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CRONACA - page 34

Fatti di cronaca italiani di carattere nazionale e locale

Atti di teppismo ai danni ATAC nel X municipio

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Li hanno atteso all’uscita dell’autorimessa di via Calza ad Ostia antica per bersagliate gli autobus che stavano entrando in servizio ci dei sassi.

Tiri precisi verso l’autista è non casuali lanciati con il chiaro intento di danneggiare l’autobus e magari ferire il personale a bordo.

Il tutto è avvenuto alle 5 di mattina il che fa pensare ad un vero e proprio agguato ai danni del personale Atac che prendeva servizio.

I cittadini, testimoni de fatto, che ci hanno riportato la notizia si chiedono quando si potrà dire ripristinata la legalità e la sicurezza a Ostia che non trova pace dopo gli ultimi arresti dei clan della zona.

Un municipio che nei mesi estivi vede triplicarsi le presenze ma che non ha un proporzionale aumento delle forze di polizia che fanno fatica a controllare la movida notturna del quartiere e i conseguenti atti di violenza e intolleranza.

Week end di fuoco per chi va al mare, ancora incendi sulla Colombo

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Ancora una giornata di disagi per i romani che vogliono aggiungere il mare di Ostia, incendi e restringimenti di carreggiata bloccano l’arteria principale della città verso il mare.

Causa la mancata manutenzione del verde sono cominciati anche quest’anno gli incendi stavolta anche sulla carreggiata.

“Come ogni stagione estiva puntualmente ecco svilupparsi l’ennesimo incendio su una delle principali strade di collegamento tra Roma e il litorale romano di Ostia cioè la oramai famosissima Cristoforo Colombo – denuncia il consigliere del gruppo misto Francesco Figliomeni – Sono infatti numerose le segnalazioni arrivate in queste ore da chi cerca disperatamente di raggiungere il mare con gravi ripercussioni sulla viabilità causa un incendio sviluppatosi sulla carreggiata, frutto oramai di un totale abbandono in cui versano alcune aree verdi e sulle quali non vengono eseguite le periodiche operazioni di sfalcio dell’erba e le potature delle essenze arboree con le conseguenze che sono ormai sotto gli occhi di tutti, e ciò nonostante varie nostre segnalazioni tra cui una dettagliata interrogazione di circa un mese fa nella quale segnalavamo il rischio incendi.”

A nulla valgono però sia le segnalazioni che le interrogazioni che vengono fatte in sede di consiglio perché a quanto pare nulla viene fatto per risolvere il problema salvi proclami YouTube e Facebook per far mantenere la calma ai cittadini ormai esasperati.

Sembra sempre più chiaro l’obiettivo del Sindaco ovvero quello di non spendere soldi per la manutenzione e la cura della città a beneficio di una riduzione del debito che già viene pubblicizzata come una vittoria dal movimento.

“Ci chiediamo quale sia la reale intenzione di questa Amministrazione grillina oramai allo sbando su più fronti per fronteggiare con urgenza tale criticità adottando misure incisive per la salvaguardia dell’incolumità pubblica a continua Figliomeni nella sua nota pervenuta in redazione – anziché pronunciare semplici spot fini a se stessi. Invitiamo la sindaca di Roma Virginia Raggi a prendere visione dell’articolo 54 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (D.legs.n.267/2000) che attribuisce espressamente al Sindaco il potere di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che ne minacciano l’incolumita’

Vos thalassa, ecco cosa è successo

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Disperato si barconi fatiscenti avevano abbandonato le coste libiche in sessanta, per affrontare dopo avere pagato i trafficanti il viaggio in mare verso l’Europa.

Purtroppo come spesso accade hanno dovuto chiedere aiuto e la nave Vos Thalassa che era in quel quadrante ha risposto alla richiesta di aiuto come da codice internazionale è imbarcato i sessanta migranti.

Il gruppo però ha cominciato a dare segni di nervosismo all’avvicinarsi della Guardia Costiera Libica che , sempre per i suddetti codici internazionali di condotta in tema di SAR, sono responsabili per la zona e tenuti a prendere in carico i naviganti in difficoltà per riportarli in Libia.

A questo punto il gruppo ha preso in ostaggio l’equipaggio costringendolo a chiedere aiuto alla Guardia Costiera italiana che è intervenuta con la Nave “Diciotti”

Il comandante della Von Thalassa in diverse comunicazioni anche via mail alla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma, ha segnalato una situazione di grave pericolo per la security della nave e del suo equipaggio, composto da 12 marittimi, tutti di nazionalità italiana, causato da atteggiamenti minacciosi nei confronti dell’equipaggio stesso da parte di alcuni migranti . Alla luce della situazione sopra descritta e a seguito di ulteriori comunicazioni tra il comandante del Vos Thalassa e la Centrale operativa della Guardia costiera, si è reso necessario far intervenire nave Diciotti della Guardia Costiera, a tutela dell’incolumità dell’equipaggio”, fa sapere la Guardia Costiera Italiana in una nota.

Dopo il trasbordo dei migranti sulla nave Diciotti la Vos Thalassa ha proseguito per la sua rotta mentre per i migranti che hanno preso parte ricatto verso l’equipaggio saranno identificati. Indagati.

Su questo punto il ministro degli Interni, Salvini è stato molto chiaro: “Su Nave Diciotti stiamo ragionando. Se qualcuno ha fatto qualcosa che va al di là della legge, se sbarca finisce in galera non in un centro d’accoglienza”.

Anche se del gruppo di 58 uomini 3 donne e 6 minori solo due sembra abbiamo effettivamente tentato di intimorire l’equipaggio per potersi allontanare dalle coste libro, questo non giustifica l’atto di violenza.

Roma, MAAM abusivo, presto lo sgombro, sanzione al Viminale

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Occupazioni romane, una sentenza fa chiarezza, lo sgombro turba la quiete ma l’occupazione prolungata crea sacche di irregolarità permanente la notizia sui media mette in evidenza una sentenza del Tribunale civile di Roma che condanna il Viminale a pagare 27,9 milioni di euro per non aver sgombrato lo stabilimento Ex Fiorucci occupato dal 2009.

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“Ripartiamo dall’Eur”, volontari in strada contro il degrado

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L’Associazione “Ripartiamo dall’Eur” guidata dal presidente Lampariello nei giorni scorsi ha svolto una azione sul territorio nell’ambito della costante lotta al degrado che svolge nel quadrilatero dell’EUR.

Come molte parti della città di Roma anche l’EUR soffre di una crescente incuria che incide sulle abitudini e sulla pazienza dei residenti che hanno trovato in questa associazione la forza di denunciare quanto ancora c’è da fare per riportare il territorio allo splendore della fine del secolo scorso.

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Maxi rissa nel carcere di Foggia

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Una maxi-rissa nella quale sarebberorimasti coinvolti un centinaio di detenuti si sarebbe verificata in mattinata nell’area passeggio del carcere di Foggia.

Tre detenuti sarebbero rimasti feriti durante lo scontro e sono ora in osservazione negli ospedali riuniti di Foggia.

“Secondo Quanto riferisce il Coordinamento sindacale penitenziario, ilviolento scontro fra detenuti – dichiara il segretario del Co.Sp Mastrulli – si sarebbe scatenato tra opposte fazioni di detenuti cerignolani e baresi tra i quali vi è una vera e propria faida”.

Mastrulli definisce “esplosiva” la situazione del carcere di Foggia dove“ci sono oltre 551 detenuti a fronte di una capacità ricettiva di 340 unità”. Il Cosp evidenzia “la scarsità di uomini addettialla vigilanza: su 290 unità 40 sono impegnate in servizi discorta e traduzioni, e mancano all’appello 70 poliziotti”.

La carenza organica della polizia penitenziaria diventa molto evidente in questi frangenti dove l’impossibilità di gestire un numero superiore alle forze in campo e alla capienza massima della struttura.

Bari, la tendopoli del Tribunale sarà smontata, una vittoria del CO.S.P

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E’ arrivato l’ordine che si attendeva dopo il decreto e dopo la firma del protocollo d’intesa fra ministro della giustizia Bonafede, sindaco di bari e presidente della regione Puglia.

Questa mattina sul piazzale del Palagiustizia di via Nazariantz sono state avviate  le operazioni di smantellamento della tendopoli della giustizia barese che ha fatto parlare tutta l’ italia.

“dopo le immagini che hanno fatto il giro del mondo anche quando e’ piovuto, rendendo inagibili le strutture messe a disposizione dalla protezione civile in una condizione  di emergenza attendevamo soluzioni più idonee”.ha dichiarato questa mattina il segretario nazionale del sindacato autónomo co.s.p Domenico Mastrulli.

Il sindacato riunisce oltre alla polizia penitenziaria i lavoratori del comparto ministeriale e giudiziario è stato molto attivo nella denuncia di quanto stava accadendo a Bari anche prima della dichiarazione di inagibilità del vecchio palazzo di giustizia che negli ultimi mesi aveva dato evidenti segnali di cedimento.

“Il trasferimento di sede – spiega mastrulli – doveva consentire un più razionale accorpamento del complesso giudiziario piuttosto che un complesso trasferimento a blocchi. lo stop all’attività giudiziaria, il rinvio dei processi penali e l’enorme mole di lavoro che attende impiegati e operatori del settore ricadranno inevitabilmente sugli addetti che in prima persona pagheranno i disagi a causa della mobilità fuori sede, senza vedersi riconoscere alcun conforto economico e professionale mentre per anni,  forse inconsapevolmente, hanno rischiato la vita in un immobile la cui staticità risulta seriamente compromessa. la soluzione alternativa per l’utilizzo della nuova sede della regione o dell’ex ospedale militare di bari  – aggiunge Mastrulli  – avrebbe garantito maggiori condizioni di sicurezza e di organizzazione, fino all’annosa definizione del polo giudiziario che dovrebbe comprendere anche la realizzazione di un nuovo penitenziario, considerando il vecchio carcere di bari fuori norma comunitaria

La situazione delle strutture sotto la gestione del Ministero della Giustizia in Puglia è molto critica avendo ereditato anni di malagestione e delle  cosiddette carceri d’oro, istituti penitenziari costruiti senza una giusta analisi organizzativa negli anni novanta.

“Ripartiamo dall’Eur” un’associazione per fermare il degrado del quartiere

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Roma  è una città che da anni sta soffrendo di grandi disagi, decenni di amministrazioni poco avvedute hanno ridotto la città in uno stato pietoso, in questo contesto alcune persone tentano con il loro operato di volontariato di combattere il degrado e i tanti problemi che l’affliggono.

Una delle associazioni più attive in questo senso è “Ripartiamo dall’Eur” guidata dal presidente Paolo Lampariello, storico cittadino dell’Eur, che dal 2012 è attiva sul territorio per la sua difesa e sviluppo.L’associazione apolitica e apartitica ha un ruolo di primo piano nella vita del quartiere grazie alle tante battaglie portate avanti negli anni e alle iniziativa di vario genere concluse con esito positivo. Lo Abbiamo incontrato nel suo Studio per conoscere meglio questa realtà.

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Ancora un morto tra la polizia penitenziaria

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Un assistente capo della polizia penitenziario di 55 anni, prossimo alla pensione, in servizio presso il carcere di Matera, originario di Mottola, Comune nel quale l’uomo   vive con la famiglia,  questa mattina in assenza dei familiari  si sarebbe puntato l’arma di ordinanza al petto, una 92FS parabellum Beretta, facendo fuoco con il chiaro tentativo di suicidio.

A darne notizia in un  comunicato è il sindacato autonomo del Co.s.p., il Coordinamento sindacale penitenziario.  L’agente  penitenziario, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto,  sarebbe stato immediatamento soccorso dai vicini richiamati dalla esplosione e trasportato d’urgenza presso l’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove verserebbe in gravissime condizioni.

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Termini, criminalità e violenza quotidiana

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La stazione ferroviaria della capitale è tutto il quartiere attorno ad essa sono ormai da anni terra di nessuno.

Sei del mattino, dalla stazione partono in tanti per lavoro, con l’alta velocità in poco più di tre ore sei a Milano per il meeting della mattina o a Venezia per il pranzo di lavoro, arrivano i pendolari da tutto l’hinterland per la giornata lavorativa e magari anche i turisti che vogliono approfittare dell’intera giornata per visitare la capitale più bella del mondo, ma il primo spettacolo che vedono e una rissa appena fuori la stazione.

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Alessandro Conte
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