“Prima della fantascienza. Il futuro immaginario”: a Cherasco un viaggio tra immagini e oggetti dal XVII secolo fino ai giorni nostri

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L’uomo ha sempre pensato al futuro come qualcosa di radicalmente diverso dal presente? Com’è cambiata l’idea di futuro da un’epoca storica all’altra? Che impatto hanno avuto questi pensieri sull’evoluzione della nostra società? A prenotare il “buzz” di risposta a queste domande è la mostra “Prima della fantascienza. Il futuro immaginario”, promossa dall’Associazione Cherasco Cultura e dal Comune di Cherasco. L’inaugurazione è prevista per sabato 25 giugno alle ore 16.00 e l’esposizione resterà fino al 9 ottobre.

Un’occasione per riflettere sulla nostra capacità di immaginare il futuro come un mondo alternativo. Un viaggio sinergico di immagini, stampe, oggetti dal XVII secolo fino ad oggi che, come afferma il consigliere delegato alla Cultura del Comune di Cherasco Sergio Barbero, costituiscono “un vero e proprio excursus attraverso i secoli delle testimonianze della capacità umana di immaginare un futuro possibile, ma in molti casi, straordinariamente, anche di prevedere ciò che l’uomo avrebbe poi concretamente realizzato nel tempo a venire”. Il tutto per esplorare la misura in cui la nostra visione futura rimane appesa a quel filo rosso passato-presente-futuro in cui si aggrovigliano, giocando immaginazione e creatività.

Questa esposizione è fondamentale per la Città di Cherasco perché racchiude in sé due suoi elementi preziosi: la tradizione passata, testimoniata attraverso una raccolta straordinaria di “materiali d’epoca di eccezionale qualità” che, spiega il presidente di Cherasco Cultura, Diego Lanzardo “aiutano a comprendere come le persone che ci hanno preceduto nei secoli scorsi hanno preconizzato i tempi a venire, in campo tecnico, politico, sociale”. Dall’altra parte la visione del futuro delle persone che hanno ideato e realizzato quegli oggetti.

È come se i nostri antenati ci ricordassero il dovere di fare bene per lasciare un ricordo alle generazioni che verranno, un patrimonio di un immaginario salvifico. Messaggio che, alla luce della difficile contemporaneità scandita dall’emergenza pandemica e dal conflitto in Ucraina, vuole fare da esempio per l’uomo ricordandogli come, nonostante le avversità, non abbia mai perso la voglia di immaginarsi un futuro in prospettiva eudaimonistica.

Avvalsa della curatela di Piero Gondolo della Riva, proprietario di una ricchissima collezione di preziosi volumi e oggetti (stampe, piatti in ceramica, incisioni, cartoline), la mostra rimarrà aperta a Cherasco, nel Pala Expo di piazza degli Alpini, il sabato e la domenica con orario 9.30-12.30 / 15.00-19.00.

 

 

Bookreporter Settembre

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