L’esercizio DEFENDER-Europa 20 è lo spiegamento di una forza di combattimento a livello di divisione direttamente dagli Stati Uniti in Europa, un insieme di uomini e mezzi che si dispiegano in diversi teatri addestrativi in Europa. L’esercitazione prevista per il mese di aprile avrebbe portato in Europa 20mila soldati americani che congiuntamente con le forze armate di sei nazioni europee avrebbero simulato diversi scenari di intervento in difesa della comunità europea. Nessun annullamento nonostante i rischi legati al COVID-19
Operazioni simili sono costante parte del programma addestrativo delle forse di impiego Americane con l’obiettivo di testare e affinare le capacita di interoperabilità tra le diverse armate nazionali europee e l’alleato statunitense. Il personale operativo verrà dispiegato in tutta la regione europea stabilendo delle basi intermedie in collaborazione con le nazioni alleate e realizzando successivamente una serie di esercitazioni singole, che pur non essendo parte integrante di Defender-Europe 20 sono ad essa strettamente collegate attraverso un comando interforze della missione.
Defender Europe 20” è il più grande dispiegamento di soldati americani in Europa dalla fine della Guerra Fredda ed ha l’obiettivo di testare la capacità di dispiegamento e contrasto a minacce dei confini europei con 20.000 militari schierati dagli Stati Uniti. Gli esercizi militari dovrebbero coinvolgere circa 20.000 soldati oltre a 9.000 militari statunitensi di stanza in Europa con i soldati delle nazioni alleate che parteciperanno. La Germania fungerà da centro logistico e di controllo durante le esercitazioni, mentre la Polonia e i Paesi Baltici vedranno la realizzazione di nuove infrastrutture logistiche.
Come ogni esercitazione militare si confronta con ipotetiche fazioni nemiche che sono il frutto di un’analisi geopolitica e geostrategica utile a rendere l’esercizio effettivamente realistico. Non viene identificato un nemico reale anche se non ci sono dubbi sul fatto che i confini europei sono minacciati da diverse aree di crisi, al Nord con la confinante Ucraina, al Sud oltre i mediterraneo con la Siria e la Libia scenari in continua evoluzione.
L’attività esercitativa è stata lanciata in ottobre del 2019 con una pianificazione che avrebbe visto il dispiegamento totale entro la fine di aprile per procedere successivamente all’inzio delle attività, su questo programma però si è innsetata l’emergenza mondiale del COVID-19 che in questo momento ha provocato il Lock Down dell’Italia e a brevissimo della Francia mettendo a rischio il piano di svolgimento dell’esercitazione.
Infatti l’esercitazione è stata ridimensionata nei numeri dei partecipanti ma non annullata e si svolgerà nei tempi previsti affrontando un altro scenario insieme a quelli già previsti, le operazioni in territorio biocontaminato