Vertice del G7: tentativi di risoluzione delle sfide globali

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Dal 24 al 26 agosto, a Biarritz, in Francia, si è svolto il 45º vertice del Gruppo dei Sette, noto come G7. Si tratta di un’organizzazione intergovernativa ed internazionale composta dalle sette maggiori economie avanzate del mondo, cioè Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America, con la partecipazione di un rappresentante dell’Unione europea. Fino al 2014, il vertice assumeva la formula di G8, con la partecipazione della Russia, Stato attualmente sospeso.

Il 45º vertice si è svolto durante la presidenza francese, pertanto gli incontri sono stati guidati dal Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, assistito dall’ambasciatore Philippe Etienne, suo consigliere diplomatico, il quale durante l’anno ha tenuto periodiche riunioni di coordinamento con i suoi 6 omologhi. I tre giorni si sono conclusi con successo e sono stati stipulati importanti accordi tra i Capi di Stato e di Governo relativi a vari temi di rilievo. I leader presenti hanno discusso in merito a sfide globali, come le tensioni commerciali, la lotta alle disuguaglianze ed i cambiamenti climatici, affrontando altresì la questione avente ripercussioni globali degli incendi boschivi che stanno avendo luogo in Amazzonia, adottando al termine del vertice una dichiarazione comune. La presidenza francese si è focalizzata sul tema della lotta alle disuguaglianze ed ha adattato il formato del G7 al coinvolgimento di partner internazionali e rappresentanti della società civile. I leader dei 7 Stati hanno sottolineato l’importanza della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e dell’istruzione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, i partner del G7 hanno espresso il loro impegno nel perseguire la parità di genere.

Tra i temi discussi vale la pena menzionare anzitutto il commercio, settore in cui il G7 è impegnato a livello globale in modo aperto ed equo, nel rispetto della stabilità dell’economia globale, monitorata da vicino dai rispettivi Ministri delle finanze. A tal fine, il Gruppo dei Sette ha auspicato una revisione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per migliorare l’efficacia in termini di protezione della proprietà intellettuale, risolvere le controversie in modo rapido ed eliminare le pratiche commerciali sleali. I presenti si sono soffermati molto sulla necessità di un approccio coordinato alla questione della fiscalità digitale. “Meglio accordi commerciali e riforma dell’OMC che guerre commerciali” ha dichiarato prima del vertice il Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, presente a Biarritz in qualità di rappresentante dell’Unione europea. Quest’ultimo ha affermato che il vertice si è posto come una difficile prova di unità e solidarietà per il mondo e per i suoi leader. I 7 Capi di Stato e di Governo si sono impegnati a raggiungere nel 2020 un accordo volto a semplificare le barriere normative e modernizzare la fiscalità internazionale nel quadro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Il Gruppo dei Sette ha poi analizzato la situazione vigente in specifici contesti e con riguardo al tema dell’Iran, i 7 si sono concentrati sulle relazioni intrattenute dallo stato a seguito della decisione di ridurre l’attuazione di parti dell’accordo sul nucleare. Essi hanno condiviso pienamente due obiettivi, cioè garantire che lo Stato in questione non acquisisca armi nucleari in futuro e promuovere la pace e la stabilità nella regione. Inoltre, sono state discusse le iniziative condotte dalla Francia finalizzate ad entrare in contatto con le autorità iraniane o volte ad allentare la tensione. Affrontando la questione dell’Ucraina, è stato deciso che, nelle prossime settimane, Francia e Germania organizzeranno un vertice “formato Normandia” per ottenere dei risultati tangibili. Con riferimento al caso della Libia, i 7 presenti hanno ribadito il sostegno ad una tregua, la quale porterebbe ad un cessate il fuoco a lungo termine. Inoltre, è stato ribadito che soltanto una soluzione politica possa garantire la stabilità della regione, pertanto è stata richiesta una conferenza internazionale ben organizzata al fine di riunire tutti gli attori di quel quadrante geopolitico. A questo proposito è stato confermato il sostegno al lavoro svolto dalle Nazioni Unite e dall’Unione Africana per istituire una Conferenza inter-libica. Infine, affrontando una questione cruciale che ha caratterizzato le ultime settimane, il G7 ha sottolineato l’esistenza e l’importanza della Dichiarazione congiunta sino-britannica del 1984 relativa a Hong Kong ed ha chiesto alle parti interessante di evitare la violenza nella gestione delle mobilitazioni.

In merito al tema cruciale dei cambiamenti climatici è stato ribadito l’impegno a favore della piena ed efficace attuazione dell’Accordo di Parigi ed è stato fatto il punto sulla situazione della Carta del G7 sulla plastica negli oceani, approvata nello scorso vertice del G7 a Charlevoix in Canada, discutendo altresì di ulteriori possibili iniziative. I partecipanti al vertice hanno, infine, approvato una carta sulla biodiversità che era stata adottata dai rispettivi Ministri dell’ambiente lo scorso maggio.

I leader presenti hanno poi convenuto di inviare 20 milioni di euro all’Amazzonia, al fine di finanziare gli aeromobili utilizzati per contrastare i numerosi incendi boschivi nella foresta pluviale, sottolineando la natura globale di questo fenomeno.

In conclusione, merita attenzione l’approvazione del nuovo quadro tra il G7 e l’Africa: i leader hanno discusso al fine di trovare nuove modalità di cooperazione con i partner africani e sviluppare strumenti che sostengano uno sviluppo economico sostenibile. A Biarritz è stato approvato anche uno specifico piano d’azione sul Sahel, volto a migliorare la cooperazione esistente in materia di sviluppo e sicurezza.

 

Bookreporter Settembre

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