Il magazine della tua Città

Tag archive

European Affairs Magazine - page 6

Centenario Aeronautica Militare: il 17 e 18 giugno a Pratica di Mare

in CRONACA/CULTURA/PHOTOGALLERY by

Si è svolta a Pratica di Mare la manifestazione aerea tanto attesa per celebrare i cento anni dell’Aeronautica Militare.

L’ aeroporto “M. De Bernardi” di Pratica di Mare è stato il palcoscenico per un evento unico per celebrare la storia dell’Arma Azzurra.

Un’organizzazione complessa che ha dato vita ad una manifestazione perfetta sotto tutti gli aspetti e che ha evidenziato il grande spirito di appartenenza dei militari dell’Aeronautica per un lavoro che va oltre al significato della parola stessa e diventa passione.

È stato creato un percorso storico dalla nascita dell’aviazione fino ad arrivare ai giorni nostri e cioè la fase aerospaziale.

Abbiamo potuto assistere ad esibizioni di velivoli che hanno fatto la storia, dal Caproni Ca.3 al G-91, passando per il TF-104 e poi l’F-35 e tanti altri e poi gran finale della formazione delle Frecce Tricolori che hanno disegnato in cielo il numero 100.

Assistere ad una manifestazione celebrativa così importante, unica nel suo genere visto il numero di aerei presenti, significa avere continuamente senza sosta per ore aerei in volo, cosa non facile da organizzare. Per il pubblico è stato sicuramente un avvenimento entusiasmante ed emozionante.

Dopo essere stati con gli occhi al cielo, lo spettatore poteva provare l’ebbrezza del volo passando nell’area dedicata nell’Hangar Pizzarotti allestito per consentire ai partecipanti di vivere e toccare con mano l’attività svolta sul campo dall’Aeronautica Militare. Per i più piccoli è stato possibile esplorare il mondo della meteorologia attraverso percorsi didattici dedicati a loro.

Non capita tutti i giorni di poter assistere ad una proiezione cinematografica all’interno di un C-130, ma è stato possibile vedere anche questo a Pratica di Mare!

Infine, non era da perdere “Camp 100”, l’area dedicata alla rievocazione storica, realizzata con velivoli e figuranti che ricordavano le gesta degli uomini e delle donne in azzurro, dalla nascita dell’Aeronautica fino a oggi. 

Alla giornata di domenica 18 giugno è intervenuto nel pomeriggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto.

 

Stefano Saletti e Piccola Banda Ikona sul palco del Womad Festival di Villa Ada

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Si è conclusa ieri a Villa Ada la prima edizione romana del Womad Festival ideato da Peter Gabriel. Una kermesse lunga tre giorni che ha visto avvicendarsi sui palchi artisti di tutto il mondo, da Fanfara Station ad Enzo Avitabile, passando per i Modena City Ramblers, Daniele Sepe e Emilia Zamuner fino ad arrivare alle sonorità orientali di Dongyang Gozupa.

All’interno di questo lungo viaggio nella world music, coniugata come strumento di unione fra i popoli all’insegna della pace, la partecipazione di Stefano Saletti e della Piccola Banda Ikona, ha regalato al pubblico dei presenti un momento particolarmente suggestivo e simbolico.

Stefano Saletti e la sua band, nel mescolare all’interno della loro produzione musicale, sonorità e melodie provenienti da ogni angolo del mediterraneo, hanno dimostrato quanta ricchezza possa scaturire dal contatto fra popoli diversi e tradizioni solo apparentemente lontane.

Il concerto di ieri ha rappresentato un percorso musicale lirico e poetico attorno al Mediterraneo, percorso che ben si sposa con i principi del Womad Festival, e che ha coinvolto i presenti con una carrellata di brani folk-world-mediterranei.

Il successo della band è dovuto indubbiamente anche alla preparazione dei suoi eccellenti musicisti: Stefano Saletti in primis, che conduce il viaggio come un eccellente capitano e coinvolge gli astanti con la sua verve, affiancato dalle voci melodiose di Barbara Eramo, Gabriella Aiello e Yasemin Sannino , da Gabriele Coen al clarinetto e sax, Mario Rivera al basso acustico, Giovanni Lo Cascio al drum set e percussioni, e Arnaldo Vacca alle percussioni.

Una formazione ricca di sonorità differenti che ha eseguito, tra gli altri, brani tratti da Mediterraneo ostinato, ultimo lavoro discografico di Banda Ikona, finalista alle Targhe Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie, dopo aver conquistato il 2° posto della World Music Charts Europe la classifica internazionale stilata dai giornalisti del circuito EBU essersi posizionato tra i primi 20 posti della Transglobal Music Chart, e che si è piazzato 11° tra i 20 migliori dischi di world music al mondo usciti nel 2021.

Il lavoro discografico della Banda Ikona, cantato in Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall’oblio della storia per farla rivivere nelle sue composizioni originali, è diventato così una sorta di manifesto di una nuova possibile identità e anima mediterranea nel nome di un passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi e storie condivise.

Sul palco di Villa Ada ieri sera ha preso magicamente vita una sinergia corale fra i musicisti, creando una performance che coinvolge e trascina. Un concerto davvero unico, per una band che speriamo di poter avere il piacere di riascoltare di nuovo live molto molto presto.

 

Tour nella Napoli di Maradona e del terzo scudetto – Napoli, 10/06/2023

in CRONACA/PHOTOGALLERY by

“Napule è mille culure” scriveva Pino Daniele nel 1977 per raccontare la sua amata Napoli, chi viene in questa città adesso vedrà spiccare tra i tanti colori quelli del Napoli Calcio, l’azzurro e il bianco e poi il tricolore italiano perché Napoli, dopo trentatré anni di attesa dal precedente, ha vinto lo scudetto ed è Campione d’Italia.

Molti avranno visto attraverso la televisione le immagini di gioia dei napoletani per la vittoria tanto attesa, ma  venire qui, attraversare a piedi i quartieri più popolari di Napoli e tutta un’altra sensazione.

La mia guida napoletana, Luca Selo mi ha condotto in questo breve tour nella Napoli vestita a festa per lo scudetto e nei luoghi dove viene ricordato con dei murales giganti, Diego Armando Maradona.

La presenza del campione argentino si avverte praticamente dappertutto, i muri, le finestre, le strade e le piazze raccontano di lui amato e idolatrato come un dio sceso in terra per dispensare gioia e felicità.

Iniziamo il tour la mattina presto, per poter fotografare con una certa tranquillità un po’tutto ed evitare la grande onda di turisti ci dobbiamo muovere con ordine partendo dalla periferia.

La prima tappa è a San Giovanni a Teduccio con la sua “Piazzetta Maradona”, di fronte i due lunghi e grandi edifici dove sul lato stretto troneggia il più grande murales al mondo dedicato a Maradona e realizzato dallo street artist Jorit. Nella parte bassa di questa grande opera, la scritta “Dios umano”. L’altra opera accanto a quella di Maradona ritrae una bella faccia dello scugnizzo Niccolò, con sotto la scritta: “Essere umani“. Sul lato opposto dei due grandi edifici un’altra opera di Jorit dedicata al rivoluzionario Ernesto Che Guevara.

Ci spostiamo, partiamo dall’alto scendendo attraverso le tante bellissime scalinate per arrivare nei quartieri spagnoli. È qui che si avverte l’anima popolare di questa città, gente solare dal grande cuore ti fa sentire benvoluto, come a casa.

I vicoli sono un pullulare di immagini che ritraggono i calciatori che appartengono ormai alla storia del Napoli calcio ma soprattutto alla storia di questa città. A vegliare su tutto l’immagine di Maradona con l’aureola da santo come se volesse dare la sua approvazione.

I quartieri spagnoli brulicano di persone che vanno su e giù curiosi, i napoletani residenti quelli più anziani, guardano seduti sulle sedie incuriositi i turisti. Mi fermo a fotografare i tanti scorci interessanti, dall’alto sento la voce di una donna: e mo’ avimm o’ fotografo!

Attraversiamo via Vicaria Vecchia, il grande murales di San Gennaro (sempre di Jorit) vicino alla chiesa di San Giorgio ci guarda dall’alto, anche qui i colori bianco e celeste dominano la scena, in un grande striscione Maradona con in mano lo scudetto con al centro il numero 3 ci aspetta sorridente.

Poi la nostra tappa successiva è quella nel luogo simbolo di Maradona, arriviamo in via Emanuele de Deo sempre nei quartieri spagnoli e ci troviamo davanti al grande murales eseguito da Mario Filardi nel 1990. Questo è un luogo di culto che rappresenta il forte legame del grande giocatore con la città di Napoli. Adesso è diventato un luogo che attrae i turisti di tutto il mondo. Le immagini che ricordano il giocatore argentino si intrecciano con quelle dei protagonisti della vittoria del terzo scudetto.

Un grande striscione ci indica che siamo arrivati al Rione Sanità, addobbato come si fa per le feste del santo patrono ma in questo caso i festeggiamenti sono per lo scudetto, le immagini degli artisti napoletani che hanno dato e danno lustro alla città si alternano con quelle dei campioni del pallone. Un grande murales di Totò su una facciata di un palazzo si confonde in mezzo ai tricolori e i striscioni. Entriamo nella basilica di Santa Maria della Sanità, si sta celebrando un matrimonio, passando dalla navata laterale sinistra nel chiostro ci troviamo davanti all’opera “Diego!” dell’artista Elvis Spadoni un olio su tela 190 x 270cm, che raffigura un Maradona “santo”, in posa estatica e colpito dalla luce divina. La composizione si ispira all’arte caravaggesca del 600, l’artista ha dichiarato che ha voluto donare alla sua opera la veste effettiva di un dipinto seicentesco per unire sacro e profano.

Il tour si conclude al Centro Direzionale di Napoli, qui ci sono le sagome dei calciatori, allenatore compreso ad attenderci, la festa continua.

 

 

I Modena City Ramblers al Womad Festival di Villa Ada

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Il Womad festival di Peter Gabriel approda finalmente a Roma, a Villa Ada, e lo fa in grande stile con artisti provenienti da tutto il mondo che  da ieri 9 giugno hanno calcato i due palchi della villa romana portando una ricchezza di sonorità nuove e multiformi nella capitale. I

l cartellone che va dal 9 all’11 giugno, e che segue il concerto apripista di Carmen Consoli e Mariza all’Auditorium Parco della Musica, prevede anche una collezione di attività collaterali, come workshop per adulti e bambini, laboratori di musica e arte, enogastronomia e tanto altro, il tutto all’insegna della multiculturalità, dell’attenzione per l’ambiente e della salvaguardia della pace.

Fra gli altri a salire sul palco nella giornata del 9 Giugno, anche i Modena City Ramblers, freschi di pubblicazione nuovo album Altomare, e con una nuova formazione che vede Diego Scaffidi, sostituito da Enrico Torreggiani ad affiancare gli altri membri della band capeggiata da Davide “Dudu” Morandi.

I Modena hanno coinvolto il pubblico con una scaletta serrata, pochi pezzi del nuovo album e tutti i loro più grandi successi, da Il cielo d’Irlanda, a I cento passi, passando per Mia dolce rivoluzionaria ed Ebano. In chiusura, già ben oltre il tempo limite assegnatogli, il gruppo ha poi affidato il compito di cantare l’immancabile Bella ciao al pubblico presente, che con entusiasmo ed affetto si è lanciato in un canto corale che è salito alto e prorompente sopra il cielo di Villa Ada.

Zucchero – World Wild Tour 2023 – Roma 02/06/2023

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

 

 

Il tour internazionale di Zucchero Fornaciari partito lo scorso anno da Glasgow è arrivato a Roma alle Terme di Caracalla con cinque date in calendario (30-31 maggio e 2-3-4 giugno).

Nello scenario suggestivo delle Terme abbiamo assistito al concerto andato sold out del 2 giugno.

Una serata di grande musica blues tanto amata dall’artista emiliano, serata ricca di emozioni e di sorprese.

Zucchero ha proposto i brani del suo ultimo lavoro “Discover” come anche tutti i suoi grandi successi.

Superlativa la band internazionale che accompagna l’artista (alcuni dei quali sin da inizio carriera) così composta: Polo Jones (Musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schilirò (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e Oma Jali (backing vocals).

La serata è stata aperta proprio da Oma Jali la cantante camerunense dalla voce possente che a metà concerto, in occasione della pausa che il cantante emiliano si è concesso, ha dimostrato tutto il suo talento eseguendo brani come Staying Alive e Natbush City.

Percussioni, due batterie, tastiere, bassi, chitarre, trombe, la musica calda e coinvolgente dell’artista emiliano si diffonde verso il pubblico gremito che spesso si alza in piedi muovendosi al ritmo della musica.

Zucchero durante il concerto a conclusione di alcune riflessioni sulla sua musica ha affermato: Il blues non muore mai e a fine concerto riserva una sorpresa al suo pubblico, il coro Sherrita Duran Gospel Choir, composto da venti coristi, sale sul palco e accende ancora di più la serata per un finale tutto blues con brani come Overdose d’Amore, Let it Shine, Diamante e Così Celeste.

 

Scaletta

  • Spirito nel buio
  • Soul mama
  • Sarebbe questo il mondo
  • La canzone che se ne va
  • Voci
  • Partigiano reggiano
  • 13 Buone ragioni
  • Succede
  • Ci si arrende
  • Pene
  • Facile
  • Vedo nero
  • danza
  • Il volo
  • Un soffio caldo
  • Il suono della domenica
  • Wiched game
  • Miserere
  • Restare vivi (solo band)
  • Città di Natbush (solo banda)
  • Honky tonky train blues (solo band)
  • Overdose d’amore
  • Lascialo brillare
  • Diamante
  • Così celeste
  • Per colpa di chi
  • Diavolo in me
  • Chocabeck
  • Con le mani
  • Libidine
  • Hai scelto me/Un piccolo aiuto/Hey Man

 

Roma Bar Show a Roma

in CRONACA/CULTURA/PHOTOGALLERY/SOCIETA’ by

Roma Bar Show a Roma

Si è concluso ieri il programma del Roma Bar Show 2023, evento del settore beveraggi e miscelazione tenuto al Palazzo dei Congressi dell’EUR a Roma.

Roma Bar Show 2023

 

Riportiamo qui il comunicato stampa di chiusura evento:

Si chiude con successo la terza edizione del Roma Bar Show, il primo e unico appuntamento
italiano del settore, che si rivolge a tutto il mondo dell’hospitality e dei consumatori consapevoli e
che anche quest’anno ha accolto migliaia tra addetti ai lavori e appassionati.
Il Palazzo dei Congressi di Roma è stato il teatro di questo format – ideato nel 2019 da Andrea Fofi,
Fabio Bacchi, Giuseppe Gallo e The Jerry Thomas Project (Alessandro Procoli, Antonio Parlapiano,
Leonardo Leuci, Roberto Artusio) -, che in pochissimo tempo ha raddoppiato i numeri e
conquistato la stampa di settore e le aziende, provenienti da tutto il mondo. Roma Bar Show si
conferma la manifestazione che ha sorpreso l’industry con numeri da capogiro:
– oltre 14.000 ingressi
– 220 aziende partecipanti
– 100 ospiti internazionali
– oltre 2.000 brand
– oltre 200 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo
– 20 appuntamenti tasting room
– 6 seminari formativi
– la premiazione della prima edizione dei RBS Awards
– La finale dei World Class
– RBS Educational Academy che ha visto la partecipazione di bar provenienti da tutti i 5
continenti, di cui alcuni tra i primi tre della classifica dei 50 best bar
Roma Bar Show è un appuntamento internazionale, esclusivamente dedicato al mondo del
beverage e della mixology, un format unico che promuove la valorizzazione e la diffusione della
cultura del bere, attraverso un approccio basato sull’interazione tra business, formazione ed
entertainment.
«Il Roma Bar Show – commenta Andrea Fofi, co-founder del progetto – ha saputo riunire per
primo l’intera Industry rendendo I’Italia protagonista al pari dei già consolidati eventi
internazionali di settore, con numerosi eventi e ospiti provenienti da tutto il mondo. E tutto
questo è stato fatto in appena tre edizioni, puntiamo in alto, lavoriamo in grande perché si possa
presto parlare di una vera e propria comunità che avvicini il settore all’appassionato. Ed è per
questo che continueremo a migliorarci con l’obiettivo di soddisfare sempre di più le esigenze
delle aziende e del pubblico».

 

Niccolò Fabi al Teatro Romano di Ostia Antica

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Niccolò Fabi con il suo “Meno per Meno Tour” infiamma Ostia Antica

Cornice unica e suggestiva, quella del Teatro Romano di Ostia Antica, ideale per ospitare un concerto altrettanto particolare e ricco di vibrazioni poetiche ed affascinanti. Si è trattato questa volta del tour “Meno per Meno” che Niccolò Fabi ha presentato in giro per l’Italia, e che si è concluso proprio con la serata di Ostia Antica.

Già dalla sua struttura particolare, il tour di questo artista dalla carriera quasi trentennale, rivela la sua unicità: al pubblico degli astanti infatti viene presentato uno spettacolo diviso in due parti, come fossero due atti di un’opera teatrale.

Nella prima parte Fabi appare sul palco da solo, interamente vestito di bianco, come un guru davanti ad i suoi accoliti, e dialoga con il suo pubblico tra parole e canzoni in un’atmosfera intima e rarefatta. I presenti lo ascoltano in rapito silenzio, seduti sulle gradinate vetuste del teatro, partecipi eppure rispettosi, coinvolti ma mai eccessivi. Nell’aria si respira una magia quasi palpabile, quella magia che rende Niccolò Fabi da sempre così amato.

Pochi minuti di pausa ed ecco che sullo sfondo delle colonne degli antichi scavi romani, protetta dalle chiome dei pini di Roma, fa la sua comparsa sul palco, l’Orchestra Notturna Clandestina del maestro Enrico Melozzi, affiancata dalla band di eccellenti musicisti che da tempo accompagna Fabi nei suoi tour: Roberto Angelini alla chitarra, Alberto Bianco, chitarra e basso, e Filippo Cornaglia alla batteria.

Dopo aver ripercorso nella prima parte del concerto tanti brani appartenenti ai suoi lunghi anni di carriera, ecco arrivare nella seconda parte, alcuni pezzi del nuovo album: l’omonima “Meno per Meno”, “L’uomo che rimane al buio”e “Al di fuori dell’amore”.

Le note conclusive sono tuttavia affidate a uno dei successi passati di Niccolò FabiLasciarsi un giorno a Roma”, e il pubblico presente ne canta ogni parola all’unisono, quasi che quella conclusione del concerto per gli affezionati fans di questo artista, rappresenti un “lasciarsi” metaforico.

Tuttavia, se leggiamo attentamente tra le righe del testo, Fabi ci dice che “C’è soltanto un modo per riprendersi /Lasciarsi un giorno e poi dimenticarsi”, quindi questa conclusione, questo lasciarsi, lo interpretiamo come un addio solo temporaneo, certi che Niccolò Fabi tornerà ancora molto presto a calcare i palchi e regalare al suo pubblico serate di intima emozione come quella di Ostia Antica.

Si riaccendono a Largo Venue “Le Luci Della Centrale Elettrica”

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

A cinque anni dall’ultimo concerto, Vasco Brondi torna finalmente live con LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA e lo fa per festeggiare i 15 anni dalla pubblicazione del primo album, quel CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA che ha segnato un vero spartiacque per la musica italiana indipendente.
Un disco epocale e per molti anche generazionale che ha cambiato le regole del gioco: un ragazzo poco più che ventenne, senza major discografiche nè promozione, irrompe sulla scena musicale con dieci canzoni che conquistano l’attenzione e lo catapultano sulle copertine delle riviste musicali, alla vittoria della Targa Tenco come miglior opera prima e sui palchi dei club più importanti.


Vasco Brondi sale sul palco di Largo Venue accompagnato da Giorgio Canali, produttore dell’album, e da Andrea Cabeki Faccioli alle chitarre, Angelo Trabace alle tastiere, Gabriele Lazzarotti al basso e Niccolò Fornabaio alle percussioni.

Il concerto è coinvolgente, a tratti poetico e quasi mistico, ed il pubblico segue rapito la scaletta, che oltre ai brani dell’album a cui è dedicato il tour, include anche pezzi più recenti. Un ritorno sulle scene graditissimo per un cantautore sempre molto particolare che sa farsi amare senza dover scendere a compromessi.

Dente live al Monk per presentare il nuovo album “Hotel Souvenir”

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

A tre anni dall’uscita dell’omonimo “Dente”, torna di nuovo in tour Dente, al secolo Giuseppe Peveri, per presentare il nuovo album “Hotel Souvenir”. L’artista di Fidenza sceglie il Monk per la sua tappa romana, e si riconferma senza alcuno sforzo come una delle migliori voci cantautoriali degli ultimi anni.


Dente non sembra aver interesse nel produrre brani da classifica, né nell’andare incontro a temi e sonorità del corrente mainstream musicale. Dimostra invece di voler continuare a portare al suo pubblico brani dai testi profondi, spesso introspettivi e malinconici, sovrapponendoli però a melodie e ritmi spesso leggeri, che portano gli ascoltatori a riconoscersi nei temi delle canzoni, ad accoglierle e farle proprie.


“Hotel Souvenir” è un viaggio tra passato, presente e futuro, una collezione di riflessioni, pensieri, ed immagini messe in musica, come un album fotografico che rappresenti frammenti del vissuto.
La sinergia fra Dente e il suo pubblico è qualcosa di magico. Esponenti di almeno tre generazioni diverse accolgono l’artista quando appare sul palco, con lo stesso calore che si riserverebbe ad un caro amico. Cantano canzoni vecchie e nuove con il sorriso stampato in volto, si lasciano stregare dalle sue melodie e seguono il concerto con un’attenzione più unica che rara.


Un concerto davvero particolare, per un artista che non scende a compromessi, ma rimane sempre fedele a sé stesso ed alla vena poetica che lo contraddistingue. Oggigiorno davvero una rarità.

Sick Tamburo “Non credere a nessuno” Tour – Live @ Largo Venue

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Tornano a calcare nuovamente i palchi italiani i Sick Tamburo carichi come non mai, e pronti a presentare il loro nuovo disco “Non credere a nessuno”, attraverso l’omonimo tour.
A solo un anno dall’uscita del loro ultimo progetto, “Back to the roots (Forse è l’amore)”, i Sick Tamburo dimostrano di avere ancora tanto da offrire al loro pubblico e si lanciano in un live travolgente che dà la carica e coinvolge con melodie punk e alternative rock.
La scaletta scorre serrata e Gianmaria Accusani e i suoi non si risparmiano un solo secondo.
Largo Venue è straripante di fans, perché ancora una volta la band ha registrato il sold out, ed il pubblico balla sulle note di ogni singolo brano e canta fino a perdere il fiato.
Un live veramente da non perdere, per chi ha amato prima i Prozac + e poi i Sick Tamburo. Ritmi che trascinano e testi che fanno riflettere e appaiono spesso come lo specchio delle difficoltà di un’intera generazione, ma che puntano a ricordare che una via d’uscita per superarle c’è sempre.
Qui sotto la scaletta del concerto di Roma e la photogallery della serata.

Scaletta:
1- Bevo
2- Agnese
3- Suono
4- Colore
5- Amore
6- Andrea
7- So che sai
8- Fiore
9- Demone
10- Sorrido
11- Menomale
12- Farcela
13- Festa
14- Cimitero
15- Collina
16- Chemio
17- Per sempre
18- Mano
19- Giorno
20- Bisogno
21- Aiuto

1 4 5 6 7 8 12
Chiara Lucarelli
0 £0.00
Go to Top
× How can I help you?