La Commissione europea adotta la Strategia della plastica

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La questione ambientale è da sempre importante nelle politiche comunitarie ed internazionali ed anche grazie all’azione svolta da gruppi di pressione e movimenti ambientalisti è diventata centrale.

In particolare, la problematica dei rifiuti di plastica sembra essere sempre più attuale in ogni parte del mondo: basti pensare che il 20 novembre, in Indonesia, è stato trovato morto un capodoglio in riva al mare con ben 6 kg di rifiuti di plastica nello stomaco, tra bottiglie, bicchieri, sacchetti, buste e così via. Ciò sottolinea come sia necessario intraprendere delle azioni concrete volte a risolvere, o perlomeno ad iniziare a porre fine a tale problema, che si presenta in tutto il mondo sottoforma di inquinamento e danni ambientali.

Negli ultimi anni, il ruolo e l’importanza della plastica nell’economia europea sono cresciuti costantemente: la produzione mondiale della plastica è aumentata raggiungendo i 322 milioni di tonnellate nel 2015; non solo, si prevede che raddoppierà nuovamente nei prossimi 20 anni.

All’atto pratico, l’Unione Europea ha presentato la propria strategia sulle materie plastiche, proprio perché tale questione ha ormai causato eccessive preoccupazioni e problemi a livello mondiale. Il 16 gennaio 2018 è stata adottata la prima strategia europea in materia di plastica, la quale è parte della transizione verso un’economia più circolare. L’obiettivo è la protezione dell’ambiente dall’inquinamento plastico, promuovendo allo stesso tempo la crescita e l’innovazione. Stando ai nuovi piani, tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’UE saranno riciclabili entro il 2030, il consumo di materie plastiche monouso sarà ridotto e l’uso intenzionale di microplastiche sarà limitato. A tal proposito, con la quantità di rifiuti di plastica nocivi negli oceani e nei mari, la Commissione europea ha proposto alcune nuove norme a livello europeo con l’obiettivo di individuare i 10 prodotti di plastica monouso maggiormente presenti nelle spiagge e nei mari europei. Vi sono dunque due possibilità: nel caso in cui le alternative siano disponibili e convenienti, i prodotti in plastica monouso potranno essere banditi dal mercato; in assenza di possibili alternative, si farà leva sulla riduzione nazionale del consumo.

Alla luce della campagna di impegno portata avanti in tutta l’Unione Europea nell’ambito della strategia europea sulle materie plastiche, la Commissione europea, il 20 novembre, ha presentato una valutazione preliminare la quale dimostra che l’industria europea è fortemente impegnata nel riciclaggio delle materie plastiche: almeno 20 milioni di tonnellate di plastica riciclata potrebbero essere fornite entro il 2025 se gli impegni fossero completamente rispettati. In realtà, dal punto di vista della domanda, per adesso sono attesi solo 5 milioni di tonnellate, questo poiché sarà necessario altro tempo per raggiungere l’obiettivo di un mercato europeo dove vi sia un funzionamento adeguato in materia di plastica riciclata. A fine ottobre la Commissione ha ricevuto circa 60 questioni da valutare ed ora si trova ad analizzarle in modo più dettagliato per considerare il loro impatto ed il tipo di plastica, anche considerando gli aspetti della domanda e dell’offerta.

I principali impegni della Commissione in materia derivano direttamente dalle richieste dei riciclatori di materie plastiche, dalle associazioni industriali per il Polistirene Espanso e dai proprietari dei marchi principalmente per imballaggi in PET. L’analisi iniziale svolta dalla Commissione indica che gli impegni assunti dai riciclatori potrebbero arrivare a fornire abbastanza plastica riciclata per raggiungere l’obiettivo europeo. Tuttavia, poiché la domanda di plastica riciclata potrebbe aumentare rapidamente se materiali di buona qualità diventassero disponibili in quantità stabili ed a prezzi competitivi, sulla base degli impegni attuali la domanda di plastica riciclata deve essere pronta a svilupparsi in meglio: dovrebbero dunque essere previste ulteriori azioni per sostenere una maggiore domanda di plastica riciclata.

La Commissione analizzerà le richieste delle varie imprese e degli attori coinvolti in modo più dettagliato e pubblicherà i risultati di questa valutazione nel primo trimestre del 2019. Questa analisi aiuterà a identificare le lacune tra offerta (riciclatori) e domanda (produttori e industriali) per i diversi tipi di plastica, guidando le azioni future, tra cui la valutazione in corso degli incentivi normativi o economici in settori mirati quali quello automobilistico, quello edilizio e degli imballaggi che sono stati annunciati nella Strategia delle materie plastiche.

La presidenza austriaca dell’Unione europea sta gestendo negoziati sulla produzione di nuove norme che potrebbero vietare l’uso di alcune materie plastiche monouso e ridurranno l’uso di altri prodotti di imballaggio. Inoltre, sono in corso discussioni con il Parlamento europeo per sviluppare nuove politiche dopo che i ministri dell’ambiente degli Stati membri hanno definito la posizione del Consiglio sulle proposte della Commissione in merito alla strategia dell’UE. In alcuni settori, i ministri hanno appoggiato la Commissione, ma in altri hanno desiderato una maggiore ambizione.

Per ciò che riguarda la questione ambientale della produzione di gas serra, dieci ministri di Stati membri (Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia) hanno inviato una lettera alla Commissione al fine di richiedere un impegno maggiore dell’UE per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 e per rivedere l’obiettivo di breve periodo, tagliare le emissioni del 40% entro il 2030.

La posizione europea risulterà essere più chiara a seguito della presentazione della strategia a lungo termine che è prevista per il 28 novembre. A tal proposito, la Commissione coopererà con le parti interessate facilitandone la stretta collaborazione per raggiungere gli obiettivi previsti.

Bookreporter Settembre

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