Il magazine della tua Città

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Alessandro Conte - page 12

Alessandro Conte has 130 articles published.

Termini, criminalità e violenza quotidiana

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La stazione ferroviaria della capitale è tutto il quartiere attorno ad essa sono ormai da anni terra di nessuno.

Sei del mattino, dalla stazione partono in tanti per lavoro, con l’alta velocità in poco più di tre ore sei a Milano per il meeting della mattina o a Venezia per il pranzo di lavoro, arrivano i pendolari da tutto l’hinterland per la giornata lavorativa e magari anche i turisti che vogliono approfittare dell’intera giornata per visitare la capitale più bella del mondo, ma il primo spettacolo che vedono e una rissa appena fuori la stazione.

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Roma una vera giungla, ma non d’asfalto

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La situazione del verde pubblico è ormai visibilmente oltre ogni ragionevole sostenibilità, ogni parco, giardino, aiuola o rotonda di questa città sono diventati il simbolo di una città mal curata e non gestita.

Tranne naturalmente nell’ottavo e nel terzo municipio dove poco prima delle elezioni sono state fatte di corsa operazioni di taglio del verde ad uso elettorale, anche se non è bastato.

Aver tolto alla cittadinanza l’uso del verde pubblico non è l’unico problema che causa questa gestione Raggi, la potatura degli alberi che per due anni non è stata fatta ha provocato la caduta di tanti storici alberi ad alto fusto in tutta la citta, in molti casi si è sfiorata la tragedia per poco.

L’incapacità di questa amministrazione di produrre un bando per la gestione del verde che sia efficace e che rispetti i vincoli e le leggi nazionali sembra essere insuperabile, eppure sono stati scelti fior di avvocati nell’entourage del sindaco Raggi.

Abbiamo presentato un’interrogazione a questo riguardo, l’ennesima, per denunciare questo stato delle cose che si trascina immutato nel completo disinteresse dell’Amministrazione capitolina, che oltre a non preoccuparsi dell’immagine che Roma regala ai suoi cittadini e ai turisti in transito, non si cura nemmeno della sicurezza dei medesimi che da un momento all’altro possono incorrere in conseguenze pericolose per la propria incolumità, vedi il rischio incendi delle sterpaglie o anche più semplicemente nel fatto di essere colpiti da un ramo cadente. – ha dichiarato in una nota il consigliere Francesco Figliomeni di FdI che per primo ha denunciato lo stato di abbandono della città e le conseguenze che la mancata gestione del verde pubblico, che include per esempio il problema delle radici che distruggono il manto strdadale in molte delle arterie principali della Città.

Al rischio di caduta degli alberi durante i mesi invernali a causa del vento e delle condizioni meteo estreme si aggiunge in estate il rischio incendio per questo è stato chiesto al Sindaco e agli Assessori competenti di provvedere con urgenza per il taglio della vegetazione incolta, degli arbusti e dei rami per avere una manutenzione ottimale degli spazi verdi, oltre al fatto di adottare misure adeguate per la salvaguardia dell’incolumità pubblica.

Roma come al Tempo di Nerone, roghi quotidiani in molte zone della città

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Ancora roghi in città, ogni giorno si levano nuvole di fumo nero in varie parti della città, mira come Magliana, La Barbuta, Tor Sapienza, Monte Mario, Ponte di Nona, roghi tossici di gomme bruciate che servono ad aumentare il calore per sciogliere la plastica attorno al rame o volte solo a far sparire quanto raccolto dai “rovistatori”. I roghi vengono appiccati in zone limitrofe ad aree residenziali che lamentano la consuetudine dei roghi e il puzzo nauseabondo che questi provocano.

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Autobus in fiamme e metro bloccate, ecco la mobilità romana.

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La mobilità romana è sempre a rischio, continui disagi per i cittadini  che devono muoversi con i mezzi pubblici per recarsi a lavoro.

Fortunatamente co le scuole chiuse il problema seppur grande coinvolge una fetta minore degli abituali utenti dei servizi di trasporto capitolino.

Un caitolo ancora tutto da scoprire quello che vede coinvolta la società di trasporto pubblico romano, l’ATAC , i suoi dipendenti e i cittadini tutti coinvolti in un unico grande pantano.

Le operazioni di rilancio della società di trasporto pubblico tardano ad arrivare anche a causa della bocciatura del piano da parte degli enti preposti al controllo.

In questo scenario si inseriscono i continui disservizi e incidenti anche gravi che hanno coinvolti i mezzi pubblici, autobus incendiati o fuori uso, con gravi pericoli anche per i conducenti e i passeggeri, una situazione ormai insostenibile.

Siamo testimoni in questi giorni del disastro Atac sempre più imperante, come dimostrano gli incendi che hanno coinvolto alcuni autobus che transitavano in alcune zone della città, vedi Tritone, Infernetto e Piazza Venezia – ha dichiarato il consigliere Figliomeni di FdI al comune di Roma –  ma visto che la mobilità a Roma non brilla certo per efficienza, mettiamoci pure che a seguito dell’apertura della stazione San Giovanni della metro C, verrà da lunedì riorganizzato il servizio TPL di superficie, che comprenderà la soppressione della linea 673, la modifica del capolinea della linea 545, le modifiche dei percorsi delle linee 51, 51D, 81, 715 che causeranno non pochi problemi per la cittadinanza

Emergenze su emergenze che mettono a rischio la mobilità cittadina che sommata alla scadente manutenzione della viabilità rischia di compromettere pesantemente la qualità della vita della capitale e la sua vocazione turistica internazionale.

Con l’inizio dell’estate saranno migliaia i turisti che visiteranno la città trovando difficoltà nella mobilità, nel decoro urbano e nella sicurezza.

Saranno soprattutto le fasce deboli a soffrire di questa malagestione, anziani e giovanissimi come segnala il consigliere “In particolare a risentirne sarà tutta quella fascia di utenza che rientra nella sfera degli anziani che, sia per motivazioni legate alla deambulazione che per problemi legati alla claustrofobia, non potranno più contare sul consueto trasporto pubblico

Per questo Figliomeni chiede al Sindaco Raggi e all’Assessore Meleo di intervenire presso l’Agenzia alla Mobilità, al fine di trovare soluzioni in grado di venire incontro anche a quelle fasce di cittadini che abitualmente non utilizzano la metropolitana, rivedendo almeno in parte la nuova riorganizzazione delle linee di superficie.

Roma, finalmente lanciato il bando per la rimozione veicoli

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Finalmente pubblicato il bando per la rimozione della auto, un provvedimento che la città aspettava da tempo e più volte rimandato.

Quattro rinvii hanno messo in difficoltà la città che ha dovuto soffrire non solo per la sosta selvaggia ma anche per le carcasse d’auto che purtroppo affliggono da mesi tante zone della Citta’ senza contare i tanti operatori che negli ultimi due anno sono stati licenziati dalle società che gestivano il servizio e che sono disoccupati da tempo.

Comparso sull’albo pretorio de comune il bando ha però riservato una soprpresa, una Niova modalità di esercizio e atta richiesta dalla gara, infatti i servizi non saranno affidati a concessionari proprietari di mezzi che si divideranno il territorio ma in un concetto diverso di aggregazione su piattaforma tecnologica online i servizi saranno coordinati dall’assegnatario che gestirà la piattaforma un call center e assegnerà di volta in volta secondo una logica da verificare a diversi attori sul territorio, un po’ come fanno per esempio siti online come deliveroo.

Il bando prevede “l’affidamento del servizio di gestione di una piattaforma aggregatrice web, finalizzato alla rimozione di veicoli e alla loro costudia e restituzione”.

Anche il periodo di affidamento è diverso da consueto si parla infatti di 28 mesi invece che i consueti 48 mesi dei precedenti bandi, una scelta che dovrà essere illustrata speriamo a breve

Il direttore generale di Roma Capitale ha illustrato la differenza tra i due servizi dichiarando che “ il nuovo modello permetterà una riduzione di costi notevole sfruttando un modell già utilizzato per altri servizi come foodora o mytaxi

Era stato lo stesso Franco Giampaoletti, Direttore Generale di Roma Capitale, ad illustrare le differenze tra i due servizi. Rispetto a quello tradizionale, il modello di business prescelto comporta una riduzione dei costi. “Si trova un soggetto, un’impresa, assimilabile a ‘My Taxi’ o ‘Foodora’, che non abbia in pancia i mezzi e il personale necessari all’esecuzione ma che sia in grado di predisporre un’organizzazione amministrativa, con software, hardware e call center, e che poi possa affidare a società esterne e dedicate, consorziate, il servizio di rimozione” ha dichiarato Gianpaoletti.

Per quanto riguarda l’opposizione il consigliere di FdI Francesco Figliomeni ha dichiarato a European Affairs che “ Finalmente dopo tante promesse e vari rinvii è stato pubblicato il bando per le rimozioni delle auto, un servizio necessario al fine di far defluire meglio il traffico e ridurre il livello di inquinamento acustico ed atmosferico che la maleducazione degli automobilisti indisciplinati contribuisce ad aumentare. “

Una analisi attenta della situazione in cui versa la città dopo mesi di assenza del servizio, uno di quelli fondamentali per la viabilità cittadina e non solo .

“ Abbiamo affrontato la questione alcuuni mesi fa nella commissione trasparenza capitolina dove è emerso che, con il vecchio sistema, in molti casi c’erano delle gravissime criticità dovute soprattutto al fatto che vi era una eccessiva penalizzazione per chi doveva ritirare il proprio veicolo rimosso che poi doveva andare a ritirarlo a distanza di decine e decine di chilometri e ciò a tutto vantaggio di qualche società di rimozione. Un ingiustificato spreco di risorse, quindi, ed un eccessivo disagio che, con il nuovo servizio, temiamo possa continuare a creare problemi alla collettività anche se ci auguriamo vengano eliminati o comunque ridotti.”

Questo primo passo aiuterà sicuramente il riordino del Cap in cui versa la città ma si spero che ci siano altre azioni a sostegno di questa notmalizzazione “Confidiamo, inoltre, che l’Amministrazione Capitolina voglia celermente migliorare le politiche per la mobilità- continua Figliomeni – sia pubblica che privata, che farebbe sicuramente diminuire il numero delle rimozioni che in ogni caso costituiscono un danno per tutti.

In generale qualche dubbio, dovuto forse ad una mancanza di informazioni che speriamo di poter avere nei prossimi giorni, sorge a proposito del modello che vede una piattaforma di gestione regolamentata da un appalto che poi deve attuare una serie di accordi con enti terzi che possono fisicamente esercire il servizio con trattativa privata in un settore quello della rimozione che non è sicuramente uno dei più semplici.

Saremo molto attenti nei prossimi giorni per seguire l’evolversi della situazione.

2 giugno 2018, 72° anniversario della fondazione dela Repubblica Italiana

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Grande affluenza di pubblico per l’annuale parata del 2 Giugno, commemorativa del  72° annivversario  della fondazione della Repubblica che si è svolta come di consueto alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello stato,  il premier Giuseppe Conte il presidente della camera Roberto Fico e il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Una tribuna d’onore che ha ospitato i rappresentantoi del governo uscente ma ancora più attesi quelli del Governo insediatosi solo ieri pomeriggio dopo tre mesi di consultazioni.

La sfilata si è aperta con gli onori resi all’altare della Patria e con la rassegna dei reparti in attesa di sfilare da parte del Presidente Mattarella.

Per la parata ha sfilato una rappresentanza di reparti delle forze armate, di esercito, marina, aeronautica, carabinieri, guardia di finanza ma anche rappresentanti del servizio civile della croce rossa e della protezione civile.

In testa le bandiere dei reparti ormai sciolti che però hanno una grande importanza per tantissimi italiani che presso quei reparti hanno reso il loro servizio alla patria in tempo di guerra e in tempo di pace.

Dopo la rappresentanza delle associazioni d’arma e la compagnia di Assorarma che raggruppa i veterani, ufficiali in congedo di tutte le età in rappresentanza di chi ha prestato servizio in qualità di ufficiale nelle armi di Esercito, Marina, aeronautica e Carabinieri.

Hanno sfilato anche i campioni del gruppo Paraolimpico delle Forze Armate applaudito intensamente dal pubblico e dalle autorità in tribuna, questi campioni hanno raccolto successi in varie specialità in tante competizioni internazionali e riconoscimenti di valore sportivo di grande importanza.

Una attività quella del GSPFA che ha permesso a tanti militari di riprendere le sfide della vita dopo drammatici avvenimenti, un impegno che coinvolge sia  gli atleti militari che le loro famiglie in un unicum importante anche per la società.

Un ora e mezzo di impegno per i reparti e il pubblico per festeggiare la festa della repubblica che si spera resti un appuntamento in futuro visto che rappresenta quella festa di unità e patriottismo per tanti cittadini.

Photo Credits: Domenico Cippitelli

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Bari, il Tribunale inagibile, i dipendenti manifestano, pericolo crollo?

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La situazione del Tribunale di Bari è ormai veramente critica, la struttura, che da quindici anni viene indicata come uno stabile in condizioni precarie da chiunque lo abbia frequentato, è ormai al collasso.

Dichiarata inagibile nelle ultime settimane è diventata il simbolo della Giustizia precaria italiana, chiuse le porte del Palazzo di Giustizia la protezione civile ha dovuto allestire in tempi brevissimi una tendopoli che permettesse lo svolgimento almeno dei dibattimenti di convalida.

Anche questa situazione è diventata presto insostenibile per le pessime condizioni di lavoro che la soluzione provvisoria permetteva con temperature altissime durante il giorno e l’abtuazle invasione di animali randagi durante la notte.

Oggi davanti ai cancelli del Tribunale una delegazione del COOSP, coordinamento sindacale penitenziario settore giustizia con quarto ministero funzione centrale e funzione pubblica, guidata dal segretario generale Domenico Mastrulli ha manifestato per le pessime e rischiose condizioni lavorative dei 500 dipendenti del tribunale .

Segretario Mastrulli, cosa sta succedendo a Bari?

Il Tribunale di Via nazariant a Bari, ospita 500 dipendenti, quindi è sede di procura della repubblica, tribunale e PG (polizia giudiziaria). Da qualche giorno hanno avvertito lesioni ancora più profonde nelle mura, tanto che è stato predisposto lo sgombero parziale di questa struttura.

Bisogna considerare che qui  operano 500 lavoratori e anche più ma  tra magistrati, avvocati e  pubblico, la situazione diventa veramente allarmante. A Bari il procuratore della repubblica e il presidente hanno fatto allestire 3 tendopoli all’esterno per le udienze normali e le convalide che sono però insufficienti”

EA: Quali sono le preoccupazioni più forti dei dipendenti?

DM: “Il personale è preoccupato, anche perché proprio ieri pomeriggio mi dicevano, anche se dobbiamo ancora verificare, che all’interno hanno avvertito uno smottamento della struttura, un oscillare del palazzo e sono emerse ulteriori lesioni. Altre crepe. Questo da davvero preoccupazione a questi lavoratori che rischiano la vita attimo dopo attimo”

Chi dovrebbe intervenire?

. Il COSP, il coordinamento sindacale penitenziario settore giustizia con quarto ministero funzione centrale e funzione pubblica da oggi ha dichiarato lo stato di agitazione di questi lavoratori.

Finché la politica, regionale, cittadina, il ministero di grazia e giustizia, quindi nella persona della dottoressa Fabbrini, non intervengono informando il nuovo ministro della giustizia, il deputato Bonafede, che a Bari i cittadini che producono sicurezza e producono giustizia stanno rischiando la vita. Con loro, le loro famiglie.

 

La situazione a Bari sta diventando sempre più critica, con il pericolo di un crollo evidenziato anche da alcune perizie dalle quali citiamo un elemento di rilievo ed in particolare “Si fa in particolare riferimento alla circostanza che, come è noto, alcuni meccanismi di rottura avvengono bruscamente con caratteristiche di fragilità, non preannunciati da sintomi”.

Il Palazzo del tribunale già da tempo doveva essere sostituito dalla “Cittadella della Giustizia” i cui lavori però in qundici anni non sono mai partiti. Il tribunale ospita tante udienze ogni giorno come testimonia domenico Mistrulli “Solo come tribunale sono scarse una decina di udienze, 6/7 udienze e poi si aggiungono  le convalide, il GIP, il GUP e tutte le udienze varie. Praticamente sono una trentina di udienze in generale, ma la preoccupazione, a parte le udienze e i consigli, quello che preoccupa è la vita di questi lavoratori. Nessuno, fino ad oggi, ha segnalato a questi lavoratori il pericolo della loro vita. Perché se si dice  che la struttura è parzialmente inagibile e si da un termine 90 giorni per sgombrarlo, non si valuta che quel pericolo potrebbe anche essere, e noi ne abbiamo anche certezza, imminente.

Davanti al tribunale rimangono una cinquantina di dipendenti, e colleghi accorsi da tutta Italia, in agitazione a testimonianza delle difficili condizioni lavorative e del pericolo che potrebbero correre.

Governo, trovato l’accordo, c’è il nome del Premier, domani a Quirinale

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L’incontro tra Salvini e di Maio e durato poco ma evidentemente e stato fruttuoso.

“Abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra di ministri, siamo pronti a partire” ha dichiaro il leader della Lega al termine dell’incontro, trovato il nome del Premier che sarà terzo rispetto a Lega e M5S ma di caratura nazionale come più volte dichiarato “Contiamo di essere chiamati il prima possibile dal Quirinale e spero che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani. Si tratta di un nome equilibrato che soddisfa noi e loro”, ha aggiunto Salvini.

Un accordo che viene concluso dopo la stesura del contratto che i cittadini hanno potuto discutere nelle piazze e nelle strade nei gazebi allestiti dai militanti durante il week end.

Le opinioni della base leghista sopratutto a Roma sono state variegate ma unite da un unico filo conduttore la volontà di portare un cambiamento e di tenere sotto controllo il M5S con un contatto chitone definito anche se per molti troppo articolato.

Nel Lazio la Lega muove i suoi primi passi ma sembra convincere molti elettori provenienti si dal Centro Destra ma anche dalla sinistra disillusa dai governi e dalla gestione del patrimonio pubblico degli ultimi governi.

Molti i giovani che si sono presentati ad appoggiare il contratto di governo ai gazebi sintomo di grande cambiamento per una città come Roma che soffre evidentemente di una grave crisi.

“Prevista anche la costituzione di “un ministero per Famiglie e Disabilità e di uno per il Turismo”. Ha annunciato il leader della Lega Salvini che ha ribadito “è dal 4 marzo che faccio passi indietro nonostante abbiamo vinto le elezioni alla Camera, al Senato, sulla premiership. Se ne faccio un altro vado a finire a mare a Fiumicino”.

Per quanto riguarda la presenza di Fratelli di Italia nel governo Salvini se lo augura anche se non vuole forzare nessuno, come dire se ci sono sono ben venuti ma non sono indispensabili.

Roma, rapita e stuprata da quattro uomini

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Ancora una violenza su donne indifese, e accaduto a Roma, una città ormai diventata spesso teatro di violenza e criminalità.

La donna di 44 anni tornava da una serata di lavoro come comparsa negli Studios Mediaset del Palatino, una passione che la accompagnava da anni.

Aveva fatto tardi per la trasmissione e si è trovata verso mezzanotte alla stazione di Rebibbia sulla Tiburtina ad attendere un autobus notturno che la portasse a Guidonia.

Invece è stata rapita tra le urla da due indiani su una panda rossa che l’hanno picchiata per tutto il tragitto fino ad una strada di campagna della sp 48 dove tra discariche abusive e degrado e stata violentata sotto il cavalcavia dell’autostrada dove ad attendere l’auto c’erano altri due uomini forse bengalesi che hanno vile atto ripetutamente la donna.

Solo dopo un tempo interminabile per la donna se ne sono andato e lei ha potuto chiamare il 113 che ha inviato una volante sul posto.

Un atto di indicibile violenza e premeditato, organizzato nei dettagli e consumato in un posto che conoscono bene e che il comune di Guidonia non riesce a ripulire come del resto molti altri siti dello stesso comune, un filo conduttore con la gestione della Capitale stessa che ormai non riesce a fare nulla ne sul tema del degrado ne sul tema sicurezza.

Gli investigatori stanno cercando di rintracciare gli autori della violenza che potrebbero aver già colpito in passato addirittura usando lo stesso luogo, altre denuncia in questo senso potrebbero essere collegate.

Cassa integrazione TIM , 4000 a rischio, Giannini (Lega) azienda in audizione al consiglio regionale

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L’annuncio della cassa integrazione di TIM in questo particolare momento di transizione ha destato parecchie preoccupazioni.

Innanzitutto per l’impossibilità di intavolare un tavolo di confronto mediato dal ministero visto che al momento non c’è un governo, un tempismo che l’azienda sembra aver cercato per evitare contestazioni.

Per la società “Scelta inevitabile, speriamo in accordo”. Ricavi in calo per il gruppo, ma il mercato premia i conti solidi”

Tra le istituzioni unica voce oggi quella de consigliere Regionale della Lega Daniele Giannini che ha dichiarato “ “Siamo allarmati per i pesantissimi tagli che colpiranno i lavoratori Tim. Apprendiamo dagli organi d’informazione come la compagnia telefonica sia in procinto di mettere in cassa integrazione 29.736 dipendenti su scala nazionale di cui 9.205 a Roma e provincia e 11.949 nel Lazio. La politica di riorganizzazione aziendale che la società mette in atto, attraverso il drastico strumento della cassa integrazione guadagni straordinaria, con nota del 16 maggio, lascia poco più di tre settimane di trattativa tra azienda, Ministero e organizzazioni sindacali per esaminare soluzioni meno traumatiche. Un lasso di tempo minimo per chiudere una vertenza che riguarderà migliaia di lavoratori e le loro famiglie, che inevitabilmente ne subiranno le conseguenze”.

Dal consigliere sarà presentata un interrogazione urgente al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, all’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e all’assessore alle Attività produttive Gian Paolo Manzella con l’obiettivo di convocare le sigle sindacali e l’azienda in audizione.

Anche il sindacato UGL da no interpellato ha confermato una situazione di una gravità incredibile data anche la situazione politica nazionale,” trattandosi di un asset così strategico e anche di un procedimento che coinvolgerà un numero massiccio di lavoratori,” ha dichiarato Daniele Barranca del

Coordinamento Nazione & Provinciale Ugl TLC- “non esiste una garanzia migliore di un nuovo Governo nel pieno delle sue prerogative e dei suoi poteri”.

Il pericolo che corrono i 4000 lavoratori della TIM e di rimanere scoperti delle loro tutele e senza poter discutere la decisione aziendale.

“Un esecutivo in scadenza e quindi operativo solo per l’ordinaria amministrazione non può esercitare alcuna pressione, fornire alcuna

garanzia né – prosegue Barranca – rappresentare un deterrente per investitori che potrebbero non avere naturalmente in cima alle proprie priorità l’interesse nazionale e anche, anzi soprattutto, quello del mantenimento e della difesa degli interessi nazionali.

Attenderemo dunque l’esito sella richiesta del consigliere Giannini per seguire attentamente lo sviluppo della situazione.

Alessandro Conte
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