MADAGASCAR, UN PAESE IN CERCA DI FUTURO

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Repubblica semipresidenziale, quarta isola al mondo che ospita un universo di specie animali e vegetali da record. Tralasciando i segreti naturali, ci affacciamo nella realtà politica del popolo di Noyse Be , le cui tradizioni e modo di vivere restano radicati nel passato; come ci confessa la guida turistica intervistata, il presidente è il più delle volte corrotto e organizza campagne elettorali in tutto il paese, illudendo i cittadini di dar loro nuove speranze di vita. La politica tuttavia non è al centro della vita di un malgascio, potendo a malapena terminare le scuole di primo grado e di conseguenza sviluppare un interesse per le questioni più “alte”; è l’elevato costo, sia per le scuole pubbliche che quelle private, ad essere la causa dell’elevato analfabetismo.

Spesso si inizia ma non si porta a termine, così come la costruzione delle case che vengono iniziate in cemento per poi rimanere incomplete o continuate in legno, essendo meno costoso. Percorrendo le strade dell’isola, si respira un’aria di collaborazione, di sentita unione fra gli abitanti dei numerosi villaggi a poca distanza l’uno dall’altro, che variano dai 50 ai 350 abitanti, ad eccezione delle tre città maggiori che ne contano di più.. un’aria profumata dalle spezie tipiche che colorano i piatti locali, dal pollame e gli animali che collaborano alla sopravvivenza delle famiglie. Dai più comuni galli alle tipiche mucche, gli zebù, la cui carne è un piatto forte. I mercati sono affollati, mosche a non finire che sorvolano il cibo venduto direttamente sulla strada ma che per loro sono parte della quotidianità, date le condizioni igieniche ancora scarse.

La numerosità dei bambini è uno tra gli aspetti che può lasciare più sorpresi: la natalità è altissima e le ragazze diventano madri già dai 16 anni, con una media di 6 bambini. Nonostante tutto ciò, a Nosy Be si vive molto bene, grazie al turismo che ogni anno aumenta e permette alla popolazione una vita dignitosa; è la natura a comandare e l’uomo scandisce le sue giornate proprio in base ad essa. La difficoltà nell’ottenere i visti per uscire dal Madagascar fa sì che questa gente non conosca, se non coloro che lavorano in stretto contatto con i turisti, il Mondo che si nasconde appena fuori;  sarà proprio questo a far apparire questo popolo tranquillo, sorridente e senza dubbio privo della frenesia occidentale.

 

Laura Sacher

Bookreporter Settembre

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