GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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RUBRICHE - page 62

Coronavirus:  necessità di un intervento speciale a tutela dei medici, delle compagnie assicurative e del Sistema Sanitario

ECONOMIA/Senza categoria di

“Urge una soluzione di carattere legislativo che, mettendo al riparo medici e strutture, aiuterebbe anche le Compagnie di Assicurazione sulle quali ricade l’obbligo di continuare – senza soluzione continuità – a tutelare i propri assicurati, anche in un periodo di fermo pressoché totale dell’economia italiana.”Si rischia una maxi azione di risarcimento o, ancor peggio, singole azioni nei vari Tribunali 

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Il virus blocca l’Italia, il PIL decresce e le mafie festeggiano

SOCIETA' di

Il contagio, la quarantena, il blocco delle attività imprenditoriali, strade deserte e morti di malasanità per mancanza di letti e respiratori. L’eccezionalità dell’evento fa puntare tutti gli occhi sui disagi,lo jogging traditore e le passeggiate assassine mentre l’Italia del volontariato si rimbocca le maniche e fa quello che lo stato dovrebbe garantire.

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“La rivolta del pane”

ECONOMIA di

La situazione in Italia per i cittadini a livello economico non è felice al momento e non si presenta meglio per il prossimo futuro.

Le rivolte sociali sono sempre partite dalla difficoltà di approvvigionamento del pane, i costi delle materie prime si stanno già alzando molto ora e continueranno a farlo in maniera esponenziale, ci sono tanti fattori che lo determinano, finiscono le scorte, la mancanza di mano d’ opera e la difficoltà dei trasporti.

Si stima che una su tre delle attività di piccola media impresa potrebbe non riaprire, ed ecco qui che l’ offerta del mercato non potrà soddisfare la domanda. Si prevede quindi un periodo di stagflazione, una stagnazione unita ad una inflazione che potrebbe creare una situazione di grande disagio sociale, specialmente alla luce delle deboli misure prese finora dal nostro paese e dall’Europa. Il mercato dovrà a breve fare i conti con la ripresa dei consumi in un clima di normalità dopo il lockdown.  L’impianto degli interventi economici degli Stati Uniti si aggira ai 3.500 miliardi di dollari, che darà una ulteriore impennata dei prezzi alimentari nei mesi a venire  e porterà al rialzo l’indice dei prezzi al consumo, la farina sta aumentando fino al 500%, si sta parlando infatti in questo momento in parlamento come tener sotto controllo tutta la filiera alimentare dei beni di prima necessità onde evitare enormi speculazioni. Più le decisioni in Europa sono lente più le imprese muoiono, più si ritarda la capacità produttiva ed industriale e più ci si troverà davanti a questo fenomeno in cui l’ offerta non riuscirà a stare dietro la domanda e i prezzi delle materie prime aumenteranno, sarà veramente molto preoccupante dal punto di vista “macroeconomico”. C’è un vero e proprio allarme sulle derrate alimentari il rimbalzo è stato forte, il grano è aumentato del 12% la scorsa settimana dopo un decennio di cali. Si rischia quindi che il potere d’ acquisto dei consumatori già messo a dura prova dalla perdita del lavoro, dalla riduzione dell’ attività, la cassa integrazione che nessuno ancora ha ricevuto venga ulteriormente minato.

Bisogna stare attenti perché tutte le rivolte sociali sono sempre partite dal pane”.

Il sud del nostro paese è messo a dura prova economicamente parlando, i poveri, i lavoratori in nero e quelli “illegali” per non menzionare di chi beneficia del reddito di cittadinanza e sussidi sono concentrati per il 70% circa. proprio nel nostro meridione.

Si parla di una polveriera pronta ad esplodere, iniziano ad essere troppi i casi di furti alimentari di prese di posizione troppo forti alle casse dei supermercati, nei quartieri più poveri è nata una grande rete di solidarietà, ma il governo deve veramente snellire la burocrazia e trovare soluzioni rapide e risolutive, per i sindaci i 400.000 euro stanziati sono inutili a risolvere un’ esigenza ben più ampia. Il fallimento poi del bonus Inps di oggi non aiuta certo a calmare gli animi, la corsa ai 600 euro per gi autonomi è stata veramente un’ attività improbabile, prima il sito afferma di contare le domande in ordine cronologico e poi scompare la pagina, togliendo l’informativa dal sito, in serata il presidente Tridico fa un passo indietro, niente clic day nè ordine cronologico, le domande potranno essere inoltrate anche nei giorni successivi, anche se fino a poche ore fa le indicazioni erano completamente diverse.   

F.B. Fumarola

 

La democrazia ai tempi del coronavirus: una quarantena pericolosa

POLITICA di

Le circostanze eccezionali dovute alla pandemia minacciano di facilitare la prolungata erosione delle libertà e delle garanzie in alcuni Paesi in cui lo stato di diritto è  debole.

La crisi sanitaria, sociale ed economica causata dalla pandemia del coronavirus non ha precedenti nella storia moderna. Il Covid-19 ha causato oltre 30.000 morti fino ad oggi in tutto il globo. Proprio la minaccia alla salute pubblica ha portato un buon numero di Paesi a prendere misure eccezionali, limitando le libertà individuali fondamentali ad un livello mai visto in tempo di pace: dall’Italia alla Spagna, dal Regno Unito al Canada, i governi con segni diversi hanno approvato più poteri per lo Stato e misure di controllo più restrittive per i cittadini. Nelle autocrazie o nei Paesi con fragili democrazie, i leader usano la pandemia per indebolire le istituzioni democratiche e rafforzare la sorveglianza e la censura, o per smorzare l’opposizione. Misure che potrebbero non sparire quando l’emergenza sarà svanita.

In Russia, l’uso della tecnologia per il controllo di massa è aumentato e sono state approvate nuove regole per contrastare le fake-news circolanti sul virus, che potrebbero portare a una maggiore persecuzione dei media indipendenti. Una formula che viene già applicata da Serbia o Turchia.  Con l’argomento della protezione della salute pubblica, la Moldavia e il Montenegro hanno superato seri ostacoli diffondendo i dati sanitari delle persone infette o sospettate di esserlo. In Israele, il partito di Netanyahu ha utilizzato l’emergenza sanitaria per impedire all’opposizione – che ha ottenuto la maggioranza dei seggi nelle elezioni del 2 marzo – di assumere il controllo delle procedure parlamentari.

La crisi provocata dal coronavirus sta dando nuova energia al populismo e un’opportunità per accumulare più potere nelle mani di pochi. L’Ungheria, membro dell’Unione Europea, è uno dei casi che ha generato più allarme. Il Primo Ministro, Victor Orban, primo ad associare stranieri e migranti alla diffusione del virus, ha dichiarato lo stato d’emergenza come molti altri Paesi, riuscendo a convincere il Parlamento – in cui possiede una larga maggioranza – a dare via libera ad un’estensione dei poteri straordinari derivanti dall’emergenza senza fissare un limite temporale. In poche parole, tale decisione gli permetterà di governare per decreto a tempo indeterminato senza alcun tipo di controllo, nemmeno parlamentare, per l’esecutivo.

Lo Stato di emergenza è una situazione giuridica speciale necessaria per affrontare crisi come questa, poiché consente ai governi di reagire più rapidamente. Ma è importante che tutte le misure adottate siano trasparenti, proporzionate e limitate nel tempo, e soprattutto che siano soggette a qualche forma di controllo da parte del Parlamento o di altri organi legislativi. Ma in Paesi come la Russia, dove tale supervisione e controllo indipendenti sullo Stato sono scarsi e deboli e l’opposizione manca di rappresentanza parlamentare, l’imposizione di ulteriori misure come le intercettazione telefoniche, quelle di posta elettronica o censure di altro tipo potrebbero supporre un pericolo. La pandemia ha raggiunto il Paese eurasiatico in un momento politico decisivo per il Cremlino: nel bel mezzo del caos globale, il Presidente Vladimir Putin sta tentando di garantirsi la possibilità di rimanere al potere grazie ad una riforma costituzionale. Fra i primi Paesi a chiudere i confini di fronte alla crisi che si stava affacciando al mondo, la Russia tesse le lodi delle proprie scelte che hanno portato ad una diffusione più limitata del coronavirus (secondo i numeri ufficiali), rispetto alle posizioni più liberali adottate dagli altri governi. Con circa 1.800 casi positivi e una dozzina di morti – numeri che hanno sollevato molti dubbi tra ong, analisti e funzionari russi – il Gabinetto di Putin sta utilizzando questa narrativa per difendere la propria visione del mondo contro ciò che considera una fragilità del globalismo ed il crollo dell’unità europea ed occidentale. La Russia ha scommesso principalmente sulla tecnologia autoritaria: a Mosca le migliaia di telecamere di videosorveglianza vengono usate per catturare chiunque infranga le regole; vengono tracciati i dati sugli spostamenti in auto; e prima dello scoppio della pandemia, quando ancora la Cina era la principale e quasi unica colpita, la polizia effettuava raid negli hotel, nelle residenze di studenti, negli appartamenti turistici e nei mezzi di trasporto pubblico per individuare le persone provenienti dalla Cina, costringendole a rimanere in isolamento. Inoltre, le autorità russe stanno utilizzando i dati forniti dagli operatori telefonici per geolocalizzare i casi positivi e rintracciare coloro che hanno avuto contatti con questi.

Rimanendo in tema di operatori telefonici, la Commissione Europea ha chiesto alle diverse società che operano in questo settore di fornire dati anonimi per analizzare gli spostamenti delle persone così da poter sviluppare modelli sull’evoluzione dei contagi. Una misura che ha alimentato il dibattito sul diritto alla privacy e sui potenziali rischi di una violazione delle protezione di tali dati. Molti sono i Paesi che utilizzano i dati telefonici in questa crisi: dalla Slovacchia, dove vengono tenuti sotto controllo i cellulari di tutti i casi positivi per assicurare il rispetto della quarantena; alla Polonia, dove vengono monitorati coloro che arrivano dall’estero tramite un’applicazione mobile.  In molti Paesi europei e non solo, come il Canada, queste misure hanno generato un intenso dibattito. Tuttavia, in Stati di natura democratica più vulnerabile e dove non esiste quasi una cultura della privacy sono stati attuati con poco o quasi niente clamore, sebbene queste misure possono non solo aprire la strada alla repressione di attivisti ed oppositori,  ma anche lasciare un’impronta permanente sulle modalità di governo.

In Cina, la censura e il controllo delle informazioni da parte dello Stato hanno contribuito nelle prime settimane alla diffusione dell’epidemia: i media cinesi avrebbero potuto informare il pubblico molto prima dell’aggravarsi della situazione, salvando così migliaia di vite ed evitando, forse, l’attuale pandemia. Per monitorare l’avanzamento del contagio, molte province cinesi hanno creato applicazioni mobili che stabiliscono i movimenti dei loro proprietari e determinano se sono stati a contatto con possibili aree a rischio, assegnando loro un codice sanitario: se verde, l’utente è sano, mentre l’utente rosso va in quarantena. Dato l’obbligo delle società tecnologiche  di condividere i dati con il governo cinese, il timore è che possa aumentare il controllo sulla popolazione, attraverso l’utilizzo di applicazioni del genere, anche quando l’emergenza sarà rientrata.

All’altro estremo, l’uso della sorveglianza ritenuta invadente è stata una delle chiavi della reazione “positiva” della Corea del Sud. Il Paese, una delle storie di successo – almeno per il momento – nella lotta al Covid-19, ha applicato rigorose formule che combinano test per rilevare l’infezione e l’uso esaustivo della tecnologia per rintracciare i movimenti delle persone infettate e di quelle ad esse vicine. Le decisioni prese del governo hanno suscitato uno scarsissimo dibattito sull’impatto di tali misure sulle libertà civili soprattutto grazie alla grande trasparenza nei confronti della popolazione e alla consapevolezza da parte della società civile della necessità di combattere quest’epidemia.

Di Mario Savina

FCA, Spera(UGL),”Confermati investimenti in Italia

ECONOMIA di

Al termine dell’incontro con i vertici della FCA ai quali hanno partecipato Pietro Gorlier e Pietro De Biasi il segretario nazionale del UGL metalmeccanici ha dichiarato che l’azienda ha confermato il piano di investimenti previsto per l’italia e saranno prese tutte le precauzioni sanitarie necessarie per la sicurezza dei lavoratori alla ripartenza della produzione. Leggi Tutto

COVID 19 Quali conseguenze per l’economia Usa

ECONOMIA di

La quarantena globale ha impatto sulle singole economie locali con evidenti problemi a medio e lungo termine. Negli USA il problema si prospetta drammaticamente serio tanto che molti analisti paragonano questa crisi simile a quella del 1929 nel secolo scorso. Abbiamo raggiunto l’analista e giornalista Andrew Spannaus per capire insieme a lui quali potrebbero essere le conseguenze negli USA e di riflesso nel resto del mondo.

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PPE, delegazione italiana al Comitato delle Regioni: l’UE cambi subito rotta.

POLITICA di

Un appello è stato rivolto dalla delegazione italiana del PPE al Comitato europeo delle Regioni a  Apostolos Tzitzikostas, Presidente del Comitato ed a Olgierd Geblewicz, Presidente del Gruppo PPE-EPP sulle misure essenziali per rilanciare l’Unione Europea di fronte alla drammatica crisi economica determinata dalla pandemia del COVID19. Leggi Tutto

COVID 19, #infermieripercovid Infermieri e sistema sanitario in prima Linea

SOCIETA' di

European Affairs ha raggiunto la Presidente della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche per una testimonianza di come si stanno svolgendo le attività in prima linea nei tanti ospedali e presidi medici. Iniziativa importante è la partecipazione alla all’iniziativa #infermieriperilcovid alla quale in sole 24 ore hanno dato disponibilità in 9.000 volontari.

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Dedem spa, dalle cabine per fototessere alla stampa 3D per presidi sanitari

INNOVAZIONE di

Valvole che consentono di trasformare le maschere subacquee di Decathlon in respiratori, microcomponenti di presidi di protezione per il personale medico, un progetto – al momento in fase di test – per realizzare mascherine filtranti riutilizzabili a norma. Il tutto tramite stampa 3D. È la riconversione ai tempi del Coronavirus del Gruppo Dedem Spa. Leggi Tutto

COVID-19, Croce Rossa Italiana impegnata su più fronti dagli ospedali al sostegno alle famiglie

SOCIETA' di

In questi giorni i volontari della CRI sono impegnati full time a sostenere la lotta al contagio da COVID-19, attivi negli aeroporti e stazioni ferroviarie nel monitoraggio dei passeggeri, negli ospedali a supporto del personale medico, oltre che a sostegno delle famiglie che possono rivolgersi al numero verde nazionale 800 065 510 per aiuto o supporto. Leggi Tutto

Alessandro Conte
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