GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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Terremoto amatrice

Sisma Centro Italia, i militari in prima linea

Difesa/EUROPA di

Militari impiegati in attività di emergenza: assetti specialistici in favore della popolazione terremotata

Calamità naturali ed emergenze nazionali. Sono questi i settori in cui i militari italiani vengono sempre più spesso impiegati. Li abbiamo visti soccorrere persone coinvolte in alluvioni, smaltire detriti, rifiuti, salvare vite. E a distanza di sette anni circa, sembra di rivivere le stesse scene drammatiche che hanno colpito L’Aquila nel 2009. Un altro terremoto, un’altra emergenza. Così, i militari di tutte le Forze armate, ognuno per la specializzazione che li caratterizza, sono intervenuti sui luoghi del disastro. Un’opera di soccorso e recupero di superstiti e vittime che ha visto impiegati oltre 850 uomini e donne dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare, il cui compito principale è stato quello di contribuire alla rimozione delle macerie e al ripristino della rete viaria ostacolata dai detriti. A tal proposito, unità del Genio dell’Esercito hanno provveduto al ristabilimento della viabilità di accesso principale alla città di Amatrice, rappresentata dal ponte “Tre Occhi”, dichiarato inagibile.

Alla Marina Militare il compito di rimuovere le macerie e supportare la popolazione attraverso i propri fucilieri, addestrati e preparati all’allestimento di strutture campali, mentre l’Arma dei Carabinieri contribuisce con più di 500 militari, impegnati principalmente in attività di vigilanza anti sciacallaggio nelle città terremotate e nelle molte frazioni periferiche.

Attività necessarie alla ricostruzione di una vita interrotta dalle scosse. Operazioni che trovano una lunga tradizione nella storia italiana in fatto di impiego di forze militari in contingenze nazionali.

In tutto ciò non mancano i momenti di distrazione per i più piccoli. Alleviare le loro sofferenze è una delle cose che i militari hanno tentato di fare e sembrerebbe anche con un buon esito.

Sono stati quasi una ventina, infatti, i bambini e i ragazzi provenienti dalle zone terremotate di Arquata e Pescara del Tronto, accolti dal 235° Reggimento “Piceno” nello Stabilimento balneare militare di San Benedetto del Tronto. Ad accompagnare i ragazzi, oltre al parroco e ai volontari della Protezione Civile, anche due Ufficiali Psicologi dell’Esercito. Una iniziativa che, seppur breve, ha ricreato un clima di normalità tra i giovani, cercando allo stesso tempo di andare ad intervenire sui traumi psicologici grazie all’aiuto di esperti.

Terremoto centro Italia, l’Esercito contribuisce al soccorso

Difesa/EUROPA di

“Noi ci siamo sempre”, recita lo slogan dell’Esercito Italiano. Ed è vero. Tra cumuli di macerie, strade dissestate e un oceano di disperazione. Operativi subito, sin dalle prime ore della sciagura, ad oggi sono850 i militari impegnati nei soccorsi alle zone colpite dal sisma tra Lazio e Marche. Efficienti e rapidissimi, hanno sollevato massi, ascoltato respiri, prestato attenzione a qualunque segnale lasciasse presagire una speranza di vita fra i sepolti dal terremoto. Sono andati avanti nelle ricerche dei dispersi gomito a gomito con le unità specialistiche di Vigili del Fuoco,Protezione Civile, Carabinieri, Aeronautica e Marina Militare, volontari e abitanti del luogo.

Uomini e donne in mimetica armati di piccone hanno scavato, trasportato detriti, installato torri di illuminazione, movimentato gli oltre 300 mezzi – tra camion pesanti, bus, gruppi elettrogeni, terne ruotate, pale caricatrici, escavatori cingolati, autocisterne, rimorchi e mezzi antincendio – messi a disposizione dalla Difesa per le esigenze del caso.

Al lavoro di giorno, per garantire la continuità dei primi interventi, di guardia la notte, contro gli sciacalli a caccia di case sventrate. Sul versante mobilità, immediato l’avvio della realizzazione di un by-pass del ponte Tre Occhi, punto cardine per l’accesso ad Amatrice, e cruciale per scongiurare il rischio isolamento della popolazione colpita. Il passaggio provvisorio, in via di completamento a poca distanza dalla struttura inagibile a causa del terremoto, è stato concepito dagli assetti del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma, in sinergia con i tecnici della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, come un guado a strutture scatolari con carreggiata di circa 6 metri: prefabbricati di calcestruzzo che attraversano il corso d’acqua senza ostruire la corrente.

Quanto al Ponte Rosa, invece, altra via di ingresso alla cittadina, i genieri hanno optato per un ponte militare di metallo, mentre in località Retrosi si prosegue con la costruzione di un collegamento finalizzato all’afflusso dei mezzi di soccorso.

Viviana Passalacqua

 

Terremoto nel centro Italia, Amatrice, distrutta una casa su due

EUROPA di

Una scossa di 6.2 gradi alle 3.58 ha distrutto gran parte della piccola cittadina della provincia di Rieti.

Al momento le fonti ufficiali parlano di 22 vittime accertate ma il numero di case crollate fa prevedere un numero maggiore.

La cittadina in questi giorni ospita moltissimi villeggianti dalla vicina capitale.

Chiuse le strade di afflusso alla zona per permettere ai soccorsi di giungere rapidamente sul luogo.

Le prime testimonianze parlano di fughe precipitose dalle case fortemente danneggiate e dall’impossibilita di muoversi per tornare a Roma.

“Ci siamo svegliati all’improvviso e siamo riusciti ad uscire conbi bambini scalzi nel prato fuori casa” ci raccontano da Amatrice” la casa dovra essere abbattuta non e piu agibile”

 

Alessandro Conte
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