Europe Day 2021, al via la Conferenza sul futuro dell’Europa

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Il 9 maggio, Europe Day, il Parlamento europeo di Strasburgo ha ospitato l’evento di inaugurazione della Conferenza sul futuro dell’Europa. Si tratta di un’occasione di consultazione importante in quanto coinvolge i cittadini, i rappresentanti eletti e le organizzazioni della società, ed ha come obiettivo ripensare e riformare l’Unione europea a seguito delle difficoltà degli ultimi anni. La crisi economica, finanziaria e dei migranti prima, la Brexit poi ed infine il Covid-19 con tutto ciò che ne consegue: l’UE ha bisogno di concentrarsi sulla propria ripresa e resilienza, e intende farlo con il supporto di quanti vivono l’Unione europea. La Conferenza è uno spazio pubblico di dibattito per i cittadini europei che prevede diversi eventi, fisici e online, su una piattaforma digitale, multilingue e interattiva. Prevista inizialmente per il 2020, ha avuto inizio un anno dopo a causa del Covid-19 ma anche per la difficoltà di organizzazione dal punto di vista della governance istituzionale.

L’avvio dei lavori

L’istituzione della Conferenza sul futuro dell’Europa è stata proposta nel marzo 2019 dal Presidente francese Emmanuel Macron, nell’ambito del suo contributo “Per un Rinascimento europeo”. L’idea è stata molto apprezzata dalle istituzioni dell’UE e, una volta eletta Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha formalmente avanzato tale proposta all’inizio del suo mandato, con l’obiettivo di promuovere un ruolo attivo e determinante dei cittadini europei nella costruzione del futuro dell’UE.

Nel luglio 2019, con l’inizio della pianificazione, la Conferenza era stata pensata per svolgersi nel 2020, con una durata di due anni e con il coinvolgimento di cittadini, società civile e istituzioni europee. Seppur proposta formalmente dalla Commissione europea, infatti, il Parlamento europeo ha subito approvato tale progetto, considerando fondamentale la discussione di temi quali i valori europei, diritti e libertà fondamentali, aspetti democratici e istituzionali dell’integrazione europea, sfide ambientali e crisi climatiche, giustizia sociale e uguaglianza, e così via. Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha ritardato l’inizio della Conferenza, senza però alterarne il contenuto, se non per quanto concerne l’aumento dell’importanza dei temi quali ripresa e resilienza.

L’Europe Day

Il 9 maggio 1950 Robert Schuman fece un’importante Dichiarazione che portò all’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, il primo passo verso l’Unione europea che conosciamo oggi. Il 9 maggio 2021, nella giornata dedicata all’Europa e con un anno di ritardo, ha preso il via la Conferenza sul futuro dell’Europa. In parte riuniti a Strasburgo, in parte connessi da ogni punto d’Europa, i partecipanti hanno preso parte alla celebrazione dell’Europe Day, tenutasi in forma ibrida, e al lancio della Conferenza. Il Presidente francese Macron ha aperto l’evento con un discorso di benvenuto, i Presidenti delle istituzioni europee Von der Leyen, Sassoli, Michel e Costa hanno tenuto dei discorsi sulla loro visione dell’Europa, i ministri degli affari europei e i deputati nazionali ed europei hanno partecipato a distanza ed i copresidenti del Comitato esecutivo hanno risposto alle domande poste dai cittadini europei. Sono stati proprio i cittadini ad essere al centro dell’evento: in parte erano fisicamente presenti, nei limiti della situazione attuale e nel rispetto delle norme sanitarie, con tanto di partecipazione da parte degli studenti erasmus; più di 500 cittadini, tuttavia, hanno partecipato a distanza vista la situazione da Covid-19.

Come funziona la Conferenza

Non senza dibattiti tra le istituzioni e difficoltà decisionali, la gestione della Conferenza sul futuro dell’Europa è stata affidata ad un comitato esecutivo formato da 9 membri rappresentanti delle istituzioni coinvolte, con anche 4 membri osservatori. Anche la durata della Conferenza è stata oggetto di dibattiti: la chiusura dei lavori è prevista per la primavera del 2022, con la presidenza di turno francese del Consiglio; tuttavia, per il Parlamento europeo si tratta di un tempo insufficiente, preferendo la chiusura nel 2024.

Per organizzare la Conferenza, il Comitato esecutivo ha dato il via ai suoi lavori il 24 marzo 2021 e, fino al 9 maggio, si è lavorato sul regolamento della Conferenza, il metodo di lavoro, la Carta dei principi e dei valori della Conferenza e la piattaforma digitale multilingue. Tale piattaforma, inaugurata il 19 aprile, è considerata “il perno centrale” dell’esercizio democratico che rappresenta la Conferenza, in quanto consente ai cittadini di assumere un ruolo guida nei dibattiti centrali per l’UE. In particolare, la piattaforma raccoglie tutti i contributi dei cittadini, online e raccolti agli eventi, massimizzando la loro partecipazione, stimolando il dibattito e garantendo accessibilità e trasparenza della Conferenza, in quanto prevede 24 lingue ed accesso libero. Per questo, servirà per permettere a tutti di rimanere informati sulle iniziative della Conferenza, condividere idee e partecipare attivamente. Tuttavia, i partecipanti dovranno rispettare la Carta della Conferenza sul futuro dell’Europa e garantire la riuscita di un dibattito rispettoso dei valori e dei diritti europei.

Le prossime tappe

Il Comitato esecutivo, dopo aver organizzato l’apertura della Conferenza, ha il compito di gestire anche gli eventi futuri. In primo luogo, dovrà essere fissata la data della prima riunione plenaria della Conferenza. Dopodiché, l’attività principale sarà la preparazione degli incontri tra i cittadini, la gestione degli eventi sulla Piattaforma digitale e la promozione della stessa. L’obiettivo è dunque dare quanto più spazio possibile ai giovani nel dibattito pubblico sul futuro europeo, in quanto saranno loro ad essere i protagonisti del domani.

Bookreporter Settembre

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