GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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REGIONI - page 67

Finlandia, al via la presidenza nel Consiglio dell’UE

EUROPA di

Dal 1° luglio 2019 è la Finlandia a ricoprire, per sei mesi, il ruolo di presidenza nel Consiglio dell’Unione Europea. Ogni sei mesi, uno Stato membro dell’Unione Europea esercita a turno tale ruolo; gli Stati vengono raggruppati a gruppi di tre e sono chiamati ad esercitare la presidenza del Consiglio in modo coerente, garantendo la continuità dei lavori. È dal 2009 che si utilizza tale sistema: sulla base di un programma comune e di obiettivi a lungo termine, il trio esercita a rotazione per 18 mesi la presidenza del Consiglio coordinando azioni e politiche; poi, ogni Stato approfondisce il programma comune attraverso un programma proprio, più dettagliato. Leggi Tutto

Vertice tra Unione Europea ed Ucraina per discutere di politiche, aree di crisi e finanziamenti

EUROPA di

Si è svolto il 21° vertice bilaterale tra Unione europea ed Ucraina, tenutosi martedì 8 luglio. L’incontro ha avuto luogo a Kiev, tra il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini e il Commissario europeo per la politica di vicinato e in negoziati per l’allargamento Johannes Hahn. Leggi Tutto

Libia, la Francia conferma “nostri i missili”

AFRICA/Medio oriente – Africa di

Il governo francese si trova in una situazione di forte imbarazzo viste le ultime notizie che lo collegano in maniera “negativa” al maresciallo Khalifa Haftar, il militare di 76 anni che ha iniziato l’assedio di Tripoli nell’aprile scorso dando luogo ad uno scontro con le brigate del governo di accordo nazionale, sostento dall’ONU, in cui si stimano ad oggi mille morti, tra cui più di cento civili. L’esecutivo di Emmanuel Macron è stato costretto a confermare nella giornata di mercoledì che i quattro missili ritrovati in un campo delle truppe di Haftar appartengono alla Francia, anche se ha assicurato che sono inutilizzabili.

Il Governo di Unità Nazionale, con sede a Tripoli e riconosciuto dalle Nazioni Unite, è riuscito ad espellere le truppe di Haftar dalla città di Gharian il 26 giugno, ottanta chilometri a sud della capitale. Durante il recupero di questa enclave  le brigate fedeli a Serraj hanno ritrovato quattro missili Javelin. Le armi erano state vendute dagli Stati Uniti alla Francia, secondo il New York Times. Fonte della Difesa transalpina hanno confermato che i missili appartengono alla Francia, sottolineando che si trattano di unità “danneggiate e fuori uso”, che dovrebbero essere distrutte e che non costituiscono una violazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite dal 2011. Ma questa spiegazione, come sottolinea anche il New York Times, non chiarisce come quei missili siano finiti in un campo delle truppe di Haftar, situato nei pressi di un fronte di guerra. Il governo guidato da Serraj ha denunciato in numerose occasioni che sia l’Egitto che gli Emirati Arabi Uniti avrebbero rotto l’embargo per fornire armi ad Haftar. Allo stesso modo, dalla parte opposta, Haftar sostiene che la Turchia fornisca droni a Tripoli, elemento, secondo molti, chiave in questa guerra. I quattro missili Javelin sono stati acquistati, secondo il New York Times, nel 2010 a 170.000 dollari ad unità. Questo è un tipo di arma venduto solo agli alleati militari ritenuti “vicini”. Secondo la versione francese, i missili erano destinati all’autoprotezione di un distaccamento francese schierato per raccogliere  informazioni su questioni antiterroristische, che d’altra parte conferma la continua presenza di unità francesi nella zona, sottolineando di non essere mai stati consegnati a forze locali di alcun tipo. “Non c’è mai stato un tentativo di vendere, prestare o trasferire qualsiasi tipo di armi in Libia”, conferma Parigi, evidenziando che i missili sono stati “temporaneamente archiviati per essere distrutti”.

Khalifa Haftar ha iniziato la sua crociata contro il governo di accordo nazionale nel 2014. Si è stabilito nell’est del Paese e da lì ha assediato per due anni la città di Bengasi, controllata da diversi milizie islamiche. Per conquistare Bengasi, ha ricevuto aiuti militari dall’Egitto, dagli Emirati e dalla Francia. Il fatto che il governo francese abbia cercato  di appoggiare  con le proprie forze speciali Haftar non è mai stato un segreto. A luglio 2016, l’allora Presidente Hollande aveva annunciato che tre soldati delle forze speciali francesi erano morti in un incidente nella parte orientale della Libia. Era la prima volta che i francesi ammettevano ufficialmente la loro partecipazione al conflitto libico. Se Hollande forniva sostegno militare, il suo successore, Macron, ha concesso la legittimità politica ad Haftar quando ha promosso nel luglio 2017 e poi nel maggio 2018 due separati incontri a Parigi tra Haftar e il primo ministro riconosciuto dalle Nazioni Unite, Fayed el Serraj. Anche se Macron non ha mai trattato allo stesso modo Serraj e Haftar, alcuni comportamenti e concessioni hanno reso Haftar una parte inevitabile da considerare per la soluzione del conflitto libico. Tuttavia, Haftar ha boicottato tutti i tentativi di pace guidati dall’Onu. Nel pieno della sfida alla comunità internazionale, il feldlmaresciallo ha assediato la capitale Tripoli nello stesso giorno in cui il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si trovava nella capitale libica per preparare una conferenza  di pace che includeva lo stesso Haftar.

Di Mario Savina

Haifa, proteste per la morte del giovane Tekah

MEDIO ORIENTE di

Durante questi giorni, la comunità ebraica etiope, sta tenendo numerose proteste per le strade delle città più importanti di Israele. L’evento scatenante è stata l’uccisione di un ragazzo di 19 anni di origini etiopi, Solomon Tekah, il quale è stato ferito a morte da un proiettile partito da un poliziotto fuori servizio nella notte del 30 giugno nel quartiere di Haifa, a Kyriat Haim. Leggi Tutto

Filippine, la guerra alla droga di Duterte conta 6000 vittime

ASIA PACIFICO di

In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha denunciato che l’ondata di omicidi di polizia scatenati tre anni fa dall’assassina campagna contro la droga del presidente delle Filippine Rodrigo Duterte continua a distruggere vite umane e a devastare intere comunità. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato le Nazioni Unite ad avviare immediatamente un’indagine sulle gravi violazioni dei diritti umani e sui possibili crimini contro l’umanità commessi nel contesto della “guerra alla droga”.

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A settembre il congresso dei paesi Baltici sull’economia

ECONOMIA/EST EUROPA di

Si avvicina la data del congresso annuale della bsssc sull’economia nel settore marino del mar baltico e sviluppo sostenibile della regione. Continuano i preparativi per il congresso annuale organizzato dalla “Baltic Sea States Subregional Co-operation (BSSSC)”, un Organizzazione Internazionale, fondata nel 19993 in Norvegia che comprende tutti gli stati che si affacciano sul Mar Baltico. Leggi Tutto

Vertici UE, le nomine del Consiglio Europeo

EUROPA di

Nelle giornate del 30 giugno, 1° luglio e 2 luglio il Consiglio Europeo, riunito in sessione straordinaria, è riuscito a trovare un accordo sulle nomine delle massime cariche dell’Unione Europea. L’organo che riunisce i capi di Stato o di governo dei paesi dell’UE ha discusso sulla nomina delle cariche più alte all’interno dell’Unione Europea, a partire dalla più importante, la presidenza della Commissione europea. Leggi Tutto

Social Media, per il Garante dell’infanzia necessaria più consapevolezza da parte dei giovani, VIDEO INTERVISTA

EUROPA/SOCIETA' di

Giovani e giovanissimi passano molte ore in contatto tra loro sui social media, una socializzazione virtuale che in alcuni casi porta all’isolamento vero e proprio. Un problema che viene evidenziato già in età pre adolescenziale e che difficilmente le famiglie sono in grado di combattere adeguatamente questi eccessi di un fenomeno che può avere sicuramente degli aspetti positivi ma anche possibili pericoli.

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Alessandro Conte
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