Il mare, motore della transizione digitale e verde: al via a Roma la fiera dedicata alla Blue Economy

È stata presentata oggi ‘Blue Planet Economy European Maritime Forum 2021’, il format internazionale che ha come focus l’economia marittima in chiave sostenibile e euromediterranea. Resi noti tutti i numeri del Lazio, prima regione italiana per numero di imprese del comparto

La Blue Economy –La ripartenza dell’Italia e dell’Europa si gioca anche sulla Blue Economy, un comparto che comprende un ampio e variegato perimetro di attività, tutte accomunate dall’obiettivo di generare valore economico e ambientale attraverso le risorse del mare. Ammonta a 218 miliardi di euro, con circa 5 milioni di occupati, il valore aggiunto prodotto dalla Blue Economy europea. In Italia sfiora i 47,5 miliardi di euro, pari al 3% del totale dell’economia italiana. E nell’ultimo anno, le imprese dell’economia del mare presenti nei registri delle Camere di Commercio italiane mostrano un saldo positivo del 2,2%, in controtendenza con le imprese degli altri settori economici, diminuite nello stesso periodo dello 0,2%. Esiste inoltre un importante effetto moltiplicatore: ogni euro prodotto dalla blu economy ne ha attivati 1,9 nel resto dell’economia, per un valore aggiunto creato – in Italia – di ulteriori 89,4 miliardi di euro e un ammontare produttivo complessivo che tocca i 137 miliardi di euro (l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale).

Blue Planet Economy European Maritime Forum 2021’Si sviluppa da questa premessa – ampiamente riconosciuta dalla nuova politica economica del Green Deal – ‘Blue Planet Economy European Maritime Forum 2021’, il format internazionale dedicato alla Blue Economy in chiave euromediterranea. È organizzato da Fiera Roma e MAR – Marine Activities and Research Association, in collaborazione con HABITAT WORLD e BIENNALE HABITAT e con il sostegnodi Regione Lazio, Unioncamere Lazio e della Camera di Commercio di Roma.

L’appuntamento digitale – in calendario i prossimi 7 e 8 ottobre (qui il link per registrarsi e partecipare ) – nasce per creare nuove opportunità di mercato e sviluppo in Italia, nell’area mediterranea eoltre, promuovendo il business, assieme allo scambio di idee e progetti, tra nuovi e tradizionali partner istituzionali e industriali: associazioni, PMI innovative, ONG, fondazioni, investitori e venture capital, centri e istituzioni di ricerca. Il progetto, che è stato presentato oggi a Roma, fa parte del calendario ufficiale delle iniziative connesse allo EUROPEAN MARITIME DAY 2021, un programma costituito da oltre 240 eventi in 25 paesi in Europa e nel mondo, interamente dedicato alla protezione, alla difesa e allo sviluppo sostenibile delle risorse marittime del pianeta.

L’evento, coordinato da un comitato scientifico composto da profili di fama internazionale, è centrato su un programma di conferenze ed eventi speciali, su occasioni di networking e momenti sociali, su un’area espositiva e una sessione di panel scientifici. Coinvolge i protagonisti più autorevoli del comparto a livello nazionale e internazionale (qui il programma ). La mattina del 7 ottobre prevede un momento di formazione in presenza dedicato agli studenti delle scuole secondarie del Polo Einaudi 4.0 e degli Istituti tecnici superiori, con l’obiettivo di aprire uno spazio di riflessione e approfondimento incentrato sui “significati” dei temi e dei valori che sottostanno alla Blue Planet Economy.

Molteplici e afferenti a diverse filiere produttive sono i settori target dell’evento, in linea con la trasversalità che contraddistingue la Blue Economy: pesca e acquacoltura, turismo, logistica e trasporti, energie rinnovabili. Tutti gli asset sono affrontati sempre attraverso un comune processo di avvicinamento alla sostenibilità e alla circolarità.

Tutti i numeri della Blue Economy nel Lazio –La conferenza, alla quale hanno preso parte alcuni tra i principali protagonisti della blue economy laziale e non solo, è stata anche occasione per presentare il V Rapporto sull’Economia del Mare del Lazio 2021 della Camera di Commercio di Frosinone Latina, promosso da ‘Informare’,Azienda Speciale per l’Internalizzazione, la Formazione e l’Economia del Mare, una lucida fotografia della situazione del comparto nel Lazio.

A fine 2020, con 37.444 imprese, il Lazio si afferma come regione italiana con il più alto numero di aziende del compartoe registra, rispetto al 2019, una crescita dell’1,1%. Di queste il 15,9% del totale appartengono alla filiera ittica, lo 0,2% all’industria delle estrazioni, il 13,1% alla cantieristica, il 5,6% alla movimentazione di merci e passeggeri, il 46% ai servizi di alloggio e ristorazione, il 4,1% alle attività di ricerca e tutela ambientale, il 15% alle attività sportive e ricreative.

Del totale delle imprese dell’economia del mare, l’87,9% è localizzato in provincia di Roma, il 10,2% in provincia di Latina, l’1,1% in provincia di Viterbo, lo 0,6% in provincia di Frosinone, lo 0,1% in provincia di Rieti.

Il Lazio è al terzo posto in Italia, con il 5,7%, come peso dell’economia del mare sul tessuto imprenditoriale regionale. Avanti a sé ha la Liguria, che registra un 9,7% di imprese di settore sul totale delle imprese, e la Sardegna, che registra un 6,4%.

In termini assoluti, Roma è la provincia italiana con più elevato numero di imprese nel settore blu economy, con quasi 33.000 unità. La segue Napoli, con 18.531 unità.

Imprese giovanili: a fine 2020 il Lazio ne conta 3058: 2230 afferiscono ai servizi di alloggio e ristorazione, 211 alla filiera ittica, 1 all’industria delle estrazioni, 107 alla cantieristica, 77 alla movimentazione di merci e passeggeri, 57 alle attività di ricerca e tutela ambientale, 375 alle attività sportive e ricreative. Di queste, 2617 imprese si trovano in provincia di Roma, 377 in provincia di Latina, 43 in provincia di Viterbo, 18 in provincia di Frosinone, 2 in provincia di Rieti.

Imprese femminili: a fine 2020 il Lazio ne conta 8230: 5131 afferiscono ai servizi di alloggio e ristorazione, 609 alla filiera ittica, 5 all’industria delle estrazioni, 366 alla cantieristica, 205 alla movimentazione di merci e passeggeri, 198 alle attività di ricerca e tutela ambientale, 1715 alle attività sportive e ricreative. Di queste, 7197 imprese si trovano in provincia di Roma, 872 in provincia di Latina, 118 in provincia di Viterbo, 39 in provincia di Frosinone, 7 in provincia di Rieti.

Per quanto riguarda l’incidenza del valore aggiunto prodotto nel 2019 dal “sistema mare” sul totale dell’economia locale”, il Lazio è quinto, pari merito con la Puglia, con un 4,6%. Ha davanti a sé Liguria (11,9%), Sardegna (5,6%), Sicilia (5,4%) e Friuli Venezia Giulia (5,1%).

Il Lazio si colloca al quinto posto anche relativamente alla quota di occupazione assorbita dalla blue economy sul totale regionale, con il 5,3%. Si collocano prima in graduatoria: Liguria (11,9%), Sicilia (7,8%), Sardegna (7,6%) e Calabria (5,7%).

In termini assoluti la provincia di Roma ha prodotto nel 2019 l’ammontare più rilevante di valore aggiunto (circa 7,5 miliardi di euro), grazie al lavoro di quasi 129.000 occupati. In termini relativi, però, ossia rapportati agli altri dati economici regionali, sono la Blue Economy di Trieste (con un’incidenza del 15,5%) e La Spezia (14%) a primeggiare, rispettivamente nelle graduatorie provinciali produttive e occupazionali.

Per il Lazio sono soprattutto i servizi di alloggio e ristorazione a contribuire maggiormente al totale del valore aggiunto dell’economia del mare, con il39,1%rispetto al totale economia mare e l’1,8% rispetto al totale economia. Seguono il comparto della movimentazione delle merci e passeggeri (23,8% rispetto al totale economia mare e l’1% rispetto al totale economia), le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (14,1% rispetto al totale economia mare e 0,6% rispetto al totale economia), attività sportive (9,9% rispetto al totale economia mare e 0,5% rispetto al totale economia), cantieristica (6,8% rispetto al totale economia del mare), comprati della filiera ittica (2,9%) e delle estrazioni marine (3,4%).

L’analisi sul dato occupazionale del Lazio mostra come siano soprattutto i servizi di alloggio e ristorazione a contribuire al totale degli occupati nell’economia del mare (il 51,9%rispetto al totale economia mare e il 2,7% rispetto al totale economia), seguiti dal comparto della movimentazione delle merci e passeggeri (12,6% rispetto al totale economia mare e 0,7% rispetto al totale economia), dalle attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (12,4% rispetto al totale economia mare e 0,7% rispetto al totale economia), dalle attività sportive (11,5% rispetto al totale economia mare e 0,6% rispetto al totale economia), dalla cantieristica (7,4% rispetto al totale economia del mare), dai comprati della filiera ittica (3,3%) e delle estrazioni marine (0,7%).

Capacità di attivazione sul resto dell’economia -Il Lazio, con un moltiplicatore pari a 1,8 € ogni euro di valore aggiunto prodotto, attiva dagli 8,2 miliardi di euro fino a ben 14.8 miliardi di euro, per un totale generato dalla filiera del mare pari a quasi 23 miliardi di euro.La lettura del dato riferito alle singole province mostra come Roma attivi dai 7,5 miliardi di euro 13,5 miliardi di euro (per un totale generato di 21 miliardi di euro); Latina dai 526 milioni di euro 946 milioni di euro (per un totale di quasi 1,5 miliardi), Viterbo da 82,4 milioni di euro 148 milioni (per un totale di 230 milioni), Frosinone dai 64 milioni di euro 115 milioni (per un totale di quasi 180 milioni) e Rieti da 13,6 milioni 25 milioni di euro (per un totale di 38 milioni).

L’import-export marittimo generato dalle imprese del Lazio nel 2020 è 10,1 mld€. Nel 1° semestre 2021 l’import-export via mare è cresciuto del 33% rispetto al 2020, attestandosi a 6,1 mld€.

I porti del Lazio nel 2020 hanno movimentato 11,3 milioni di tonnellate di  merci, e 1,2 mln di passeggeri.

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