Le visiteur du futur” di Francois Descraques 

In anteprima italiana al Science+Fiction Festival di Trieste, proiettato a ruota subito dopo The Thing, abbiamo modo di scoprire con piacere il primo lungometraggio del regista francese emergente François Descraques, che è uscito quest’anno in Francia, il 18 agosto. Stiamo parlando di Le Visiteur du Futur o The Visitor From The Future: una commedia distopica, esilarante e divertente, ambientata in un mondo tutt’altro che confortevole, popolato da personaggi deliranti, tratta dall’omonima webserie dello stesso Descraques.

La bella e pura Alice (interpretata dall’attrice Enya Baroux) è la giovane protagonista che ci accompagna durante questo viaggio: intrepida attivista per la difesa dell’ambiente, si oppone fortemente a suo padre (interpretato dall’attore e umorista Arnaud Ducret), il quale, per contro, è a capo di un progetto internazionale per la costruzione di un’imponente centrale nucleare,dall’impatto ambientale prevedibilmente disastroso. Due situazioni che fungono da motore drammaturgico quanto mai attuale: difesa del pianeta e contrasto con le generazioni precedenti, molto spessoincarnate dai propri genitori. Giocando su questi due grandi temi, il film riesce da subito ad entrare nel nostro vissuto e a carpirci nei meandridella fitta trama, alleggerita da battute davvero spassose di puro umorismo francese, tutto da riscoprire. Chi è il visitatore dal futuro di cui si parla nel titolo? Recitato in maniera geniale dall’attore e musicista Florent Dorin, questo viaggiatore del tempo è anch’egli un paladino della difesa ambientale, una specie di riparatore e ricostruttore di linee temporali distorte dalle tragiche conseguenze delle azioni umane, un giovane guerriero, a volte molto deciso e a volte un po’ goffo, che viaggia su e giù tra passato e futuro per far sì che, in concreto, la Terra (soprattutto Parigi) non venga distrutta. Purtroppo però, proprio a causa di un imprevisto guasto nella centrale atomica del padre di Alice, in quel mondo parallelo avverrà un’immensa esplosione che raderà al suolo non solo Parigi ma pure il resto del pianeta, creando una nube tossica che non lascerà scampo nemmeno alle generazioni future. La zona temporale da cui proviene il visitatore è catastrofica: abbiamo migliaia di zombie che vagano in cerca di vittime, nessun cibo solido né tantomeno acqua potabile, orde di personaggi inquietanti pronti a tutto pur di sopravvivere e l’incombente gigantesca nuvola assassina, che disintegra qualsiasi essere vivente vi entri in contatto. Gli unici ancora in grado di portare avanti qualche tentativo per rimediare a tutto ciò sono, appunto, il nostro visitatore e una gang denominata la Brigata temporale, che lo assiste nelle sue missioni. Il giovanissimo regista François Descraques riesce a stupirci ad ogni cambio scena: con un budget di soli 4 milioni di Euro è riuscito ad offrirci una pellicola memorabile, da una fotografia nitida e impeccabile di Matthieu Misiraca, agli effetti speciali degni della migliore produzione hollywoodiana (Mathematic, Fabulous), fino ad arrivare ad una sceneggiatura fresca, sapiente e coinvolgente, ricca di azioni rocambolesche e capovolgimenti di fronte. Difatti, con il progredire e lo sviluppo del film, molte delle circostanze che vengono presentateinizialmente come condivisibili, sono in seguito riproposte in una prospettiva morale ed esistenziale totalmente diversa e contraddittoria.Non potevano mancare le neppure troppo velate citazioni ai classici dell’animazione giapponese, che vanno dall’uso della camera molto spesso simile alle inquadrature dei manga alla forma delle chiome dei personaggi maschili, molto simili a Son Goku e company. Nonostante i tentativi della Polizia del Tempo di frapporsi alle incursioni temporali dell’allegra brigata per rovinarle i piani e lasciare che l’orizzonte temporale continui a seguire il suo giusto corso, anche se tragico, alla fine arriva l’insperato happy end ed una calda lacrimuccia scende nel vedere la protagonista sacrificare la propria stessa nascita in favore del padre, il quale compirà scelte diverse in un nuovo continuum temporale in cui, non più frustrato dall’assenza della moglie, morta di parto nel dare alla luce Alice, userà il suo ingegno a favore di un’impresa eco-sostenibile, attorniato da una famiglia felice e un’esistenza che si presuppone radiosa. Il nostro augurio è che questa ottima produzione europea abbia tutta la fortuna commerciale che merita, non avendo nulla di meno rispetto a quelle delle major americane.

 

Credits:

Sceneggiatura_Screenplay: François Descraques

Fotografia_Cinematography: Matthieu Misiraca

Montaggio_Editing: Quentin Eiden

Suono_Sound: Thomas Gastinel, Clément Maurin, Loïc Gourbe

Musica_Music: Jimmy Tillier

Effetti Speciali_Special Effects: Mathematic, Fabulous

Interpreti_Cast:

Arnaud Ducret, Florent Dorin, Enya Baroux, Raphaël Descraques, Slimane-Baptiste Berhoun

Produttori_Producers:

Robin Boespflug-Vonier, Stéphane Parthenay

Produzione_Production:

Pyramide Productions

Distribuzione internazionale_International Distribution:

Elle Driver

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