GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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I raid della coalizione in Iraq e Siria colpiscono l’Isis incessantemente

ASIA PACIFICO/SICUREZZA di

Tra il 21 e il 22 ottobre, sono stati condotti 25 raid aerei che hanno provocato un totale di 28 attacchi a target dell’ISIS in Siria e in Iraq. Le operazioni sono state condotte all’interno di un progetto patrocinato dal dipartimento della difesa americano; il progetto si chiama Operation Ineherent Resolve, è attivo dal 2014 e riunisce 12 nazioni con l’obbiettivo di attaccare con raid aerei e attacchi missilistici punti strategici nei territori che lo Stato Islamico rivendica di proprio dominio.

I target delle operazioni degli ultimi giorni sono stati principalmente veicoli, autobombe, aeri e anche degli stabili. L’Operation Ineherent Resolve, secondo il suo sito ufficiale, afferma che dalla nascita del progetto sono stati sottratti all’ISIS il 55% dei territori. I costi finanziari di questa operazione sono ingenti, si parla di un totale dall’8 agosto 2014 al 30 giugno 2017, di 14 356 milioni di dollari, con una stima di un costo giornaliero di 13,6 milioni di dollari. Non ci sono, invece, stime dei costi umani di suddette operazioni.

CSC,Migliorare la prevenzione del patrimonio artistico mediterraneo

SICUREZZA di

Come migliorare la prevenzione e la difesa del patrimonio artistico e culturale mediterraneo?  Se ne discuterà al Museo Archeologico Nazionale di Paestum nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, appuntamento  giunto quest’anno alla ventesima edizione. La conferenza Internazionale riunisce studiosi del patrimonio culturale ed esperti di sicurezza che avranno modo di confrontarsi su questi temi.

 Scavi clandestini, atti vandalici, furti di opere d’arte, mettono costantemente sotto attacco il patrimonio artistico dei paesi più ricchi di storia. Troppi, infatti, gli scandali a cui abbiamo dovuto assistere soltanto in Italia, senza arrivare a toccare gli atti terroristici perpetrati dall’Isis in Siria e in Iraq, ma rimanendo nell’ambito del buon senso, e in quello in cui un intervento di sensibilizzazione e soprattutto adeguate misure di sicurezza potrebbero essere ancora utili. Basti pensare all’antica città di Eloro, a pochi chilometri da Noto, dove non troppo tempo fa, è stato scoperto un vero e proprio cantiere clandestino a cielo aperto.

 Nell’antica città, colonia di Siracusa i saccheggiatori agiscono indisturbati, scavando, secondo alcune testimonianze di residenti e turisti, vere e proprie voragini, con l’intento di rinvenire intere tombe con il loro corredo. Un altro evento recente riguarda l’incendio che ha completamente distrutto il sito archeologico di Ascoli Satriano, la villa romana di Faragola. Qui 14 anni di scavi e ricerche sono stati compromessi, probabilmente in maniera definitiva, in una sola notte.  Avanzata anche l’ipotesi di premeditazione .

 Ancora un altro caso a parte, quello che ha portato alla distruzione della “Barcaccia” a Roma nel 2015 .  In quell’occasione fu probabilmente l’ ignoranza a prendere il sopravvento . Questi sono esempi di atti eclatanti ma a volte l’incuria porta ad eventi, seppur senza tali ripercussioni, altrettanto incresciosi. Le numerose scritte, incisioni, interazioni invasive con le opere d’arte nelle città italiane e non solo, sono sufficienti quanto meno a far riflettere.

Questi gli obiettivi della conferenza di Paestum. Confrontarsi sulla giurisdizione internazionale, sulla sicurezza e sul ruolo della difesa dell’arte, tenendo a mente un obbiettivo che deve essere comune, quello di non lasciarsi assuefare da ciò che quotidianamente vediamo intorno a noi, imparando a rispettare, nei casi in cui questo è ancora possibile, il nostro patrimonio artistico. Saranno presenti,  il Centro per gli Studi Criminologici, che in questa direzione si è già mobilitato insieme all’Osservatorio Internazionale Archeomafie e all’Associazione Nazionale Archeologi con un master in Archeologia Giudiziaria e Crimini contro il Patrimonio Culturale. Tra gli enti partecipanti ci saranno il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, l’ICCROM, l’UNESCO, il Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, Legambiente, l’Università di Roma e l’Università della Calabria. Modererà il giornalista del Corriere della Sera Paolo Conti.

Importanti anche i relatori del convegno che vede tra gli ospiti del panel Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence Università della Calabria, Tsao Cevoli, Direttore del Master in Archeologia Giudiziaria e Crimini contro il Patrimonio Culturale Centro Studi Criminologici di Viterbo, Stefano De Caro, Direttore Generale dell’ICCROM, Rossella Muroni, Presidente Nazionale di Legambiente.

Interverranno sul tema della “La prevenzione per la tutela del patrimonio culturale, le relazioni internazionali e i Caschi Blu della Cultura”, Mounir Bouchenaki, Consigliere Speciale del Direttore Generale Unesco, Paolo Matthiae, Archeologo e Direttore della Missione archeologica in Siria “Sapienza” Università di Roma e Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Abruzzo; installata una nuova stazione automatica per il rilevamento dei dati meteonivologici

SICUREZZA di

Potenziato in Abruzzo il servizio Meteomont dell’esercito. Questo servizio si inserisce nel più ampio ambito di prevenzione, sicurezza e soccorso in montagna con lo scopo di fornire ai reparti alpini l’adeguato supporto informativo.  È stata presentata, a Campo Imperatore, la nuova stazione automatica per il rilevamento dei dati meteonivologici. L’iniziativa è sorta a seguito di una richiesta di collaborazione da parte della regione Abruzzo, in risposta alle recenti catastrofi naturali che hanno afflitto il centro Italia, finalizzata alla realizzazione di un profilo climatico regionale. La stazione, grazie al contributo ingegneristico e tecnologico offerto dal Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI Spa)  sarà dotata di una videocamera, un sensore per la radiazione solare netta e un nuovo sistema di acquisizione dati, strumenti che consentiranno una migliore e più completa gestione delle informazioni, che in tempo reale saranno rese disponibili alla collettività e alla comunità scientifica. Grazie alla sua posizione strategica, permetterà di portare un miglioramento concreto per quanto riguarda la prevenzione e le previsioni di valanghe in tutta l’area controllata. Durante la presentazione, tenuta dal comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Federico Bonato, erano presenti numerose autorità civili e militari. Tra gli altri presiedevano; il sindaco de L’Aquila Luigi Bondi, Il Sottosegretario della Regione Abruzzo con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca e il Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero. In questo senso, nello scorso mese di maggio, l’esercito aveva già provveduto alla creazione all’interno del 9° Reggimento Alpini di un Battaglione specializzato per intervenire, in maniera rapida e in supporto alla Protezione Civile, in situazioni di emergenza e di pubbliche calamità.

Agcom; pubblicato il rapporto dell’osservatorio sulle comunicazioni

ECONOMIA di

L’autorità per le garanzie delle comunicazioni rilascia il periodico rapporto per quanto riguarda i dati sulla navigazione in Internet degli Italiani, per i collegamenti a rete fissa e mobile, sull’audience televisivo e nel settore postale. Gli Italiani, tra i social network, prediligono ancora Facebook. Infatti pur considerando l’espansione di Instagram e Linkedin, che registrano entrambi almeno 4 milioni di utenti in più rispetto a giugno 2016, il colosso di Mark Zuckerberg, con i suoi 25 milioni di utenti, si posiziona ancora primo in questa speciale classifica.

Resta comunque Google la piattaforma più cliccata. Per quanto concerne le telecomunicazioni mobili, un interessante dato deriva dalla tecnologia “machine 2 machine”, le Sim M2M infatti sono sempre più in rapida espansione. E’ dovuto al loro utilizzo l’incremento complessivo di schede telefoniche nell’ambito delle reti mobili, bilanciando la crescita di 3,6 milioni di unità di queste ultime, con il calo di 2,2 milioni delle sim tradizionali, si ha infatti un aumento su base annua di 1,4 milioni di unità. Il termine M2M nel particolare ambito delle reti mobili, è l’acronimo di “mobile 2 mobile” ed indica le comunicazioni che non coinvolgono le linee terrestri. Prosegue costante la diffusione della banda larga mobile. Ormai almeno il 90% della popolazione Italiana si collega ad Internet attraverso il proprio dispositivo, sono 52 milioni le sim che nel secondo trimestre dell’anno solare hanno effettuato il traffico dati.

Un dato che potrebbe essere considerato quantomeno influente sul calo degli Sms inviati, complessivamente il 76% in meno rispetto a giugno 2013. Se sulle comunicazioni mobili è “Wind Tre” il leader del mercato, non si può dire lo stesso per le reti fisse. Qui i dati diffusi dall’Agcom parlano di un aumento degli accessi dovuto anche e soprattutto all’andamento delle linee a banda larga che, nella prima metà dell’anno, toccano i 16,2 milioni e di un quadro competitivo che vede Tim consolidare la prima posizione, seguito da Fastweb, Wind Tre e Vodafone. Nel mercato televisivo, rispetto a giugno 2016, in ribasso gli ascolti della Rai di circa un punto percentuale, mentre l’audience di Mediaset cresce dal 29,1% al 30,1%. Nel settore postale, infine, sono aumentati del 3,8% i ricavi complessivi nel primo semestre dell’anno, con i servizi di corriere espresso in crescita e quelli postali in flessione.

Europol contro la tratta di esseri umani

SICUREZZA di

Sotto il coordinamento di Europol, insieme all’aiuto di Frontex ed Interpol, sono state svolte delle indagini riguardanti il traffico di essere umani. Nella seconda settimana di ottobre sono stati arrestati 16 uomini, accusati di far parte della gestione di traffico di essere umani, falsificazione di documenti e traffico di droga. Inoltre tramite queste indagini sono stati individuati ben 34 minorenni poiché sospettati di essere coinvolti in un traffico di minori (documenti illeciti e falsità di parentele sono elementi comuni a questi bambini).

In queste operazioni gli Stati membri dell’Unione europea sono piuttosto coinvolti, tanto che 19 di loro hanno controllato ben 240mila persone perché sospettate di far parte di un traffico di esseri umani in maniera illegale.

Nel frattempo 17 Stati membri e 5 stati membri si stanno unendo per accresce le forze di intelligence e scovare più precisamente e più velocemente possibile questi traffici illeciti.

Anti-terrorismo, Internet al fianco dei Governi

AMERICHE/EUROPA/INNOVAZIONE/SICUREZZA di

Il G7 appena conclusosi ad Ischia e tenutosi sotto la presidenza italiana negli scorsi mesi in varie città del nostro paese ha preso importanti decisioni sulla lotta al terrorismo. Un interessante sviluppo si ha avuto in materia di contrasto alla proliferazione online di contenuti legati al jihadismo.

Il G7, infatti, rilevando che “Daesh e Al-Qaida continuano a sfruttare Internet per diffondere i propri messaggi propagandistici, reclutare operativi, incitare alla violenza e fomentare attacchi” e che, in particolare, lo Stato Islamico “mentre soffre una serie di sconfitte sul campo di battaglia, sta sfruttando la rete per istigare i simpatizzanti a condurre attacchi terroristici nei nostri paesi e in tutto il mondo” ha evidenziato la necessità di una fitta cooperazione tra le autorità nazionali di sicurezza e i Communication Service Providers e le compagnie di Social Media.

Tale cooperazione potrà fare affidamento oltre che sugli accordi bilaterali anche su organi già esistenti quali il Global Internet Forum to Counter Terrorism formato da Facebook, Twitter, Microsoft e Youtube, lo Shared Industry Hash Database, sistema di condivisione di hash, vere e proprie firme digitali per identificare gli autori di contenuti, l’EU Internet Forum e il Civil Society Empowerment Programme.

L’intesa si ispira al concetto di Partnership Pubblico-Privata (PPP) e si fonda sui seguenti pilastri:

  1. Prevenire la diffusione di contenuti di matrice terroristica sulla rete anche attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale
  2. Fare rapporto alle autorità di sicurezza in caso di necessità
  3. Creare un dialogo strutturato a cadenza regolare tra Stati e compagnie tech
  4. Coinvolgere altre compagnie tech nell’intesa per aumentare il raggio d’azione, in particolare per quanto riguarda il Database di Hash.

Sul tema è intervenuto anche il Ministro degli Interni Marco Minniti che ha dichiarato: “Oggi trasmettiamo un messaggio forte alle opinioni pubbliche del mondo: è possibile avere un principio di sicurezza che non pregiudichi la libertà grazie a delle innovazioni che i grandi provider hanno già messo in atto e che noi implementeremo”.

L’intesa raggiunta è la prima iniziativa internazionale multilaterale a coinvolgere le compagnie tech e rappresenta un primo passo per un approccio integrato pubblico-privato per il monitoraggio e il contrasto dei contenuti terroristici sul Web.

Lorenzo Termine

Roma: La Farnesina ospita la tredicesima plenaria annuale del consorzio ICA.

POLITICA di

Il 19 e il 20 ottobre alla Farnesina ,a Roma, sono i giorni della tredicesima riunione annuale dell’Infrastructure Consortium for Africa(ICA). Il primo giorno è stato un incontro per membri ICA, mentre il 20 ottobre è la data della plenaria. L’Italia in questo ambito partecipa in qualità di presidenza del G7 e co-presiede con la banca Africana di sviluppo. Il consorzio ICA è stato lanciato nel 2005 ed è il foro che riunisce i paesi del G7, del G20, e le Istituzioni Finanziarie Internazionali. Promuove iniziative volte a creare le condizioni favorevoli per il finanziamento di infrastrutture in Africa, con l’intento di accelerare la crescita economica del continente, con un conseguente impatto sul fenomeno migratorio e sulla sicurezza e la stabilità della regione.

I temi di quest’anno si incentrano sulla promozione di infrastrutture intelligenti ed integrate per l’Africa, con particolare attenzione alla digitalizzazione, alla decarbonizzazione e alla mobilità. Dopo un breve discorso di saluto da parte di Luca Maestripieri, Vice Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina, aprono i lavori il Vice Ministro degli Affari Esteri, Mario Giro , insieme al Vice Presidente della Banca Africana di Sviluppo, Pierre Guislain. Il ministro Italiano sottolinea l’importanza della questione dichiarando che; “ l’Africa è al centro della nostra azione, l’Italia è il terzo investitore a livello mondiale” , un dato da assumere tenendo conto della propria costante crescita dal 2014 ad oggi.

Durante l’evento “Italia-Africa business week” infatti, svoltosi a Roma nella terza settimana di ottobre, Mario Giro aveva già rilasciato dichiarazioni in questo senso; “Negli ultimi anni siamo molto cresciuti negli investimenti, passando dal ventunesimo posto del 2014, all’undicesimo del 2015 fino al terzo nel 2016 a livello mondiale. Questo significa che l’Italia è tornata in Africa anche con le proprie imprese”. Oltre ad essere affrontate le problematiche ed analizzate le opportunità derivanti, come detto, dai temi legati alla green-energy, alla decarbonizzazione, alla digitalizzazione e alla mobilità urbana e regionale, sono pronti progetti concreti da parte di Tunisia e Kenya, invitati come paesi ospiti  in rappresentanza delle problematiche infrastrutturali dell’Africa del nord e di quella sub-sahariana.

La plenaria si giova di interessanti interventi da parte di esperti di alto livello tra i quali il Direttore Esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, Fatih Birol, la Commissaria per l’Energia dell’Unione AfricanaAmani Abou-Zeid, la Ministra per gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale della Tunisia, Zied Ladhari, ed il Ministro dei Trasporti ed Infrastrutture del Kenya James Macharia. Presentato inoltre, davanti ad una “platea” composta, oltre che dai paesi membri, da fondazioni, imprese, istituzioni finanziarie provenienti sia dall’Italia che dall’estero, un documento di analisi elaborato dai politecnici di Milano e Torino, che suggerisce raccomandazioni per quanto riguarda il raggiungimento degli obbiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per il 2030.

“Prìncipi e princìpi” all’ottava edizione del “Festival della diplomazia”

POLITICA di

Il sistema geopolitico fra interessi nazionali e valori universali. Torna il “Festival della diplomazia” ormai alla sua ottava edizione (dal 19 al 27 Ottobre), insignita della “Medaglia del Presidente della Repubblica”.

Festival che intende arrivare con i suoi sessanta programmi diversi (e ben duecentoventi relatori in soli sette giorni) “Dai musei alle università alle ambasciate sino al Mercato Centrale di Via Giolitti”, dichiarazione interessante e dal forte messaggio, evidenziata dal Presidente onorario dott. Aurelio Regina.

Scopo centrale dunque è quello di allontanare qualsiasi forma di esclusione elitaria a favore della conoscenza e consapevolezza, ove le domande possano trovare delle risposte, in ogni cittadino romano al fine di poter affrontare temi scottanti e di molteplici attualità, come le elezioni politiche in Francia , la Brexit, il fenomeno dell’immigrazione e le nuove forze politiche al livello internazionale con lo scopo di andare oltre il tema specifico economico e commerciale, al fine di evidenziare quali siano le misure del Governo.

Un evento “che non ha precedenti in nessun’ altra città” afferma fiero Giampiero Massolo, Presidente del Comitato Scientifico, il quale pone l’accento sui tre obiettivi fondamentali di questa manifestazione, definiti da lui medesimo come “filoni”: quello politico trascinante a sé il problema della leadership che rispecchia l’esigenza “di dare risposte complesse per problemi complessi”; quello economico, ove emerge “la dialettica fra protezionismo e liberismo” ed infine uno degli argomenti che ha suscitato più opposizione nella sfera pubblico-sociale: “i termini di Sicurezza” e del conseguente “flusso di armi”, gestione e incorporazione nella dinamica culturale e sociale.

Il tutto racchiuso nella tematica principale del festival “Prìncipi e Princìpi” ove, spiega Massolo, “Gli interessi nazionali, con i suoi principi e valori, impongono altresì interessi internazionali”.

Uno sforzo maggiore dunque per la società italiana che deve conoscere: “La complessa rete tra le diverse ambasciate, ove tra le priorità vi deve essere la conoscenza per un pubblico di più ampio respiro” afferma l’Ambasciatore Gaiani, il quale affronta temi importanti per il futuro dell’Unione Europea, soffermandosi altresì sull’esigenza di una diplomazia nazionale, la quale si porrebbe tra i diversi obiettivi, gli scambi che abbiano come “focus” quello asiatico (oltre che quelli con altri Paesi), tesi come ampliamento del liberismo e della diplomazia.

Infine il Vice capo della rappresentanza della commissione europea in Italia, dott. Borrelli, mette in evidenza le diverse possibilità prospettate dal festival, di poter conoscere le differenti “declinazioni del concetto della diplomazia”, iniziando da quello “classico”, ovvero politico internazionale per conto dello Stato, a quello “culturale-scientifico” sino a quello “sportivo”, declinazioni e tematiche multiple ma essenziali al fine di avere uno scambio tra Paesi che possa essere il più proficuo possibile e di arricchimento reciproco.

Borrelli prosegue entusiasta riportando le parole del presidente Junker il quale, a differenza dell’anno precedente, parla della possibilità concreta “di alimentare uno scambio proficuo di visioni tra diversi attori della società civile” concependo dunque, nonostante le elezioni anti-europeiste tedesche ed austriache, un futuro collaborativo per gli altri paesi dell’Unione Europea.

Conclude con un messaggio di augurio e di consapevolezza per le sorti del Festival: “Questo Festival potrà contribuire ancora di più, con nuove idee, per la costruzione comune sia come Italia che come Europa”.

Argomento basilare che accomuna tutti i progetti del festival( o come lo definisce il dottor.Massola rinominandolo: “Stati Generali della diplomazia”) è il coinvolgimento giovanile, individuato come una risorsa essenziale per il nostro Paese e come“ Un vero investimento per il futuro della diplomazia e delle relazioni internazionali”.

Bookreporter, in questa puntata parliamo di Iran

BOOKREPORTER di

In questa puntata di Bookreporter con Laura, Alessandro e Aurora, ospite Esamil Mohades, autore iraniano, originario di Teheran e da sempre attivista politico per la difesa dei diritti umani con il quale parleremo del suo libro ” Una voce in capitolo”. Conosceremo meglio la figura del presidente Hassan Rouhani e per il cinema racconteremo del premio oscar “Argo” film di Ben Affleck del 2012. Buon ascolto!

 

L’UE sempre più “operativa” nelle aree di crisi: nuova missione in Iraq, confermata missione in Bosnia, adottata nuova strategia per l’Afghanistan

Il 16 ottobre è stata una giornata impegnativa per la politica di sicurezza dell’UE, per vari motivi.

In primis, il Consiglio ha lanciato una nuova missione civile nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) in Iraq. La missione sarà incentrata sul sostegno alle autorità irachene nell’attuazione degli aspetti civili della strategia di sicurezza nazionale dell’Iraq, e sarà guidata dal tedesco Markus Ritter. Saranno 35 gli esperti dell’UE che forniranno consulenza e assistenza in diversi settori fondamentali identificati come “critici” (nel senso anglosassone del termine) dalle autorità irachene.  La missione dovrebbe essere dispiegata a Baghdad entro la fine dell’anno, e dovrebbe avere un costo (inziale) di 14 milioni di euro. La missione, sotto egida PSDC si inquadra nelle missioni così dette “civili” dell’UE: ossia quelle missioni che hanno il principale obiettivo di ricostruire le istituzioni nei paesi martoriate dalla guerra, che ne siano usciti o ne stiano uscendo. Normalmente l’UE invia degli esperti (per l’appunto) civili, affinché affianchino le autorità locali e tentino di riformare e rifondare i settori della pubblica amministrazione: polizia, apparato giudiziario, sanità. Ma gli esperti possono fornire consulenza anche in settori come l’uguaglianza di genere ed i diritti umani; insomma: tentano in ogni modo di ripristinare o di stabilire lo stato di diritto. Le missioni dell’UE vengono dirette dal Comitato Politico di Sicurezza, che risponde all’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE (ora Federica Mogherini). L’Alto Rappresentante è a capo del SEAE, il Servizio di Azione esterna dell’UE, e presiede anche il Consiglio dell’UE nella sua versione “Affari Esteri” (cosa anomala per il Consiglio, la cui presidenza nei diversi settori

La sede del Servizio Europeo di Azione Esterna a Bruxelles

di legiferazione, normalmente, è a rotazione).  L’Alto Rappresentante è anche uno dei Vice Presidenti della Commissione europea: è l’unica figura, quindi, a cavallo sia del Consiglio che della Commissione. Il Comitato Politico di Sicurezza ha due ulteriori entità alle sue dipendenze: il Comitato Militare dell’UE, che guida le missioni di taglio più “robusto” o militare, ed il così detto CIVCOM o comitato per la gestione civile delle crisi. A occhio e croce questa nuova missione in Iraq dovrebbe inquadrarsi sotto l’egida del CIVCOM. L’obiettivo della strategia di sicurezza nazionale dell’Iraq è creare istituzioni statali capaci di consolidare la sicurezza e la pace e di prevenire i conflitti, rispettando nel contempo lo Stato di diritto e le norme in materia di diritti umani. La strategia individua una serie di minacce urgenti alla sicurezza nazionale – tra cui terrorismo, corruzione, instabilità politica e polarizzazione etnica e settaria – che la missione PSDC contribuirà ad affrontare.

La missione opererà in stretto coordinamento con la delegazione dell’UE in Iraq e con i partner internazionali presenti nel paese, compresi il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), la NATO e la coalizione internazionale contro lo Stato Islamico. Il che significa che le questioni squisitamente militare

Soldati dell’EUFOR e forze di polizia della Bosnia Erzegovina (fonte www.euforbih.org)

resteranno un affaire della NATO.

In secundis, il Consiglio ha ribadito e confermato il suo impegno a favore della prospettiva europea della Bosnia-Erzegovina come paese unico, unito e sovrano ed ha ufficialmente stigmatizzato il fatto che, negli ultimi mesi, le riforme siano state rallentate a causa di politiche legate al (triste) passato e di polemiche sorte in occasione delle elezioni anticipate.

Per tale motivo, l’Istituzione europea ha dichiarato, con una nota, che approva ed accetta di buon grado il fatto che l’operazione ALTHEA continui ad esistere in BiH. Le forze militari impegnate nell’operazione contribuiscono ormai da tempo alla capacità di deterrenza delle legittime autorità bosniache nelle situazioni di crisi. Inoltre, non si può non dire che la forza multinazionale europea, con sede presso la base di Butmir e “succursali” in tutto il paese,  ha effettivamente contribuito anche a formare ed incrementare le capacità delle forze armate e di polizia bosniache e, più in generale, a sostenere tutti i settori della pubblica amministrazione che andavano riformati.

Infine, sempre il Consiglio ha adottato delle conclusioni su una strategia dell’UE relativa all’Afghanistan. Nel documento è stato ribadito l’impegno a lungo termine dell’UE e degli Stati membri in Afghanistan per promuovere la pace, la stabilità e lo sviluppo sostenibile. La strategia si concentra su quattro settori prioritari, così come elencati nel documento: la promozione della pace, della stabilità e della sicurezza nella regione; il rafforzamento della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani e la promozione della buona governance e dell’emancipazione delle donne; il sostegno allo sviluppo economico e umano; la gestione delle sfide legate alla migrazione. L’UE vanta ormai una lunga storia di cooperazione con l’Afghanistan ed in Afghanistan volta a contrastare la corruzione e la povertà ed a favorire la crescita economica ed il rafforzamento delle istituzioni democratiche.

In un solo giorno tre segnali da parte di un UE sempre più impegnata ben oltre i suoi confini, e – come nell’ultimo caso esaminato – ben oltre le così dette politiche di vicinato. In futuro, aspettiamoci un’Europa sempre più solida e più compatta nel campo della risoluzione (militare o civile) delle crisi internazionali, magari anche al fianco della NATO e, sicuramente, su mandato dell’ONU.

 

(fonte www.consilium.europa.eu)

Domenico Martinelli
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