GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Alessandro Conte - page 21

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Brexit, la Gran Bretagna si prepara ad uscire dalla comunità dopo il voto di ieri

EUROPA di

La vittoria del si all’uscita dalla comunità europea ha provocato un terremoto finanziario che le borse non sono riuscite a contrastare.

Le dichiarazioni del vertice della comunità europea non sono riuscite a calmare le acque che molti analisti sostengono saranno agitate per molto tempo.

Le modalità di uscita dalla comunità non sono immediate ed è proprio l’incertezza che si svilupperà in attesa del momento fatidico alimenterà la crisi.

“In un processo libero e democratico i cittadini britannici hanno espresso il loro desiderio di lasciare l’Unione europea – hanno dichiarato Jumker e Rutte in una nota congiunta diffusa nella mattinata di oggi – ci rammarichiamo per questa decisione, ma la rispettiamo.

Le istituzioni si trovano davanti ad una situazione senza precedenti nella storia della Comunità Europea, ma si atterranno alle modalità di uscita concesse dall’articolo 50 del trattato sull’unione. La Gran Bretagna resterà nella commissione fino al momento in cui termineranno le procedure di uscita

Dalla commissione Europea L’Europarlamentare Maullu di Forza Italia ha dichiarato nella mattinata che “Non c’è nulla di cui esultare. Ieri ha vinto l’egoismo nazionalistico di poter fare meglio da soli, chiudendosi in una visione politica senza futuro. “

“È vero, l’Europa ha compiuto degli errori e la Germania – continua la sua dichiarazione – ha grandi responsabilità al riguardo. La politica del rigorismo non ha garantito quella crescita e ripresa economica che aveva promesso, ma al contrario ha generato un clima di sfiducia, indebolendo quel sogno di grande Europa in cui io credo fermamente.”

La politica del rigore a cui si riferisce l’Onorevole ha sicuramente avuto l’effetto di bloccare la crescita economica in un momento storico e politico in cui era più necessaria.

L’auspicio di Maullu è quello di riuscire a ripensare un nuovo modello di Unione Europea che abbia una maggiore stabilità e sicurezza economica.

 

CAR, ex Seleka attaccano Ngaundaye

Medio oriente – Africa di

I gravi fatti dei giorni scorsi nella Repubblica Centroafricana sono la dimostrazione di quanto sia critica la situazione nel paese. Sono i missionari cattolici che dal villaggio ci Hanno informato su quanto è accaduto nei giorni scorsi.

Venerdi 10 giugno una mandria di circa 1000 capi si è avvicinata la villaggio per proseguire verso Nzakoum, gli animali erano scortati da guardie armate appartenenti alla fazione Seleke.

Exif_JPEG_420Il gruppo si accampa a soli 3 kilometri dal villaggio e la mattina successiva alcune delle guardie armate si avvicina al villaggio e al posto di blocco della gendarmeria ottengono il permesso di entrare in città ma al loro arrivo alla stazione della polizia gli viene intimato di registrare le armi.

Gli uomini Seleka si trovano circondati dai gendarmi e da alcuni elementi Anti – Balaka e qui soppia il primo scontro a fuoco che provoca la morte di 7 delle 8 guardie della scorta alla mandria che fugge dopo aver visto uccidere senza pietà i propri compagni. Tutto questo accade alle 10.30 del mattino del sabato dando il via alle violenze.

Le truppe Minusca della zona dichiarano di aver salvato dal linciaggio altri tre elementi della scorta alla mandria, che rubata in Ciad stava trasitando per la Repubblica Centrafricana con l’obiettivo di essere venduta in Camerun, da quel momento nelle 18 ore successive si sono sentiti sparare moltissimi colpi di armi leggere.

Exif_JPEG_420Domenica e lunedi passano con una relativa calma e registrando l’assenza dei gendarmi che sembrerebbero essere andati ad accompagnare i loro feriti in ospedale.

La situazione precipita martedì 14 quando circola la notizia che un gruppo armato di ex –Seleka si avvicina al villaggio scatenando il panico nella popolazione che comincia ad abbadmdonare le case e in molti si rifugiano presso la locale missione cattolica. Altri vengono scortati dalle truppe della missione MINUSCA verso il confine lasciando la città quasi deserta.

Lo stesso giorno finalmente arrivano da Bangui tre camion di rinforzi della polizia ben armati con circa 30 uomini vedendo i quali la popolazione acquista una certa fiducia e rientra in città per scoprire he gli stessi in serata lasceranno la città.

La popolazione di Ngaoundaye viene abbandonata lasciando gli ex Seleka alle porte della città. Il gruppo di fuoco degli Ex Seleka è composta da circa 60 persone ben armate e fortemente intenzionati a vendicare i loro compagni uccisi due giorni prima.

Il giorno dopo, il 15 di giugno, il gruppo entra in città, attraversa il quartiere Lapoundji, seminando terrore e feriti tra le poche persone rimaste. Immediatamente si cominciano a contare i feriti, otto tra cui donne, bambini e anziani che non potevano fuggire,

Il gruppo vuole raggiungere la stazione di polizia e nel tragitto hanno dato fuoco alle case dopo averle saccheggiate compresa la casa delle suore che però avevano già trovato rifugio presso la missione dei padri missionari.

Raggiunta la missione alcuni elementi del gruppo tentano di abbattere la porta ed entrare, lo stabile è colmo di persone che vi hanno trovato rifugio, il terrore li attanaglia in quei momenti di violenza appena fuori la porta dei padri missionari.

ils sont ariveesSolo con la minaccia di far esplodere le porte i padri aprono le porte lasciando vedere agli aggressori i bambini piangenti e le donne terrorizzate. I padri ingaggiano una trattiva con quello che sembra il capo degli ex- seleka, solo l’arrivo di due mezzi della missione MINUSCA evita il peggio. Gli uomini armati si allontanano velocemente prima dell’arrivo delle truppe ONU.

Mentre nella stazione di polizia si avvia una trattativa tra il leader degli Ex – Seleka e il comandante del reparto Minusca, Padre Benoit della missione riesce fare un giro in città a bordo di un auto dell’ONU e riesce a vedere lo strazio dei morti e dei feriti tra le case bruciate dal gruppo di guerriglieri.

Dopo l’installazione delle forze di Interposizione della Missione delle Nazioni Unite il gruppo armato ha lasciato la gendarmeria e si sono stabiliti nelle case di una ONG Danese la RDC.

 Nel pomeriggio dello stesso giorno il gruppo armato è uscito dal paese e hanno preso la via del ritorno verso le montagne.

Il 18 giugno arrivano in città due camion di Peacekeepers che si installano presso gli edifici scolastici e finalmente la popolazione può respirare, ma allo stesso tempo i Seleka dalla loro base minacciano di tornare se non verranno pagati 55 milioni di riscatto a risarcimento altrimenti torneranno in città.

Sebbene la missione ONU abbia rilasciato dichiarazioni seocndo le quali la sicurezza è stata ristabilita è evidente che la situazione è molto critica e l’attacco dei giorni scorsi ha dimostrato la capacità operativa e di fuoco dei gruppi armati nella zona.

 

 

AREA DI CRISI – LA CRISI SIRIANA, EPICENTRO DI INSTABILITA’ DEL MEDITERRANEO

Varie/Video di

Nella seconda puntata di AREA DI CRISI insieme all’avvocato Forlani analizziamo la situazione della crisi siriana e il suo impatto geopolitico nel quadrante.

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CREDITS

AREA DI CRISI – settimanale di european affairs –

CONDUCE: alessandro conte, direttore european affairs magazine –

REDAZIONE: giacomo pratali, paola fratantoni, paola longobardi, giada bono – SEGRETERIA DI REDAZIONE: giacomo pratali –

MUSICA SIGLA: per gentile concessione di francesco verdinelli –

REGIA: tino franco –

IMMAGINI: nel blu studios –

MONTAGGIO: daniele scaredecchia –

REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON :

EUROPEAN AFFAIRS MAGAZINE – www.europeanaffairs.media

NEL BLU STUDIOS – www.nelblustudios.com –

EDITO DA: Centro Studi Roma 3000 – www.roma3000.it

 

Centrafrica, Seleka cambia nome ma continua ad uccidere

BreakingNews di

Nei giorni scorsi un grave attacco dei SELEKA, oggi “Fronte popolare per la Rinascita”, si è verificato nel villaggio si Ngaundaye dove un gruppo di guerriglieri che scortava una mandria ha rifiutato di deporre le armi quando la gendarmeria locale li ha fermati.

Ne è derivato uno scontro armato che ha provocato 7 morti tra i Seleka e un ferito tra i gendarmi locali. Naturalmente lo scontro ha provocato una reazione da parte dei Seleka che sono calati in forze sul villaggio minacciando la popolazione e bruciando le abitazioni costringendoli a rifugiarsi nella missione locale.

Molti i feriti tra la popolazione civile tra i quali anche dei bambini che hanno avuto bisogno di cure mediche nel villaggio di Bocarangia.

Le forze di pace della missione Minusca presenti in zona sono intervenuti a protezione della popolazione  mentre le Forze dell’Esercito Centrafricano FACA sono arrivati dopo quattro giorni percorrendo un  tragitto che in genere si può percorrere in 16 ore, non appena giunti, come hanno detto alcuni testimoni, sono ripartiti dopo breve tempo, forse temendo ulteriori attacchi Seleka.

La testimonianza dei missionari presenti a Ngaundaye è molto sofferta, sono stati il punto di ritrovo della popolazione terrorizzata e sono stati più volte attaccati dai gruppi Seleka che si spostavano nel villaggio combattendo con i gendarmi. Solo quattro giorni dopo con l’Intervento delle forze ONU è stato ristabilito un minimo di ordine, per il momento.

La situazione in Centrafrica continua a deteriorarsi, le bande criminali assumono ormai il controllo di gran parte del territorio nonostante la presenza dell’ONU che non riesce a fornire il supporto necessario allo sviluppo di una sicurezza generale del paese

Il paese è ormai stremato da tre anni di guerra civile che ha tra le sue principali vittime i bambini.

Lo scontro vede contrapposti cristiani a musulmani, per motivazioni religiose ma soprattutto politiche, lasciando la popolazione senza cibo, acqua, educazione, cure mediche.

È il nuovo presidente Faustin Archange Touadéra, neo eletto al ballottaggio con il 62,7% dei voti contro lo sfidante Georges Dologuele, che dovrà affrontare questa situazione in continuo degrado.

c662863a-0512-4c17-b6f1-28fb2263a499_large.jpgSono quasi un milione i cittadini della Repubblica Centrafricana in fuga da fame e guerra. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha censito circa 455mila rifugiati centrafricani, scappi in Congo, Camerun o Chad dall’inizio della nuova guerra civile. Dal dicembre 2013 si è registrata una costante crescita del numero di rifugiati, da 235mila ai 455mila di marzo 2016. Gli sfollati interni sono al momento 435mila, dopo aver raggiunto il picco di 825mila a gennaio 2014.

 

QUESTO ARTICOLO E’ STATO MODIFICATO A SEGUITO DI UN APPROFONDIMENTO SULLE INFORMAZIONI DALLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

 

 

Generale Mario Parente nuovo direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna Italiana

Difesa/EUROPA di

Assume l’incarico di direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna con nomina del Consiglio dei Ministri Il Generale dell’arma dei Carabinieri Mario Parente, ufficiale di grande esperienza che ha partecipato alla lotta alla Mafia con il giudice Falcone a Palermo.

Dal 2015 vicedirettore dell’AISI ne assume oggi il diretto controllo, Generale dell’Arma dei Carabinieri, laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, avvocato, ha frequentato la Scuola Militare Nunziatella e l’Accademia Militare di Modena. Tra il 1980 ed il 1990 ha ricoperto incarichi di comando territoriale, nell’Arma, a Roma, Palermo, Genova e Bologna.

Dal 1991 nel ROS dei Carabinieri si è occupato del contrasto ai fenomeni di tipo mafioso, al narcotraffico e al traffico di armi, reparto di cui è stato vicecomandante dal 2002.

 

Libano, European Commision Directorate for Neighbourhood and Enlargement visita il paese

Una delegazione del Comitato Politico e di Sicurezza (PSC)dell’Unione Europea, che includeva il Presidente del Comitato e i 28 ambasciatori rappresentanti i Stati Membri dell’UE all’interno del PSC, il Presidente del Comitato Militare dell’UE, il rappresentante della Commissione europea presso il PSC e il Vice Direttore Generale dell’European Commision Directorate for Neighbourhood and Enlargement è venuta in visita in Libano.

La delegazione ha incontrato il portavoce del Parlamento libanese, Nabih Berri, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Tamman Salam e il Ministro dell’Interno, Nouhad Machnouk; all’incontro ha fatto seguito l’intervento delle forze armate libanesi che hanno illustrato la situazione del paese con un particolare focus sulla sicurezza e sulle loro relative operazioni in atto.

AREA DI CRISI – Il ruolo della Russia nella crisi Mediorientale

Medio oriente – Africa/Video di

IL RUOLO DELLA RUSSIA NELLA CRISI MEDIORIENTALE

Prima puntata del WebFormat “AREA DI CRISI” settimanale di approfondimento di EUROPEAN AFFAIRS MAGAZINE. In studio Alessandro Conte, direttore di European Affairs Magazine, intervista il Professor Antongiulio de Rubertis, Professore Ordinario dell’Università di Bari e docente della Scuola di relazioni Internazionali dell’università Statale di San Pietroburgo.

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CONDUCE: alessandro conte, direttore european affairs magazine –

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Abuso di posizione dominante nei trasporti marittimi italiani

ECONOMIA/EUROPA di

In commissione Europea è stata presentata una interrogazione parlamentare per spingere l’autorità a verificare se il mercato italiano del trasporto marittimo sia effettivamente equilibrato.

L’interrogazione è stata presentata dall’Europarlamentare Maullu di Forza Italia che ha voluto sottolineare come le recenti operazioni di acquisizione verificatesi in Italia possano danneggiare i cittadini, “L’interrogazione che ho depositato – ha dichiarato Maullu –  chiede alla Commissione europea di attivarsi per vietare atteggiamenti di abuso della posizione dominante sul mercato interno. Il libero mercato deve sempre garantire una sana concorrenza, con il miglioramento dei servizi, l’affidabilità delle linee e l’equilibrio delle tariffe”

La stessa  l’Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato italiana  ha rilevato come l’acquisizione della società Moby da parte della Compagnia Italiana Navigazione che fa’ riferimento al Gruppo Onorato Navigazione, sia di fatto un aggregazione superiore al massimo consentito.

Lo scorso 25 febbraio 2016 è stata presentata la nuova compagine del gruppo Onorato Navigazione che ad oggi comprende le società Tirrenia, Toremar e Moby diventando il primo gruppo passeggeri del Mediterraneo con una flotta di 64 navi, 4.000 occupati, 6,2 milioni di passeggeri trasportati, 25 porti collegati, 33mila viaggi effettuati nell’ultimo anno.

A Brussels  l’on. Maullu ha presentato nei giorni scorsi l’ interrogazione parlamentare per spingere la commissione ad una valutazione delle condizioni di mercato dei trasporti marittimi in italia, “ C’è un’effettiva mancanza di sana concorrenza sulle rotte dei traghetti che collegano il continente alla Sardegna” ha dichiarato Maullu a seguito della sua iniziativa “ L’avvicinarsi dell’estate fa emergere questo problema con maggiore forza, i cittadini e i turisti che vogliono raggiungere l’isola si vedono applicate tariffe molto alte e condizioni poco vantaggiose rispetto ad altre mete turistiche”

Una situazione ben nota all’antitrust italiano che nel mese di aprile ha denunciato la CIN ( Compagnia italiana di Navigazione) di posizione dominante nei trasporti marittimi

L’analisi svolta dal AGCM  ha evidenziato che le rotte tra  Civitavecchia-Olbia e Genova-Olbia, hanno subito negli ultimi anni una forte contrazione, determinando l’uscita di tutti gli operatori ad eccezione di CIN e Moby che sono parte dello stesso gruppo.

In questo contesto, CIN, pur essendo partecipata per una quota del 40% da Moby, si è comportata nei confronti di quest’ultima come un operatore in concorrenza,  così acquisendo crescenti quote di mercato ai suoi danni nelle stagioni estive 2013 e 2014.

Il mercato di fatto non presenta un numero adeguato di concorrenti che possano permettere una offerta di prezzi  in competizione a favore dei clienti finali e soprattutto ai danni di quella che veniva considerata continuità territoriale per i residenti delle isole maggiori che si vedono oggi penalizzati negli spostamenti da e per il continente. Su questo tema le altre compagnie di navigazione mantengono il riserbo e non concedono interviste o dichiarazioni .

L’interrogazione dell’Europarlamentare sembra avere lo scopo di spingere le istituzioni comunitarie a vigiliare sull’effettivo rispetto delle norme garanti della concorrenza e che siano effettivamente applicate misure tali da favorire un libero mercato come indicato dall’ACGM italiana che ha sentenziato che  di l’acquisizione da parte di Onorato Partecipazioni S.r.l. del controllo esclusivo di Moby S.p.A. e di Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A., sia determinante nella costituzione di una  posizione dominante nel mercato dei servizi di trasporto marittimo di passeggeri, autovetture e merci sulle rotte Genova – Olbia e Civitavecchia – Olbia.

Le isole maggiori affrontano così una nuova stagione turistica con un calo delle presenze costante negli ultimi anni causato in primis dai costi di trasporto marittimo, calo che danneggia l’economia della Sardegna già fortemente provata dalla crisi e che vede nel settore turistico la sua unica possibilità di resistere alla crisi.

Gli “Occhi della guerra” vincono gli INMA AWARDS a Londra

Varie di

Un nutrito team di giovani, esperti , reporter inviati nelle aree di crisi più rischiose, ecco cosa sono “Gli occhi della guerra” .

Dal 2013 sono stati realizzati circa quaranta reportage con il supporto dei lettori che li hanno finanziati con il crowdfunding un idea innovativa per il mercato editoriale Italiano ed europeo.

Innovazione che ha permesso alla testata italiana di ottenere un prestigioso riconoscimento da INMA, associazione internazionale per il giornalismo di innovazione, il premio per il migliore lancio di un brand.

Ne abbiamo parlato a lungo con Andrea Pontini Amministratore Delegato de “ Il Giornale.it” testata giornalistica online de “Il Giornale” e presidente dell’associazione per la promozione del giornalismo, anima dell’iniziativa.

L’idea nasce nel 2013 per fronteggiare la continua e metodica carenza di presenza di reporter nelle aree di crisi, dalla necessità di documentare cosa stesse accadendo in quei luoghi, cosa sempre più difficile a causa della crescente crisi del mercato editoriale italiano e della carente diffusione di informazioni internazionali.

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Una scelta coraggiosa, ci racconta Andrea Pontini, che inizialmente non trova grande entusiasmo sia dal direttore Sallusti che dall’editore che reputa il mercato non interessato a questo tipo di iniziative.

Il progetto però parte lo stesso, nonostante lo scetticismo, con due iniziali reportage di Fausto Biloslavo, che in poco tempo contrariamente a quanto predetto ottengono i fondi necessari per partire, da quel momento la raccolta fondi cresce giorno per giorno, i sostenitori diventano una comunità che cresce e si rafforza.

Oggi i reporter sono molti e i reportage in due anni sono circa quaranta, alcuni in corso anche in questo momento a testimonianza del successo dell’iniziativa.

Il premio ricevuto a Londra quest’anno ne è la dimostrazione, L’International News Media Association (INMA) è il principale fornitore al mondo di best practice a livello mondiale per i media e le testate giornalistiche che cercano di aumentare i ricavi e naturalmente il pubblico.

Il riconoscimento di livello internazionale è stato assegnato in una competizione dove hanno partecipato illustri testate internazionali e ha un valore importante per il Team de “Gli Occhi della guerra”, premio che spingerà tutta la redazione a fare ancora di più.

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L’Italia festeggia il 70° anniversario della Repubblica

Varie di

La parata del 2 giugno tradizionalmente festeggia la proclamazione della repubblica, una festa alla quale partecipa tutto il paese con manifestazioni organizzate dalle istituzioni.

A Roma sicuramente la più importante, la parata che si svolge in via dei Fori Imperiali e che coinvolge le forze Armate, di sicurezza e civili.

Sono sfilati davanti alle tribune delle autorità e alla consueta folla di cittadini che hanno voluto dimostrare il loro affetto verso i giovani che si impegnano con grande passione alla difesa e allo sviluppo del paese.

ParacadutistiInsieme ai 1000 soldati delle forze armate come di consueto hanno partecipato alla sfilata la rappresentanza delle associazioni d’arma che rappresentano chi con grande passione ha prestato servizio nelle forze armate e dedica parte del suo tempo al mantenimento delle tradizioni e in molti casi ad attività di protezione civile sul territorio, ufficiali, sottufficiali e militari in congedo.

Quest’anno i reparti che hanno rappresentato idealmente l’intera Forza Armata sono state le Bande/Fanfare dell’Esercito, della Brigata “Sassari” (attualmente in Libano), della Brigata “Aosta”, della Brigata “Taurinense”, dell’8° reggimento bersaglieri, due compagnie con gli allievi dei quattro Istituti di formazione dell’Esercito (Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli e la Scuola Militare “Teuliè” di Milano, Accademia Militare di Modena e Scuola Sottufficiali di Viterbo), il 152° reggimento fanteria “Sassari”, il 1° reggimento “Granatieri di Sardegna”, il reggimento “Lancieri di Montebello” (8°), il 5° reggimento “Aosta” (appena tornato dall’Afghanistan), il 186° reggimento paracadutisti “Folgore”, il 9° reggimento alpini (di recente rientro dal Libano), l’8° reggimento bersaglieri.

Hanno sfilato gli uomini e le donne della Croce Rossa Militare che nonostante le difficoltà che incontrano in questi mesi a causa della trasformazione del corpo in associazione civile hanno voluto mantenere saldo il morale partecipando con grande emozione all’evento.

SassariPer la prima volta hanno sfilato anche 400 sindaci in rappresentanza degli 8000 comuni d’Italia a testimonianza della sempre più stretta vicinanza tra le istituzioni.

Nello schieramento sono stati presenti anche i gli atleti del Gruppo Sportivo Paralimpico Militare che si sono distinti nei recenti Invictus Game di Orlando in Florida USA e che costantemente partecipano all’attività sportiva con grandi successi, tra loro il Colonnello Paglia e il Tenente Colonnello Roberto Punzo.

La sfilata rappresenta un momento importante di coesione nazionale, nella quale si uniscono in un unico passo nuove e meno giovani generazioni con un ideale passaggio di testimone di amore verso la patria.

Alessandro Conte
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