Il Metaverso come Strumento di Progettazione e Test per Veicoli Militari

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Il Metaverso come Strumento di Progettazione e Test per Veicoli Militari: una soluzione vincente per la riduzione dei costi e la sostenibilità. Questo articolo si pone l’obiettivo di fornireuna panoramica di come il metaverso potrebbe essere utilizzato come strumento innovativo per migliorare l’efficienza energetica, ridurre i costi e accelerare il processo di sviluppo di veicoli militari, con benefici significativi per l’industria e le forze armate.

Il metaverso, grazie alle sue potenti e immensepiattaforme virtuali, mette a disposizione un’opportunità senza precedenti per la categoria di ingegneri che si occupa della progettazione e del test di veicoli militari. In altri termini, esiste una vasta gamma di mezzi militari che si potrebbero riprodurre nello spazio virtuale al fine di effettuare test per poi renderli idonei e riprodurli nella vita reale, quali: I veicoli corazzati avanzati (Carri armati di nuova generazione con tecnologie furtive, sistemi di difesa attiva e armamenti più potenti), veicoli da combattimento della fanteria con maggiore protezione, capacità di rete e integrazione di droni o robotica (ad esempio il Bradley Fighting Vehicle, ossia un veicolo corazzato che combina la capacità di trasporto di truppe con armamenti pesanti), Veicoli corazzati leggeri e veloci per operazioni di ricognizione e pattugliamento(ad esempio il LAV-25 è un veicolo corazzato leggero, prodotto negli Stati Uniti, con capacità di movimento su terreni difficili e alta velocità), veicoli aerei senza pilota e qui facciamo riferimento ai droni da combattimento autonomi con capacità di attacco, sorveglianza e ricognizione avanzate, droni cargo per il trasporto logistico in zone di conflitto o di difficile accesso, droni per la guerra elettronica o per intercettare e neutralizzare minacce aeree nemiche, veicoli navali, quali navi da guerra furtive con tecnologie avanzate di riduzione della firma radar e capacità di difesa missilistica, sottomarini silenziosi e autonomi con maggiori capacità di sensori, comunicazione e attacco, navi anfibie per operazioni di sbarco, con capacità di trasporto di truppe, equipaggiamenti e veicoli da combattimento, veicoli tattici leggeri, quali veicoli da ricognizione tattica con maggiore mobilità, autonomia e capacità di sorveglianza elettronica, veicoli da supporto per truppe speciali con armamenti leggeri, capacità di comunicazione avanzata e protezione balistica, i veicoli per la guerra elettronica, ossia dotati di sistemi per disturbare le comunicazioni nemiche, interferire con i sistemi di difesa elettronica e proteggere le proprie comunicazioni, i veicoli per le operazioni speciali, ovvero quelli da supporto per forze speciali con capacità di infiltrazione, estrazione, ricognizione e attacco, veicoli anfibi per operazioni di assalto costiero e in zone costiere ad alto rischio ed infine, anche la categoria dei veicoli per la logistica militare, come quei veicolilogistici autonomi per il trasporto di carichi pesanti in terreni difficili o pericolosi (rifornimento di munizioni, carburante e materiali nelle zone di conflitto).

Tutto questo, potrebbe comportare un iter abbastanza complesso che si suddivide in diverse fasi: 1) la progettazione e modellazione virtuale, 2) test e simulazioni, 3) collaborazione e condivisione di risorse, 4) riduzione di energie e costi.

Nel primo caso, si tratta di un processo che utilizza software avanzati e tecniche di modellazione tridimensionale al fine di sviluppare e visualizzare veicoli militari in modo virtuale (ad esempio, ideare componenti, assemblare parti, definire geometrie e visualizzare il veicolo da diverse angolazioni), questo avviene mediante piattaforme di progettazione digitali all’interno del metaverso, dove gli ingegneri possono creare prototipi virtuali e dettagliati progettando e testando diverse configurazioni, analizzando le prestazioni (ad esempio, possono studiare il flusso dell’aria intorno al veicolo per ottimizzare l’aerodinamica o valutare la resistenza strutturale del veicolo sotto carichi esterni) e l’integrazione dei sistemi.

Nel secondo caso, grazie alla creazione di spazi virtuali realistici, ossia simulazioni digitali che ricreano fedelmente un ambiente o una scena in modo da apparire e comportarsi come nel mondo reale, gli ingegneri potranno condurre test e simulazioni dettagliate dei mezzi sopra citati, nel metaverso. Questo procedimento include test di resistenza strutturale (al fine di garantire che le strutture dei mezzi siano sicure, affidabili e in grado di resistere alle condizioni operative previste), test di collisione (contribuisce al miglioramento dellasicurezza stradale e a ridurre il rischio di lesioni e danni in caso di incidente automobilistico, ponendosil’obiettivo di valutare la resistenza strutturale del veicolo, l’efficacia dei sistemi di sicurezza e l’eventuale presenza di vulnerabilità), test di mobilità (per valutare la capacità di un veicolo di affrontare terreni accidentati, attraversare ostacoli e operare in diverse situazioni operative) e molte altre simulazioni complesse. La capacità di riprodurre accuratamente le condizionioperative e valutare le prestazioni dei veicoli virtuali consente di ottimizzare il loro design prima della produzione fisica, riducendo il rischio di costosi errori e migliorando l’efficienza energetica.

Nel terzo caso, una delle caratteristiche distintive del metaverso che è stata già “testata” in diversi settori è la possibilità di collaborazione. In altre parole, gli ingegneri selezionati o team di progettazione impiegati per la stessa operazione, avranno la possibilità di coordinarsi e di condividere le risorse tra loro (si pensi ad un progetto che vede la realizzazione di un mezzo militare complesso, lo stesso verrà riprodotto in una stanza virtuale dove solo un team di esperti creato ad hoc per quel piano avrà accesso con lo scopo di poter condividere pensieri, materiali, coordinare le attività per la costruzione in totale sicurezza e riducendo i tempi).

Tramite le c.d. piattaforme “metaversali”, i professionisti specializzati, appartenenti a tutta la comunità mondiale,potranno lavorare insieme in modo sincronizzato, contribuendo con le loro competenze specifiche per migliorare i veicoli militari sotto tutti i loro aspetti (si pensi ad un progetto condiviso tra professionisti provenienti da diversi paesi. Gli stessi, potranno accedere nella piattaforma anche se collegati da posizioni geograficamente sconnesse e ritrovarsi in un’unica stanza virtuale). Questo procedimento è fondamentale per il conseguimento di un lavoro mirabile nel metaverso, la collaborazione virtuale permette di sfruttare al massimo le risorse umane e tecnologiche, riducendo ulteriormente i costi e accelerando i tempi di sviluppo.

Infine, analizzando l’ultimo caso, notiamo come la progettazione virtuale consente di evitare la necessità di costruire prototipi fisici dispendiosi, riducendo il consumo di materiali e di energia. Inoltre, i test e le simulazioni virtuali consentono di identificare e risolvere problemi in modo tempestivo ed efficiente, evitando costosi ritardi nella produzione e nell’implementazione dei mezzi. Grazie a tale innovazione tecnologica, gli ingegneri potranno ottimizzare i veicoli prima di realizzarli fisicamente, risparmiando tempo e risorse preziose. Questa progressiva applicazione del metaverso promette di trasformare l’industria della Difesa, portando a soluzioni più avanzate, efficienti ed economicamente vantaggiose per le forze armate.

Bookreporter Settembre

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