Tour nella Napoli di Maradona e del terzo scudetto – Napoli, 10/06/2023

in CRONACA/PHOTOGALLERY by

“Napule è mille culure” scriveva Pino Daniele nel 1977 per raccontare la sua amata Napoli, chi viene in questa città adesso vedrà spiccare tra i tanti colori quelli del Napoli Calcio, l’azzurro e il bianco e poi il tricolore italiano perché Napoli, dopo trentatré anni di attesa dal precedente, ha vinto lo scudetto ed è Campione d’Italia.

Molti avranno visto attraverso la televisione le immagini di gioia dei napoletani per la vittoria tanto attesa, ma  venire qui, attraversare a piedi i quartieri più popolari di Napoli e tutta un’altra sensazione.

La mia guida napoletana, Luca Selo mi ha condotto in questo breve tour nella Napoli vestita a festa per lo scudetto e nei luoghi dove viene ricordato con dei murales giganti, Diego Armando Maradona.

La presenza del campione argentino si avverte praticamente dappertutto, i muri, le finestre, le strade e le piazze raccontano di lui amato e idolatrato come un dio sceso in terra per dispensare gioia e felicità.

Iniziamo il tour la mattina presto, per poter fotografare con una certa tranquillità un po’tutto ed evitare la grande onda di turisti ci dobbiamo muovere con ordine partendo dalla periferia.

La prima tappa è a San Giovanni a Teduccio con la sua “Piazzetta Maradona”, di fronte i due lunghi e grandi edifici dove sul lato stretto troneggia il più grande murales al mondo dedicato a Maradona e realizzato dallo street artist Jorit. Nella parte bassa di questa grande opera, la scritta “Dios umano”. L’altra opera accanto a quella di Maradona ritrae una bella faccia dello scugnizzo Niccolò, con sotto la scritta: “Essere umani“. Sul lato opposto dei due grandi edifici un’altra opera di Jorit dedicata al rivoluzionario Ernesto Che Guevara.

Ci spostiamo, partiamo dall’alto scendendo attraverso le tante bellissime scalinate per arrivare nei quartieri spagnoli. È qui che si avverte l’anima popolare di questa città, gente solare dal grande cuore ti fa sentire benvoluto, come a casa.

I vicoli sono un pullulare di immagini che ritraggono i calciatori che appartengono ormai alla storia del Napoli calcio ma soprattutto alla storia di questa città. A vegliare su tutto l’immagine di Maradona con l’aureola da santo come se volesse dare la sua approvazione.

I quartieri spagnoli brulicano di persone che vanno su e giù curiosi, i napoletani residenti quelli più anziani, guardano seduti sulle sedie incuriositi i turisti. Mi fermo a fotografare i tanti scorci interessanti, dall’alto sento la voce di una donna: e mo’ avimm o’ fotografo!

Attraversiamo via Vicaria Vecchia, il grande murales di San Gennaro (sempre di Jorit) vicino alla chiesa di San Giorgio ci guarda dall’alto, anche qui i colori bianco e celeste dominano la scena, in un grande striscione Maradona con in mano lo scudetto con al centro il numero 3 ci aspetta sorridente.

Poi la nostra tappa successiva è quella nel luogo simbolo di Maradona, arriviamo in via Emanuele de Deo sempre nei quartieri spagnoli e ci troviamo davanti al grande murales eseguito da Mario Filardi nel 1990. Questo è un luogo di culto che rappresenta il forte legame del grande giocatore con la città di Napoli. Adesso è diventato un luogo che attrae i turisti di tutto il mondo. Le immagini che ricordano il giocatore argentino si intrecciano con quelle dei protagonisti della vittoria del terzo scudetto.

Un grande striscione ci indica che siamo arrivati al Rione Sanità, addobbato come si fa per le feste del santo patrono ma in questo caso i festeggiamenti sono per lo scudetto, le immagini degli artisti napoletani che hanno dato e danno lustro alla città si alternano con quelle dei campioni del pallone. Un grande murales di Totò su una facciata di un palazzo si confonde in mezzo ai tricolori e i striscioni. Entriamo nella basilica di Santa Maria della Sanità, si sta celebrando un matrimonio, passando dalla navata laterale sinistra nel chiostro ci troviamo davanti all’opera “Diego!” dell’artista Elvis Spadoni un olio su tela 190 x 270cm, che raffigura un Maradona “santo”, in posa estatica e colpito dalla luce divina. La composizione si ispira all’arte caravaggesca del 600, l’artista ha dichiarato che ha voluto donare alla sua opera la veste effettiva di un dipinto seicentesco per unire sacro e profano.

Il tour si conclude al Centro Direzionale di Napoli, qui ci sono le sagome dei calciatori, allenatore compreso ad attenderci, la festa continua.

 

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

*