La Mafia non va in ferie in Italia

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Torno sempre volentieri nel nostro amato meridione, terre stupende di mare di sole di paesaggi stupendi.

In queste terre ogni volta pero’ raccolgo storie di ordinaria vessazione, di imprenditori taglieggiati, di lavoratori sfruttati, insomma ordinarie storie di mafia e vergogna.

Tra il mare stupendo della Puglia e un piatto di spaghetti allo scoglio, mi racconta il proprietario del Lido delle due volte che e stato incendiato, dei lavori fermati per la ristrutturazione di un immobile turistico e della prima fila di ombrelloni riservati ai “residenti” locali e che vedo sempre vuoti.

Mi ricorda molto le storie delle spiagge calabre vuote per volere dell’andrina locale.

Nel tempo mi sembra sempre più evidente che in queste regioni del sud la lotta alla criminalità organizzata non rende giustizia ai tanti che rischiano la vita per portarla avanti.

Lo stato qui sembra molto lontano, costernato e indignato ma che si ritira impotente, sembrano lontani gli anni dei colpi assestati da Falcone e Borsellino nel 1993 quando la stagione delle bombe e dello stragismo mafioso era sopratutto testimonianza di debolezza della criminalità organizzata.

Sebbene nel 2018 e 2019 siano state concluse alcune importanti operazioni in Calabria, in Sicilia e Campania mi sembra che lo stato sia ancora lontano dal preoccupare queste potenti organizzazioni nostrane alle quali si sono aggiunte nel tempo insieme all’immigrazione di massa le organizzazioni straniere come la violenta e pericolosissima mafia nigeriana.

Se il Sud Italia piange il Nord non ride, come dimostrano le tante indagini e arresti tesi a bloccare le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico della locomotiva nazionale, la fiorente economia del Nord Est, che a causa della crisi è diventata facile preda del cintante sporco delle mafie.

Questo stato di cose è sicuramente una delle cause della stagnazione economica del nostro paese che non riesce a tutelare la libera iniziativa imprenditoriale, a dare certezza della pena in tempi rapidi, base importante per il rilancio di un paese ormai sofferente.

La lotta alle mafie dovrebbe essere la priorità di ogni governo per liberare il paese da questo giogo terribile che sebbene abbia radici profonde antiche non può e non deve essere parte integrante e accettata di una società civile e moderna.

Per il momento tra ombrelloni riservati spiagge abbandonate e disoccupati in cerca di lavoro lasciamo la mafia in vacanza e lo stato in cerca di coraggio.

Bookreporter Settembre

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