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Fiera di Roma

A Roma il Global CEO Summit della UFI, il vertice mondiale dell’industria fieristica

CRONACA/ECONOMIA/Innovation di

Dal 5 al 7 febbraio al Palazzo Naiadi di Roma si è tenuto il Global CEO Summit dell’UFI, acronimo della Global Association of the Exhibition Industry, leader mondiale del settore fieristico.

La UFI riunisce la maggior parte degli organizzatori di fiere e di esposizioni, una quota rilevante dei centri espositivi, nonché alcune principali associazioni mondiali; stando alle stime l’associazione ha prodotto un giro d’affari da 275 miliardi di euro, ha creato posti di lavoro per un totale di 3,2 milioni e attira alle proprie esposizioni circa 303 milioni di visitatori l’anno; quest’industria, tramite impatti diretti e indiretti, è così florida da sostenere per l’esattezza 167 miliardi di euro sul PIL mondiale, collocandosi così al 56imo posto tra le economie globali.

Un vero e proprio silent power afferma Pietro Piccinetti all’inizio della conferenza stampa che ha anticipato il summit. Piccinetti, presidente della CEFA, ovvero la Central European Fair Alliance, nonché amministratore unico della Fiera di Roma Srl, a margine dei dati appena elencati ha sottolineato quanto il settore sia un vero e proprio motore di sviluppo per le economie mondiali; è difatti interesse della UFI sviluppare gli interscambi tra i paesi tramite accurate analisi di ogni singolo mercato. L’Italia stessa può essere presa come esempio per la questione; con 39 poli fieristici, 22 milioni di visitatori annui e 200 mila espositori il nostro paese è il quarto al mondo nel settore e da qui, ha sottolineato Piccinetti, passa il 50% dell’export italiano. Proprio grazie all’attività compiuta nell’ambito delle fiere e delle esposizioni le piccole e medie imprese hanno la possibilità di internazionalizzarsi e sviluppare i propri network.

Era presente alla conferenza stampa anche Onorio Rebecchini, presidente del Convention Bureau Roma e Lazio, organismo di maggiore rappresentanza del settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) nella regione. Sebbene il CBReL sia nato solo nel 2017 il suo lavoro ha già dato un enorme contributo allo sviluppo del settore nella Capitale e nel Lazio, fornendo supporto alle candidature del territorio. I presidenti della CEFA e del CBReL hanno quindi colto l’opportunità di ospitare a Roma il Global CEO Summit di quest’anno, evento di primaria importanza nel settore dell’industria fieristica; il vertice, che ha cadenza annuale, riunisce i 100 decision-makers globali come i più importanti organizzatori, presidenti e CEO delle varie aziende interessate. L’idea di organizzare a Roma il summit del 2020 era stata già paventata l’anno scorso a Londra, durante il Global Summit del 2019; l’evento di quest’anno, a cui si prende parte solo tramite invito, ha ospitato i market-leader di circa 37 paesi.

“Roma è una meta ideale per ospitare questo evento”, ha detto Kai Hattendorf. Il CEO della UFI ha ampiamente elogiato la “stagione rinascimentale” che l’Italia sta vivendo nel settore, trend che conferma il rapporto speciale tra l’associazione e il nostro paese; a riprova di questa relazione bisogna ricordare che il congresso di fondazione della UFI ha avuto luogo a Milano nel 1925 con l’incontro dei principali organizzatori europei. L’economia fieristica è forte, ha proseguito Hattendorf, il 2019 è stato un anno positivo per i ricavi, le sue entrate sono state maggiori rispetto all’economia generale e questo perché il settore stesso non risente della crisi economica, anzi contribuisce a risollevarla per il suo carattere principale, il networking.

L’obiettivo principale infatti non è monopolizzare la leadership ma favorire il multipolarismo globale; della stessa opinione è stata anche Mary Larkin, presidentessa sia della UFI che della Diversified Communications USA, una società multimediale con sede a Portland, nel Maine. Durante la conferenza la Larkin ha posto gli obiettivi dell’associazione per il futuro: lo sviluppo sostenibile, la multi-leadership e il rafforzamento del mercato del settore, con preferenza però ai primi due.

Oltre all’Italia un altro caso virtuoso è quello della Cina, paese che da circa 15 anni sta registrando un trend positivo nel settore fieristico, consolidandosi così come seconda potenza dopo gli Stati Uniti e prima di Germania e Italia. Stando ai dati offerti dal gruppo Research and Markets, uno dei più grandi per le indagini di mercato, l’economia cinese negli ultimi 10 anni è progredita così vertiginosamente da farla divenire al contempo una delle maggiori potenze manifatturiere e consumatrici al mondo; in tale direzione lo sviluppo dell’industria fieristica cinese è strettamente collegata alla sua crescita economica perché capace di collegare le intenzioni dei buyers e dei contractors. Nel 2017 la Cina ha ospitato più di 10,000 esposizioni per un’area comprensiva di circa 120 milioni di metri quadri, ottenendo così dei ricavi diretti e indiretti pari a 52 miliardi di euro.

Sempre con riguardo alla Cina gli ospiti della conferenza hanno voluto spendere alcune parole per la recente emergenza sanitaria del Coronavirus; se Larkin e Hattendorf non si sono detti preoccupati per la situazione Pietro Piccinetti ha criticato l’isteria italiana al riguardo, confermata anche dal crollo dell’80% di visitatori alla Fiera dei Due Mondi a Milano.

New Space Economy European ExpoForum: dal 10 al 12 dicembre i protagonisti mondiali del settore spaziale a Fiera Roma, l’economia delle stelle a 360 gradi

Innovation di

Un evento proiettato al futuro che guarda oltre l’ecumene puntando alle stelle. Dal 10 al 12 dicembre si terrà la New Space Economy European ExpoForum alla Fiera di Roma, il primo evento dedicato all’economia dello spazio dove l’Italia si conferma una potenza nel settore. Un appuntamento per scoprire quali sono le potenzialità dell’ ecosistema spaziale applicate alla ricerca e non solo

Una manifestazione ideata e organizzata da Fiera Roma e Fondazione Edoardo Amaldi, un incontro tra gli attori della New Space Economy e della Old Economy che darà vita a nuove sinergie nel campo della ricerca scientifica spaziando nell’ambito istituzionale, accademico e commerciale, per poi riflettersi nella quotidianità di ciascuno di noi. In una parola: progresso. Perché oltre alla conoscenza dell’ignoto sopra le nostre teste, le nuove scoperte in campo spaziale comportano innumerevoli migliorie per la qualità della nostra vita.

New Space Economy European ExpoForum, tre giorni dedicati a 360 gradi all’economia dello spazio, con ospite d’eccezione l’astronauta Samantha Cristoforetti. Le nuove e le vecchie logiche dell’economia spaziale si incontreranno e confronteranno facendo il punto sulle nuove potenzialità dell’ecosistema spaziale. L’Italia distingue il suo ruolo tra i protagonisti mondiali del settore e si delinea come una potenza nel campo grazie al forte aumento del budget destinato all’Esa – Agenzia spaziale europea – e ai risultati ottenuti dalla delegazione italiana guidata dal sottosegretario Riccardo Fraccaro alla Ministeriale che si è chiusa nei giorni scorsi a Siviglia.

I tre giorni di fiera presentano un calendario fitto di incontri e dibattiti. Un importante momento per proseguire la riflessione su quanto emerso nell’appuntamento di Siviglia è previsto per il 10 dicembre alle ore 10.20 con la sessione plenaria “High level forum Round table on Cmin19”. Moderato dalla Direttrice di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe, prenderanno la parola sul tema il Direttore generale ESA Johann-Dietrich Wörner e i vertici delle principali Agenzie spaziali europee, il Presidente Asi Giorgio Saccoccia, il Presidente Cnes Jean-Yves Le Gall, il President IAF Pascale Ehrenfreund, il Capo dell’Ufficio spaziale svizzero Renato Krpoun e il Direttore di Cdti Juan Carlos Cortes.

Un altro importante appuntamento è previsto per l’11 dicembre: “Global Space Economic Forum”, organizzato da Esa. Una panoramica sulle azioni comuni che il mondo spaziale può intraprendere assieme a quello istituzionale, accademico e commerciale con la presentazione di alcune delle collaborazioni industriali sviluppate in settori quali sicurezza informatica, guida autonoma, innovazione urbana e marittima.

Roberto Battiston, Fondazione E. Amaldi, Chair del Comitato scientifico di New Space Economy European ExpoForum ha dichiarato: “Investire sullo spazio significa investire sul futuro, anche in termini di miglioramenti concreti della vita sulla terra, dal settore della medicina a quello dell’agricoltura, passando per la mobilità e la sicurezza. La quasi totalità dei settori economici si interseca più o meno direttamente con lo spazio e la sua economia e l’Italia ha una filiera completa nel settore spaziale e ricopre un ruolo di leadership in Europa, confermandosi terzo contributore dell’Esa, nonché uno dei pochi Paesi capaci di fornire tecnologie e programmi in tutti i comparti (Scienza, Esplorazione e osservazione dell’Universo, Osservazione della Terra, Lanciatori, SSA (sicurezza), Telecomunicazioni, Navigazione e nuove tecnologie). Gli investimenti nel settore spaziale fatti negli ultimi 5 anni, culminati con le importanti decisioni appena prese alla Ministeriale Esa del 2019, danno all’Italia una straordinaria occasione di cogliere i benefici della New Space Economy. Come Fondazione Amaldi, con il lancio di questa manifestazione, ci siamo impegnati a dare il nostro contributo per promuovere questa eccezionale opportunità”.

A conferma delle sue parole l’Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma Pietro Piccinetti: “L’Italia punta con forza sullo spazio come volano per lo sviluppo, l’innovazione e la competitività del Sistema-Paese. Come Fiera Roma siamo orgogliosi di contribuire, con questo evento che abbiamo come di consueto organizzato con una parte espositiva e una di simposio dai forti contenuti scientifici, a promuovere un ragionamento che coinvolga le Piccole e medie imprese, le istituzioni e il mondo accademico e della ricerca, sulle grandi sfide strategiche che attendono il nostro Paese e l’Europa su un terreno cruciale come quello dello spazio”.

Photo credits: Greg Rakozy

Elena Bittante
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