Napoli, 35 ° vertice italo-francese

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Un vertice del “rilancio della cooperazione fra i due Paesi”, quello tenutosi a Napoli il 27 febbraio tra il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ed il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. Il summit ha coinvolto 11 ministri per parte e si è concluso con la cena offerta dal Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, al Palazzo Reale.
Un’intesa strategica nel settore dei migranti, della cooperazione industriale e scientifica, nonché un’occasione per stemperare le tensioni sulla diffusione del coronavirus.

Il patto di Napoli

A Napoli, Conte e Macron si sono concessi, prima dell’avvio ufficiale del summit, una visita culturale al Teatro San Ferdinando, dove era protagonista Eduardo De Filippo- autore caro al presidente francese- e alla Cappella Sansevero per ammirare il Cristo Velato. Poi una passeggiata nel centro della città, tra babà e caffè secondo la tradizione napoletana.
Quello tenutosi a Palazzo Reale è il 35° vertice intergovernativo tra Italia e Francia che, consapevoli delle responsabilità condivise in Europa e nel mondo intero, hanno riaffermato la comune volontà di progredire nel cammino dell’integrazione europea. Secondo i due leader, infatti, solo un’Unione europea più unita, sovrana e democratica può assicurare benessere e prosperità ai propri cittadini e svolgere il ruolo di attore cruciale nello scenario politico internazionale.
Evocando l’antica amicizia tra il popolo italiano ed il popolo francese, lasciando alle spalle le recenti controversie diplomatiche, Macron e Conte hanno rilasciato una dichiarazione finale congiunta in cui affermano l’intenzione di intensificare i rapporti bilaterali, fondati su solide radici e legami storici, che si riflettono nei valori condivisi dell’identità europea, nelle tradizioni comuni, nonché nella vicinanza linguistica e culturale.
Al fine di assicurare delle relazioni bilaterali più ambiziose e contribuire così più efficacemente al perseguimento degli obiettivi comuni, in Europa e nel mondo, i due governi agiranno entro un quadro strutturato di consultazioni rafforzate, dalle questioni che li riguardano più strettamente, alle politiche europee ed ai principali temi dell’agenda internazionale. In aggiunta a quelli già esistenti, al vertice di Napoli è stato concordato l’avvio di nuovi dialoghi strutturati in ambito economico -finanziario, migrazione, asilo e trasporti. Con riguardo alla gestione dei flussi migratori, con la Francia è stata condivisa la necessità di “una gestione strutturale e non più emergenziale dei flussi. L’Italia ha sempre chiesto un approccio a più livelli che comprenda uno sforzo europeo dal primo momento” come sottolineato dal Presidente del Consiglio italiano. Consultazioni periodiche avranno luogo altresì in materia di clima ed ambiente, anche a margine degli appuntamenti europei ed internazionali nei rispettivi settori.
Dal vertice che rappresenta “un salto di qualità” per Conte, riparte anche il progetto del Trattato del Quirinale, volto a rafforzare la cooperazione in diversi campi, sul modello di quello che Parigi ha stipulato con Berlino nel 1963. Sono molteplici i dossier su cui lavorare congiuntamente, come quello economico, il caso della Tav, il bilancio europeo-che entrambi i Paesi vogliono più ambizioso-ed il dossier libico su cui Italia e Francia sembrano finalmente allineate, affermando l’occorrenza di sforzi comuni e di un sostegno alla missione navale europea per il rispetto dell’embargo delle armi, respingendo, così, una soluzione militare al conflitto in corso.
In occasione del vertice sono stati firmati tre accordi, rispettivamente nel settore della difesa- Naval Group e Fincantieri- dell’economia-Cdp e Bpi France- e della cultura, tra università dei due paesi.
Con riferimento alle recenti tensioni tra i due Paesi, Macron ha ringraziato Mattarella per essere intervenuto al fine di superare le dissonanze diplomatiche.

La gestione congiunta del virus COVID-19

In merito al diffondersi del virus COVID-19, i due Paesi hanno convenuto sull’opportunità di mantenere l’apertura delle frontiere, condividere le informazioni relative ai viaggiatori di ritorno o diretti ad aree a rischio, le conoscenze scientifiche e le informazioni sulle misure di contrasto adottate, uniformare le informazioni rivolte ai professionisti ed al pubblico, mantenere costanti contatti, nonché riunioni periodiche a livello ministeriale, riservandosi di valutare nella specificità dei casi concreti le misure da adottare. L’appello rimane, tuttavia, quello di tornare alla normalità.
“Voglio esprimere la solidarietà all’Italia, al governo e agli operatori sanitari. Questo virus ci preoccupa tutti. La situazione può essere gestita solo con cooperazione europea e internazionale” queste le parole del Presidente francese. Conte, dal canto suo, ha sottolineato che “Il governo, fin dall’inizio ha affrontato con serietà l’emergenza sanitaria, in piena trasparenza e mettendo in atto le misure suggerite dai massimi esperti nel settore scientifico. E chiudere le frontiere sarebbe un danno irreversibile economico non praticabile”.

Bookreporter Settembre

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