GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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REGIONI - page 57

La depressione della politica israeliana

MEDIO ORIENTE di
La crisi politica che Israele sta vivendo da ormai molti mesi non sembra destinata a finire, e la possibilità di vedere la nascita del 35imo governo della sua storia entro i risultati delle elezioni del 17 settembre è sempre meno concreta. Quest’ultime, le seconde in un anno dopo le precedenti del 9 aprile, erano culminate con un vantaggio irrisorio del partito di centro-sinistra Blu e Bianco sul Likud di Netanyahu, per 33 seggi a 32; ciononostante il presidente Rivlin, dopo le consultazioni per designare chi tra i due fosse più idoneo a formare una maggioranza, aveva affidato la prima mano al leader di Likud, ex-premier nonché abile politico.

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Donald Tusk nuovo presidente del Partito Popolare europeo

EUROPA di

Mercoledì 20 novembre, il Presidente uscente del Consiglio europeo ed ex Primo ministro della Polonia, Donald Tusk, è stato eletto dal Congresso di Zagabria nuovo Presidente del Partito Popolare europeo (PPE). Dopo aver ottenuto il 93% dei consensi dei delegati del Partito, vale a dire 491 voti a favore e 37 contrari, egli sostituirà il politico francese Joseph Daul e sarà il primo Presidente del principale gruppo politico in seno al Parlamento europeo proveniente da uno Stato orientale dell’Unione europea.  Leggi Tutto

Il Dialogo Mediterraneo compie 25 anni

EUROPA di

È il dicembre 1994 quando i Paesi NATO decidono di stabilire dei contatti tra l’Alleanza Atlantica ed alcuni paesi della regione Mediterranea: nel 1995 Egitto, Israele, Mauritania, Marocco e Tunisia vengono invitati a partecipare ad un dialogo con la Nato; tale invito viene poi esteso anche alla Giordania e all’Algeria. Nasce così il Dialogo Mediterraneo, l’insieme delle relazioni tra le due sponde del Mediterraneo, considerate una priorità per la Nato, soprattutto a seguito della fine della Guerra Fredda e alla luce dell’instabilità della regione che è fondamentale per la sicurezza del Continente europeo. Uno dei compiti fondamentali dell’organizzazione atlantica risulta infatti essere “la promozione di ampie relazioni di partenariato, co-operazione e dialogo con altri paesi dell’area Euro-Atlantica”: l’obiettivo del Dialogo Mediterraneo è proprio quello di stabilire e rafforzare le relazioni amichevoli tra l’Alleanza atlantica e i Paesi mediterranei, con lo scopo di favorire una reciproca collaborazione e prevenire le situazioni di crisi. Si tratta dunque di un dialogo politico di natura prevalentemente bilaterale – che tuttavia non esclude, anzi incentiva, riunioni multilaterali – con la partecipazione delle controparti in attività specifiche nei settori di informazione, pianificazione delle attività, gestione delle crisi e così via, sulla base di reciproci interessi (lotta al terrorismo, proliferazioni delle armi nucleari, la cooperazione militare). Un aspetto fondamentale del Dialogo è la sua flessibilità, che insieme alla capacità di adattamento ha consentito la durata e l’estensione delle relazioni fino ad oggi, ma anche l’incremento degli Stati partecipanti e l’evoluzione del contenuto. Leggi Tutto

Gilet gialli, un anno dopo

EUROPA di

I gilet gialli celebrano l’anniversario dell’inizio della protesta, ma i veri protagonisti sono i black bloc. Si tratta degli “ultrà gialli”: ex gilet gialli radicalizzati, una frangia incontrollabile che devasta prima il quartiere parigino di Place d’Italie, poi quello di Place de la Bastille, per poi giungere in serata nel quartiere centrale di Les Halles. Leggi Tutto

Passaporti russi, quando la cittadinanza è un’arma delle guerre ibride

EST EUROPA di

Come è noto negli ultimi anni, la Russia di Putin, ha dapprima concesso i passaporti russi agli abitanti della Crimea occupata e nel luglio 2019 ha iniziato la distribuzione di passaporti russi agli abitanti del Donbas occupato. Se da una parte con questa direttiva implicitamente riconosce che le due Repubbliche autoproclamate, di DNR e LNR, non sono riconosciute a livello internazionale  (così come i passaporti emessi dalle organizzazioni terroristiche che non hanno alcun valore legale), dall’altro è evidente il tentativo di destabilizzare ulteriormente la nascente democrazia ucraina. Così facendo la Russia si riconosce ufficialmente come parte in causa nel conflitto e da questo può essere definito “paese invasore”, così come Roma concedeva la cittadinanza alle popolazioni conquistate. Un passaggio importante nella crisi perche si passa da “non siamo qui” a “siamo qui”.

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Ennesimi scontri con la polizia nella banlieue parigina: a fuoco una scuola di arti circensi

EUROPA/Senza categoria di

Un sabato sera di ordinaria violenza: il 2 novembre, a Chanteloup-les-Vignes, nella banlieue di Yvelines una trentina di chilometri ad ovest di Parigi e non lontano da Versailles, è stata incendiata la scuola di arti circensi e recitazione “L’Archè”, divenuta il luogo di aggregazione di molti giovani strappati alla strada che trascorrevano qui i loro pomeriggi imparando un’attività nei vari atelier. Si tratta della scuola dove il regista Mathieu Kassovitz ambientò il film “L’odio”. Leggi Tutto

Francesca Scalpelli
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