Conferenza di Monaco: Macron guarda ad Oriente

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Dal 14 al 16 febbraio, presso l’Hotel Bayerischer Hof, si è svolta la 56° Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Per tre giorni, Monaco è stata di nuovo al centro della diplomazia internazionale e ha accolto i leader mondiali della politica, del mondo accademico e della società civile. Il crescente indebolimento dell’Occidente sulla scena internazionale è stato il tema dominante dell’annuale appuntamento bavarese. Confermate le divergenze profonde sui temi della difesa e della sicurezza tra gli Stati Uniti di Donald Trump e gli alleati europei.
Le parole di Macron
Nel suo intervento alla Conferenza, il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, si è soffermato sull’esigenza per l’Europa di impegnarsi nuovamente in un “dialogo strategico” con la Federazione Russa, senza cedere in tal modo sul tema del rispetto dei principi e senza allentare la morsa su Mosca sulla questione ucraina. Il Presidente francese ha, infatti, chiarito di non voler porre fine alle sanzioni nei confronti della Russia, sebbene abbia sottolineato come l’embargo “non abbia cambiato assolutamente nulla” nell’atteggiamento della controparte.
“Ciò di cui abbiamo bisogno è di coinvolgere di nuovo Mosca nel lungo periodo” ha dichiarato Macron, sostenendo che sia “un grave errore” distanziarsi da una parte dell’Europa di cui non si condividono le azioni sulla scena internazionale. La Russia “non può costantemente essere il Paese che blocca ogni progresso all’ONU”. Macron è convinto che la Russia continuerà a destabilizzare la comunità internazionale, specie interferendo nelle campagne elettorali di altri Paesi, tuttavia, ha ricordato altresì azioni analoghe condotte da gruppi dell’estrema destra americana. Per il Presidente francese, queste azioni, pongono una sfida all’Unione europea, che ancora non si è dotata degli strumenti idonei a difendersi da fake news, manipolazioni delle competizioni elettorali ed intimidazioni.
L’intervento di Pompeo
Emmanuel Macron non crede alle rassicurazioni del Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo- intervenuto prima di lui a Monaco- secondo cui l’Occidente “sta vincendo”. “Libertà e democrazia stanno vincendo, e non parlo di nazioni geografiche. L’Occidente non definisce uno spazio o una parte di Stato concreto. È qualsiasi nazione che adotti un modello di rispetto per la libertà individuale, l’impresa libera, la sovranità nazionale” ha dichiarato Pompeo.
La sua è stata anche una risposta alle critiche del presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che, nel discorso inaugurale della conferenza aveva accusato gli Stati Uniti di rifiutare “persino l’idea di una comunità internazionale”, agendo “a spese di vicini e partner”. Citando il ruolo di Washington nel mantenere la sicurezza in Europa, rafforzando la Nato al confine con la Russia e nello sforzo globale contro l’Isis, Pompeo ha affermato: “E’ questa l’America che ‘rifiuta la comunità internazionale’? L’Occidente libero ha un futuro più luminoso delle alternative illiberali”.
“Indebolimento dell’Occidente” e l’esigenza di riforma dell’UE
Nel suo intervento alla conferenza il Capo dell’Eliseo ha, contrariamente al Segretario di Stato statunitense, sostenuto che è in corso un “indebolimento dell’Occidente”, anche a causa della recente politica statunitense tendente ad “un certo livello di ritiro, di ripensamento del suo rapporto con l’Europa”. “Quindici anni fa pensavamo che i nostri valori fossero universali, che avremmo dominato il mondo nel lungo periodo…e invece adesso siamo scossi da altri progetti, da altri valori” ha poi affermato citando la Cina, la Russia e la Turchia.
Macron è tornato, così, alle sue dichiarazioni di qualche mese fa, quando aveva definito la Nato in stato di “morte cerebrale”. Egli ha sottolineato che la sua visione della difesa europea non è un progetto contro l’Alleanza atlantica o un’alternativa ad essa, bensì, risponde all’esigenza di dare maggiore credibilità all’Unione europea attraverso la dimensione militare. “Se non abbiamo spazio di manovra – ha sottolineato – non abbiamo credibilità in termini di politica estera” ha dichiarato. L’UE, secondo il Presidente francese, deve definitivamente emanciparsi dall’ombrello statunitense, rilanciandosi come una “potenza politica e strategica”.
A tal proposito, Macron ha ribadito le sue perplessità in merito alla cautela della Germania nel progetto di rilancio dell’Unione, accusandola di aver frenato, in alcuni casi come il bilancio dell’Eurozona, le proposte di riforma formulate da Parigi.
Collegandosi al tema centrale della conferenza, il Presidente francese è tornato sull’idea di estendere la protezione del nucleare francese agli alleati europei, con un’importante novità, quella di pensare tale protezione come complementare e non alternativa alla deterrenza della Nato. Macron si è spinto fino ad ipotizzare un’istanza in cui coordinare le varie iniziative, un Consiglio di sicurezza europeo, nel quale coinvolgere anche il Regno Unito.
In definitiva, sarà fondamentale la velocità con cui l’Europa saprà rispondere tempestivamente alle sfide politiche ed economiche del tempo, evitando un “errore storico”.

Bookreporter Settembre

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