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LUISS Guido Carli

Imprenditori e manager nell’era digitale

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“Il corso nasce dall’esigenza di una sempre più crescente necessità di figure professionali in grado di far fronte alle sfide poste dal technological breakthrough dell’IoT (Internet of Things) e I4.0 (Industry 4.0): gestire al meglio le possibilità di utilizzo delle tecnologie digitali per migliorare i processi di un’organizzazione”

La Luiss Business School, la scuola di formazione manageriale dell’Università LUISS Guido Carli, presenta presso la neonata sede di Villa Blanc, il nuovo corso di formazione per gli imprenditori 4.0, firmato dalla partnership con Confindustria e il Politecnico di Milano. Il piano prevede 8 moduli, 56 ore di formazione e 7 ore di laboratorio; dove vengono affrontati argomenti quali le strategie di business e innovazione digitale, i principi dell’IoT e dell’I4.0, Cyber Security, Risk Management, Sviluppo della Digital Transformation e il cambiamento organizzativo.

Il corso si configura come una risposta alle necessità nate a fronte della digitalizzazione e dell’avvento di nuovi strumenti manageriali.

La presentazione di questa formula innovativa si è tenuta in data 15 settembre, presso la sede di Via Nomentana, accompagnata dall’intervento di esperti di settore ed accademici.

L’industria nell’era 4.0

Attraverso le parole offerte da Andrea Bianchi, direttore delle Politiche industriali di Confindustria, è stato introdotto l’argomento che affronta lo sviluppo della “fabbrica 4.0” e delle nuove competenze richieste per far fronte alla rivoluzione industriale che caratterizza il panorama economico attuale.

Quello dell’Industria 4.0 risulta essere un tema di importanza strategica per la manifattura italiana, in quanto concretizza lo sviluppo dell’artigianato e dell’industria nell’era del digitale. L’applicazione delle economie digitali sviluppate grazie ad Internet, di fatti, hanno modificato le abitudini dei consumatori, creando una nuova generazione dotata di un linguaggio proprio e di nuove strategie di socializzazione, che tendono ad influenzare i comportamenti di consumo. All’interno di questi mutamenti, è sempre più evidente come questa rivoluzione stia condizionando il modo di concepire, produrre e distribuire prodotti.

Con il termine Industria 4.0 si fa stretto riferimento al un assetto delle aziende e alle necessità che derivano da questa rivoluzione digitale, che nel tempo sta andando a modificando la geografia economica. Lo sviluppo attuale attraverso l’applicazione e la combinazione delle diverse tecnologie, anche all’interno del settore industriale, è riassumibile in tre grandi aree: intelligenza artificiale legata alle macchine, la “sensoristica” degli oggetti e big data. L’insieme di queste caratteristiche determina l’ambiente odierno, all’interno del quale si trova ad operare l’impresa manifatturiera e che incidono, allo stesso tempo, sui meccanismi di competizione tra aziende. Altresì, la necessità di produrre con grande flessibilità per ampi lotti, fa riferimento al processo che vede una “custumerizzazione di massa”, derivante dalla forte presenza di un processo di personalizzazione che caratterizza il cluster di consumatori.

Altra grande direttrice di cambiamento è quella che viene definita “servitizzazione manifatturiera”, ossia il primato del servizio sul prodotto. Tale cambiamento è derivato sempre dall’applicazione delle nuove tecnologie e comporta una risposta da parte dei settori produttivi. Tutto ciò porta a di un cambiamento del modello di business, ma anche dei soggetti in gioco.

All’interno del panorama italiano, privo dei grandi players dell’IoT, è centrale che la manifattura e l’industria cerchino di implementare le innovazioni necessarie, cercando di rispondere alle necessità dei consumatori. Ciò è possibile grazie all’offerta non solo del prodotto, ma soprattutto di servizi. Ciò permetterebbe alle industrie di consolidare il proprio spazio all’interno dei modelli economici, in continua evoluzione.

All’interno del panorama generale, un ulteriore ambito di intervento centrale, risulta essere quello sul dialogo tra imprenditori e manager.  Ruolo fondamentale è svolto dai progetti promossi dalla Cisco, partner del programma offerto dalla LUISS Business School.

Prendendo come riferimento il quadro offerto in precedenza, bisogna adattare il discorso alle piccole e medie imprese, predominanti all’interno del panorama italiano.

La necessità di innovazione e di digitalizzazione dovrebbe essere di primaria importanza per tali aziende, anche al fine di salvaguardare il comparto artigianale tradizionale del paese.

Lo sviluppo delle competenze

All’interno di tale panorama generale, risulta evidente l’importanza e la centralità della competenza, e l’investimento in questa.

Questa sfida, trova una risposta che ha visto la convergenza di più forze, quelle sociali, politiche e industriali. La cooperazione dei diversi attori in causa, permette uno sviluppo orientato a rispondere alle nuove esigenze della digitalizzazione e dall’era 4.0, che coinvolge le aziende, i nuovi modelli di business e la formazione di professionisti.

Il problema nasce nel momento in cui sussiste un bisogno di relazione con queste nuove tecnologie. Di fatti il focus delle imprese non deve essere sui nuovi mezzi tecnologici, ma si deve spostare dal prodotto al processo. L’obiettivo delle aziende e, prima ancora delle accademie di formazione, è quello di ottimizzare i processi, al fine di promuovere l’efficienza e dello sviluppo.

L’esigenza della formazione

La progettazione di un percorso formativo per l’imprenditore 4.0 è una risposta al deficit di competenze manageriali per la crescita delle imprese, all’interno di un ambiente che favorisca l’ingresso di queste nei meccanismi dell’industria 4.0

Tra le personalità presenti alla conferenza, Matteo Vignoli, ricercatore presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e uno tra i maggiori rappresentati del Food Innovation Program, ha posto l’accento sull’importanza del rapporto uomo-macchina.

Fondamentale è porre l’uomo al centro del progetto di innovazione, all’interno della scelta di proporre, non la tecnologia, ma un bisogno. Ciò al fine di mettere al centro le esigenze dei singoli e, di conseguenza quelle dei consumatori. Gli imprenditori di oggi hanno bisogno di comprendere le motivazioni che si trovano alla base dei cambiamenti operativi e di produzione, in quest’ottica, è necessario affiancare l’uomo alla tecnologia. Ripensare completamente la filiera. Una volta che l’azienda diviene consapevole di quali siano le necessità da perseguire, attraverso le informazioni che sono rilevanti per le persone, può operare attraverso la tecnologia digitale per rispondere a tali esigenze.

In tal senso il Percorso Formativo proposto dalla LUISS tende a formare figure professionali, personale, individui che presentino delle competenze tali da rispondere alle necessità 4.0, sia in termini di produzione, che di sviluppo generale delle aziende. La gestione dei processi di digitalizzazione richiede l’individuazione di tutte quelle skills rilevanti per i diversi contesti. Un secondo passaggio riguarda l’analisi e la misurazione di queste, a cui segue un’attenzione per la tipologia di formazione. Tutto ciò deve tendere a una valorizzazione dell’insieme delle capacità umane, che non possono essere sostituite da una macchina.

 

francescaromanapapi
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