirituals (volto in prevalenza all’esaltazione di una prospettiva di liberazione del popolo nero); le prime monodie religiose raccontano quindi dell’approccio dei neri al Cristianesimo, ancora in forma clandestina, perché proibite dai loro pa­droni. I loro canti erano una rielaborazione in chiave cristiana della musica rituale africana. Lo schema interpretati­vo, che ancora oggi rileviamo nel gospel che ascoltiamo, è strutturato con un leader che pronuncia ad alta voce una frase, (allora generalmente tratta dalle Sacre Scritture) mentre il coro la ripete subito dopo, riprodu­cendo la stessa intonazione e le medesime inflessioni della voce guida.

Ma la svolta arriva negli anni Trenta grazie a Tom A. Dorsey che con Il suo sforzo, pienamente riuscito, ha modernizzato gli antichi moduli espressivi degli Spirituals creando il nuovo genere il GOSPEL, fondendo il sacro (spirituals e inni) ed il profano (blues e jazz).

Da questo momento in poi il Gospel si espande a macchia d’olio prima in America e quindi nel resto del mondo, non si dimentichino interpreti del calibro di Mahalia Jackson, Clara Ward, James Cleveland, Aretha Franklin, Della Reese, Lou Rawls  e Ray Charles, solo per citarne alcuni.

Tornando all’Harlem Gospel Choir il repertorio che hanno proposto al pubblico romano, in visibilio per la performance, è incentrato sul gospel contemporaneo, dove si ritrovano elementi musicale del jazz e del blues; le collaborazioni e le esibizioni dell’Ensamble americana annota eventi con Bono, Diana Ross, The Gorillaz, Andre Rieu, Damon Albarn, Pharrell Williams JamieXX, Raury, KBS Korea Traditional Music Orchestra e Lang Lang, Lou Gramm of Foreigner, Dee Snider of Twisted Sister, Sia, Yolanda Adams, The 1975, Ibeyi, Nile Rodgers, Kathy Sledge e al Grammy Award Show 2018 con Sam Smith.

Si sono esibiti per tre presidenti (il presidente Obama, il presidente Carter e il presidente Nelson Mandela), due papi (papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI), Ban Ki-Moon e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Hanno registrato con Keith Richards, The Chieftains e Trace Adkins, tra gli altri.

Gli Harlem Gospel Choir si sono esibiti nella formazione composta da 9 vocalist e la band a supporto; il gruppo ha omaggiato Whitney Houston interpretando il suo brano “I Will Always Love You”

Come si può leggere dal loro sito (https://www.harlemgospelchoir.com/charitable-involvement/) :

“il gruppo ha collaborato con Feed The Children , si è esibito in una serie di eventi di beneficenza, tra cui: Coat Drive del 2008 della ABC TV (il coro ha contribuito a raccogliere oltre 50.000 cappotti per i senzatetto) ; La banca alimentare del New Jersey; le Voci dell’11 settembre che fornisce aiuto e sostegno alle famiglie delle vittime dell’11 settembre; e i campi Hole in the Wall Gang di Paul Newman che offrono meravigliose esperienze all’aria aperta ai bambini malati di cancro terminale. L’Harlem Gospel Choir si è esibito al Tabernacle on Martha’s Vineyard per raccogliere fondi per le famiglie di entrambi i Ft. Soldati Bragg che combattono in Iraq e Afghanistan e per la NAACP. Si è anche esibito con Ashford & Simpson al BB King Blues Club per raccogliere fondi per l’associazione di beneficenza ebraica Save A Heart che fornisce interventi chirurgici al cuore a prezzi accessibili per i bambini gravemente malati in Israele.

Il coro crede che i bambini siano il nostro futuro e unisce le forze con enti di beneficenza locali per bambini quando possibile, sia a casa che in tournée. Attualmente il coro è orgoglioso di collaborare con Operation Smile, un ente di beneficenza che fornisce operazioni correttive gratuite ai bambini nati con difetti schisi. Il coro dona tutti i proventi della vendita dei suoi esclusivi braccialetti in silicone arancione a Operation Smile, nonché i profitti derivanti dalla vendita dei suoi CD ai concerti in tutto il mondo.”

Qualcuno ha detto che ogni concerto del gruppo è come un giro sulle montagne russe tra canti e balli; qui in Sala Sinopoli, le vertigini da montagne russe sono state vissute da tutto il pubblico in sala, cantando, applaudendo a ritmo ed emozionandosi per i brani eseguiti.  I cellulari in sala non sono serviti solo ad illuminare e rendere magica l’atmosfera di questo Natale 2023, ma anche a registrare e portare con se, ognuno nel proprio device, un momento di magia, solidarietà e appartenenza ad una comunità.

Tra i brani natalizi di cui gli Harlem Gospel Choir ha omaggiato il pubblico che ha gremito la sala, non poteva mancare Oh Happy Day , che è  assurta a brano rappresentativo del Natale senza la quale , non sarebbe NATALE!

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della   GDG Press , nella persone di Alessandro Gambino e Ilenia Visalli che hanno reso possibile il racconto fotografico.

 

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