La figura di Giorgio Napolitano ha segnato in modo indelebile la storia della Repubblica Italiana, e lo ha fatto partendo dalla sua militanza nel Partito Comunista Italiano. Questo napoletano di gran classe, noto per la sua eleganza e attenzione ai dettagli, è stato il primo presidente nella storia della Repubblica ad essere eletto due volte, prima nel 2006 e poi nel 2013.
Napolitano è stato un instancabile lavoratore, un profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche che hanno caratterizzato la storia repubblicana. Sempre affiancato dalla moglie Clio, ha iniziato il suo primo settennato nel 2006, un anno che ha visto l’Italia vincere i mondiali di calcio di Berlino, un momento di gioia nazionale. Il suo secondo mandato, che è durato quasi due anni, è stato caratterizzato da un certo rimpianto per non essere riuscito a portare a termine alcuni importanti cambiamenti istituzionali che aveva auspicato.
Tuttavia, il periodo più difficile della sua presidenza è stato indubbiamente la grave crisi economica che ha colpito l’Italia, uno dei periodi più bui degli ultimi 50 anni. Durante questo periodo, Napolitano ha navigato con abilità tra le sfide di una situazione economica difficile, sempre convinto che l’Italia avesse bisogno di stabilità politica. Ha cercato costantemente di evitare lo scioglimento anticipato delle legislature, sostenendo la necessità di garantire la stabilità politica del paese.
Uno dei momenti più complessi della sua presidenza è stato il suo coinvolgimento indiretto nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, con una eccezionale deposizione alla Corte di Palermo che ha sollevato molte domande e polemiche.
Napolitano è stato un presidente impegnato e non ha mai dimenticato l’impegno che aveva preso di servire l’interesse generale del paese. Ha cercato di promuovere il dialogo tra le diverse forze politiche, anche durante gli anni turbolenti dei suoi mandati. Il suo approccio affabile e cortese gli ha permesso di costruire rapporti anche con esponenti politici che inizialmente erano scettici verso di lui.
La sua presidenza è stata caratterizzata anche dal suo impegno nelle relazioni internazionali, con una stima notevole all’estero, in particolare da parte degli Stati Uniti. Era un convinto europeista, sempre convinto che l’Unione europea fosse fondamentale per l’equilibrio e la stabilità del continente.
Napolitano ha affrontato diverse sfide politiche durante la sua presidenza, ma ha sempre dimostrato una notevole capacità di resistenza e mediazione. Il suo ruolo nell’elezione di Mario Monti a palazzo Chigi nel 2011 è stato un momento chiave della sua presidenza, anche se ha suscitato alcune critiche.
Dopo aver lasciato la presidenza nel 2015, Napolitano è diventato senatore a vita in quanto presidente emerito della Repubblica. La sua carriera politica è stata lunga e ricca di esperienze, e ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Italia contemporanea.
Nato a Napoli nel 1925, sposato con Clio Bittoni e padre di due figli, Napolitano si è laureato in giurisprudenza nel 1947 presso l’Università di Napoli. Ha iniziato la sua carriera politica come attivista antifascista durante la seconda guerra mondiale e si è poi unito al Partito Comunista Italiano nel 1945. Ha servito come deputato dal 1953 al 1996 e ha ricoperto diversi incarichi politici di rilievo, tra cui quello di ministro dell’Interno nel governo Prodi. Ha anche svolto un ruolo significativo a livello internazionale, includendo la sua partecipazione al Parlamento europeo.
La sua elezione a presidente della Repubblica nel 2006 è stata un momento storico, visto il suo background comunista. Tuttavia, Napolitano ha dimostrato di essere un presidente rispettato e impegnato nel servire l’interesse generale del paese. La sua lunga carriera politica e il suo contributo all’Italia rimarranno una parte importante della sua eredità.