Presso il polo di Rende, il prefetto Mosca ha affrontato il tema “Intelligence e democrazia” spiegando che l’attività delle agenzie delle informazioni per la sicurezza è fondamentale per la sicurezza della Repubblica. L’intelligence, ha spiegato, è innanzi tutto visione per tutelare l’interesse nazionale. Ha poi ricordato che l’ultimo decennio, spesso su sollecitazione del Comitato Parlamentare di Controllo, ha visto molte modifiche alla legge di riforma dell’intelligence, che oggi viene considerata una tra le più aggiornate a livello europeo.
Il sacrificio di Nicola Calipari nel 2005 a Bagdad – secondo il prefetto – ha rappresentato uno spartiacque nella percezione dell’opinione pubblica. Sono maturi i tempi per una concezione democratica e costituzionale della funzione dell’intelligence, che consente tra l’altro di distinguere, nella visione del Prefetto Valentini, tra libertà di dissenso e minaccia alla sicurezza, tra sorveglianza generalizzata e attività di controllo mirata a prevenire e reprimere minacce alla sicurezza. In
questo quadro, secondo Valentini, diventa fondamentale stabilire la rilevanza dei princìpi etici nello svolgimento di questa delicata funzione, che va messa in relazione alle regole, ai principi e ai valori della Costituzione.