Ascanio Celestini –  Rumba: “Quante sono le stelle nel cielo? ..”

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Ascanio Celestini –  “Quante sono le stelle nel cielo? ..

Rumba : la scrittura-orale di Ascanio Celestini a raccontar del “poverello di Assisi”

Roma 09 aprile 2024

Articolo e Foto di Grazia Menna

 

“…Così tante che non si possono contare. E poi ci sono quelle che non riesci a vedere. Quelle non le puoi contare. Per quelle ci vuole il cannocchiale. Allora le stelle nel cielo sono ancora di più. Così tante che non si possono contare e neanche vedere tutte quante.”

Questo l’incipit della piecé “RUMBA – L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato”  che Ascanio Celestini porta in scena al Teatro Vittoria di Roma.

L’incipit per una storia su San Francesco e Celestini racconta una, cento, mille ed altre mille storie che, come stelle sparse nel cielo, fanno da corollario alla narrazione centrale, alla storia del “Poverello di Assisi”.

L’opera teatrale nasce nel 2023 commissionata dal Comitato Nazionale di Greccio in occasione dell’ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio ed è promossa dalla Fondazione Musica Per Roma, Teatro Carcano Milano; l’anteprima nazionale dell’opera è stata rappresentata il 4 e 5 novembre 2023, senza alcuna scenografia  nei locali del Centro della Comunità a Limiti di Greccio; a seguire il 9 novembre al teatro di Spoleto quindi la tournée nazionale è iniziata all’Auditorium Parco della Musica di Roma dove viene rappresentata ufficialmente a Novembre 2023 nell’ambito del Roma Europa Festival. Da quel Novembre 2023, lo spettacolo ha girato tutta Italia, per approdare ora la Teatro Vittoria.

Il palco ospita  due sedie, delle casse d’acqua che sorreggono gli strumenti con i quali Gianluca Casadei accompagna la recitazione di Celestini e ancora una scarpa ed una tela sulla quale le immagini dipinte da Franco Biagioni  raccontano dei momenti più importanti della vita di Francesco.

E poi  solo parole.

Attraverso il potere evocativo delle parole e della forma lessicale adottata, con tempi verbali al presente come se tutto accadesse ora e qui, Celestini annulla la distanza temporale dei secoli che dividono la storia di Francesco, siamo agli inizi del 1200, con l’attualità dei nostri giorni. Il Santo di Assisi si muove nelle storie dei più emarginati quasi fosse nella periferia di una metropoli che si chiami Roma oppure Milano, oppure.  Francesco osserva, cammina, incontra i poveri, gli ultimi e gli abbandonati sopravvissuti e sopravviventi  alla periferia.

Il ritmo della narrazione è serrato concede, a se stesso ed al pubblico in sala, pause occasionali utili soprattutto agli spettatori per consentire loro di riprendersi dal vortice di parole che li avvolge, per riprendersi dalla sensazione di essere proprio al centro di una tromba d’aria dove, vorticosamente le parole si fanno storie che girano intorno a loro.

L’una, le mille ed altre mille storie si susseguono in maniera fluida, si incastrano l’una nell’altra, si passa dalla narrazione della vita dei primi frati che accompagnano Francesco, alla narrazione delle peripezie di un profugo africano, che vive l’esperienza dei centri di prima accoglienza, della galera, del suo primo lavoro come immigrato, del rapporto con altre minoranze.

Nella sua scrittura-orale Celestini veste i panni dell’emarginato ma anche di chi emargina, i panni di chi, vivendo in periferia, combatte la guerra dell’umile contro l’umile, la guerra contro gli zingari che non mandano a scuola i figli, la guerra di chi si domanda perché il proprio figlio, figlio di italiani rispettosi delle regole, è dovuto morire per una malattia ereditaria mentre i figli degli zingari, che non seguono le regole e non mandano a scuola i propri figli,  crescono in salute.

Alla fine delle quasi due ininterrotte ore di parole, la sala gremita sia in platea quanto in galleria, ha tributato un lungo, caloroso e convinto applauso a Celestini e Gianluca Casadei.  Come sempre Celestini ci pone davanti a tanti, nuovi interrogativi, si esce dai suoi spettacoli con la consapevolezza di doversi porre nuove domande sulla relazioni che viviamo e sulle certezze che abbiamo.

Si ringrazia l’Ufficio Stampa del Teatro Vittoria nella persona di Teresa Bartoli, l’Ufficio Stampa di Ascanio Celestini nella persona di Sara Severoni e Letizia Giordano per Mismaonda srl

RUMBA – L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato

Teatro Vittoria: Dal 9 al 14 aprile 2024

di e con Ascanio Celestini

musica di Gianluca Casadei

voce Agata Celestini – immagini dipinte Franco Biagioni
suono Andrea Pesce – luci Filip Marocchi – organizzazione Sara Severoni

produzione Fabbrica Srl, Fondazione Musica Per Roma, Comitato Greccio 2023 e Teatro Carcano Milano

commissionato dal Comitato Greccio 2023

distribuzione Mismaonda

 

 

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