Il 14 giugno Roma si tinge d’arcobaleno: tutto pronto per il Pride 2025

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L’onda arcobaleno è pronta a travolgere la Capitale: il 14 giugno torna il Roma Pride, con la grande parata che attraverserà il cuore della città. Ma non sarà solo una giornata di festa: a partire dal 28 maggio, le Terme di Caracalla ospiteranno una lunga serie di eventi, concerti e dibattiti, trasformandosi in un vero e proprio villaggio dell’orgoglio.

Quest’anno la madrina sarà Rose Villain, che ha anche ispirato lo slogan ufficiale della 31ª edizione del Pride: Fuorilegge, titolo della sua canzone portata a Sanremo. Un messaggio forte e chiaro, che rivendica il diritto di esistere al di fuori di ogni etichetta imposta.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha già confermato la sua presenza alla testa del corteo con la fascia tricolore, mentre dalla Regione Lazio tutto tace. “Il presidente Rocca non si è fatto vivo – ha dichiarato Mario Colamarino, presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli – ma se ha cambiato idea, lo aspettiamo in piazza”. Il riferimento è alla polemica sul patrocinio concesso e poi revocato lo scorso anno dopo le pressioni dei Pro Vita. Una ferita ancora aperta.

La parata partirà da piazza della Repubblica e attraverserà via Cavour, i Fori Imperiali e via di San Gregorio, per concludersi a viale delle Terme di Caracalla. La festa continuerà in grande stile al Rock in Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, a partire dalle 22:30. E come ha anticipato Rose Villain: “Non salirò su un carro, ma su un’astronave: perché nel 2025 c’è ancora chi ci vede come alieni”.

Nel frattempo, il villaggio del Pride – ribattezzato “Pride Croisette” – prenderà vita alle Terme di Caracalla con oltre due settimane di eventi. A inaugurarlo sarà Leo Gassmann, seguito da una line-up che spazia da BigMama e Karma B a Vladimir Luxuria, Francesca Pascale, Bianca Berlinguer, e tanti altri ospiti, anche dal mondo politico.

Ad accompagnare questa edizione c’è anche una nuova mascotte: si chiama Genderella, ed è una figura senza età né sesso che incarna la lotta per l’autodeterminazione e la libertà da ogni binarismo. “Ci hanno zittite, derise, picchiate, ma noi gridiamo ancora più forte” si legge nel manifesto ufficiale in 12 punti. “Siamo la resistenza globale, il Pride che non arretra, la voce che non si spegne”.

Durante la conferenza stampa del 21 maggio, Roma Capitale ha ribadito il proprio supporto, ma dalla Regione Lazio, guidata da Francesco Rocca, nessuna risposta. “Li aspettiamo – ha detto ancora Colamarino – fino al 14 giugno c’è tempo”. Intanto, sono già state invitate tutte le forze di opposizione, e si attende la conferma ufficiale del numero dei carri.

Nel comunicato ufficiale, non sono mancate le critiche al Governo Meloni, definito “il più reazionario della Repubblica”, accusato di “alimentare odio e censura sistematica” contro la comunità LGBTQIA+.

Colamarino ha anche commentato le recenti parole di papa Leone XIV, che ha ribadito una visione della famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna: “Spero che possa rivedere quelle parole. Ci sono tante persone LGBT nel mondo cattolico che avrebbero bisogno di sentirsi accolte, non escluse. La Chiesa dovrebbe essere davvero aperta a tutti”.

Resta poi alta l’attesa per un’ospite davvero speciale: Vivian Jenna Wilson, figlia transgender di Elon Musk. “Ci stiamo lavorando – ha spiegato Colamarino – inizialmente aveva dato la sua disponibilità, ma ora stiamo mediando con la sua agenzia. Se non sarà possibile per il Pride, ci sarà comunque un’altra occasione”.

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