Stampa 3D, il gruppo Dedem entra nel settore e acqusisce SellTek

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Il Gruppo Dedem Spa, azienda 100% italiana che parte dal business delle macchine automatiche per fototessere si cimenta nel settore  della stampa 3D. A gennaio 2019 Dedem ha scelto di scommettere su questo settore, affittando un ramo d’azienda della Selltek Srl, piccola eccellenza italiana nel comparto. Scommessa che si è completata con l’acquisizione aziendale della stessa azienda.

Inoltre attraverso la Trust Technology Services , controllata al 100%  da Dedem, il Gruppo ha acquisito il ramo d’azienda di Prototek Srlrelativo alle attività di prototipazione nell’ambito delle stampanti 3D  affiancando così alla commercializzazione delle stampanti 3D anche l’attività di service. Ne parliamo con  Alberto Rizzi amministratore delegato del Gruppo Dedem.

“L’Italia è il secondo Paese manufatturiero d’Europa: per mantenere la posizione deve giocare questa partita. Il  tessuto delle Pmi, per partecipare a quella che viene definita “la quarta rivoluzione industriale” ha il dovere di acquisire nuove competenze” Dedem ne è un esempio sicuramente da seguire.

Tali operazioni di acquisizione nel business del 3D valgono al Gruppo Dedem un fatturato annuo di circa € 10 ML, l’assunzione di 20 dipendentie 9 agenti di commercio a salvaguardia di tutti i posti di lavoro dei rami acquisiti. Accanto allo stabilimento produttivo a Valenza, in provincia di Alessandria, fondato da Selltek, Dedem ne presto allestirà uno anche in provincia di Roma.

Innovazione e made in Italy sono dunque gli ingredienti scelti dal Gruppo Dedem – nato in provincia di Roma nel 1962 – per consolidarsi sul mercato e continuare a crescere intercettando il futuro, senza inciampare nella crisi economica che ha colpito la maggior parte dei comparti produttivi.

Quest’ultimo consolidamento si colloca a conclusione di un triennio molto intensoper il Gruppo che, nell’ordine, ha registrato un’ operazione di management buy-out, l’acquisizione della società Photo Plus, unica competitor italiana  nella installazione e gestione di macchine per fototessere, l’avanzamento nel settore del leisure con l’acquisizione dell’azienda Happy Center Service Srl.

Da ottobre 2019, a conclusione del complesso processo di riorganizzazione e razionalizzazione del Gruppo, sarà operativa la fusione in Dedem di MP Group, che porterà all’interno dell’azienda le attività di assemblaggio e commercializzazione dei kiddie ride, le giostre per piccoli.

Il Gruppo continua dunque la sua crescita per linee esterne con un’attesa di ricavi per l’anno in corso di oltre € 80 ML, un EBITDA di circa € 10 ML ed un numero di dipendenti di circa 500 unità. Una progressione importante, partendo dai 49 milioni  di fatturato nel 2011, 64 milioni  nel 2017 e 75 nel 2018. Con l’obiettivo di giungere alla quotazione in borsa nell’arco dei prossimi 24-36 mesi.

Perché scommetere sul 3D

“La produzione con la tecnologia di stampa 3D – ormai sempre più volta non solo ai prototipi, ma anche alla produzione in serie – ha un potenziale rivoluzionario per i processi industriali e l’industria manifatturiera, – spiega Giorgio Biggio, Capo divisione 3D del Gruppo Dedem -. Il mercato della stampa 3D è ancora piccolo ma è destinato a crescere con ritmi interessanti: il tasso di crescita annuo è del 27% e l’industria di settore dagli 11 miliardi di dollari del 2015 raggiungerà i 26,7 entro la fine dell’anno. Nel 2018 gli investimenti hanno superato i 300 milioni di dollari, nel primo trimestre 2019 si è registrato quello imponente da 160 milioni di dollari in Desktop Metal. Trainano il trend i mercati di Europa Occidentale, Asia e Stati Uniti. Secondo le stime di IDC (prima società mondiale di ricerche di mercato in ambito IT e innovazione digitale) – continua Biggio – il mercato dell’Europa occidentale entro la fine dell’anno varrà 7,2 miliardi di dollari, con un tasso medio annuo di crescita superiore a quello mondiale: 29,6%. Questi sono i numeri relativi al settore 3D, ma per coglierne appieno le potenzialità, va considerato che il settore manifatturiero nel suo complesso vale 12 trilioni (miliardi di miliardi) di dollari. Tutti dati che, nell’ottica di una differenziazione aziendale, hanno contribuito a convincere Dedem a investire nel 3D, puntando ancora una volta su prodotti di eccellenza e partner di massima affidabilità e competenza come Selltek”.

Le applicazioni industriali della stampa 3D sono moltissime e spaziano tra settori molto diversi e stragici: architettura, aerospazio, medicina, intrattenimento, automotive, gioielleria, moda, industria meccanica e manifatturiera, nautica, elettronica. La stampa 3D diventa sempre più uno strumento quasi intrinseco all’industria 4.0, capace di attualizzare le professioni tradizionali. E se per tanti anni è stata accessibile soltanto alle grandi imprese a causa di costi di investimento proibitivi, la situazione adesso è cambiata. Secondo la società tedesca Roland Berger le tecniche di metal 3D printing potrebbero essere «the next big thing» dell’industria manifatturiera. E in molti scommettono che proprio le stampanti 3D saranno all’origine di una nuova rivoluzione, forse persino in grado di modificare le basi delle economie di scala, nella direzione della personalizzazione di ogni singolo prodotto. Accanto alla produzione di massa di scala – dove il costo di produzione per unità diminuisce all’aumentare della quantità di produzione – prende posto una produzione additiva, in cui allo stesso costo possono essere creati prodotti accessoriati o persino personalizzati. La stampa 3D ha il potenziale di creare una nuova categoria di prodotto, di eliminare la necessità di complesse catene di approvvigionamento e gli sprechi eccessivi attraverso il decentramento della produzione, il valore e la conoscenza del prodotto.

“L’Italia è il secondo Paese manufatturiero d’Europa: per mantenere la posizione deve giocare questa partita. Il suo tessuto di Pmi, per partecipare a quella che viene definita “la quarta rivoluzione industriale” ha il dovere di acquisire nuove competenze”.

Bookreporter Settembre

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