VITERBO: Tutti, ma proprio tutti, ormai, abbiamo sentito parlare del GDPR, ossia della General Data Protection Regulation. Chi non ha sentito parlare di questo acronimo, però, ha sicuramente percepito che “qualcosa” è cambiato. La privacy stessa, il suo concetto intrinseco, ontologico, ed il suo modo di manifestarsi, sono cambiati.
Altrettanto, tutti sanno che la privacy non è solo qualcosa che riguarda chi utilizza il computer o si occupa di comunicazione. La privacy o, più correttamente, le leggi che regolano la privacy, ha permeato e sta permeando tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, lavorativa, familiare.
Se la percezione che se ne trae è che la cosa riguardi solo il mondo di internet et similia, ciò è perché – di fatto – queste cose hanno profondamente mutato la nostra società: una cosa così importante nelle nostre vite non poteva mutare la “sua” privacy senza che ce ne accorgessimo. Parliamoci chiaro però: ai fini pratici, per chi si comporta da normale utente del web o da semplice consumatore, poco o nulla è cambiato. Almeno in apparenza. Perché, in realtà, anche per i singoli utenti, le cose sono ben diverse sia in termini di diritti sia, soprattutto, in relazione ai doveri che dalla nuova normativa derivano.
Totalmente diversa è la faccenda per chi ha un’azienda, svolge una professione, o – anche se soggetto pubblico – conserva e gestisce dati. Ma anche per chi gestisce un sito o per chi si occupa di ricerca. Insomma, chiunque venga a contatto o possa solo potenzialmente avere a che fare con delle informazioni altrui deve adeguarsi al nuovo regolamento europeo 679/2016.
Il regolamento di cui parliamo non abroga il c. d. “Codice della Privacy” italiano, ossia il d. lgs. 196 del 2003, ma lo integra e – parzialmente – lo modifica, essendo la normativa europea regolamentare direttamente applicabile negli Stati membri. Non è escluso che altri regolamenti nazionali attuativi dovranno implementare in Italia la normativa europea ma, in ogni caso, ne vedremo delle belle.
Di questo tema, e dei molti altri argomenti ad esso correlati, si occupa l’ultimo libro scritto dall’avvocato Gianni Dell’Aiuto: “La protezione dei dati personali. Tra GDPR e altri rischi della rete”, pubblicato per i tipi delle Edizioni Efesto nel mese di marzo 2019.
Il libro rappresenta un florilegio di articoli scelti dall’autore tra i numerosi interventi scritti per l’Accademia Italiana Privacy, e sulla riviste Futuro Europa oltre che, ovviamente, anche qui su European Affairs Magazine. Dell’Aiuto – legale e DPO (data protection officer) di origini toscane, ma appartenente al foro di Roma – tratta delle problematiche connesse al GDPR ed alla privacy in relazione alla comunicazione, alla sicurezza, alle problematiche sociali come lo stalking e la tutela dei minori, senza tralasciare l’impatto che la nuova normativa produrrà nell’uso domestico o professionale di internet, nell’ambito della cybesecurity e del cybercrime, nelle professioni forensi e giornalistiche.
Il fatto che la sua ultima fatica sia un’antologia di articoli non ci deve sorprendere: non possiamo infatti omettere che l’avvocato, oltre a possedere una caratura professionale forense di altissimo livello – che si estrinseca principalmente nell’ambito della contrattualistica e del diritto per l’impresa e la sua internazionalizzazione – ha completato il suo profilo con un’intensa attività di pubblicazione, sia hobbystica che professionale, su numerose riviste ed è anche autore di due romanzi.
Il suo libro verrà presentato a Viterbo, il 24 maggio 2019 alle ore 17.30, presso il Centro Studi Criminologici Giuridici e Sociologici, sito in Piazza San Francesco n. 2, ovviamente a ingresso libero. E anche questo non è casuale.
Come noto, il Centro Studi sta ormai ampliando i suoi interessi ad ambiti sempre più diversificati del diritto, e delle scienze umane e sociali. La trasversalità della trattazione nel testo di Dell’Aiuto, nonché della tematica “privacy” stessa, che permea ormai ogni aspetto della società, non poteva non attirare l’interesse del CSC.
Il Centro, infatti, sta recentemente sviluppando una sensibilità sia per le questioni internazionali – cosa che il GDPR rappresenta, in quanto norma giuridica sovranazionale – sia proprio per la tutela della privacy: è recentissimo un seminario deontologico tenuto proprio dall’avvocato Dell’Aiuto ed organizzato gratuitamente dall’area giornalismo del CSC in favore di 25 giornalisti, ai fini della formazione professionale continua.
E, inoltre, non è escluso che in futuro il Centro possa avviare un percorso formativo dedicato proprio al GDPR ed alla privacy. La figura del Data Protection Officer, ormai indispensabile nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione, è sempre più ricercata nel mondo del lavoro.
Nel Centro Studi le presentazioni dei libri – e ne sono stati presentati parecchi – sono normalmente organizzate e pianificate dalla dottoressa Maria Assunta Massini Tarsetti, membro del comitato scientifico e direttore della Biblioteca Internazionale “Scripta Hic Sunt” del CSC, che sarà presente insieme all’autore, per accogliere gli appassionati della materia e non solo.
La biblioteca, ove si terrà la presentazione, raccoglie alcune migliaia di volumi attinenti alle materie scientifiche di interesse del Centro e – costantemente aperta al pubblico – è anche inserita nel circuito internazionale del prestito interbibliotecario e nell’anagrafe delle biblioteche italiane.
L’evento sarà moderato da chi scrive, ma questo non è un particolare importante.