Il Vertice di Sibiu sul futuro dell’Europa

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In un momento cruciale per l’Unione europea, a pochi giorni dalle elezioni del 23-26 maggio, il 9 maggio si è tenuto un vertice informale tra i leader degli Stati membri dell’UE a Sibiu, in Romania, in onore della presidenza rumena del Consiglio dell’UE. Il vertice è stato ospitato da Klaus Iohannis, il Presidente della Romania ed è stato presieduto da Donald Tusk, il Presidente del Consiglio europeo, con la presenza del Presidente della Commissione europea Juncker e del Presidente del Parlamento europeo Tajani. Si tratta di un vertice pensato inizialmente per celebrare i successi della Commissione Juncker e per consolidare un’Europa forte e coesa dopo le vicissitudini della Brexit e prima della tornata elettorale. Tuttavia, la questione Brexit è ancora in sospeso, la Gran Bretagna ha annunciato la sua partecipazione alle elezioni europee e in sede europea persistono difficoltà e frammentazioni, accentuate rispetto a cinque anni fa quando si insediò la Commissione Juncker.

I Capi di Stato o di Governo degli Stati membri si sono dunque riuniti per discutere e riflettere del futuro dell’UE e sulla prossima agenda strategica per il periodo 2019-2024, vale a dire la pianificazione del lavoro del Consiglio europeo e la base dei programmi di lavoro delle altre istituzioni.

Tra meno di 20 giorni gli europei saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo, dopo 40 anni dal primo esercizio di tale diritto fondamentale. L’Europa riunificata in nome della pace e della democrazia è solo una delle vittorie conseguite, secondo quanto affermato a Sibiu. I leader hanno sottolineato come, nel corso degli anni, l’Europa sia diventata uno dei principali attori sulla scena internazionale, garantendo stabilità e prosperità all’interno ed all’esterno dei suoi confini e divenendo uno dei leader nel commercio mondiale, determinando la politica globale.

È stata riaffermata la convinzione secondo cui l’unione tra gli Stati rende l’Europa più forte, in un mondo progressivamente sempre più instabile e complesso. I Capi di Stato e di Governo hanno assunto la responsabilità, come leader, di rendere l’Unione europea ancora più forte e di garantire un futuro migliore.

In virtù di tali constatazioni a Sibiu sono stati approvati all’unanimità dieci impegni che aiutano a tener fede a questa responsabilità: “Difenderemo un’Europa unita”, ricordando milioni di persone che hanno combattuto per la libertà e l’unità ed hanno abbattuto la cortina di ferro, simbolo di contrapposizione, non lasciando così spazio a divisioni che ostacolano l’interesse collettivo. “Resteremo uniti” dando prova di reciproca solidarietà e nella prospettiva di parlare con un’unica voce. “Cercheremo sempre soluzioni congiunte” in uno spirito di rispetto e condivisione. “Continueremo a proteggere il nostro stile di vita, la democrazia e lo Stato di diritto” conquistati dopo un lungo processo e da non considerare scontati nell’attuale scenario politico globale. “Otterremo risultati sulle questioni di maggiore importanza” avvicinando l’Europa ai cittadini. “Rispetteremo sempre il principio di equità” nell’ambito del mercato del lavoro, dell’assistenza sociale, dell’economia e della trasformazione digitale, riducendo le disparità esistenti. “Ci daremo i mezzi per essere all’altezza delle nostre ambizioni” dotando l’Unione degli strumenti necessari per perseguire le proprie politiche e realizzare i propri obiettivi. “Salvaguarderemo il futuro delle prossime generazioni di europei” investendo nei giovani e costruendo un’Unione in grado di rispondere alle nuove sfide del XXI secolo. “Proteggeremo i nostri cittadini” garantendone la sicurezza, rafforzando il potere di coercizione e persuasione e collaborando con i partner internazionali. Infine, “L’Europa sarà un leader mondiale responsabile” che continuerà a collaborare con gli altri attori internazionali per tutelare e sviluppare l’ordine internazionale basato su regole precise, per sfruttare le nuove opportunità commerciali e per affrontare in modo congiunto problemi globali come la sfida del cambiamento climatico, il terrorismo internazionale, la tutela dell’ambiente ed i flussi migratori.

I leader dell’UE hanno affermato che ogni decisione che sarà presa in futuro sarà fedele allo spirito dei dieci impegni sottoscritti.

Tusk ha annunciato che subito dopo le elezioni europee convocherà una riunione tra i leader degli Stati membri al fine di avviare la procedura delle nuove nomine, con l’intenzione di svolgerle in modo rapido, agevole ed efficace, nel rispetto dei trattati, riflettendo l’equilibrio geografico ed i criteri della rappresentanza. “I leader hanno dimostrato categoricamente che vogliono assumersi la piena responsabilità politica non solo per singoli eventi o sfide, ma per l’intera Unione europea. In parole povere, gli Stati membri e i loro leader democraticamente eletti vogliono attivamente modellare il modo in cui l’UE funziona e si sviluppa” ha dichiarato il Presidente del Consiglio europeo.

“L’Unione di oggi è più forte di quella di ieri e vogliamo che quella di domani lo sia ancora di più” è questo lo spirito di Sibiu.

Bookreporter Settembre

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