The Holdovers. Cosa c’è di bello nella solitudine?

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Dopo aver visto questo film di Alexander Payne mi viene da rispondere Tutto! Vedete questo film e probabilmente sarete d’accordo con me. Potrei chiudere la recensione in tre parole, anzi con tre aggettivi: Superlativo; riferito a Paul Giamatti.

Incredibile; l’atmosfera vera degli anni 70 è in tutto anche nella luce del cielo Vero; come dovrebbero essere le persone quando rimangono se stesse. La vicenda si svolge in una località del New England ed è ambientata negli anni ’70. Un professore di studi classici (Paul Giamatti), noto per le sue opinioni controverse ma anche per la sua fervente passione e dedizione al suo lavoro insegna alla Barton Academy, un’istituzione che diventa un rifugio per gli studenti che non possono tornare a casa durante le vacanze di Natale. Il professor Hunham si troverà a prendersi cura di questi studenti rimasti, insieme a pochi altri, tra cui Angus Tully (Dominic Sessa al suo primo film), mentre Mary (Da’Vine Joy Randolph vincitrice di un Golden Globe), la capocuoca ancora addolorata per la perdita del figlio in Vietnam, e Danny, l’aiutante tuttofare, li accompagneranno.

Tuttavia, quando quattro studenti vengono portati altrove per le vacanze grazie all’intervento di uno dei loro genitori che se li porta via a bordo dell’elicottero personale, il Professor Hunham e lo studente problematico Tully si troveranno improvvisamente soli con Mary e Danny. Il film è in realtà un viaggio nel sentimento della solitudine e della voglia di vivere con la improbabile condivisione di momenti unici tra persone assolutamente differenti l’una dall’altra che però hanno in comune qualcosa di molto speciale: sono se stesse.

Paul Giamatti è bravissimo, qualcuno lo ricorderà per un gran film in cui fu protagonista insieme a Dustin Hoffman: La versione di Barney del 2010, diretto da Richard J. Lewis. La cosa stupefacente di questo film è, tra la’ltro, l’atmosfere degli anni ’70, riprodotta fedelmente tanto da pensare di vedere un film di quegli anni e non un film del 2023. Bravissimo, secondo me, Eigil Bryld, autore della fotografia di molti films ma che non avevo avuto modo di apprezzare così come in The Holdovers.

Insomma vedete questo film e se ve lo siete persi al cinema, è uno di quelli che anche a casa potete godervelo, comodi sul divano, con una bella coperta e una tisana calda per amica… poi se fuori nevica è il top.

Buona visione

Bookreporter Settembre

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