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L’energia magnetica dei Kirlian Camera strega l’Orion Arena di Ciampino

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Nati nel 1980, da un’idea di Angelo Bergamini, pioniere della scena synthpop italiana,  i Kirlian Camera ritornano ancora una volta ad ammaliare il loro pubblico, e fanno tappa all’Orion Arena di Ciampino.

La serata è freddissima ed i presenti, parecchi abbigliati in abiti dal sapore dark gotico, arrivano nel locale come affamati di calore ed energia.

Pochi minuti di ritardo ed ecco che le loro aspettative vengono esaudite. I Kirlian Camera appaiono sul palco ed iniziano a suonare con tutta la loro grinta. Il loro sound nel corso degli anni si è evoluto, partendo da sonorità new wave, per passare attraverso il synth pop, il dark wave, il post-industrial e l’ambient.

Elena Alice Fossi, vocalist carismatica, col suo arrivo negli anni novanta ha introdotto anche una vena neofolk internazionale, ed il concerto che adesso i Kirlian Camera presentano ai loro fan raccolti all’Orion, rappresenta una commistione di brani vecchi e nuovi, fra cui spiccano anche alcuni inediti mai suonati dal vivo.

L’energia che scorre nella sala è palpabile, e se è vero che della Kirlian Camera da cui il gruppo prende il nome si diceva che avesse il potere di fotografare l’aura delle persone, e permettere di distinguerne i diversi colori, viene da pensare che la fotografia Kirlian di questa serata produrrebbe un quadro davvero vibrante, variegato e coloratissimo.

La band non si risparmia, la Fossi si protende verso il suo pubblico, Mia M. Wallace al basso affascina con le sue movenze e i suoi riff magnetici. La chimica fra le due, Angelo Bergamini e Alessandro Comerio è perfetta, il sound è travolgente, a tratti ipnotico e mai scontato.

Un concerto davvero singolare per un gruppo che sembra non stancarsi mai di sperimentare in nuove direzioni. Una serata per chi ha voglia di lasciarsi ancora sorprendere e trascinare guidare lungo binari musicali inaspettati.

 

Festa grande per Giancane al Monk

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Giancane torna a casa, sul palco del Monk, che tante volte lo ha già ospitato, per un’occasione veramente speciale: il compleanno del suo primo EP, “Carne”, che quest’anno festeggia ben dieci anni.

Giancane, al secolo Giancarlo Barbati, invita il suo pubblico a quella che di fatto è una grande festa collettiva di due giorni più che un semplice live. Scalette diverse per le due serate, tanti musicisti fra gli ospiti, come Andrea Ruggiero al violino e il rapper Kento nella prima, e  Galoni ed Alessandro Pieravanti del Muro del Canto nella seconda.

Il padrone di casa non si risparmia un momento, trascina i presenti, fa ballare e saltare e condisce lo show con il suo humour tutto romano. Si diverte e fa divertire, annullando la distanza fra palco e platea, e trasformando le due serate in un party travolgente, carico di allegria.

Più di tre ore di musica per entrambi i concerti e, tanti i pezzi suonati, da cover come “Lunedì”e “Riderà”, passando dai classici “Vecchi di merda”, “Hogan blu”e “Una vita al top”, fino ad arrivare ad “Ipocondria”, “Disagio”, “Come stai”e tanti tanti altri. Una kermesse musicale lunghissima che tuttavia sembra volare via in un attimo, tanta è l’energia vitale che proviene dal palco e si spande come un balsamo sulla folla.
Un compleanno davvero indimenticabile per chiunque abbia avuto la fortuna di essere presente, e un modo meraviglioso per iniziare anche le feste di Natale con la giusta carica intonando tutti in coro “Buon compleanno Gesù”.

Qui sotto la scaletta della serata del 22 Dicembre:

Ma tu no

Pecora

Ciao sono Giancane

Riderà

Lunedì

La vita

Il mio migliore amico

Vorrei essere te

Hogan blu

Limone

Non dormo più

Come stai

Papà Francesco

Disagio

Ipocondria

Slib

Siupm

Voglio Morire

Pare che dorme

Vecchi di merda

Uvat

Neanche per sbaglio

Tuttucha

Sarni

Dragostea Dinitei/ L’amour toujour

Buon compleanno Gesù

La stessa estate

 

 

We Will Rock You: il musical teatrale con i successi dei Queen al Teatro Olimpico

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Uno degli spettacoli più rappresentati al mondo, il musical “We will rock you”, è tornato ieri sera a Roma al Teatro Olimpico nella prima delle due serate, di questa nuova edizione applauditissima da un pubblico entusiasta.

Scritto dal comico e scrittore britannico Ben Elton insieme a due grandissimi della rock band dei Queen, ovvero Roger Taylor e Brian May, lo spettacolo ha fatto registrare 35.000 presenze in 30 repliche nella prima parte del tour 2023.

Lo spettacolo non è, come potrebbe apparire, un musical sui Queen, né sulla loro storia,  ma bensì, pur nella leggerezza dello show, un inno ad un sogno comune di un mondo diverso possibile, fuori dalle omologazioni, dal controllo dei pochi sui tanti e dall’accentramento del potere.
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E’ (ancora) il nostro genere Willie Peyote

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Ha fatto tappa a Roma, all’Orion di Ciampino, il tour invernale che porta Willie Peyote nei principali club italiani, organizzato da Magellano Concerti.

Affollato come non mai, il club sembra essere l’habitat più giusto per i brani di Willie, che richiedono una certa intimità con il pubblico, con i loro testi irriverenti, e che allo stesso fanno muovere qualche passo grazie ai ritmi rap, funk e pop.

A dieci anni da “Non è il mio genere, il genere umano”, Willie fa il punto sulla situazione, dai suoi esordi a oggi, con il “Non è (ancora) il mio genere” club tour.

Parte dagli esordi, quindi, e, come in un cerchio che si chiude perfettamente, cita il titolo dell’album e contemporaneamente una frase dal brano UFO (Non è ancora il mio genere, scrivilo sulla lapide) che riassume quanto dissenso, quanta voglia di non sottostare alle regole e ai dettami della società, ci sia ancora nella penna del nostro Willie Peyote.

Amore invece per i giochi di parole, l’ironia e l’intelligenza, di cui si serve per porre domande su questioni sociali e personali, che dipingono una realtà diversa da quella che a volte vogliamo vedere.

Starà al pubblico poi scegliere se cercare di darsi delle risposte o proseguire con leggerezza, passando oltre il significato e limitandosi ai ritmi accattivanti e ai sorrisi amari che molti dei suoi brani riescono a strapparci.

Il genere non è solo quello umano, ma anche quello musicale. Dai suoi esordi come rapper atipico, lontano quindi da certi stereotipi, passando per pop, indie, cantautorato, sicuramente vanta la giusta dose di questi ingredienti nel suo stile atipico, senza appartenere fedelmente ad alcun genere o etichetta precisa.

È decisamente rap/hip hop old school la matrice dei brani, nel loro parlare crudo e scandito e nei testi taglienti, ma c’è molto altro. Accompagnato da un’eccellente band composta da batteria, tastiere, chitarra e trombone, si intravedono scorci di rock, venature indie, suoni pop e ritmi funk.

La scaletta è ampiamente dedicata all’Album “Non è il mio genere (il genere umano)”, e non mancano naturalmente i suoi manifesti del disincanto sentimentale come “La tua futura ex moglie”, “Ottima scusa”, del disagio sociale delle nostre generazioni, come “Io non sono razzista ma”, “I cani”, la sanremese “Mai dire mai”, “C’era una vodka” e molte altre dal suo esteso repertorio, inclusa “Aglio e Olio” di Fulminacci.

Willie Peyote ha il dono di sbatterci in faccia verità dolorose, facendoci sorridere e toccando i tasselli vacillanti delle nostre abitudini mal radicate.

È un esempio rassicurante di come la musica, e il rap/urban in particolare, abbiano l’opportunità di comunicare con un numero elevato di persone, e siano in grado di farlo in modo profondo, intelligente, e tutt’altro che pesante o noioso.

In mezzo alla scaletta un breve omaggio al concittadino Paolo Conte con “Vieni via con me”, e un accenno al riff di chitarra di “Do I wanna know” degli Artic Monkeys, a sottolineare l’eclettismo e la professionalità di Willie Peyote e di tutta la band. Questa sera oltre alle capacità tecniche hanno dimostrato energia, ottima padronanza del palco, empatia con il pubblico e tanta sincerità, confermandoci che Wille Peyote, decisamente, è (ancora) il nostro genere.

 

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IRAMA RKOMI – NO STRESS

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Dopo l’uscita del joint album No Stress, gli artisti multiplatino Irama & Rkomi condividono il palco per il No Stress Tour, la tournée nei palasport prodotta e organizzata da Vivo Concerti.


Giovanissimi, hanno entrambi all’attivo una serie d traguardi ineguagliabili in termini di ascolti, e data l’amicizia e le passate e proficue collaborazioni hanno pubblicato un album insieme, anticipato dal singolo di grande successo Hollywood.

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Il Tour di Ligabue “Dedicato a noi” a Roma

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Dopo il grande successo del concerto allo Stadio Olimpico dello scorso luglio, Ligabue è tornato ad esibirsi a Roma, questa volta sul palco del Palazzo dello Sport.

Uno show in una bellissima cornice di pubblico per l’evento sold-out, con fan più o meno giovani che hanno seguito lo spettacolo con un forte entusiasmo e partecipazione.

Sul palco con la sua band storica, in un’intesa consolidata garanzia di successo, il rocker di Correggio ha presentato il suo ultimo album, dal titolo “Dedicato a Noi”, che è anche il titolo  del tour che lo sta portando lungo tutta la penisola.

Ovviamente non è mancata anche l’esecuzione dei brani di successo che lo hanno reso famoso e così amati dal suo pubblico, quali “Certe notti”, “Urlando Contro il Cielo”, “Bar Mario” e “Piccola stella senza cielo”, solo per citarne alcuni.

Il Liga anche questa volta ha riproposto le sue caratteristiche indelebili nello scenario della musica italiana di questi ultimi decenni, ovvero i suoi marchi di fabbrica quali il timbro di voce inconfondibile, i suoi stivali a punta e i suoi gilet.

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‘Semplicemente’ gli Zero Assoluto al Palasport

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Il duo romano composto da Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci è tornato ad esibirsi dal vivo dopo una assenza durata sei anni.

Ieri sera, dopo il sold-out del concerto di Milano, è stata la volta di Roma con l’evento tenutosi al Palazzo dello Sport.

La serata è stata l’occasione per ripercorrere i grandi successi di una carriera lunga 20 anni.
Nella prima decade del nuovo millennio, gli Zero Assoluto hanno rappresentato una delle realtà più importanti della musica pop italiana. Con brani come “Svegliarsi la mattina”, presentato alla 56° edizione del Festival di Sanremo, “Semplicemente” per lungo tempo nelle classifiche delle hit musicali e “Per dimenticare”, colonna sonora del film “Scusa ma ti voglio sposare” di Federico Moccia del 2010, il duo ha conquistato i cuori di un’intera generazione, diventando un punto di riferimento per il pop italiano.

Molti gli ospiti della serata, tra cui Noemi, Gazzelle, Fulminacci e Alfa.

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Gli Yellowjackets al Roma Jazz Festival

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Una delle band più iconiche e leggendarie del panorama mondiale della musica jazz e fusion, gli Yellowjackets, si sono esibiti ieri sera sul palco della Sala Sinopoli, gremita per l’occasione, nell’ambito del Roma Jazz Festival 2023.

Grazie ad una carriera di oltre quarant’anni, venticinque album pubblicati e oltre un milione di copie vendute, hanno contribuito in modo determinante all’evoluzione di questo genere musicale, diventandone un punto di riferimento imprescindibile.

La band non ha mai avuto paura di sperimentare, incorporando continuamente nei propri brani elementi e influenze di generi musicali diversi, e questo gli ha consentito nel tempo di creare un sound decisamente originale.

Un connubio perfetto tra virtuosismi strumentali e ricerca di melodie coivolgenti, molto gradevoli da ascoltare.

Sul palco sono saliti: Bob Mintzer (sassonofo), Russell Ferrante (tastiere), Dane Alderson (basso), William Kennedy (batteria).

Le immagini della serata

Asaf Avidan – “Ichnology solo tour 2023”

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Dopo il tour del 2022 a supporto dell’album Anagnorisis con una serie di concerti con band, il 7 novembre scorso, Asaf Avidan ha fatto ritorno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Rom.

In questo nuovo tour, dal titolo “Ichnology solo tour 2023”, Avidan ha ripercorso i successi della sua carriera, interpretando i suoi brani più famosi, tra cui l’incredibile hit “Reckoning Song (One Day)“, che ha raggiunto oltre 270 milioni di visualizzazioni su YouTube.

Questa volta l’artista israeliano si è sibito da solo, come “one-man-band”, alternandosi al piano, con le chitarre acustiche e l’armonica, accompagnando la sue inconfondibili tonalità vocali, oltre ad utilizzare una serie di effetti per arricchire le atmosfere.

Senz’altro un concerto ed un tour come occasione per l’artista per riflettere sulla propria carriera artistica e sulla sua vita personale, da condividere con i suoi fan internazionali.

Domani 10 novembre, l’artista sarà a Milano per la seconda e ultima tappa italiana del tour.

La immagini della serata

 

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Roberto Bettacchi
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