GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Marzo 2015 - page 2

Yemen: l’Arabia Saudita bombarda i ribelli sciiti

Medio oriente – Africa di

A seguito del tentativo di conquista della capitale Aden e della cacciata dell’ormai ex presidente Mansour, Riad e altri Paesi sunniti alleati hanno attacco gli Houti. A favorire le operazioni, gli Stati Uniti. Ma all’orizzonte si potrebbe prospettare una guerra globale tra Sciiti e Sunniti e un raffreddamento dei rapporti tra Washington e Teheran

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Nel corso della nottata tra il 25 e il 26 marzo, l’Arabia Saudita ha fatto partire un’offensiva aerea contro gli sciiti Houti di Sanaa in Yemen. Gli Stati Uniti hanno favorito questa operazione attraverso il supporto logistico e dell’intelligence. A sostenere in maniera attiva questo intervento militare, ci sono Paesi come Qatar, Emirati, Kuwait, Marocco, Egitto e Pakistan. Il raid sarebbe avvenuto dopo la tentata conquista della capitale Aden da parte dei ribelli e la conseguente cacciata dell’ex presidente Mansour, già confinato a sud dello Stato arabo dall’inizio del 2015, e costretto a rifugiarsi, come riferiscono alcune fonti locali, a Gibuti.

Lo Yemen sta divenendo, quindi, il teatro di scontro non di una mera, seppur sanguinosa, guerra civile, ma di una battaglia di livello internazionale tra Sciiti e Sunniti. Non più tardi di venerdì 20 marzo, infatti, un quadruplice attacco kamikaze ha causato oltre 150 vittime nelle moschee di Sanaa.

Dal punto di vista di Washington, c’è il lato positivo che questo conflitto, comprendente quasi l’intero mondo arabo, non favorisce l’emersione di una potenza forte in grado di spiccare sull’intera area. Di contro, però, almeno due sono i motivi che rischiano di fare precipitare la situazione, dopo il già esasperante conflitto in Siria e Iraq e la costituzione del Califfato in Libia e Nigeria.

Lo Yemen rischia di trasformarsi in uno Stato pronto ad accogliere non soltanto i sunniti simpatizzanti verso l’Isis, ma anche in grado di risollevare quella al Qaeda, messa nell’ombra nell’ultimo biennio, che proprio in questo Paese ha sempre avuto un forte ascendente sulla popolazione. E questo appare evidente visto che dalla parte sunnita ci sono nazioni, come Arabia Saudita e Qatar, responsabili del raid di stanotte.

Infine, l’altro capitolo spinoso riguarda l’Iran. I rapporti tra Stati Uniti e il Paese a maggioranza sciita, dopo la non rielezione di Akhmadinejad, si sono fatti via via più caldi. Dalla possibile intesa sul nucleare, alla collaborazione, sul piano logisitico-militare, nella lotta contro l’Isis in Iraq. Una cooperazione che potrebbe saltare se, come riferiscono alcune fonti locali, gli sciiti di Houti dovessero chiedere aiuto proprio all’Iran, il quale, attraverso il ministro degli Affari Esteri Afkham, ha condannato l’operazione militare e ha chiesto di “fermare i bombardamenti contro lo Yemen e la sua popolazione”.

Giacomo Pratali

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Il territorio è sicuro: “Turisti, arrivate”

Medio oriente – Africa di

La Giordania invita il turismo europeo. Rania saluta le delegazioni internazionali di giornalisti e rassicura i presenti sulle condizioni di sicurezza del suo Paese malgrado l’instabilità dei territori circostanti

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Rania 2Il turismo rappresenta circa il 20% del prodotto interno loro della Giordania. Una risorsa importante che l’instabilità dei paesi che la circondano sta mettendo a dura prova. I flussi provenienti in particolare dall’Europa si sono drammaticamente ridotti soprattutto nell’ultimo anno. Parallelamente è aumentato il turismo proveniente dai Paesi Arabi e dall’Oriente, China, Indonesia, Giappone. Ma è all’Europa che il Ministro del Turismo Najef Alfaiz punta.

Per questo, in questi giorni, stanno percorrendo in lungo e in largo la Giordania ben 450 giornalisti provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta dei siti religiosi e di tutte le possibilità che offre la terra in cui è terminato il viaggio di Mosè. Ed è anche per questo che nella mattinata di oggi, la Regina Rania ha deciso di incontrare personalmente una delegazione formata da 150 di loro, per sottolineare il sacro valore dell’ospitalità rivolta a tutti gli stranieri che decidono di varcare il confine nazionale.

Ministro del TurismoAll’incontro ha preso parte anche il Ministro Alfaiz. “La Giordania oggi non è diversa da qualsiasi altra nazione europea o mondiale in rapporto a quanto sta succedendo nella nostra area. Nonostante questo il nostro è un territorio sicuro. Purtroppo, soprattutto in Europa, questo non viene percepito”. I motivi per i quali questo succede sono due, precisa il Ministro. “Prima di tutto perché la Giordania è benedetta da Dio. Poi perché il Paese intrattiene buone relazioni con tutti gli altri Stati, e crede profondamente nella pace e nella stabilità”.

Monia Savioli

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Italia, blitz antiterrorismo: 3 arresti

EUROPA di

La Procura della Repubblica di Brescia, nell’ambito dell’operazione “Balkan Connection”, ha fermato due albanesi e un italo-marocchino. Emesso un mandato di arresto per un quarto uomo, adesso in Siria, accusato di addestramento con finalità di terrorismo

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3 arresti tra Piemonte e Albania. Questo il risultato del blitz antiterrorismo, ordinato dalla Procura della Repubblica di Brescia, contro una cellula jihadista all’opera in Italia e nei Balcani. Due delle tre persone in stato di fermo sono uno zio e un nipote albanesi, uno residente in provincia di Torino e l’altro in Albania, accusati di reclutamento con finalità di terrorismo. Al terzo, un 20enne marocchino di origini italiane, è stato imputato il reato di apologia di delitti di terrorismo aggravata dall’uso di internet.

I due albanesi avrebbero reclutato un giovane italo-tunisino da inviare in Siria. All’epoca, il ragazzo era minorenne e, dopo alcuni dubbi iniziali, era stato convinto a lottare per la causa del Califfato. Per questo motivo, è stato messo sotto il regime della sorveglianza speciale. L’ultimo arrestato, invece, da tempo molto attivo sul web, è l’autore di un testo di 64 pagine dal titolo ‘Lo stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare” apparso su internet a fine febbraio.

Il Gip di Brescia Tommaso Buonanno, a capo dell’operazione antiterrorismo, ha commentato: ”Oggi è una giornata importante per la lotta al terrorismo”. Ma non finisce qui. Perché lo stesso procuratore ha emesso un quarto mandato di arresto ai danni di Anas El Abboubi, marocchino residente nel bresciano, dapprima arrestato e poi scarcerato nel 2003, che adesso si trova in Siria. E sarebbe proprio quest’uomo, accusato di addestramento con finalità di terrorismo, la punta della piramide di questa indagine denominata “Balkan Connection”.

“Le investigazioni hanno portato alla luce una filiera albanese di reclutamento di terroristi internazionali”, ha spiegato il questore di Brescia Carmine Esposito, il quale ha aggiunto che, per merito della Digos, “siamo riusciti a risalire ad un italo-marocchino residente in provincia di Brescia” che “prima di trasferirsi in Siria aveva effettuato un viaggio in Albania, dove aveva incontrato uno degli arrestati oggi”. Altre perquisizioni, legate a questa indagine, sono in corso in Toscana, Lombardia e ancora in Piemonte.
Giacomo Pratali

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Libya: Leon pushes through formation of national unity government

Middle East - Africa di

Head of the United Nations Support Mission is searching a quick solution to stop Islamic State advance. But President al Thani and General Haftar could sabotage the agreement between Tobruk and Tripoli.

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Bernardino Leon reached Libya to meet Tobruk and Tripoli governments on 23rd March, after negotiations in Morocco. A possible solution to the instability of the North African country was originating during the last two days: “A government of national unity could be in place by the end of the week” , said Head of the United Nations Support Mission in Libya. Indeed, a solution is necessary because this context allowed Islamic State to capture Derna and Sirte.

First of all, the agreement could include the establishment of a House of Representatives which is an all Libyans legislative. Then, the establishment of a Presidential Council, composed of a Chairman and Vice-Chairmen, and a Council of State which collects the majority of two parliaments’ Members.

Fast Leon’s diplomatic action is due to the risk that President al Thani and General Haftar want to sabotage the agreement. Indeed, Tobruk government intends to reconquer Tripoli, like disclosed on 20th March, but International Community takes issue with this military action. Moreover, Libyan context could get worse because Misrata troops is actually fighting against jihadists in Sirte, but it’s opposed to General Haftar and Egypt.
Giacomo Pratali

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Libia: Leon stringe i tempi per un governo di unità nazionale

Medio oriente – Africa di

Dialoghi in corso tra il mediatore Onu Bernardino Leon e i governi di Tobruk. L’obiettivo è arrivare alla costituzione di un unico esecutivo che permetta di contrastare lo Stato Islamico. Ma la decisione del presidente al Thani e del generale Haftar di riprendersi la capitale libica potrebbe compromettere ogni sforzo diplomatico.

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Il tempo stringe. Mentre il presidente al Thani il generale Haftar sta mettendo i bastoni tra le ruote per una soluzione che porti ad un governo di unità nazionale. Per questi motivi, lunedì 23 marzo il mediatore Onu Bernardino Leon è volato in Libia per incontrare i governi di Tobruk e Tripoli. Nel corso della due giorni di colloqui è emersa la possibile soluzione all’instabilità del Paese nordafricano: “La costituzione di un governo unico è possibile entro la fine di questa settimana”, ha annunciato alla stampa il rappresentante delle Nazioni Unite. Una condizione che ha permesso allo Stato Islamico di occupare Derna e Sirte.

Il tanto sospirato accordo potrebbe prevedere in primis l’istituzione di una Camera dei Rappresentanti che sia un organo legislativo di tutti i libici. In secundis, la costituzione di un Consiglio di Presidenza, composto da un Presidente e dai due Vicepresidenti dei due esecutivi in carica, e di un Consiglio di Stato che raccolga la maggioranza dei deputati presenti nei due parlamenti.

L’accelerazione impressa da Leon alla sua azione diplomatica è dovuta al rischio che il presidente al Thani e il generale Haftar vogliano fare saltare il tavolo. L’annuncio del governo di Tobruk di volersi riprendere Tripoli manu militari, fatto venerdì 20 marzo, e già in corso, ha scatenato dure reazioni da parte di molti organi internazionali. E, a complicare il quadro, c’è pure l”offensiva delle milizie di Misurata ai jihadisti asserragliati a Sirte, le stesse truppe osteggiate dallo storico nemico Haftar e dall’Egitto.
Giacomo Pratali

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Podemos, terza forza politica in Spagna

Varie di

Elezioni in Andalusia: Vittoria netta del PSOE e flop dei popolari.

Le grandi novità delle elezioni andaluse in Spagna sono il flop del Partito Popolare di Mariano Rajoy e la conferma di Podemos come terza forza politica del paese. D’altro canto, dopo 4 anni, si registra la vittoria netta dei socialisti del PSOE con il 35% dei voti.

Con il discreto risultato del Ciudadanos, partito centrista formatosi nel 2006, il PSOE si appresta a un’alleanza di governo con questi ultimi, date anche le affinità elettive tra le due forze, oltre che costretta dai numeri.

Circa 7 milioni di andalusi sono stati chiamati alle urne per esprimere il proprio consenso a questa tornata elettorale che doveva servire da test per il governo del premier Mariano Rajoy in vista delle elezioni politiche di ottobre prossimo. Un test al quale l’Andalusia ha bocciato clamorosamente i popolari e le loro misure anticrisi che non sono state efficaci per rilanciare l’economia spagnola, tra le più problematiche dell’UE.

Passando da 40% a 26% il risultato elettorale del partito di governo non si può non definire un flop.

Chi, invece, può ritenersi pienamente soddisfatto del risultato è, chiaramente, Podemos. Nato solo nel gennaio 2014 e affermatosi già alle ultime elezioni europee di maggio 2014, il movimento con a capo Pablo Iglesias, “El Coleta”  (il codino) e divenuto partito a ottobre scorso, irrompe nello scenario bipartitico spagnolo con il suo 15% di consensi. Conquistando città importanti dell’Andalusia, quali Cadice, a pagarne le spese è, ovviamente, il Partito Popolare. Ma anche i socialisti non dormono sogni tranquilli.

Sulla scia dell’esperienza italiana e il fenomeno politico del M5S di Beppe Grillo, con le dovute differenze, le maggiori forze politiche spagnole conoscono bene quel che per loro delinea già un “rischio”. Di certo viene messa in discussione l’alternanza politica storicizzata tra socialisti e popolari ridesignando le rispettive aree di forza. Il partito degli “indignados”, ma non solo, ha raccolto anche gran parte dei voti su cui contavano i comunisti Izquierda Unida che si è fermata a un 7% che non convince.

Qual è la carta d’identità di questo partito nato dalla protesta?

Oltre alcune similitudini con Syriza in Grecia, Podemos è organizzazione che, sebbene mantenga un visione progressista storicamente di sinistra, si pone al di la dello schema destra-sinistra considerandola una trappola. Su questo pare abbia colto l’intuizione del M5S in Italia, ma a differenza di questi, in Europa Podemos si è seduta con la Sinistra Unitaria e la Sinistra Verde Nordica.

La simbologia verticale “casta – popolo” di Podemos punta a spazzare via il disegno popolari-socialisti, ormai risalente al 1978, anno della sconfitta del franchismo.

Gli strumenti adoperati sono diversi: dal portale in rete, nel quale tutti possono registrarsi, ai circoli territoriali, alle assemblee. Il programma ha una chiara matrice antifascista e di sinistra (e qui si ravvisa una profonda differenza con il M5S di Grillo che rimane visionario e scomodo alle caratteristiche tradizionali di riferimento politico, rischiando ogni volta di includere in se anche “la qualunque”) e prevede, ad  esempio, la nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia spagnola e dei beni comuni. Podemos promuove l’utilizzo del mezzo televisivo, considerato fondamentale per parlare a tutti. Inoltre, fanno proprio il principio dell’autodeterminazione dei popoli, cercando il dialogo con le forze indipendentiste e progressiste catalane e basche, tenendo però il punto sulle questioni sociali, senza le quali rimane di fatto improbabile rilanciare il progetto indipendentista.

La Spagna dà ufficialmente l’avvio a una stagione nuova, quindi? Riuscirà Podemos a imporre il suo progetto politico in uno scenario molto più simile a quello italiano che a quello greco o, proprio come è accaduto da noi, verrà collocato a forza d’opposizione in una fase di ridefinizione del quadro politico attuale?

Le previsioni meteorologiche danno un’estate infuocata sulla penisola iberica.

Sabiena Stefanaj

European Commission: approved joint venture between Archelor e Cln

Europe di

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The European Commission approved the new joint venture between ArcelorMittal’s subsidary, Amds Italy, and the Italian Cln on 23rd March. ArcelorMittal is the world’s largest steel produces. Cln makes automotive components. Bruxelles notified that  the proposed transaction would not significantly reduce competition

Giacomo Pratali

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Commissione Europea: Italia sede della collaborazione tra ArchelorMittal e Cln

EUROPA di

Lunedì 23 marzo la Commissione Europea ha approvato la joint venture tra la sussidiaria di ArcelorMittal, Amds Italia, e Cln, anch’essa italiana. ArcelorMittal è leader mondiale nella produzione di acciaio. Cln, invece, fabbrica componenti per auto. L’accordo prevede la combinazione dei centri di servizio dell’acciaio delle due aziende in Italia, ma, come fa sapere Bruxelles, “non ci sono rischi per la concorrenza in questo settore”.

Giacomo Pratali

 

Web marketing, success stories on the net

Innovation di

Berto salotti by Meda in New York

Meda is a small town in the Brianza’s area in Italy, famous for its handmade furniture and designer.

Berto Salotti is one of these handicraft industries established in 1972 thanks to the will and passion of the brothers Carlo and Fioravante Berto who for decades have produced and sold their best production in the store of their factory lounges.

Today the company is led by Filippo Berto, young and capable entrepreneur who has helped to enhance the company bringing it on the international market thanks to intuition, the use of the web for the internationalization of  his company.

filippo-berto-“The first budget of our line  promotion amounted to just a few hundred euro” confesses Filippo Berto during our interview via Skype.

“We started as subcontractors in the midst of an economic boom to create our own line then that is sold directly to shops and private individuals” tells Berto, a long path that crosses years at different times of the economy of the country and a market that imposes rhythms increasingly challenging but above all that is becoming global.

The changing market and the need to reach an increasing number of customers has prompted the company to evaluate new business models and new communication channels including the internet.

 

“We wondered how to keep the wealth of experience and expertise accumulated over time and especially how not to miss a story that definitely could have the dignity of being exported all over the world. Internet at this point has become a bridge that allowed us to connect all this with the rest of the world ”

In 2000 the first version of the company website with what was the first real investment “the first marketing tool was analytical and gave us the ability to understand what was happening in the site – says Berto – and that many people there were finding through keyword and it was easy to see that we had to use the pay per click advertising platforms to make advertising to target ”

But what were the results? “Our goal was to turn our contacts in visitors in our showroom. This became true and the contacts were so many that we have started a process of organizational restructuring of the company that still has not ended”

Internet is not just a new marketing channel, but a model which in this case has produced a veritable revolution “in our case the change was radical, we had a small showroom next to the production but the increasing number of visits prompted us to make investments, to broaden the exposure and to open the first flagship store “tells Filippo Berto during our interview,” we have increased staff in the production, administration, sales and structuring a marketing function. ”

The firm underwent a constant change thanks to the numerous requests coming from the web. In fact, about 80% of customers today come from the network and have pushed the company to distribute its products in the US and Russia.

“All thanks to our site in six languages, and the ability of our customer care that is able to convey to our customers Berto’s professionalism and quality of production”.

The model followed by Berto Salotti was not easy, but it has been pursued consistently over time. The first positive results came from experiments that have not always been positive. But even  thanks to the errors, they have managed to develop a successful new model in a channel marketing, that is still evolving and still does not have a solid foundation of experience to exploit for their own success.

You need to make a very important effort of analysis, planning and study of the medium in order to get results. Sometimes it is difficult to  assess what type of commitment  you need. Initially the economic commitment  can even be lower.

“We started with a budget of a few hundred Euros with Google Adwords, that commitment in time and thanks to the results changed dramatically” confides Filippo Berto “creating a blog is not expensive, but keeping it updated and developing relationships in the network of a certain quality, trying to build value through a daily update is not easy. ”

The site of Berto Salotti factory is constantly updated and pages on social media offer an overview of the products and the people who work for the company that attract attention from around the world.  Some of the videos on Youtube have also collected 600,000 views that for a product of this type are definitely a success.

Google in 2014, together with the Ministry of Agriculture and Forestry has created  goole.it/madeinitaly as part of the Made in Italy excellence in digital platform. This has been created by Google Cultural Institute and among Italian companies selected there is Also Berto Salotti, an award based on product quality and the ability to use new technologies for the development of their company.

“We use the Google platform since 2002 and we are perhaps among the top advertisers in Italy in the furniture industry by giving us an advantage that I define evolutionary species” that has generated a competitive advantage in the market and that has allowed Google to know in depth since the beginning. “An important recognition for a company that today has grown by focusing on the global market  by successfully using the web as a marketing tool for growth and communication.

Alessandro Conte

Web marketing: storie di successo in rete, Berto Salotti

INNOVAZIONE di

Berto Salotti, da Meda a New York

Meda è un piccolo comune della Brianza in Italia, famoso per la produzione artigianale di mobili e per il design d’arredo.

Berto salotti è una di queste industrie artigianali nata nel 1972 dalla volontà e la passione dei fratelli Fioravante e Carlo Berto che per decenni hanno prodotto e venduto la loro migliore produzione nel punto vendita della loro fabbrica salotti, oggi si propone al mercato globale grazie al Web marketing.

Oggi l’azienda è guidata da Filippo Berto, giovane e capace imprenditore che ha saputo valorizzare l’azienda portandola sul mercato internazionale grazie ad una intuizione, l’uso del web per l’internazionalizzazione della propria azienda.

filippo-berto-“Il primo budget per la promozione on line è stato di poche centinaia di euro” ci confessa Filippo Berto durante la nostra intervista via Skype.

“Abbiamo iniziato come terzisti nel pieno del boom economico per realizzare poi una propria linea che viene venduta direttamente ai negozi e ai privati” ci racconta Berto, un percorso lungo anni che attraversa momenti diversi dell’economia del paese e di un mercato che impone ritmi sempre più impegnativi ma soprattutto che stà diventando globale.

Il mercato che cambia e la necessità di raggiungere un numero sempre maggiore di clienti ha spinto l’azienda a valutare nuovi modelli di comunicazione e nuovi canali tra cui internet

“Ci siamo chiesti come fare a mantenere il patrimonio di esperienza e professionalità accumulato nel tempo e soprattutto come fare a non perdere una storia che sicuramente poteva avere dignità di essere esportata in tutto il mondo. Internet a questo punto è diventato un ponte che ci ha permesso di collegare tutto questo con il resto del mondo”

Nel 2000 la prima versione del sito internet aziendale con quello che è stato il primo vero investimento “ il primo strumento di marketing è stato di analisi e ci ha dato la capacità di capire cosa stava succedendo nel sito – racconta Berto – e che molte persone ci stavano trovando grazie a delle parole chiave ed è stato facile capire che dovevamo utilizzare le piattaforme di advertising pay per click per fare della pubblicità a target”

Ma quali sono stati i risultati? “ il nostro obiettivo era di trasformare i contatti in visite nello showroom, cosa che si è avverata, i contatti sono stati cosi tanti che abbiamo avviato un processo di ristrutturazione organizzativa dell’azienda che ancora non è terminata”

Internet non è solo un nuovo canale di marketing ma un modello che in questo caso ha prodotto una vera e propria rivoluzione “ nel nostro caso il cambiamento è stato radicale, avevamo un piccolo showroom accanto alla produzione e il numero crescente di visite ci hanno spinto a fare degli investimenti, ad allargare l’esposizione e ad aprire il primo punto vendita monomarca” ci racconta Filippo Berto durante la nostra intervista “ abbiamo incrementato il personale nella produzione, nell’amministrazione, nelle vendite e strutturare una funzione di marketing”.

Un cambiamento continuo spinto dalle numerose richieste che provengono dal web, circa l’80% dei clienti oggi provengono dalla rete e hanno spinto l’azienda a distribuire il proprio prodotto negli USA e in Russia.

“Tutto questo grazie al nostro sito in sei lingue e alla capacità del nostro customer care che riesce a trasmettere ai nostri clienti la professionalità e la qualità della produzione Berto”.

Il modello seguito da Berto Salotti non è stato facile, ma è stato perseguito nel tempo con costanza, ai primi risultati positivi sono seguiti poi sperimentazioni che non sempre sono state positive e grazie anche agli errori che sono riusciti a sviluppare un modello vincente in un canale di marketing nuovo, in continua evoluzione che ancora non ha solide basi di esperienza da sfruttare per il proprio successo.

Molto importante lo sforzo di analisi, di pianificazione e studio del mezzo che si deve fare per ottenere risultati, un impegno a volte difficilmente valutabile, al contrario l’impegno economico inizialmente può essere anche basso.

“Abbiamo iniziato con un budget di poche centinaia di euro con Google Adwords, impegno che nel tempo e grazie ai risultati è cambiato notevolmente” ci confida Filippo Berto “ realizzare un blog non è costoso, ma tenerlo aggiornato e sviluppare relazioni in rete di una certa qualità, cercando di costruire valore attraverso un aggiornamento quotidiano non è facile” .

Il sito di Berto Salotti infatti è sempre costantemente aggiornato e le pagine sui social media offrono una visione dei prodotti e delle persone che lavorano in azienda che attrae attenzione da tutto il mondo, alcuni dei video su Youtube hanno raccolto anche 600.000 visualizzazioni che per un prodotto di questo tipo sono sicuramente un successo.

Nel 2014 Google, insieme al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha creato nell’ambito dell’iniziativa Made in Italy: eccellenze in digitale la piattaforma google.it/madeinitaly, realizzata dal Google Cultural Insitute e tra le aziende italiane selezionate vi si trova anche Berto Salotti, un riconoscimento basato sulla qualità del prodotto e sulla capacità di utilizzo delle nuove tecnologie per lo sviluppo della propria azienda.

“ Utilizziamo la piattaforma Google dal 2002 – continua Filippo Berto – e siamo forse tra i primissimi inserzionisti in Italia nel settore dell’arredamento dandoci un vantaggio che definisco evolutivo di specie” che ha generato un vantaggio competitivo nel mercato e che ha permesso a Google di conoscerci a fondo fin dagli inizi.” Un riconoscimento importante per una azienda che oggi è cresciuta puntando sul mercato globale utilizzando il web marketing come strumento di crescita e di comunicazione con successo.

 

Alessandro Conte
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