La rivoluzione della meritocrazia in Italia è naufragata

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“Meritocrazia – sostantivo femminile-Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui, basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito: caratteristico della società liberista.”

Si potrebbe cominciare dalla definizione del vocabolario per discutere di quanto sia importante la valorizzazione delle capacita innate o acquisite di un individuo e di quanto sia utile e ragionevolmente necessaria la sua applicaIone nella società attuale italiana la sua applicazione.

In italia vale ancora la logica della presentazione attraverso il network di conoscenze che avvelena il percorso di formazione e del avvio al mondo del lavoro.

La crisi economica ha peggiorato la situazione, la mancanza cronica di opportunità lavorative ha accelerato la crescita esponenziale del fenomeno.

Un grave esempio di mancanza di valutazione del merito e la nuova emergente classe politica nazionale che nella mancata valutazione delle capacita, istruzione e formazione ha fatto addirittura il suo punto di forza portando alle leve di comando personalità troppo spesso senza nessun tipo di esperienza se non quella della militanza cieca e assoluta, che non e di per se un male ma che deve essere utile a selezionare il meglio delle risorse e non le personalità più clikkate sui social.

Il problema piu strutturale e’ la mancanza di risorse capaci nella leadership della nazione dalla politica, alla dirigenza pubblica e troppo spesso anche nella privata, privando il paese di emergere puntando sulle eccellenze che siano anche un punto di riferimento per le nuove generazioni.

Una mancanza più percepita che compresa, una leva che viene usata per gestire il paese e mantenere imbelle la generazione di turno.

Ne e’ testimonianza per esempio l’incapacità dei funzionari che inviamo alla comunita europea nella gestione delle risorse di finanziamento allocate per paese e il loro effettivo utilizzo, numeri alla mano siamo il paese che utilizza meno i fondi Europei.

Sembra un percorso iniziato ormai da anni che oggi vede il suo massimo epilogo con una classe dirigente incapace di far ripartire il paese e di prendersi le responsabilità delle soluzioni necessarie per farlo, riforma della giustizia e riforma del fisco per esempio ormai al palo da anni.

Poca selezione nel percorso di studi e universitario salvo impedire l’accesso con il numero chiuso, nessuna capacita di finanziare progetto di sviluppo e innovazione per le start up se non con solide garanzie personali.

Non bastano gli elenchi di soluzioni che qualcuno potrebbe presentare in risposta a queste osservazioni perché troppo spesso sono solo di facciata, di forma ma non di sostanza e non basta sbandierare i pochissimi casi di successo per i quali varrebbe la pena di indagare sul network familiare, sociale e politico che li ha partoriti.

Chi crede nella possibilità di riavviare un ciclo virtuoso che abbia alla base la valutazione delle capacita e del merito deve impegnarsi in qualunque modo a promuoverla abbandonando l’idea di risultato a breve e medio termine ma mirando ad un contributo allo sviluppo del paese nel lungo termine al pari di quegli statisti che lo fondarono.

Bookreporter Settembre

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