Auto elettrica: costi elevati, scarsa conoscenza e confusione nei consumatori frenano la svolta nel nostro Paese

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Una nuova instant survey di Areté misura la reale propensione per la mobilità elettrica e la fiducia degli italiani nel raggiungimento degli obiettivi di mobilità “full electric” al 2035.

I costi delle auto elettriche disponibili sul mercato vengono oggi percepiti ancora come troppo elevati da gran parte degli italiani, complice anche l’incertezza economica legata allo scenario di crisi internazionale. La confusione e la scarsa conoscenza da parte dei consumatori delle caratteristiche e delle differenze tra le diverse tecnologie ne frenano una più ampia diffusione nel nostro Paese.

Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “Vendita di solo auto elettriche dal 2035, cosa ne pensano gli italiani?” condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di ottobre per indagare sul campo, a 6 mesi di distanza da una precedente simile ricerca, la conoscenza e la propensione alla mobilità elettrica e capire, al contempo, cosa pensano gli italiani degli obiettivi fissati a livello europeo al 2035 per la decarbonizzazione.

In calo la propensione all’elettrico, nonostante, chi lo prova, lo apprezza.

Le ragioni che guidano la scelta elettrica restano principalmente quella economica (51%) e quella ambientale (32%). Tra gli “scettici” verso i veicoli alla spina prevalgono la sfiducia verso l’autonomia delle batterie (temuta da oltre metà del campione) e la diffidenza verso la tecnologia.

Da sempre uno dei temi chiave quando si parla di elettrico è il costo delle vetture: quanto sono disposti a pagare gli italiani per avere un’auto elettrica? La risposta è meno di 30mila euro, un dato che offre una spiegazione chiara del perché la diffusione di questi veicoli stenti ancora a decollare nel nostro Paese.

Elettrico ed ibrido, regnano indecisione e confusione

I motivi della scarsa diffusione di questi veicoli non risiedono solo nel loro elevato costo. L’instant survey ha misurato la conoscenza di queste vetture da parte degli italiani. Quanti realmente conoscono il loro funzionamento, le modalità di ricarica, i quantitativi di emissioni prodotte, i loro costi di gestione e l’autonomia? Complessivamente a regnare sono ancora l’incertezza e la confusione. Nonostante i forti investimenti operati dalle Case automobilistiche nella promozione di questi veicoli, 6 italiani su 10 ammettono di non conoscere le differenze tra le diverse tecnologie ibride (MHEV, HEV, PHEV) e l’elettrico. Ma non solo:

  • il 61% degli intervistati non è al corrente del fatto che i motori ibridi presentino significative differenze a seconda della tipologia (full, mild e plug-in)
  • il 40% pensa che tutte le vetture ibride ed elettriche siano auto a emissioni zero
  • il 47% reputa che si possa ricaricare l’auto elettrica direttamente alla presa della corrente senza alcuna modifica al contratto della luce, né installazioni di apparecchiature particolari
  • il 47% pensa che tutte le ibride siano in grado di percorrere almeno 50 km viaggiando in modalità elettrica. Senza contare che gran parte degli intervistati, interrogati sui tempi e sulle modalità di ricarica delle vetture elettriche e sui costi di gestione, ammette di non sapere.

FIT for 55, metà degli italiani pensa che l’obiettivo della mobilità solo elettrica non sarà centrato

Quasi la metà degli italiani (45%) ritiene che lo scenario fissato dagli obiettivi del FIT for 55, stando ai quali dal 2035 si venderanno soltanto vetture totalmente elettriche, non si realizzerà. Elevato costo dell’energia elettrica, scarsità dei punti di ricarica e assenza di un cronoprogramma definito di attività che dovrebbero accompagnare la transizione spingono oltre 4 italiani su 10 a dubitare che l’obiettivo sarà centrato.

I dati della nuova survey testimoniano un significativo interesse per le auto elettrificate”, sottolinea Massimo Ghenzer – Presidente di Areté, “cui però non corrisponde un adeguato aumento della conoscenza circa le caratteristiche di questi prodotti. A prevalere è ancora la confusione che genera incertezza nella scelta del veicolo più adatto alle proprie esigenze. Serve oggi un nuovo sforzo da parte delle Case automobilistiche per riuscire a comunicare in modo efficace le nuove motorizzazioni e, contestualmente, è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti critici, come i punti di ricarica, il costo della ricarica, la reale durata delle batterie e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Solo così si potrà superare lo scetticismo che ancora avvolge alcune tematiche chiave per questo mercato”.

Di Anna Tulimieri

Bookreporter Settembre

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