GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Difesa - page 7

Libano: cambio di unità del contingente italiano

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Presso la base di Shama, quartier generale del Contingente Italiano in Libano, si è concluso lunedì 15 maggio il processo di Trasferimento di Autorità (ToA) delle unità Combat Support Battalion (CS Bn) e Sector Mobile Reserve (SMR).

Alla cerimonia, che sancisce l’assunzione di responsabilità dei nuovi reparti, ha presenziato il Comandante della Joint Task Force – Lebanon (JTF-L) Sector West, il Generale di Brigata Francesco Olla, che ha evidenziato l’importanza delle attività svolte dalle unità.

Pattuglia della SMR lungo la Blue LineIl Combat Support Battalion è l’unità predisposta al supporto dei reparti di manovra con le sue componenti del genio e delle trasmissioni, fino a domenica 14 maggio su base Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata “Pozzuolo del Friuli” e ora su base dell’omologo Reparto della Brigata “Granatieri di Sardegna”.

La Sector Mobile Reserve, l’unità di manovra di riserva tattica di Sector West, è composta da uno squadrone di Cavalleria che, grazie alla specificità dei mezzi a disposizione e il lungo addestSottufficiale del genio durante la vestizione dell'equipaggiamentoramento condotto, garantisce un impiego immediato in tutta l’Area di Operazioni del complesso contingente internazionale. Il comando del SMR passa dal 1° squadrone esplorante del Reggimento “Genova Cavalleria” (4°) al 2° squadrone esplorante del Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°).

Il contingente italiano, su base Brigata “Granatieri di Sardegna”, si appresta quindi al completamento dell’immissione in teatro operativo libanese di tutte le unità alle dipendenze con l’Operazione “Leonte XXII”, dal 2006 sotto egida delle Nazioni Unite a seguito della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1701.

KFOR, addestramento congiunto per il MNbG West

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Kosovo: addestramento congiunto del Multinational Battle Group West e della Riserva Tattica di KFOR
Si è svolta oggi in Kosovo, presso la base italiana del Multinational Battle Group West (MNBG-W), l’attività addestrativa finalizzata ad incrementare l’interoperabilità tra il Gruppo ed il Tactical Reserve Manouvre Battalion (KTM), la componente della Kosovo Force (KFOR) fornita dal contingente ungherese e con funzioni di riserva di teatro. In una vasta area appositamente allestita all’interno del “Villaggio Italia”, sia la compagnia italiana che quella slovena del MNBG-W hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con la compagnia della KTM, testando le proprie capacità di reazione in caso di incremento del livello di minaccia.

L’attività addestrativa, condotta sotto il controllo del Comandante del battaglione di Manovra, Tenente Colonnello Giuseppe Cannazza, si è conclusa con successo raggiungendo gli obiettivi addestrativi prefissati e confermando ancora una volta l’elevato livello di preparazione delle unità e la loro capacità di operare in ambiente multinazionale.

Il Multinational Battle Group West è l’unità multinazionale a guida italiana che opera nel settore ovest del Kosovo nell’ambito della KFOR. All’operazione NATO partecipano attualmente 4000 soldati di 30 Paesi, di cui 550 italiani operanti nel MNBG-W, nel Multinational Specialized Unit (MSU) dell’Arma dei Carabinieri e nel Joint Regional Detachment (JRD), tutte unità a guida italiana.

ONU e Esercito si addestrano per le situazioni di crisi

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Lo scorso 22 aprile l’International Training Center dell’International Labour Organization e la Brigata Alpina Taurinense dell’Esercito Italiano hanno svolto un’esercitazione denominata “Field Security Simulation” presso il campus di Torino dell’ITC-ILO.
Obiettivo dell’attività è stato quello di permettere a funzionari di varie Agenzie delle Nazioni Unite di addestrarsi alla reazione in situazione di crisi, avvalendosi del know-how maturato dagli Alpini della Taurinense in oltre venticinque anni di operazioni internazionali in aree rischiose dal punto di vista della sicurezza.
Particolarmente importante si è rivelata la capacità di interazione tra i militari ed i funzionari delle Nazioni Unite, specialmente dal punto di vista procedurale ed operativo. Ciò ha consentito agli Alpini di migliorare ulteriormente la coordinazione con le Organizzazioni Internazionali ed ha permesso ai rappresentanti delle varie Agenzie di incrementare la loro consapevolezza, la capacità di porre in atto un’adeguata reazione e la conoscenza delle specifiche procedure operative delle Forze Armate in aree di crisi. La simulazione, che ha coinvolto in vari ruoli oltre cento persone, è stata caratterizzata da un notevole grado di realismo ed è quindi risultata particolarmente efficace rispetto agli obiettivi sopra citati.
Per gli Alpini della Taurinense – che hanno impiegato in questa occasione alcuni assetti del 2° Reggimento Alpini di Cuneo – è la conferma della proficua collaborazione tra l’Esercito e le Agenzie delle Nazioni Unite, attiva con successo a Torino da ormai dieci anni.

Mediterraneo, partita l'esercitazione navale "Mare Aperto"

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Inizia oggi nel Mediterraneo Centrale la “Mare Aperto”, esercitazione interforze e internazionale che, condotta dal Comandante in Capo della Squadra Navale, rappresenta il primo evento addestrativo complesso annuale della Marina Militare italiana, con la partecipazione anche di assetti dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, oltre a unità navali dei due gruppi permanenti della NATO e della Forza Marittima Europea.

In mare opereranno la portaerei Cavour, con i velivoli AV8B imbarcati, navi e sommergibili della Marina Militare e 11 navi provenienti da Canada, Francia, Polonia, Portogallo, Spagna e Turchia, inquadrate nei Gruppi marittimi permanenti della NATO e nella Forza Marittima Europea. La Marina, inoltre, schiererà la Brigata Marina San Marco. Prenderanno parte all’esercitazione anche velivoli Tornado, AMX, CAEW, Predator, KC 767 dell’Aeronautica Militare nonché il reggimento Lagunari, elicotteri AW-129, un posto comando di artiglieria terrestre ed un posto comando di artiglieria antiaerea dell’Esercito Italiano.

Per dieci giorni gli uomini e le donne imbarcati sulle navi, sui sommergibili e gli equipaggi di volo, si addestreranno nelle principali forme di lotta sul mare e dal mare, quali la difesa delle navi nella lotta antiaerea, antisommergibile ed antinave, il contrasto alle attività illegali sul mare, la gestione di situazioni di crisi in ambienti con presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica e la proiezione di una forza anfibia dal mare su terra.

La “Mare Aperto” integra anche l’esercitazione di contromisure mine IT MINEX, coinvolgendo il comando delle Forze di Contromisure Mine della Marina e la forza permanente di contromisure mine della NATO.

La “Mare Aperto” è un’esercitazione mirata all’addestramento complesso della Marina Militare, in particolare, e delle Forze Armate in generale, finalizzata al mantenimento di elevati standard di interoperabilità ed integrazione delle forze nazionali e NATO, per la sicurezza marittima comune dell’Italia, europea e dell’Alleanza Atlantica.

KFOR, I compiti del Multi National Battle Group West

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Il Multinational Battle Group West (MNBG WEST) nell’ambito della missione NATo della Kosovo Force ha il compito di assicurare protezione e sicurezza nel quadrante West del Kosovo. Oggi il comando di questa unità è affidato al Colonnello Stefano Imperia e la componente italiana è su base 32° Carri, con lui parliamo dei compiti operativi dell’Unità.

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Il Multinational Battle Group opera dalla base denominata “Villaggio Italia” che ospita da ormai diciotto anni le unità delle varie nazioni che partecipano alla missione.

La responsabilità principale nell’ambito della loro operatività è la protezione dello storico monastero ortodosso di Decane che rappresenta un simbolo per i serbi della zona e quindi un obiettivo sensibile ogni qualvolta la situazione dell’area diventa critica.

Questo settore del Kosovo è stato in passato uno dei più caldi e la presenza delle forze NATO ha permesso di ristabilire la pace e la sicurezza in tanti villaggi che sono stati teatro di atti di violenza durante il periodo di guerra e immediatamente successivo.

Oggi tutta l’area gode di una generale tranquillità assicurata dalla presenza della missione NATO che ha visto l’Italia tra i suoi più importanti contributori e la cui efficacia è testimoniata dalla buona accoglienza che le unità italiane ricevono sia dai Serbi che dagli albanesi Kosovari.

 

KFOR, la Missione italiana in Kosovo – Intervista al Generale Giovanni Fungo

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La missione KFOR è operativa da 18 anni dal 1999 quando la guerra tra le forze Serbe e le milizia di difesa Kosovare Albanesi si dettero battaglia.

Gli Stati Uniti e poi l’Europa non poterono ignorare i crimini che si stavano perpetrando in quella terra così vicino all’Europa occidentale ed entrarono in guerra bombardando le truppe di Milosevic fino a farle arretrare e cessare le ostilità permettendo il dispiegamento delle truppe NATO con il compito di proteggere il rientro della popolazione che aveva abbandonato il paese.

Oggi la missione multinazionale della NATO è a guida italiana e il comando assegnato al Generale di Divisione Giovanni Fungo che abbiamo raggiunto a Pristina nella base di “Film City” per una intervista sulle attuali mansioni della missione italiana in Kosovo.

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Unifil, cambio di comando ITALBAT, subentra il Colonnello Colizza

Asia/Difesa di

Al Mansouri (Libano) 02 maggio 2017 – Ha avuto luogo questa mattina, presso la base italiana di   Al Mansouri, la cerimonia di avvicendamento del comando di ITALBATT, l’unità di manovra del Contingente Italiano della missione UNIFIL, tra il Colonnello Angelo DI DOMENICO, cedente, e il Colonnello Massimo CROCCO BARISANO COLIZZA, subentrante.

Il passaggio della bandiera ONU che sancisce il Traferimento di AutoritàIl passaggio della bandiera delle Nazioni Unite alla presenza del Gen.B. Francesco OLLA, Comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West su base Brigata Meccanizzata “Granatieri di Sardegna”, e degli stendardi dei Reggimenti “Genova Cavalleria” (4°) e “Lancieri di Montebello” (8°), ha sancito ufficialmente l’inizio dell’operazione “Leonte XXII” per il “Montebello”.

La cedente Task Force “Genova” nel corso dell’ultimo mese ha condotto un corso di lingua italiana a favore delle giovani studentesse dell’Istituto Femminile di Tiro e uno di Information Communication Technology a favore di circa 10 donne in collaborazione con il Social Development Centre che opera nell’area a Sud del Litani. I progetti di formazione, oltre a aver contribuito ad infondere una conoscenza di base delle materie trattate, hanno volutamente coinvolto l’importante dimensione femminile nell’ottica di una prospettiva di gender, aspetto fondamentale nella condotta delle operazioni internazionali delle Nazioni Unite.

Le “redini” della Task Force ITALBATT passano, quindi a reggimento “Lancieri di Montebello” (8°), con le unità operative del proprio Gruppo Squadroni Esplorante – che esprimono nell’ambito della stessa operazione anche la riserva tattica di settore alle dirette dipendenze del Generale Comandante il Sector West – e un Battaglione del 1° reggimento “Granatieri di Sardegna”, entrambi di stanza a Roma.

I compiti operativi che i “Verdi Lancieri” saranno chiamati ad assolvere nella propria area di operazione sono definiti dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che vedono, tra i suoi obiettivi principali, la cessazione delle ostilità attraverso un costante monitoraggio della Blue Line; il supporto alla popolazione locale, attraverso la funzione operativa di cooperazione civile-militare (CIMIC); il supporto alle Forze Armate libanesi dislocate nel Libano del Sud, attraverso il coordinamento, la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative congiunte.

I “Lancieri di Montebello” e i Granatieri continueranno ad assicurare le attività di alta rappresentanza e cerimoniale di stato nella città di Roma, così come le attività operative nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure” in Roma Capitale.

Kosovo: I medici militari italiani nelle scuole di Pec/Peja per parlare di droga e alcol

Difesa/EUROPA di
​Il 28 aprile 2017 si è concluso un ciclo di lezioni tenuto dai medici militari del Contingente italiano mirante a sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori di Pec/Peja sui gravi rischi circa il consumo di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcool.
Il progetto, è frutto della collaborazione tra l’assessorato all’ istruzione e il Multinational Battle Group West (MNBG-W), è stato realizzato grazie all’impegno profuso dagli ufficiali italiani che operano nell’ambito delle operazioni civili – militari.
Le lezioni che si sono svolte in sei scuole della municipalità a partire dal mese di marzo, sono state tenute dal capitano Marco Romano, direttore dell’infermeria di Campo Villaggio Italia e hanno riscosso grande interesse da parte degli studenti. L’Assessore all’Istruzione Besim Avdimetaj nel discorso pronunciato in occasione della conclusione del progetto, si è detto entusiasta della collaborazione con i militari italiani di KFOR e ha affermato la grande utilità delle problematiche trattate. Il MNBG-W è un’Unità a leadership italiana attualmente su base 32 Reggimento Carri con cui operano anche militari austriaci, sloveni e moldavi.

Croce Rossa Militare, un anno dopo il riordino il personale in piazza a Montecitorio

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È passato un anno da quando è stato messo in atto il riordino della Croce Rossa Militare che ha trasformato l’ente di diritto pubblico in associazione privata cosi come la Croce Rossa Italiana.

Il personale in forza all’ente ormai disciolto oggi è in parte confluito in forza a vari ministeri e trova la sua rappresentanza sindacale nel Co.S.P. che il prossimo 27 aprile ha organizzato una manifestazione a Montecitorio.

Abbiamo chiesto al delegato Nazionale del comparto Ministeri Tonino Martini le ragioni che hanno spinto il sindacato a manifestare e quali sono i problemi che devono essere affrontati quanto prima, “Quale Delegato Nazionale del Comparto Ministeri ed Enti” ci racconta Tonino Martini “mi sono occupato particolarmente del personale civile e militare già appartenente alla Croce Rossa Italiana immesso nei ruoli di Ministeri ed Enti a seguito di mobilità obbligatoria con tutti i problemi che ne conseguono”

Quali sono queste problematiche ce lo spiega dettagliatamente mettendo in rilievo alcuni punti fondamentali del riordino che toccano in primis le professionalità del personale “ la presenza nell’ambito della Croce Rossa Italiana di un Corpo Militare, ausiliario delle Forze Armate dello Stato, finalizzato all’assolvimento dei compiti di emergenza del tempo di pace, di guerra e di grave crisi che portava le stellette a cinque punte come segno dello stato giuridico militare” e quindi sottoposto alle norme del regolamento di disciplina militare e dei codici penali militari aggiungiamo” ha reso particolarmente complesso il trasferimento in mobilità obbligatoria nei Ministeri ed Enti con difficoltà di inquadramento giuridico, economico, previdenziale e lavorativo ancora in essere e proprio in questa direzione il Co.S.P. si sta adoperando in tutte le sedi per la loto risoluzione !”

 Anzianità, corrispondenza dei livelli contrattuali e certezza dell’avvanenuto accantonamento dei TFS e dei TFR sono tra i principali temi che la manifestazione del 27 aprile vuole far mergere nel dibattito politico ma non solo anche perché ad oggi l’Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana, subentrato per la residua gestione pubblica, alla Croce Rossa Italiana – E.P.N.E., pare non abbia ancora fornito una chiara quantificazione delle somme accantonate a tale scopo nonché assicurazione circa il dovuto trasferimento degli importi agli Enti Previdenziali di competenza.

Tra le problematiche da risolvere” continua Tonino Martini “ anche quella della Cassa Previdenziale visto che gli ex. Militari di Croce Rossa e gran parte del personale civile della C.R.I. risultava iscritto all’I.N.P.S. oppure alla ex C.P.E.D.E.L. transitata in I.N.P.D.A.P. Enti Pubblici con le relative problematiche di ricongiungimento”.

Cosa sta succedendo al personale in mobilità e quali sono le vostre richieste alle istituzioni?

2017-04-24-PHOTO-00000023“Premesso che la normativa vigente consente” ci risponde Tonino Martini “al personale in mobilità obbligatoria – la scelta della Cassa Previdenziale ritenuta più idonea, vogliamo chiarezza su vantaggi e svantaggi di ciascuna forma previdenziale al fine di garantire una serena vecchiaia a chi ha operato a favore dei più vulnerabili per gran parte della propria vita lavorativa (in tale ambito hanno finora svolta attività lavorativa tutti gli Operatori della Croce Rossa Italiana).”

 Quali azioni avete intentato per tutelare i vostri iscritti? “ Con una lettera formale il Co.S.P. ha richiesto ciò agli Enti Previdenziali chiedendo, altresì, la sospensione di qualsiasi termine di prescrizione per il passaggio da una Cassa Previdenziale all’altra.” ci risponde il delegato che continua dicendo che “ Tra i punti oggetto delle nostre richieste assume particolare rilievo quello della formazione del personale. I Dipendenti della C.R.I. sono stati catapultati in una realtà lavorativa spesso completamente diversa da quella svolta. Forse un tavolo di lavoro preventivo con la Funzione Pubblica avrebbe evitato talune criticità ancora fortemente evidenti. I Dipendenti civili e militari della C.R.I. hanno una competenza tecnico- amministrativa che se coniugata con una adeguata formazione può dare luogo a espressioni lavorative straordinarie.”

L’azione sindacale de Co.S.P. vuole muoversi rispettando i principi che sono stati per 150 anni il  riferimento per tutto il personale della CRI-MIL sia effettivi che volontari, Umanità, Imparzialità, indipendenza , volontarietà e universalità della mutua assistenza tra le associazioni umanitarie.

La ricollocazione del personale ha provocato un altro problema soprattutto per quelle professionalità che sono state incorporate nel Ministero dell’Istruzione la cui equiparazione di livello contrattuale li ha posti nella fascia degli ATA assistenti tecnici ausiliari con una forte dispersione della loro professionalità, come sottolinea il delegato Nazionale “Senza nulla togliere agli A.T.A. Assistenti Tecnici Ausiliari nel cui ambito sono inseriti anche i cuochi, gli infermieri ed i guardarobieri, ecc.. gli Operatori ex. C.R.I. inseriti in tali Quadri hanno nella maggior parte dei casi elevata competenza e professionalità e a differenza dei loro colleghi in mobilità in altri Ministeri ed Enti non beneficiano di una collocazione lavorativa stabile e definita. Per questi motivi chiediamo dunque eguale trattamento, formazione ed adeguata collocazione del personale tenendo conto dei “curricula” individuali !”

Attesa quindi per l’appuntamento del 27 aprile per verificare le risposte che verranno date dalle istituzioni in quell’occasione e successivamente e comprendere al meglio come la riorganizzazione della pubblica amministrazione debba essere fatta senza disperdere il valore fondamentale che è il capitale umano.

Manifestazione a Roma per il Comparto sicurezza

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Il prossimo 27 aprile si terrà a Roma in Piazza Montecitorio la manifestazione degli operatori della sicurezza e del comparto ministeri per porre all’attenzione delle istituzioni e più in generale della pubblica opinione lo stato di abbandono e ala mancanza di una seria politica di riforma del settore.

Abbiamo chiesto al Segretario Generale del sindacato Domenico Mastrulli che rappresenta una grande parte dei lavoratori del settore, quali sono gli obiettivi di questa manifestazione?

“portare il pieno e totale dissenso degli operatori della sicurezza e del comparto ministeri ed enti all’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e dei politici i fatti e misfatti del mondo delle divise e delle istituzioni abbandonati da anni e privi a volte anche della semplice formazione e garanzia costituzionale quale diritto pubblicistico, d’informazione, di aggregazione e di cultura economica attuale. “

Quali sono i problemi  che volete denunciare con questa  manifestazione ?

le problematiche dei diversi settori di rappresentanza del COSP sono allegati al presente con un volantino ma partono dalla riforma becera della Fornero, al mancato rinnovo dei cnl,al mancato riordino bis delle carriere per i ruoli base agenti, assistenti, assistenti capo che non transitano, diversamente dalla originaria richiesta del COSP, nei ruoli dei sovrintendenti ma vengono individuati solo nella qualifica di ass.capo coordinatori, in poche parole più responsabilità e senza compenso economico.

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Anche per il vostro settore è stato redatto il “Libro Bianco” con l’obiettivo di raccogliere le idee attorno ad una possibile riforma, quali potrebbero essere le vostre proposte?

“certamente il libro dei sogni lo abbiamo letto tutto, a volte abbiamo anche sognato di stare meglio ma siamo rimasti peggio, quello che andrebbe scritto è il libro dei valori delle professionalità ,delle coscienze formative, delle emancipazioni culturali professionali e tecnologiche, insomma vorremmo uno stato di diritto e non solo fatto di doveri a volte anche beceri ed infruttuosi come la politica sulla sicurezza e sullo smantellamento di veri corpi di polizia ,penso e rifletto agli ex della Croce Rossa Militare, alla forestale e magari domani toccherà anche alla polizia penitenziaria se andiamo avanti di questo passo”

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Alla manifestazione non parteciperanno le altre sigle sindacali per volontà del COSP ma saranno invece presenti tutti i partecipanti dei concorsi degli scorsi anni le cui graduatorie scorrono troppo lentamente e non riescono a coprire le esigenze operative del settore che dovrebbe avere circa 46.000 addetti per poter svolgere al meglio le attività assegnate mentre oggi sono solo 36.000 gli addetti del comparto sicurezza che ne perde circa 2.000 anno dal turn over e dai pensionamenti.

Un settore quello della sicurezza che dovrebbe avere una grande importanza in questo periodo di grande instabilità internazionale che si traduce sul territorio di una maggiore necessità di controlli per la lotta al terrorismo internazionale e nel sistema penitenziario di una grande attenzione ai fenomeni di radicalizzazione islamica a causa della grande percentuale di stranieri che purtroppo sono detenuti in Italia.

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Alessandro Conte
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